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Doppio bagattino di Giovanni Mocenigo


Risposte migliori

Buonasera

Condivido con voi il mio nuovo ingresso in collezione, una moneta comune ma di gran fascino, e in una conservazione che mi permetto di definire eccezionale

 

Doppio Bagattino di Giovanni Mocenigo (1478-1485)

Peso 2.9 g

Massaro: Ferigo Ferro (3/4/1480)

Rif. Montenegro 236, Papadopoli 32, Paolucci 4

 

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Bell’esemplare. Veramente complimenti.

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Tipo 32 (unico peraltro descritto) del Papadopoli:

Doppio bagattino.
Rame, peso grammi 3.36 (grani veneti 60 circa).


D/ Il Doge genuflesso a destra, coperto il capo del corno ducale, tiene con ambe le mani l'asta dell'orifiamma che gli svolazza sul capo,

image.jpeg

nel campo a destra ed a sinistra le iniziali del Massaro (FF = Ferigo Ferro).

R/ Leone nimbato in soldo entro doppio cerchio, l'esterno di perline, senza iscrizione.

 

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Grazie mille Oppiano, anche tu vedo che presenti l'allergia a "cappello ducale", anche io nelle mie descrizioni uso corno dogale (espressione non gradita al Montenegro).

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Il “cappello” è un vero errore!

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Al massimo, la DUCAL BERRETTA….

 

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Inviato (modificato)

Ricca di storia questa monetina che verosimilmente è stata coniata nella forbice temporale 1480-1485 con vari avvenimenti per la Serenissima:

1480 - I Turchi occupano Santa Maura e Cefalonia, incendiano Otranto e realizzano un porto militare a Valona.

1481 - Venezia entra in guerra contro Ferrara, che sotto la guida di Ercole I d'Este, dopo aver stretto un'alleanza matrimoniale con Ferrante d'Aragona, re di Napoli, cerca di riprendersi il Polesine e rendersi indipendente da Roma. Su iniziativa di Lorenzo il Magnifico, con Ferrara e Napoli si schierano anche Firenze e Milano.

1482 - La guerra si allarga allo Stato Pontificio (alleato di Venezia) e al Regno di Napoli (alleato di Ferrara). Napoletani e Ferraresi sono sconfitti a Campomorto, nelle paludi pontine, ed Argenta, sul Reno.

1483 - Papa Sisto IV abbandona l'alleanza con Venezia e passando dalla parte di Napoli e Ferrara: la città viene scomunicata ed il papa propone una Santa Alleanza contro di essa. Venezia risponde a sua volta alleandosi contro i nemici del pontefice e prescrivendo l'interdetto con uno scritto di giuristi apposto sulla porta di San Pietro. Il 14 settembre un incendio danneggia parzialmente Palazzo Ducale: parte degli uffici del governo sono trasferiti nel palazzo delle Prigioni a lato dello stesso.

1484 - A gennaio la Repubblica propone a Carlo VIII di Francia, e al duca d'Orléans di intervenire in Italia contro Milano, ma l'accordo non va a buon fine. Il 7 agosto Venezia prende Rovigo, riconquistando il Polesine e ponendo fine al conflitto, con la pace di Bagnolo. Per festeggiare la pace col duca di Ferrara si tiene un torneo in piazza San Marco. Venezia prende il controllo della città pugliesi di Monopoli e Gallipoli.

1485 - Il 14 settembre il doge muore di peste ed è frettolosamente sepolto per paura del contagio a SS. Giovanni e Paolo. A novembre è doge Marco Barbarigo, dopo due mesi di vacatio per la pestilenza.

Modificato da Oppiano
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Inviato (modificato)

L’occasione per evidenziare l’orifiamma (citato dal Papadopoli); influenze francesi !?!?

L'Orifiamma (fr. Oriflamme, dal latino aurea flamma, fiamma d'oro) era lo stendardo reale dei Re di Francia.

In origine era la bandiera sacra dell'Abbazia di Saint-Denis: il drappo era rosso, o rosso-arancione, con la parte terminale sfrangiata in due o più strisce, sventolava su una lancia dorata. Pare che il suo colore derivi dal fatto che fosse stato bagnato dal sangue di San Dionigi, beatificato da poco. L'Orifiamma venne in seguito usato dai Re di Francia e veniva portato alla testa delle truppe reali ovunque esse incontrassero il nemico. Il portatore dello stendardo, il Porte Oriflamme, divenne una carica (come il maresciallo di Francia o il connestabile) altamente onorifica, poiché era molto pericoloso reggere un vessillo tanto importante e vistoso in battaglia.

da: Wikipedia

Modificato da Oppiano
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Da Enciclopedia Italiana 1930

BAGATTINO 

Giuseppe Castellani (grande storico e numismatico italiano, compilatore del noto Catalogo del 1925 della raccolta Papadopoli Aldobrandini):

Così si chiamava in molti luoghi dell'alta Italia il denaro o dodicesima parte del soldo. I primi ricordi si hanno in memorie e documenti di Treviso e di Padova del sec. XIII. A Venezia troviamo usata questa denominazione per la prima volta nel 1442, quando si trattò di provvedere alla deficienza di bagattini nelle provincie di terraferma con l'emissione di nuovi denari di mistura. Pare dunque che l'origine del nome derivi dalla terraferma e non da Venezia, dove però rimase ai "piccoli" o denari veneziani che, dopo qualche tentativo respinto dal Senato, vennero coniati di puro rame nel 1519, col tipo della Beata Vergine col Bambino e del Leone in soglio in cornice quadrilatera: moneta frequente e notissima. Una voce quasi simile, bagateni, è usata a Ferrara nel sec. XIV e da lì si estese a Modena e a Reggio Emilia dove sono denominate bagattini le piccole monete di rame corrispondenti in generale al denaro. A Parma e a Bologna le monete di poco valore vengono chiamate con una voce simile (v. bagarone) alla quale deve indubbiamente attribuirsi il significato di cosa piccola e di poco o nessun valore. A Venezia si coniarono anche multipli: da due (doppio bagattino), da tre e da sei (bezzone).

