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Inviato

Questa moneta l' ho sempre visto a casa di mio nonno che nel 1915/18 era sul Piave. La teneva come una reliquia ma non mi ha mai detto perchè. Gradirei sapere se potrebbe essere interessante per un collezionista. trattasi di una moneta da 10 cent. del 1893  Umberto I re d'italia 

 Grazie.

 

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Inviato (modificato)

Tanto per cominciare sarebbe bene vedere anche l'altro lato, visto che quello col ritratto del Re è comune alle monete da 1, 2, 5 e 10 centesimi e che non si capisce quali di esse sia... :)  Inoltre non si vedono l'anno di produzione né la zecca, che potrebbero essere determinanti per definire il valore.

In realtà, dalla posizione della firma dell'incisore immagino sia una moneta da 10 centesimi; questa è stata coniata tra il 1893 ed il 1894 in decine di milioni di esemplari (vedi scheda al link seguente: 10 Centesimi - Umberto I - Italy – Numista), quindi già di per sé il valore sarebbe irrisorio, ma poi, essendo pesantemente danneggiata, il valore è pressoché nullo.

Tienila come carissimo ricordo del nonno, per lui aveva un significato e per te potrebbe avere quello, diverso, di ricordartelo.

 

... ho letto dopo che avevi scritto che è da 10 centesimi del 1893... ma resta il fatto che non si vede la zecca :)

 

Modificato da Fiore151

Inviato

Buona sera.

Penso che se la moneta è stata conservata per un certo periodo come una reliquia dipenda dalla manomissione di cui è stata oggetto e che comunque non ha niente a che fare con la coniazione della moneta. Credo pertanto che dal punto di vista economico non abbia valore.

Curioso invece sarebbe conoscere il motivo di questa deturpazione derivante senza dubbio da una significativa esperienza di suo nonno.

Se fosse mia la custodirei come cimelio di famiglia facendo contemporaneamente una ricerca presso amici e parenti per scoprire il motivo del valore affettivo attribuitole dal nonno.

Cordiali saluti.

Gabriella

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Inviato

Sarei curioso di vedere che tipo di impronta ha lasciato questo "lavoretto" sul retro della moneta in questione.

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19 ore fa, berto lini dice:

Questa moneta l' ho sempre visto a casa di mio nonno che nel 1915/18 era sul Piave. La teneva come una reliquia ma non mi ha mai detto perchè. Gradirei sapere se potrebbe essere interessante per un collezionista. trattasi di una moneta da 10 cent. del 1893  Umberto I re d'italia 

 Grazie.

 

_FRA5438 (FILEminimizer).JPG

 

 

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Supporter
Inviato (modificato)
Il 9/3/2024 alle 11:31, nikita_ dice:

Sarei curioso di vedere che tipo di impronta ha lasciato questo "lavoretto" sul retro della moneta in questione.

 

 

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avavv.jpg.355171a56f2eeec272a050e1251fc9c0.jpg Scusateli, hanno inviato il post a mia insaputa!  :angry:

Modificato da nikita_
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Inviato
Il 8/3/2024 alle 16:04, berto lini dice:

Questa moneta l' ho sempre visto a casa di mio nonno che nel 1915/18 era sul Piave. La teneva come una reliquia ma non mi ha mai detto perchè. Gradirei sapere se potrebbe essere interessante per un collezionista. trattasi di una moneta da 10 cent. del 1893  Umberto I re d'italia 

 Grazie.

 

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Tienila come ricordo di tuo nonno


Inviato
Il 8/3/2024 alle 16:04, berto lini dice:

Questa moneta l' ho sempre visto a casa di mio nonno che nel 1915/18 era sul Piave. La teneva come una reliquia ma non mi ha mai detto perchè. Gradirei sapere se potrebbe essere interessante per un collezionista. trattasi di una moneta da 10 cent. del 1893  Umberto I re d'italia 

 Grazie.

 

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Azzarderei colpita da un cecchino con proiettile a punta cava (ad espansione).

Fabio 


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Inviato
15 ore fa, fabioanz dice:

Azzarderei colpita da un cecchino con proiettile a punta cava (ad espansione).

Fabio 

 

Concordo con @fabioanzsul fatto che c'entri un proiettile... ma credo in modo del tutto diverso.

Facendo un rapido confronto tra le misure della moneta (30mm di diametro) e quelle della manomissione si arriva circa a 6,8 mm ... ovvero il diametro (al netto di rigatura) dei proiettili Carcano da 6,5 x 52 usati dai nostri fanti nella Prima Guerra Mondiale nei fucili Mod. '91 e nelle mitragliatrici Breda, in quelle Fiat Mod. 1914 anche in altre armi.

La moneta però non è stata colpita (in caso contrario si sarebbe bucata, dato che i proiettili utilizzati erano "camiciati" in diversi tipi di leghe a base di rame e zinco (tombacco), rame con zinco e nichel (Maillechort) o anche solo rame.

La forma, con un pieno a centro, invece mi fa pensare che sia stata lasciata dal fondo di un'ogiva (proietto o pallottola che dir si voglia) che presenta proprio un vuoto circolare (nella parte in cui viene riempito di piombo).

