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Marcus Iccius , Pretore in Sicilia (un’ indagine storico-numismatica)


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Come normalmente amo fare quando le descrizioni ufficiali di alcune monete non sono esaustive , oppure non mi soddisfano completamente nella loro didascalia , allora scatta in me un impulso irrefrenabile nel cercare informazioni storiche e numismatiche , provando a sviluppare ipotesi che possano aiutare ad identificare queste monete .

Dopo altri casi simili da me gia’ trattati , provo ora a ipotizzare su alcune sigle che compaiono in alcune monete repubblicane .

La serie delle monete repubblicane romane con il simbolo della spiga di grano viene normalmente assegnata a produzione siciliana e considerando che in epoca repubblicana il grano a Roma arrivava principalmente dalla Sicilia e dalla Sardegna , questa relazione Spiga-Sicilia , unitamente allo stile delle emissioni monetarie siciliane , non consente di avere dubbi sul luogo di produzione di queste monete .

Di conseguenza non esisterebbe nessun dubbio nell’ attribuire alla Sicilia queste monete repubblicane emesse nei vari moduli , ma sussiste un problema identificativo nei rovesci di alcune monete dove compare il simbolo in alto della spiga : alcune di queste monete presentano innanzi alla prua di nave delle lettere doppie e singole , KA , IA , IC , C , facenti parte della serie Crawford 69/1-2-3-4-6 , datate tra il 211 – 208 a. C.

In questa serie di monete in alcune la prua di nave con l’ acrostolio e' coniata solo nel contorno o perimetro , anziche’ in tutta la figura della prua di nave .

Cosa indicavano queste lettere ? Sigle di Zecche ? Nomi di Magistrati ? Nomi di Citta’ ?

Per quanto riguarda le prime lettere KA , tutto lascerebbe supporre che probabilmente queste lettere potrebbero intendere la zecca di Catania come origine di produzione di queste monete , infatti secondo lo storico greco Plutarco il nome Catania deriva dal termine siculo katane , per l' associazione con le asperità del territorio lavico su cui sorge , oppure potrebbe derivare dal latino catinum  a causa della conformazione naturale a conca delle colline intorno alla città o come riferimento al bacino della Piana di Catania . L' esatta etimologia resta comunque oscura , secondo altre interpretazioni il nome deriverebbe dall' apposizione del prefisso greco "katà" al nome del vulcano Etna .

Di questa serie di lettere doppie o singole , grazie anche a personali ricerche specifiche , prendo solo in esame la sigla IC , in quanto , forse , penso di averla decifrata nel monogramma del gentilizio di Marco Iccio , Pretore in Sicilia nel 44 a.C.

Certamente questa mia ipotesi di attribuire la sigla IC al Pretore Iccio tale e’ e tale rimane non essendoci prove certe , ma cio’ non toglie la possibilita’ di ipotizzare sul loro significato . Una prova a sfavore di questa mia ipotesi e’ la datazione di queste monete con IC che dai dati ufficiali dovrebbe essere compresa tra il 211-208 a.C. , mentre Marco Iccio fu Pretore in Sicilia nel 44 a. C. ; ma come noto le datazioni delle monete repubblicane , quelle senza evidenze certe , sono piuttosto standardizzate , anno piu' , anno meno .

Lettere IC sembrerebbero quindi indicare il nome del Pretore Marco Iccio , ci sarebbe infatti gia’ un precedente di un Pretore in Sardegna che appose il proprio cognome su monete marcate MA a nome di Aulo Cornelio Mammula , ProPretore in Sardegna nel 216 a.C. , ed anche monete con la lettera C che indicherebbe la zecca di Cagliari .

Ma chi era questo Marco Iccio che avrebbe apposto il proprio gentilizio sulle monete nel corso della sua pretura in Sicilia ? Nonostante il suo fosse un gentilizio alquanto oscuro alla storia , ebbe pero’ costui , nella sua epoca di vita , una rinomanza tra i contemporanei in quanto fu ben conosciuto da Cicerone e da Orazio che lo citarono in alcune loro opere . Questa una brevissima biografia del personaggio , la sola che ho rintracciato : Marco Iccio venne nominato Pretore della Sicilia da Marco Antonio nel novembre del 44 a.C. , poco prima della partenza di Antonio per la Gallia Cisalpina .

