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Gens Furia - denario Giano Bifronte


Risposte migliori

Buonasera 

Un denario repubblicano con al dritto il dio Giano che guarda al futuro (dx) ed al passato (sx). Al rovescio Roma incorona un trofeo, mentre in esergo la dicitura PILI mi riempie di gioia! Perché!? Perché è il mio cognome!! 😂 Credo anche che ci sia un gambero tra Roma e il trofeo.

Euforia a parte, so bene che non ce ne entra nulla con il mio cognome (prima che qualcuno venga a puntualizzarlo) ma è piuttosto riferito ad un certo Filippo della Gens Furia.

Vorrei sapere qualcosa di più su questo Filippo; sul forum ci sono persone di grande cultura!

Ed un'opinione sulla moneta ovviamente. Non è che abbia una gran conservazione, siamo intorno al Fine o quasi BB (credo). 

Peso 3.65 g   Diametro 21 mm

Grazie mille

Atexano 

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15 minuti fa, Atexano dice:

Filippo

Perché Filippo ?

GENS FURIA

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IL TRIONFO DI FURIO CAMILLO

I Furii furono una gens romana patrizia, famosa e gloriosa, i cui membri ebbero infatti incarichi nelle magistrature per tutta la durata della Repubblica romana. Ebbero un periodo di oscurità tra il III e il I secolo a.c. tornando poi alla ribalta sotto il Principato augusteo e la dinastia giulio-claudia. Il primo a ottenere la carica di Console della Repubblica romana fu Sesto Furio Medullino Fuso nel 488 a.c., ma il più celebre fu Marco Furio Camillo, onorato come il Secondo Fondatore di Roma.

I PRAENOMINA
 
Nella Gens Furia erano usuali i praenomina Marcus, Spurius, Lucius, Publius, e Agrippa. I Furii Pacili usano anche il prenome Gaius, che gli altri rami non usarono.

I COGNOMINA

Cognomina dei Furii furono: Camilli, Medullini, Fusi, Pacili, Phili, Bibaculi, Purpureones, Prassides, Brocchi
 
 
fens-furia4.jpg
MARCUS FURIUS PHILUS
 
FURII PHILI
 
- Marco Furio Filo -
nonno del console del 223 a.c..

- Spurio Furio Filo -
padre del console del 223 a.c.;
 
- Publio Furio Filo -
Il primo dei Furii Fili ad ottenere una carica pubblica. Fu console con Gaio Flaminio nel 223 a.c., nella guerra contro gli Anari e gli Insubri, vennero richiamati dal senato per la cattiva interpretazione degli auspici, ma i consoli, presi dai preparativi aprirono la lettera dopo la fine della battaglia, o almeno così dissero. 
Furio tornò così a Roma dove il popolo, sebbene col senato contrario, gli concesse il trionfo su Galli e Liguri.Poi fu eletto assieme a Manio Pomponio Matone pretore peregrinus nel 216 a.c., nella II guerra punica; dopo la sconfitta a Canne, insieme al collega Matone, spinse il senato a migliori misure difensive per Roma. 
Poco tempo dopo Marco Claudio Marcello gli consegnò la flotta per l'Africa ma, gravemente ferito in battaglia, dovette tornare a Lilibeo (Marsala). Nel 214 a.c. divenne censore con Marco Atilio Regolo, ma dovettero arginare i tentativi di fuga dei Romani dopo le vittorie di Annibale. 
Con i nuovi tribuni della plebe ( 213 a.c.), venne col collega posto in stato d'accusa davanti al popolo dal questore Lucio Cecilio Metello, appena eletto tribuno che nell'anno precedente era stato privato da loro del cavallo, lo avevano allontanato dalla tribù urbana e lo avevano fatto diventare erario, poiché avrebbe cospirato dopo la battaglia di Canne per abbandonare l'Italia. 
L'intervento degli altri tribuni vietò ai censori di difendersi durante il loro mandato, fino almeno a quando non avessero cessato la magistratura (5 anni). La morte prematura di P. Furio impedì la fine dell'incarico e M. Atilio rinunciò alla carica. Furio fu anche augure fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 213 a.c. ed ebbe un figlio, anche lui di nome Publio.
 
- Publio Furio Filo -
informò Scipione dell'intenzione di abbandonare Roma dopo la battaglia di Canne di Marco Cecilio Metello e altri.

Publio Furio Filo -
pretore nel 174 a.c..

