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Risposte migliori

Inviato (modificato)

ciao

Modificato da Dallas

Inviato
gli studiosi come hanno scoperto la loro decifrazione.?? :P

240168[/snapback]

Grazie alla STELE DI ROSETTA

P. :)


Inviato

E già un ufficiale al seguito di Napoleone ha scoperto la stele di Rosetta e ci ha permesso di conoscere questa lingua.


Inviato (modificato)
gli studiosi come hanno scoperto la loro decifrazione.?? :P

240168[/snapback]

Grazie alla STELE DI ROSETTA

240169[/snapback]

Il cui nome deriva dal villaggio di Rashid (poi occidentalizzato in Rosetta), nei pressi del quale fu rinvenuta la stele :)

Modificato da simone

Inviato

i geroglifici sono molto complicati, non è che a ogni simbolo corrisponde una lettera, ma usavo dei disegni per indicare varie cose (come uomo, donna, acqua,...) altre univano vari simboli per formare una lettera, e altre variazioni che non ricordo...

qualche mese fa avevo provato a "imparare" qualcosa sui geroglifici, ma sono veramente complicati, impossibili da imparare senza frequentare l'università o un corso specifico ;)

Inviato
qualche mese fa avevo provato a "imparare" qualcosa sui geroglifici

240212[/snapback]

Anch'io :rolleyes:

Per una introduzione al mondo dei geroglifici consiglio il libro "Il segreto dei geroglifici" di Christian Jacq (Piemme, 1995 e successive edizioni).


Inviato (modificato)

Ciao Dallas :)

il sistema strutturale dei geroglifici è abbastanza complesso

la lingua e la grammatica sono oggi ben note e la maggior parte dei testi egizi può essere letto

i segni geroglifici hanno due funzioni: possono essere ideogrammi (hanno cioè il significato di ciò che rappresentano) . oppure fonemi che possono avere letture

consonantiche riferite a un solo suono (unilitteri come m f r), due suoni (bilitteri

come mn pr st). tre suoni (trilitteri come htp mtr nfr) o più suoni (4 o 5 ma sono molto più rari).

Secondo il principi delle lingue semitiche la parola base e costituita da 3 suoni,

senza indicazione della vocalizzazione -- esistono suoni come a. i. u che però sono

consonanti deboli o semivocali, Queste permettono di pronunciare pur non essendo vocali, per questo in assenza di questi suoni si pongono delle e convenzionali che permettono di pronunciare, ma che non sono assolutamente certe o presenti nella parola così come era nella lingua parlata.

A queste difficoltà aggiungi che nei testi le parole non sono spaziate, che alcuni segni costituiscono "complementi fonetici" utili per capire quale valore fonetico era attribuito ad un segno e segni determinativi che ci permettono di capire a quale categoria di cose appartiene una parola (un uomo dopo la parola può indirizzarci a capire che quella significa lavoratore e non lavoro o lavorare).

Spero con questo di non averti scoraggiato, perché la lettura di un testo originale ci aiuta a capire un popolo e una cultura meravigliosa.

Per quanto riguarda il testo di Jacq, a me non piace per alcune conclusioni tratte dall'autore, però può darti una mano per capire qualcosa in più.

I testi introduttivi seri sono molti e certo ne troverai qualcuno che soddisfi le tue esigenze.

Ti sconsiglio per ora le grandi grammatiche perché complesse e anche abbastanza costose

Buon divertimento - P

Modificato da VERUS

Inviato

ma allora non si può scrivere ad esempio il proprionome ad esempio Andrea...scritto con un FALCO-NILO-MANO-FESSURA-FALCO...LOGICAMENTE DISEGNATI.

SIGNIFICHEREBBERO A-N-D-R-A..

grazie ciao.


Inviato

Tornando alla stele di Rosetta, essa contiene un decreto di Tolemeo V, in tre lingue e in tre scritture: geroglifico (lingua: egiziano clessico); demotico, greco. La conoscenza del greco e, nella sezione geroglifica, la presenza di ovali allungati a contenere alcuni segni in corrispondenza - nella sezione greca - dei nomi Tolemeo e Cleopatra (con alcune lettere in comune, quindi), ha permesso a J-F. Champollion, orientalista finissimo, di decifrare alcuni segni. Egli si aiutò anche con la conoscenza del copto, che è l'ultima fase linguistica dell'antica lingua egiziana, scritta n alfabeto greco + segni tratti dal demotico.

Per una grammatica:

ALLEN J.P.

Middle Egyptian. An introduction to the language and culture of hieroglyphs, Cambridge University Press, Cambridge 2001.

Per un dizionario:

FAULKNER R.O.

A concise dictionary of Middle Egyptian, Griffith Institute, Oxford 2002.

Per i rudimenti di scrittura:

BETRÒ M.C.

Geroglifici. 580 segni per capire l’antico Egitto, Mondadori, Milano 2002.

Nemmeno io consiglierei Jacq, assai poco stimato fra gli egittologi.

Per scrivere Andrea, i segni che indichi sono corretti: ovviamente avresti una trascrizione in caratteri geroglifici del tuo nome, ma non una traduziona! E' come quando i Greci trascrivevano i nomi persiani, es. Dareios (Daraiavahush)


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