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Inviato

Buonasera,

Ho questo tetradramma di Probo, credo provenga dalla zecca di Alessandria, e vorrei capire come si crea questo tipo di patina.

Sembra del "muschio" di colore verde brillante, molto"acceso" e non è presente su tutta la moneta, bensì soltanto in diversi punti, anche lontano tra loro. Sul bordo invece è persistente e, anche se rada, la patina è continua.

È stata pulita? O è una cosa normale?

Peso 8 g Diametro 20 mm

Grazie ancora

Atexano 

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Nella foto non rende bene; il colore verde è molto più acceso e sembra letteralmente del minuscolo muschio.


Inviato

DE GREGE EPICURI

A mio avviso, dipende principalmente dal basso tenore di Ag di queste monete (2,92% il primo anno, poi sempre meno, fino allo 0,27% alla fine, secondo Savio). Per cui, specie se in ambiente molto umido o a contatto con monete di rame puro, sviluppano sali di rame e cloro.


Inviato (modificato)
5 ore fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

A mio avviso, dipende principalmente dal basso tenore di Ag di queste monete (2,92% il primo anno, poi sempre meno, fino allo 0,27% alla fine, secondo Savio). Per cui, specie se in ambiente molto umido o a contatto con monete di rame puro, sviluppano sali di rame e cloro.

 

Esiste un meraviglioso studio del 2007, dell'Università La Sapienza "Analisi non distruttive e micro-distruttive di patine presenti su monete di epoca romana in leghe a base di rame" che analizza le diverse patine... è un pochino tecnico ma molto comprensibile.

Come correttamente ha detto @gpittini si tratta di una reazione del rame, presente in grande percentuale nella moneta, con altre sostanze e una combinazione di calore e umidità.

I principali fattori che attivano i diversi processi di corrosione sono:

- l’aria (o per meglio dire l'ossigeno) che da luogo alle ossidazioni 

- I carbonati 

- I solfuri e i diversi composti solforati presenti nel suolo e nell'ambiente

- i cloruri

- l’acqua, il cui ruolo è fondamentale per tutti i processi di natura elettrolitica e elettrochimica

- gli acidi

- la materia organica

- le temperature elevate. 

Nel caso della moneta, dato il colore verde chiaro si potrebbe ipotizzare che si possa trattare di idrossido carbonato rameico (malachite) oppure un cloruro basico di rame (atacamite o paratacamite)... ci vorrebbe un'analisi chimica per saperlo con certezza. 

L'aspetto non sembra presentarsi come efflorescenza polverosa, e il fatto che non abbia creato depressioni potrebbe far escludere che si tratti di nantochite (conosciuta come "cancro del bronzo"), un cloruro di rame che si forma con la presenza di cloro in soluzione acquosa (quindi magari terreni molto umidi e ricchi di cloro e sali).

Modificato da Andy66
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  • Grazie 1

Inviato

Grazie! Infatti non è polverosa perché non si stacca o altro. Ho bene (credo) in mente cosa sia una patina polverosa perché ho una moneta mongola del Khan Jani Beg (colui da cui origina la grave crisi di peste del 1347-1352) che va via con il solo grattare di un'unghia. 

Grazie mille come sempre per il vostro prezioso contributo.


Inviato
Il 31/3/2024 alle 03:44, Andy66 dice:

Esiste un meraviglioso studio del 2007, dell'Università La Sapienza "Analisi non distruttive e micro-distruttive di patine presenti su monete di epoca romana in leghe a base di rame" che analizza le diverse patine... è un pochino tecnico ma molto comprensibile.

Come correttamente ha detto @gpittini si tratta di una reazione del rame, presente in grande percentuale nella moneta, con altre sostanze e una combinazione di calore e umidità.

I principali fattori che attivano i diversi processi di corrosione sono:

- l’aria (o per meglio dire l'ossigeno) che da luogo alle ossidazioni 

- I carbonati 

- I solfuri e i diversi composti solforati presenti nel suolo e nell'ambiente

- i cloruri

- l’acqua, il cui ruolo è fondamentale per tutti i processi di natura elettrolitica e elettrochimica

- gli acidi

- la materia organica

- le temperature elevate. 

Nel caso della moneta, dato il colore verde chiaro si potrebbe ipotizzare che si possa trattare di idrossido carbonato rameico (malachite) oppure un cloruro basico di rame (atacamite o paratacamite)... ci vorrebbe un'analisi chimica per saperlo con certezza. 

L'aspetto non sembra presentarsi come efflorescenza polverosa, e il fatto che non abbia creato depressioni potrebbe far escludere che si tratti di nantochite (conosciuta come "cancro del bronzo"), un cloruro di rame che si forma con la presenza di cloro in soluzione acquosa (quindi magari terreni molto umidi e ricchi di cloro e sali).

 

Interessante... Si può consultare tale studio? Grazie 


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