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1 ora fa, Oppiano dice:

L’occasione per evidenziare l’orifiamma (citato dal Papadopoli); influenze francesi !?!?

L'Orifiamma (fr. Oriflamme, dal latino aurea flamma, fiamma d'oro) era lo stendardo reale dei Re di Francia.

In origine era la bandiera sacra dell'Abbazia di Saint-Denis: il drappo era rosso, o rosso-arancione, con la parte terminale sfrangiata in due o più strisce, sventolava su una lancia dorata. Pare che il suo colore derivi dal fatto che fosse stato bagnato dal sangue di San Dionigi, beatificato da poco. L'Orifiamma venne in seguito usato dai Re di Francia e veniva portato alla testa delle truppe reali ovunque esse incontrassero il nemico. Il portatore dello stendardo, il Porte Oriflamme, divenne una carica (come il maresciallo di Francia o il connestabile) altamente onorifica, poiché era molto pericoloso reggere un vessillo tanto importante e vistoso in battaglia.

da: Wikipedia

 

Ti ringrazio Domenico per aver condiviso il tuo sapere con me, io non ho trovato nessun collegamento tra l'orifiamma e la Serenissima. Io nelle mie schede di classificazione, nelle descrizioni (molto ispirate dal Papadopoli e dalla sua derivazione - il Montenegro) modifico sempre orifiamma con "vessillo sormontato da bandiera/croce" poiché non ho mai trovato un riferimento storico che possa collegarlo all' orifiamma francese, mi sembra un po' come il "cappello ducale". Tu hai trovato qualche collegamento per cui il Papadopoli parlava di orifiamma?

Ti ringrazio ancora

 

Antonio 

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C’è sempre però una possibilità.

”L' orifiamma in fatti era uno stendardo di colore che somigliava a quello dell'oro, e insieme a quello della sandaraca, detto da Plinio fammeus; onde da ciò si ha l' etimologia del vocabolo. Non è però che questa orifiamma fosse unicamente bandiera portata in guerra contro il comun nemico, come chiosano gli Accademici coll'autorità dello Scrittore dei Reali di Francia; poichè si usavano sì fatte insegne fino dagli antichi tempi della Chiesa nelle processioni dei cristiani. Il Dufresne riporta un passo tratto da un vecchio Glossario, dal quale si deduce, che differente era l'oggetto di queste bandiere :

Ast regis satis est tenues crispare per auras

Vexillum simplex, cendato simplice textum,

Splendoris rubei, Letania qualiter uti

Ecclesiana solet, certis ex more diebus etc.

Per mostrare adunque che non traeva la immagine dalla bandiera bellica, ma dalla sacra,” Dante Alighieri parla di pacifica orifiamma.

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Quindi, a mio avviso, corretto parlare di orifiamma nel senso “pastorale” e non di guerra.

 

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Ti ringrazio per la bibliografia che hai riportato e apprezzo il tuo parere, non voglio sembrare irrispettoso esponendo la mia idea, ma a me pare che il Papadopoli abbia usato l'espressione orifiamma per la somiglianza con l'orifiamma francese, ma è un evoluzione convergente secondo me, esattamente come una balena o un delfino sembrano un pesce ma si sono evoluti in ambienti simili senza essere della stessa classe. Lo stemma dell'abbazia di Saint Denis è effettivamente molto simile come forma a quella rappresentata nelle monete in cui viene chiamato orifiamma, però non vedo a parte la somiglianza un collegamento diretto.

Mi scuso e ti ringrazio

 

Antonio 

Oriflamme.png

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Ma nessun problema, ci mancherebbe! Figurati.

 

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Ciao!

Riguardo al "corno ducale":

"Il Doge è rappresentato con gli abiti che gli erano propri a seconda del periodo nel quale è rappresentato; nel XIII secolo veste una preziosa tunica con maniche lunghe (dogalina) strette ai polsi e ricche di bordure; ha il mantello con bavero o collare (mozzetta) e il tutto è foderato di pelliccia; in testa indossa la “rensa”, cioè quella cuffietta bianca di lino finissimo proveniente da Reims che copre anche le orecchie e che, a seconda dell’epoca, viene allacciata sotto il mento con due stringhe oppure no; in alcuni casi si può chiaramente scorgere il nodo e sopra questa indossa il copricapo, la corona veneziana. Nel XIII secolo non è ancora quello caratteristico denominato "corno", per via della sua rigidità e con la sua forma a punta, all'origine è invece ancora un berretto morbido, diviso in due parti separate tra loro da un bottone o da un mezzo anello o da un piccolo fiocco e ricorda i berretti in uso nel vicino oriente.

Di seguito il corno usato giornalmente dal Doge Francesco Morosini (da non confondersi con quello usato il giorno dell'incoronazione ed in particolari festività, arricchito di perle e pietre preziose, chiamato "Zoia" (Gioia)."

saluti

luciano

 

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