Marco Iccio fu anche amico di Quinto Orazio Flacco che cercò di dissuaderlo dal cercare avventure politiche e la ricchezza materiale . Nel 25 a.C. Orazio indirizzò un' Ode a Iccio, che si stava preparando ad accompagnare Gaio Elio Gallo nella sua spedizione in Arabia Felix . Circa dieci anni dopo , Orazio compose anche un' epistola a Iccio , che era allora legato di  Marco Vipsanio Agrippa in Sicilia .

La Gens Iccia era una famiglia plebea di Roma . È noto principalmente da un piccolo numero di individui vissuti durante il I secolo a.C. ,  così come da un certo numero di iscrizioni provenienti dalla Gallia Narbonense .

Questo Marco Iccio e’ anche nominato da uno sconcertato Cicerone nella terza Filippica a proposito dell’ assegnazione delle Province , questo il passo in cui lo nomina :

“3.10.26 . Perché dovrei parlare di Lucius Cinna ? la cui straordinaria integrità , provata in molte circostanze difficili , rende meno notevole la gloria della sua attuale ammirevole condotta ; ha del tutto trascurato la provincia che gli è stata assegnata ; e così ha fatto Caio Cestio, uomo di mente grande e ferma . Chi è rimasto dunque a rallegrarsi di questa assegnazione mandata dal cielo ? Lucio Antonio e Marco Antonio ! O coppia felice ! perché non c'è nulla che desiderassero di più . Antonio ha la Macedonia . Felice anche lui ! Perché parlava continuamente di questa provincia . Caio Calvisio ha l'Africa . Niente di più fortunato , perché era appena partito dall' Africa e , come se avesse indovinato che sarebbe tornato , lasciò due luogotenenti a Utica . Poi Marco Iccio ha la Sicilia e Quinto Cassio la Spagna . Non so cosa sospettare . Immagino che le sorti che assegnavano queste due province non fossero così attentamente curate dagli dèi”

Anche Orazio nomina nelle Odi (I-29) questo Marco Iccio non favorevolmente a causa della sua instabilita’ di carattere .

Questo e' quanto ho troato su Marco Iccio , spero in seguito di cercare informazioni al fine di provare a decifrare le altre lettere , IA e C che compaiono nelle altre monete con il simbolo della Spiga .

In foto un esemplare di Sestante , Cr.69/6b , con il simbolo della Spiga piuttosto usurata o stilizzata . Esemplare alquanto decentrato specialmente al rovescio dove ROMA e’ quasi fuori conio appena leggibile solo nella parte alta , ma sono ben leggibili nel rovescio , innanzi alla prua di nave , le lettere IC (Iccius ?)

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Grazie per questo post, estremamente interessante, non essendo molto ferrato in storia repubblicana e relative monete leggo con molto piacere questi interventi, soprattutto quelli relativi a personaggi poco noti o quasi sconosciuti 🙂

Certo che, perdona la nota ironica, Cicerone ce l'aveva proprio con tutti o quasi eh 😅

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14 ore fa, Rufilius dice:

Certo che, perdona la nota ironica, Cicerone ce l'aveva proprio con tutti o quasi eh

In un certo senso si , famose le Verrine e le Catilinarie , pero' sempre per il bene della Repubblica . In particolare svolgeva la sua carica di Avvocato sia come Pubblico Ministero nei Tribunali , quindi come accusatore , sia come Avvocato difensore . In pratica e' stato un po' tutto : avvocato , politico , scrittore , oratore ed anche filosofo .

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Ringrazio @aemilianus253 e in particolare @Rufilius per essere intervenuto commentando il post . Noto inoltre che alcuni post , come il presente , non destano particolare interesse  nonostante abbia richiesto impegno e tempo per le ricerche storiche , ricerche finalizzate per tentare di capire alcune sigle altrimenti oscure . Potrei anche aver scritto delle sciocchezze nell' attribuire IC = Iccius , a maggior ragione mi dovrebbe essere fatto presente da chi ne sa certamente piu' di me . Il silenzio mi lascia in dubbio .

