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IGNORED

Un aiuto alla lettura di un follis di Massimino II (Daia).


Risposte migliori

Supporter
Inviato (modificato)

Buon pomeriggio,mi sono appena avvicinato alla numismatica con alcuni antoniniani di Traiano Decio e della sua famiglia, ma sono anche interessato al cambiamento stilistico della ritrattistica imperiale seguente. Ho quindi acquistato una moneta di Massimino II (Daia), fig I. Mi scuso per la fotografia. Non ho esperienza e questa moneta, molto scura e apparentemente liscia ad occhio nudo, mi sfugge completamente in fotografia, riflettendo e rivelando una superficie assai diversa. Per inciso ho scoperto che Massimino II è  l’ultimo imperatore romano cui in Egitto sia stato attribuito il titolo di faraone. Riporto il suo cartiglio e un mio tentativo assai dilettantesco di individuare il valore fonetico di alcuni geroglifici, fig. II.

Riguardo la moneta ho diverse perplessità, riguardo le quali chiedo il vostro aiuto. Follis, bronzo, RIC 72b; gr. 5,48; diam. 22mm; L’asse di conio è più che capovolto: 7 (?); non so se indico la rotazione del conio correttamente, vedi comunque fig.III.  D IMP C GAL VAL MAXIMINVS P F AVG  Testa laureata verso dx. R: GENIO A – VGVSTI  Genio verso sx (l’eventuale modio sulla testa è fuori tondello), nudo con mantello ricadente dalla spalla sx, patera nella mano dx che versa su altare con fiamma, cornucopia nella sx.  In campo, a dx del Genio una stella e al di sotto lettera S. In esergo: SMN. 

Chiedo lumi: è come dicevo molto scura, di un nero violaceo o un marrone scurissimo, e sembra francamente quasi “verniciata” da un qualche intervento protettivo e/o estetico. Persino le ossidazioni sembrano almeno parzialmente coperte. Osservandola in ingrandimento, qua e là sembra che da qualche rilievo affiori il bronzo sottostante, fig. IV.

Altri dubbi: da quanto capisco si tratta della zecca di Nicomedia (SMN). Ma la S in campo cosa indica, l’officina?  In tal caso quale? Forse la 6° (numerazione greca)? E infine la stella a cosa allude? Da una vecchia discussione sul forum vedo che le interpretazioni possono variare notevolmente secondo l’epoca e le diverse produzioni monetali. Nel caso specifico di Massimino quale è il significato?

 

Grazie come sempre dell’aiuto e dei chiarimenti.

 

Lucius LX

fig i.jpg

fig ii.jpeg

fig iii.jpeg

fig iv.jpg

Modificato da lucius LX

  • lucius LX ha rinominato il titolo in Un aiuto alla lettura di un follis di Massimino II (Daia).
Inviato

Ore 7 va benissimo. La patina scura e lucente è spesso presente sui follis. Di norma l'officina segue il simbolo di zecca e nelle zecche orientali si usavano lettere greche. Non so se nel periodo di coniazione di questo follis ci fossero più officine nella zecca di Nicomedia (i libri li ho in ufficio). Magari qualche altro utente potrà rispondere nel frattempo...

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

DE GREGE EPICURI

Quanto al colore particolare della moneta (e ad una possibile vernice protettiva), dalle foto è impossibile dare un parere che abbia una qualche consistenza, occorre vedere la moneta dal vivo.  Per inciso (ma non credo possa interessare questo caso) alcune monete particolarmente "nere" fra quelle celtiche della Gallia hanno dimostrato di contenere molto manganese.

Le lettere nel campo, a parte rare eccezioni, non stanno ad indicare l'officina, ma sono dei "controlli di emissione", nel senso che variano nel tempo e permettono così di datare meglio la moneta; e così pure la stella (devo dire però che non ho controllato il RIC su questo punto).


Supporter
Inviato (modificato)

La moneta dovrebbe essere una RIC VI 74b.

Tuttavia, non e' conosciuta per l'officina S (che in realtà dovrebbe essere una sigma):

Ecco cosa ho trovato sul sito "Not in RIC", RIC VI, NICOMEDIA 74b, MAXIMINUS, UNLISTED OFFICINA SIGMA (lechstepniewski.info)

image.png

image.png

Ecco un estratto testuale dal RIC (pagina 551 succitata):

RIC VI Maximinus.png

Quindi, da come pare S (o sigma) sarebbe un marchio di officina.