Quale può essere lo scopo... la certezza non 'ho ... ma un sospetto si.

Era purtroppo consuetudine tra i soldati di ogni esercito in conflitto, modificare il munizionamento perché avesse una maggior efficacia e un maggio potere distruttivo (ovvero rendere l'avversario inerte anche in caso di colpo non in organi vitali). Alcune delle pratiche (non consentite dalle leggi internazionali... ma largamente diffuse) erano quelle di "creare ad hoc" dei proiettili a frammentazione o ad espansione.

I primi "spaccando" con la baionetta, la punta dell'ogiva ... in questo modo una volta colpito il bersaglio il proietto si frammentava in molti pezzi, dilaniando le carni e rendendo quasi impossibile l'estrazione dei frammenti (non esisteva la RX per individuarli).

Per quelli ad espansione, chiamate dum-dum, si usava praticare un'incisione a stella sulla punta dell'ogiva, oppure estrarre il proietto dal bossolo, poggiarlo su una superficie piatta dura (una moneta per esempio... e credo sia il caso di questa moneta) ) e pestare la punta con un peso (martello, pietra o altro) al fine da rendere la punta piatta, oppure creare un buco sulla punta con un grosso chiodo (in trincea ne avevano molti a disposizione) o ancora semplicemente estrarlo e poi rimontarlo al contrario (in questo modo si aveva una sorta di pallottola a carica cava.

In tutti i casi, l'effetto sul bersaglio era devastante.

I proiettili a punta cava erano utilizzati dagli inglesi (direttamente prodotti dalle fabbriche) ma difficilmente realizzabili in trincea dalle truppe italiane.

 

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Inviato
7 minuti fa, Andy66 dice:

Concordo con @fabioanzsul fatto che c'entri un proiettile... ma credo in modo del tutto diverso.

Facendo un rapido confronto tra le misure della moneta (30mm di diametro) e quelle della manomissione si arriva circa a 6,8 mm ... ovvero il diametro (al netto di rigatura) dei proiettili Carcano da 6,5 x 52 usati dai nostri fanti nella Prima Guerra Mondiale nei fucili Mod. '91 e nelle mitragliatrici Breda, in quelle Fiat Mod. 1914 anche in altre armi.

La moneta però non è stata colpita (in caso contrario si sarebbe bucata, dato che i proiettili utilizzati erano "camiciati" in diversi tipi di leghe a base di rame e zinco (tombacco), rame con zinco e nichel (Maillechort) o anche solo rame.

La forma, con un pieno a centro, invece mi fa pensare che sia stata lasciata dal fondo di un'ogiva (proietto o pallottola che dir si voglia) che presenta proprio un vuoto circolare (nella parte in cui viene riempito di piombo).

Quale può essere lo scopo... la certezza non 'ho ... ma un sospetto si.

Era purtroppo consuetudine tra i soldati di ogni esercito in conflitto, modificare il munizionamento perché avesse una maggior efficacia e un maggio potere distruttivo (ovvero rendere l'avversario inerte anche in caso di colpo non in organi vitali). Alcune delle pratiche (non consentite dalle leggi internazionali... ma largamente diffuse) erano quelle di "creare ad hoc" dei proiettili a frammentazione o ad espansione.

I primi "spaccando" con la baionetta, la punta dell'ogiva ... in questo modo una volta colpito il bersaglio il proietto si frammentava in molti pezzi, dilaniando le carni e rendendo quasi impossibile l'estrazione dei frammenti (non esisteva la RX per individuarli).

Per quelli ad espansione, chiamate dum-dum, si usava praticare un'incisione a stella sulla punta dell'ogiva, oppure estrarre il proietto dal bossolo, poggiarlo su una superficie piatta dura (una moneta per esempio... e credo sia il caso di questa moneta) ) e pestare la punta con un peso (martello, pietra o altro) al fine da rendere la punta piatta, oppure creare un buco sulla punta con un grosso chiodo (in trincea ne avevano molti a disposizione) o ancora semplicemente estrarlo e poi rimontarlo al contrario (in questo modo si aveva una sorta di pallottola a carica cava.

In tutti i casi, l'effetto sul bersaglio era devastante.

I proiettili a punta cava erano utilizzati dagli inglesi (direttamente prodotti dalle fabbriche) ma difficilmente realizzabili in trincea dalle truppe italiane.

 

 

Ti faccio i complimenti per l'interessantissima esposizione.

Fabio 


Inviato
26 minuti fa, Andy66 dice:

Concordo con @fabioanzsul fatto che c'entri un proiettile... ma credo in modo del tutto diverso.

Facendo un rapido confronto tra le misure della moneta (30mm di diametro) e quelle della manomissione si arriva circa a 6,8 mm ... ovvero il diametro (al netto di rigatura) dei proiettili Carcano da 6,5 x 52 usati dai nostri fanti nella Prima Guerra Mondiale nei fucili Mod. '91 e nelle mitragliatrici Breda, in quelle Fiat Mod. 1914 anche in altre armi.