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Supporter

Ciao @Cremuzio ti ringrazio anche se alla fine ho fatto ben poco 🙂

Per esperienza in fatto di forum e internet in generale (senza pretendere di saperne chissà cosa) alcune volte ci vuole un pò perchè un post possa ingranare, specialmente uno come questo che richiede delle buone e mirate conoscenze dell'argomento per poter intervenire in modo costruttivo. Sarà anche il periodo Pasquale che come quello Natalizio o estivo di solito rallentano le attività in rete.

Sono fiducioso che qualcuno risponderà e sono anche interessato al seguito della discussione 😉

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Ciao @Cremuzio

Crawford aveva rinunciato a l’interpretazione delle lettere IC, alcuni studiosi hanno suggerito che « IC » fosse una K scritta in modo errato, ma riconosco che non è una risposta molto soddisfacente. 

Mi sembra che ci sia un ostacolo serio a questa ipotesi di una datazione tardiva, la coniazione di bronzi smise durante la dittatura di Silla, e non venne ripresa prima di Augusto, se mettiamo da parte i pochi assi di Marco Antonio o di Sesto Pompeo. Ma nessuna piccola denominazione, l’ultimo sestante coniato è quello firmato da Publicius Malleolus, RRC 335/8, risalente al -90 circa. E tutti gli ultimi sestanti sono rari, mentre il RRC 69 è fra i più comuni. 

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Inviato (modificato)

Grazie del tuo intervento @Vietmimin , infatti la tua giusta osservazione sulla datazione l' avevo generalmente espressa annotandola nel Post di apertura . Che dire , forse essendo una emissione , diciamo , "provinciale" e prendendo sul serio la preoccupazione di Cicerone per l' assegnazione della Provincia di Sicilia ad Iccio , forse una "testa matta" , oltre al suo carattere instabile criticato da Orazio , potrebbe Iccio avere emesso bronzi firmandoli , come fece poco dopo Sesto Pompeo ?

Modificato da Cremuzio
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 Iccius è presentato come uno sbirro di Marco Antonio, un cesariano che probabilmente è stato rimosso dalla sua carica di pretore quando Sesto Pompeo sbarcò in Sicilia nel -43. Tuttavia non si spiega perché avrebbe coniato in abbondanza una piccola denominazione sparita mezzo secolo prima. 

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13 ore fa, Cremuzio dice:

Ringrazio @aemilianus253 e in particolare @Rufilius per essere intervenuto commentando il post . Noto inoltre che alcuni post , come il presente , non destano particolare interesse  nonostante abbia richiesto impegno e tempo per le ricerche storiche , ricerche finalizzate per tentare di capire alcune sigle altrimenti oscure . Potrei anche aver scritto delle sciocchezze nell' attribuire IC = Iccius , a maggior ragione mi dovrebbe essere fatto presente da chi ne sa certamente piu' di me . Il silenzio mi lascia in dubbio .

 

Purtroppo non sono intervenuto per mancanza di informazioni su questa intrigante emissione, ma ho molto gradito leggere il suo post e gli altri che si sono poi succeduti. Grazie a tutti.

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Il 27/3/2024 alle 14:24, Vietmimin dice:

Crawford aveva rinunciato a l’interpretazione delle lettere IC, alcuni studiosi hanno suggerito che « IC » fosse una K scritta in modo errato, ma riconosco che non è una risposta molto soddisfacente. 

Ciao @Vietmimin , incuriosito dalla possibilita' che la IC potesse essere una K mal riuscita ho esaminato al microscopio la moneta , confermo che le lettere IC sono ben separate tra loro , quindi nessuna possibilita' che possa essere una K , anche confrontando la mia moneta con le altre IC presenti nelle "monete repubblicane" del nostro Forum .