Sulla stella non so; probabilmente proprio un controllo di emissione (mi pare che compaia nelle emissioni bronzee del gruppo VI, le ultime per Nicomedia - vedi pag. 551 su postata).

Ciao.

Stilicho

Modificato da Stilicho
integrazione e correzione errore parola stigma anziché sigma
  • Grazie 1

Supporter
Inviato (modificato)

Maximinus genio.png

Ecco la RIC 74b.

2a indica la legenda di Massimino Daia

(A): busto laureato a destra

La RIC VI 72b non ha la stella ed ha un'aquila:

Online Coins of the Roman Empire: RIC VI Nicomedia 72b (numismatics.org)

Modificato da Stilicho
correzione di errore battitura

Supporter
Inviato (modificato)

Grazie a tutti per le indicazioni e grazie davvero Stilicho per l'approfondita documentazione messa a disposizione… (gli estratti del RIC li devo decifrare con calma, è la prima volta che ho occasione di vederli..)

Se ho ben capito:

Riguardo il tipo: evidentemente RIC VI 74b, e non come diversamente ed erroneamente indicato dal venditore e da me riportato.

La stella sarebbe invece chiarita come segno di emissione.

Mentre la S potrebbe o rappresentare anch’essa un segno d’emissione, oppure come sigma essere numerazione greca di officina (6a?). Sebbene tale officina non risulti attestata proprio su questo particolare tipo (come mi sembra di vedere riportato anche su OCRE, che elencando le officine del RIC VI 74b, dalla epsilon (5a) salta alla zeta (7a).

Grazie ancora, e a presto                                                

Modificato da lucius LX

Supporter
Inviato

Sì, in sintesi è così. Ho corretto l'errore, ovvero sigma e non stigma. 

Ciao


Supporter
Inviato (modificato)

Leggendo il RIC "S" sarebbe proprio un marchio di officina di Nicomedia (zecca orientale). 

Come già detto in post precedenti, le lettere nei campi possono variare di significato e non indicare sempre le officine (spesso indicate in esergo), anche in base al periodo storico. Su alcune monete, se non ricordo male, potrebbero anche essere segni di valore (mi vengono in mente alcuni bronzi tipo FTR). 

Ovviamente, sempre disponibile a correzioni ed integrazioni da chi ne sa più di me. 

Ciao. 

Stilicho 

PS: La tua moneta sarebbe quindi una Not in RIC proprio per l'officina

Modificato da Stilicho
Ps
  • Grazie 1

Supporter
Inviato

Guardavo sul sito OCRE un altro confronto (vedi immagine allegata).  Il fatto che  un esempio con la S in campo sotto la stella sia qui presente, ma ciò nonostante nella lista delle officine (che ho copiato in alto nell'immagine) manchi comunque la sigma, indica che almeno qui non viene considerato un numerale di officina. 

Mi incuriosiva anche il passaggio dal segno sigma vero e proprio a una sua "latinizzazione" in S. 

buon fine settimana,

Lucius LX

 

confronto ocre.jpg


Supporter
Inviato (modificato)

OCRE ricalca il RIC.

Come detto sopra, la officina S non e' contemplata dal RIC.

La tua moneta, quindi, sarebbe nota, ma "not in RIC", ovvero non era ancora stata inserita all'epoca della stesura del volume VI.

Se guardi al post #5, noti che la 74b risulta coniata da tutte le officine tranne che dalla sesta (S),

Ciao.

Stilicho

Modificato da Stilicho
integrazione

Supporter
Inviato
4 minuti fa, Stilicho dice:

OCRE ricalca il RIC.

Come detto sopra, la officina S non e' contemplata dal RIC.

La tua moneta, quindi, sarebbe nota, ma "not in RIC", ovvero non era ancora stata inserita all'epoca della stesura del volume VI.

Se guardi al post #5, noti che la 74b risulta coniata da tutte le officine tranne che dalla sesta (S),

Ciao.

