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Cosa sono questi oggetti romani trovati presso una fonte e dichiarati ieri tesoro. Il misterioso deposito, tra druidi e legionari

 

Sedici manufatti dell’età del ferro e di datazione romana sono stati dichiarati tesoro ieri mercoledì 28 febbraio 2024 dal coroner senior di Sua Maestà per il Galles nordoccidentale, Kate Robertson.

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La scoperta di questi oggetti è stata compiuta da un appassionato di metal detector, Ian Porter, mentre rilevava metalli su un campo nella comunità di Llanfair-Mathafarn-Eithaf, Anglesey. Il ritrovamento è stato segnalato per la prima volta a Sean Derby, responsabile dei ritrovamenti del Portable Antiquities Scheme in Wales (PAS Cymru) con sede presso il Gwynedd Archaeological Trust. Successivamente è stato segnalato come ritrovamento di un tesoro da esperti curatori archeologici con sede presso Amgueddfa Cymru – Museum Wales.

Il gruppo di manufatti comprende una serie di finimenti in ferro e ornamenti per carri dell’età del ferro risalenti alla fine del I secolo d.C. e per la cavalleria romana, della stessa epoca. Questi includono parti di tre briglie, una terret (o guida per redini), un raccordo per la testa di un ariete e un set di quattro dischi di imbracatura noti come falerae. È stato scoperto anche un grande e completo lingotto di rame romano del peso di 20,5 kg, probabilmente derivante dall’attività estrattiva della vicina miniera di rame romana sul monte Parys.

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Gli altri manufatti, tutti di epoca romana, includono una spilla decorata, quattro monete e un vaso di piombo, che fu, a quell’epoca, danneggiato e riparato, prima di essere parte dell’offerta.

I manufatti sono stati tutti scoperti vicino e intorno al punto in cui emerge una sorgente che forma poi una zona paludosa. Si pensa che questi insoliti manufatti in bronzo, rame e piombo siano stati donati come ripetute offerte religiose attorno a un’antica fonte sacra durante la tarda età del ferro e nel periodo romano-britannico. Gli accessori dei carri, i finimenti della cavalleria e la spilla furono tutti qui collocati intorno al 50-120 d.C., intorno al periodo dell’invasione dell’isola – o subito dopo – da parte dell’esercito romano, avvenuta nel 60/61 d.C. Le monete e altri manufatti suggeriscono una pratica continua di donazioni votive per tutto il periodo romano. L’ultima moneta del gruppo fu coniata intorno al 364-378 d.C.

“Ero molto emozionato quando ho trovato questi oggetti. – ha detto il detectorist Ian Porter – Pensare che l’ultima persona che li ha toccati è vissuta quasi duemila anni fa è impressionante. In più questi oggetti testimoniano un po’ della storia dell’isola”.

“Questo gruppo di reperti culturalmente misti, contenente sia finimenti per carri dell’età del ferro che per la cavalleria romana, è una nuova importante scoperta per l’isola. – dice Adam Gwilt, curatore principale per la preistoria all’Amgueddfa Cymru – Museum Wales – Fu collocato durante o successivamente al periodo di invasione dell’isola da parte dell’esercito romano. Questo drammatico evento viene vividamente catturato dall’autore romano Tacito, che parla dello strano primo incontro tra soldati romani e druidi ad Anglesey. Questo gruppo di oggetti donati alle divinità illustrano come i luoghi acquatici, compreso il lago sacro di Llyn Cerrig Bach, fossero intesi come punti significativi per cerimonie religiose in questo momento di conflitto e cambiamento”.

La testa dell’ariete, probabilmente un accessorio per un veicolo o una testa di bastone, è decorata nello stile dell’arte tardo celtica.
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“Dalla scoperta dei manufatti dell’età del ferro di Llyn Cerrig Bach negli anni ’40, Anglesey è stata a lungo associata a questo importante periodo della nostra storia. – afferma Ian Jones, responsabile degli edifici e delle collezioni di Oriel Môn, un museo e centro artistico situato a Llangefni, presso Anglesey, nel Galles – Questa nuova entusiasmante scoperta migliorerà la nostra comprensione e conoscenza e Oriel Môn è lieta di collaborare con Amgueddfa Cymru – ente di beneficenza, che opera in campo culturale con sette musei, ndr – ed è ansiosa di acquisire questi pezzi per la propria collezione. Gli oggetti stessi e la natura del modo in cui furono depositati hanno un immenso significato archeologico e ci forniranno un grande potenziale in termini di esposizione e interpretazione. Offrirà anche fantastiche opportunità di sensibilizzazione e formazione. Comprendiamo che gli oggetti di questo periodo siano di interesse per i nostri visitatori. Quindi questa è una notizia entusiasmante per tutti noi”.

https://stilearte.it/cosa-sono-questi-oggetti-romani-trovati-presso-una-fonte-e-dichiarati-ieri-tesoro-il-misterioso-deposito-le-decorazioni-tra-druidi-e-legionari/


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