Lucio Furio Filo -
pretore nel 171 a.c.,
 
- Lucio Furio Filo -
console nel 136 a.c. con Sesto Atilio Serrano e gli fu affidato il governo della Spagna Citeriore nonchè il compito di consegnare a Numanzia il console dell'anno precedente, Gaio Ostilio Mancino, nodo e legato, colpevole di aver concluso un trattato di pace sfavorevole per Roma. Ebbe come legati Quinto Pompeo e Quinto Metello, suoi nemici, così che poterono però testimoniare la sua rettitudine e integrità.
Filo, con Scipione Emiliano, Gaio Lelio Sapiente ed altri del Circolo degli Scipioni, era noto per l'amore per la letteratura e la raffinatezza greca, ospitando spesso i più dotti greci presenti a Roma Inoltre, così come per la purezza del suo latino.
 
- Marco Furio Filo 
triumvir monetalis del 119 a.c., le sue monete commemorano la vittoria di Quinto Fabio Massimo Allobrogico dell'anno 

 

 

https://www.romanoimpero.com/2022/11/gens-furia.html?m=1

  • Grazie 1
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@CdC dal momento che non si chiede un'identificazione, potresti gentilmente spostare la discussione, grazie.

@Atexanoquesta è la sezione per identificare/valutare le monete, non per approfondire esclusivamente tematiche storiche, seppur interessanti. Ecco perché abbiamo varie sezioni sulla monetazione antica (tra cui la monetazione romana repubblicana).

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14 minuti fa, ARES III dice:

abbiamo varie sezioni sulla monetazione antica (tra cui la monetazione romana repubblicana).

Dove ho spostato la discussione.

  • Grazie 1
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26 minuti fa, ARES III dice:

Perché Filippo ?

GENS FURIA

fens-furia1.jpg
IL TRIONFO DI FURIO CAMILLO

I Furii furono una gens romana patrizia, famosa e gloriosa, i cui membri ebbero infatti incarichi nelle magistrature per tutta la durata della Repubblica romana. Ebbero un periodo di oscurità tra il III e il I secolo a.c. tornando poi alla ribalta sotto il Principato augusteo e la dinastia giulio-claudia. Il primo a ottenere la carica di Console della Repubblica romana fu Sesto Furio Medullino Fuso nel 488 a.c., ma il più celebre fu Marco Furio Camillo, onorato come il Secondo Fondatore di Roma.

I PRAENOMINA
 
Nella Gens Furia erano usuali i praenomina Marcus, Spurius, Lucius, Publius, e Agrippa. I Furii Pacili usano anche il prenome Gaius, che gli altri rami non usarono.

I COGNOMINA

Cognomina dei Furii furono: Camilli, Medullini, Fusi, Pacili, Phili, Bibaculi, Purpureones, Prassides, Brocchi
 
 
fens-furia4.jpg
MARCUS FURIUS PHILUS
 
FURII PHILI
 
- Marco Furio Filo -
nonno del console del 223 a.c..

- Spurio Furio Filo -
padre del console del 223 a.c.;
 
- Publio Furio Filo -
Il primo dei Furii Fili ad ottenere una carica pubblica. Fu console con Gaio Flaminio nel 223 a.c., nella guerra contro gli Anari e gli Insubri, vennero richiamati dal senato per la cattiva interpretazione degli auspici, ma i consoli, presi dai preparativi aprirono la lettera dopo la fine della battaglia, o almeno così dissero. 
Furio tornò così a Roma dove il popolo, sebbene col senato contrario, gli concesse il trionfo su Galli e Liguri.Poi fu eletto assieme a Manio Pomponio Matone pretore peregrinus nel 216 a.c., nella II guerra punica; dopo la sconfitta a Canne, insieme al collega Matone, spinse il senato a migliori misure difensive per Roma. 
Poco tempo dopo Marco Claudio Marcello gli consegnò la flotta per l'Africa ma, gravemente ferito in battaglia, dovette tornare a Lilibeo (Marsala). Nel 214 a.c. divenne censore con Marco Atilio Regolo, ma dovettero arginare i tentativi di fuga dei Romani dopo le vittorie di Annibale. 
Con i nuovi tribuni della plebe ( 213 a.c.), venne col collega posto in stato d'accusa davanti al popolo dal questore Lucio Cecilio Metello, appena eletto tribuno che nell'anno precedente era stato privato da loro del cavallo, lo avevano allontanato dalla tribù urbana e lo avevano fatto diventare erario, poiché avrebbe cospirato dopo la battaglia di Canne per abbandonare l'Italia. 
L'intervento degli altri tribuni vietò ai censori di difendersi durante il loro mandato, fino almeno a quando non avessero cessato la magistratura (5 anni). La morte prematura di P. Furio impedì la fine dell'incarico e M. Atilio rinunciò alla carica. Furio fu anche augure fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 213 a.c. ed ebbe un figlio, anche lui di nome Publio.
 