Stilicho

 

Chiaro, perdona la ripetizione da entusiasmo.. :)

buona serata


Supporter
Inviato

No, no, figurati!

A me fa piacere chiacchierare sulle monete; e' sempre una bella occasione di confronto e di arricchimento, soprattutto per me che sono un semplice appassionato.

Quanto all'entusiasmo....coltivalo! E' la molla che ti farà crescere, in ogni ambito.

40 minuti fa, lucius LX dice:

Mi incuriosiva anche il passaggio dal segno sigma vero e proprio a una sua "latinizzazione" in S. 

Chissà se il nostro @apollonia può dirci qualcosa in merito.

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato
5 ore fa, Stilicho dice:

No, no, figurati!

A me fa piacere chiacchierare sulle monete; e' sempre una bella occasione di confronto e di arricchimento, soprattutto per me che sono un semplice appassionato.

Quanto all'entusiasmo....coltivalo! E' la molla che ti farà crescere, in ogni ambito.

Chissà se il nostro @apollonia può dirci qualcosa in merito.

 

Non conosco questa moneta. Ho notato dal campo a destra sotto la stella che sono stati emessi esemplari con le lettere “sicure” Alfa, Beta, Gamma, Delta, Epsilon, Zeta, usate dai Greci anche come simboli dei numeri 1, 2, 3, 4, 5, 7. Io penso che la lettera in discussione sia lo stigma, segno introdotto nell'alfabeto numerico come simbolo del numero 6, che l’allungamento della parte inferiore rende molto simile a una S.

stigmaok.JPG.1856896784957126961a631f800d1e30.JPG

Ciao e buona domenica.

apollonia

  • Mi piace 1
  • Grazie 1

Supporter
Inviato

@apollonia

Credo che tu ci abbia aiutato molto.

E' probabile quindi che quella che sembra una "S" sia in effetti la lettera "stigma", simbolo del 6.

E qui starebbe ad indicare la sesta officina, quella appunto mancante sul RIC per questo esemplare. 

Il bello e' che io avevo avuto il sospetto e nel mio post avevo scritto "stigma" che ho poi corretto in "sigma" trovandolo così scritto sul sito "Not in RIC".

Il dubbio me lo ha posto poi proprio @lucius LX che non capiva questo carattere "latino" tra i marchi di officina tutti in greco.

Ottimo, ho imparato ancora😉

Grazie.

Stilicho

 


Supporter
Inviato

Di nulla.

I Greci usavano come numeri le lettere e hanno integrato il loro alfabeto con tre lettere dell’alfabeto arcaico di valore numerale 6 (Stigma), 90 (Coppa) e 900 (Samp) allo scopo di sistemare le unità, le decine e le centinaia.

alfabetogreconumerale.JPG.0cd365453b9a1a180e29ce98185b4609.JPG

apollonia

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato

Grazie davvero degli aiuti. Allora provo una possibile ricostruzione della vicenda grafica (riprendendo spunto anche da interventi di T. V. Buttrey Jr. ,1929-2018, un docente classicista e numismatico statunitense).

Due premesse:

1) Lo stigma è una legatura delle lettere sigma (σ) e tau (τ) in uso dal Medioevo fino al XIX secolo. 

2) Il digamma o uau/vau è la sesta lettera dell'alfabeto greco arcaico che in seguito perse la sua funzione fonetica ma sopravvisse come numerale alfabetico di valore 6.

Importante notare che il digamma, assumendo una forma corsiva, arriva a sembrare qualcosa di simile a una C con una coda più o meno grande e più o meno simmetrica. In alcuni casi, vedi in figura il terzo esempio di corsivo, diviene simile a una S latina (l’esempio è tratto da Edward Maunde Thompson (1840–1929), An Introduction to Greek and Latin Palaeography).

 Due conseguenti “scambi”:

 1) Digamma corsivo/stigma: Per una somiglianza formale tra il digamma corsivo (antico) e lo stigma (medievale/moderno), il numerale 6, un digamma, è stato descritto e citato come stigma. 

2)  Digamma corsivo/S latina: La forma corsiva del digamma sarebbe stata assimilata, come nel caso della moneta in discussione, all’analoga forma della S latina

 Almeno credo.. un saluto e buona domenica

Lucius LX

 

fig 1.jpg


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