La moneta però non è stata colpita (in caso contrario si sarebbe bucata, dato che i proiettili utilizzati erano "camiciati" in diversi tipi di leghe a base di rame e zinco (tombacco), rame con zinco e nichel (Maillechort) o anche solo rame.

La forma, con un pieno a centro, invece mi fa pensare che sia stata lasciata dal fondo di un'ogiva (proietto o pallottola che dir si voglia) che presenta proprio un vuoto circolare (nella parte in cui viene riempito di piombo).

Quale può essere lo scopo... la certezza non 'ho ... ma un sospetto si.

Era purtroppo consuetudine tra i soldati di ogni esercito in conflitto, modificare il munizionamento perché avesse una maggior efficacia e un maggio potere distruttivo (ovvero rendere l'avversario inerte anche in caso di colpo non in organi vitali). Alcune delle pratiche (non consentite dalle leggi internazionali... ma largamente diffuse) erano quelle di "creare ad hoc" dei proiettili a frammentazione o ad espansione.

I primi "spaccando" con la baionetta, la punta dell'ogiva ... in questo modo una volta colpito il bersaglio il proietto si frammentava in molti pezzi, dilaniando le carni e rendendo quasi impossibile l'estrazione dei frammenti (non esisteva la RX per individuarli).

Per quelli ad espansione, chiamate dum-dum, si usava praticare un'incisione a stella sulla punta dell'ogiva, oppure estrarre il proietto dal bossolo, poggiarlo su una superficie piatta dura (una moneta per esempio... e credo sia il caso di questa moneta) ) e pestare la punta con un peso (martello, pietra o altro) al fine da rendere la punta piatta, oppure creare un buco sulla punta con un grosso chiodo (in trincea ne avevano molti a disposizione) o ancora semplicemente estrarlo e poi rimontarlo al contrario (in questo modo si aveva una sorta di pallottola a carica cava.

In tutti i casi, l'effetto sul bersaglio era devastante.

I proiettili a punta cava erano utilizzati dagli inglesi (direttamente prodotti dalle fabbriche) ma difficilmente realizzabili in trincea dalle truppe italiane.

 

 

E' da quella pratica, anche se vietata dalle convenzioni internazionali, che nasce il modo di dire " non fatemi girare le palle"....

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8 ore fa, Andy66 dice:

Concordo con @fabioanzsul fatto che c'entri un proiettile... ma credo in modo del tutto diverso.

Facendo un rapido confronto tra le misure della moneta (30mm di diametro) e quelle della manomissione si arriva circa a 6,8 mm ... ovvero il diametro (al netto di rigatura) dei proiettili Carcano da 6,5 x 52 usati dai nostri fanti nella Prima Guerra Mondiale nei fucili Mod. '91 e nelle mitragliatrici Breda, in quelle Fiat Mod. 1914 anche in altre armi.

La moneta però non è stata colpita (in caso contrario si sarebbe bucata, dato che i proiettili utilizzati erano "camiciati" in diversi tipi di leghe a base di rame e zinco (tombacco), rame con zinco e nichel (Maillechort) o anche solo rame.

La forma, con un pieno a centro, invece mi fa pensare che sia stata lasciata dal fondo di un'ogiva (proietto o pallottola che dir si voglia) che presenta proprio un vuoto circolare (nella parte in cui viene riempito di piombo).

Quale può essere lo scopo... la certezza non 'ho ... ma un sospetto si.

Era purtroppo consuetudine tra i soldati di ogni esercito in conflitto, modificare il munizionamento perché avesse una maggior efficacia e un maggio potere distruttivo (ovvero rendere l'avversario inerte anche in caso di colpo non in organi vitali). Alcune delle pratiche (non consentite dalle leggi internazionali... ma largamente diffuse) erano quelle di "creare ad hoc" dei proiettili a frammentazione o ad espansione.

I primi "spaccando" con la baionetta, la punta dell'ogiva ... in questo modo una volta colpito il bersaglio il proietto si frammentava in molti pezzi, dilaniando le carni e rendendo quasi impossibile l'estrazione dei frammenti (non esisteva la RX per individuarli).

Per quelli ad espansione, chiamate dum-dum, si usava praticare un'incisione a stella sulla punta dell'ogiva, oppure estrarre il proietto dal bossolo, poggiarlo su una superficie piatta dura (una moneta per esempio... e credo sia il caso di questa moneta) ) e pestare la punta con un peso (martello, pietra o altro) al fine da rendere la punta piatta, oppure creare un buco sulla punta con un grosso chiodo (in trincea ne avevano molti a disposizione) o ancora semplicemente estrarlo e poi rimontarlo al contrario (in questo modo si aveva una sorta di pallottola a carica cava.

In tutti i casi, l'effetto sul bersaglio era devastante.

I proiettili a punta cava erano utilizzati dagli inglesi (direttamente prodotti dalle fabbriche) ma difficilmente realizzabili in trincea dalle truppe italiane.

 

 

Complimenti per le deduzioni che secondo me sono piuttosto esatte!! A questo punto fossi io la moneta la terrei come ricordo.

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