Poi come spesso accade cercando una cosa se ne scopre un' altra , o almeno credo : esaminando al microscopio il dritto della moneta ho notato una cosa strana sopra i globetti , ma sotto la perlinatura quindi facente parte del conio del Sestante , se noti con attenzione la foto nel punto indicato noterai che ci sono delle "macchie" a rilievo , ovvero delle forme strane che non dovrebbero esserci nei Sestanti , le sagome non sono ben definite causa usura specialmente quella di sinistra , pero' sembrano una coppia di delfini (o gamberi ?) contrapposti tra le teste , del tipo delle dracme in bronzo siracusane , se cosi' fosse si potrebbe dedurre che la zecca siciliana sia stata quella di Siracusa . Confermo per correttezza che in foto le due forme descritte si notano appena . La moneta pesa 6,3 grammi , diametro 20,9 millimetri .

Modificato da Cremuzio
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Le lettere IC sarebbero una trascrizione sbagliata della lettera K dagli incisori romani. Ho detto che non è molto soddisfacente anche perché non spiega ad esempio gli esemplari « IA » dello stesso RRC 69.

Concordo sui rilievi parassiti del tuo esemplare ma non ne trarrei la stessa conclusione. Questi sestanti sono spesso riconiati su bronzi siciliani, sembra che sia il caso anche qui. Ma non fornisce nessuna informazione sulla zecca romana in Sicilia. Un esempio riconiato con un delfino in basso al dritto:

IMG_7061.thumb.jpeg.6f2dafea17c0ae44ffb025cca1b05c8b.jpeg

 

https://www.vcoins.com/en/stores/london_ancient_coins/89/product/rome_republic_cornear_and_ka_series_sicily_c_211208_bc__sextans_interesting_overstruck/1429007/Default.aspx

Per la tua moneta non saprei ma riguardo alla moneta di LAC, la tipologia sottostante è probabilmente un bronzo di Hierone II di Siracusa, si vede a destra del profilo una parte del tridente sopra il delfino:

IMG_7065.thumb.jpeg.50f0c9213f3139fbc6d01d0bd2074b05.jpeg

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Inviato (modificato)
Il 28/3/2024 alle 18:39, Vietmimin dice:

Le lettere IC sarebbero una trascrizione sbagliata della lettera K dagli incisori romani. Ho detto che non è molto soddisfacente anche perché non spiega ad esempio gli esemplari « IA » dello stesso RRC 69.

Concordo nella seconda parte , non spiega neanche gli esemplari con la sola C

Il 28/3/2024 alle 18:39, Vietmimin dice:

Concordo sui rilievi parassiti del tuo esemplare ma non ne trarrei la stessa conclusione. Questi sestanti sono spesso riconiati su bronzi siciliani, sembra che sia il caso anche qui. Ma non fornisce nessuna informazione sulla zecca romana in Sicilia. Un esempio riconiato con un delfino in basso al dritto:

Si e' possibile , anche per il peso e diametro simili con i bronzi di Gerone II con il tridente . Se fosse una moneta ribattuta su una precedente moneta siracusana , potrebbe avvalorare l' ipotesi che fosse stata "firmata" da Iccio , forse per motivi di paga alle truppe stanziate in Sicilia o per altri motivi , da cui deriverebbe la classificazione di "comune" data a  questa tipologia di monete con IC . 

Modificato da Cremuzio
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Salve e Buona Pasqua a tutti , purtroppo le mie ricerche tendenti a decodificare le lettere IA non ha portato a nessun risultato , quindi per ora rimangono senza spiegazione .

Per quanto riguarda l' ultima lettera C , questa potrebbe avere due possibili interpretazioni :

1) che indichi la zecca di Catania (Catinum) , come potrebbe indicare anche la KA (nome di Catania ma di origine sicula non latina) oppure di altra zecca di Citta' siciliana iniziante con C (la sicana Centuripe ?)

2) la precedente interpretazione della C andrebbe pero' a confondersi con la zecca di Cagliari (Caralis) in Sardegna , che secondo il Sollai (Le monete della Sardegna romana) indicherebbe questa zecca sarda , come da tabella e foto allegate .

In conclusione del Post si puo' ricavare che tutto l' argomento riguardante le sigle trattate  KA - IA - IC - C , rimane ancora bisognoso di nuove indagini e studi .

SOLLAI (1).JPG

SOLLAI (2).JPG

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