- Publio Furio Filo -
informò Scipione dell'intenzione di abbandonare Roma dopo la battaglia di Canne di Marco Cecilio Metello e altri.

Publio Furio Filo -
pretore nel 174 a.c..

Lucio Furio Filo -
pretore nel 171 a.c.,
 
- Lucio Furio Filo -
console nel 136 a.c. con Sesto Atilio Serrano e gli fu affidato il governo della Spagna Citeriore nonchè il compito di consegnare a Numanzia il console dell'anno precedente, Gaio Ostilio Mancino, nodo e legato, colpevole di aver concluso un trattato di pace sfavorevole per Roma. Ebbe come legati Quinto Pompeo e Quinto Metello, suoi nemici, così che poterono però testimoniare la sua rettitudine e integrità.
Filo, con Scipione Emiliano, Gaio Lelio Sapiente ed altri del Circolo degli Scipioni, era noto per l'amore per la letteratura e la raffinatezza greca, ospitando spesso i più dotti greci presenti a Roma Inoltre, così come per la purezza del suo latino.
 
- Marco Furio Filo 
triumvir monetalis del 119 a.c., le sue monete commemorano la vittoria di Quinto Fabio Massimo Allobrogico dell'anno 

 

 

https://www.romanoimpero.com/2022/11/gens-furia.html?m=1

 

Buonasera Ares,

Perché ero convinto di aver letto philippus da qualche parte, mentre in realtà è Philus come mi ha giustamente fatto notare.

Mi scuso per le baggianate, e grazie Ares per questa splendida panoramica della gens. 

Grazie 

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Devo comunque imparare a navigare nel sito, ma l'ho postato qui anche per avere opinioni sulla moneta.

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Inviato (modificato)

 

La moneta è un denario classificato RRC 281/1, attribuito a M. Furius L. F. Philus e datato al 119 a.C.

Questa è la sua scheda sul nostro catalogo: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G232/1

Quello al retro non è un gambero, ma un carnyx (plurale carnices), tromba da guerra usata dai Celti, come puoi vedere bene nella scheda sugli esemplari che hanno migliore conservazione.  Ce n'è un altro sul lato sinistro, posto in verticale.

Il monetario M. Furius L. f. Philus è presumibilmente il figlio di L. Furius Philus, console nel 136. La dea che incorona il trofeo (la cui natura divina è confermata dalla stella) al R/ del denario è generalmente identificata come Roma Victrix (dal Babelon, dal Grueber e dal Crawford, che la ritiene identificata dalla legenda “ROMA”), volta ad enfatizzare la vittoria del popolo romano. La forte rassomiglianza colla Minerva che incorona Giove sul denario rrc 296/1, tuttavia, ha fatto ritenere alla Cesano (e condiviso anche da Alteri) che si tratti di Minerva. Il R/ alluderebbe, per il Gr., alla battaglia di Ariminium sui Galli cisalpini (223) vinta dai consoli C. Flaminius e P. Furius Philus. Così anche per l'Alteri per la forma delle armi che costituiscono il trofeo, che ricorderebbe l'aureum trophaeum eretto da C. Flaminio a Giove con i torques tolti al nemico.

Il Crawford vi vede invece un riferimento alla sconfitta degli Allobrogi (ritenuti dai Romani grandi guerrieri, nel 123 diedero asilo a Tutomotulo re dei Salluvi, che erano stati conquistati da Roma, e si rifiutarono di consegnarlo; l'8 agosto del 121 le legioni comandate da Quinto Fabio Massimo Allobrogico li attaccarono e li sconfissero) e degli Arverni e ai trionfi del 120 e quindi data la moneta al 119. L’atsa Triton I, tuttavia, ha pubblicato un denario (lotto n. 1121) correntemente datato al 120 e ribattuto su questa moneta, suggerendo pertanto che debba essere più antica.

Qui puoi vedere la ricostruzione di un carnyx: 

 

Modificato da L. Licinio Lucullo
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