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Primo acquisto: Antoniniano di Traiano Decio con Dacia


lucius LX

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A proposito del rapporto tra ritrattistica scultorea e profili monetali, ed in particolare al caso di Traiano Decio, riporto la notizia di un ritrovamento archeologico del 2023 che non conoscevo, nel parco dell’Appia Antica durante lavori di cantiere. Una statua marmorea a grandezza naturale che rappresenta un personaggio in veste di Ercole.

Gli archeologi del parco hanno avanzato un’ipotesi:  “… abbiamo trovato una discreta somiglianza tra il ritratto del nostro personaggio in veste di Ercole e l’imperatore Decio Traiano. Il volto del nostro Ercole sembra condividere molto con i ritratti ufficiali di Decio… Quelle rughe  presenti anche in un'altra scultura dell’epoca e nelle raffigurazioni delle monete. La barba e la forma degli occhi, del naso e della bocca. E’ quindi probabile che l’Ercole sia l’imperatore romano morto insieme al figlio Erennio Etrusco nella battaglia di Abrittus tra Romani e Goti. Anche se l’ipotesi va confermata dopo il restauro.

Nell’immagine che allego si tratta delle foto indicate come 1a – 1b – 1c . Le altre foto in basso sono invece il busto di Decio ai Musei Capitolini e alcune monete particolarmente vicine a quel ritratto.

 a presto

Lucius LX

 

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Ricongiungimento familiare: buone e cattive (?) notizie.

Traiano Decio è stato raggiunto dall’Augusta Etruscilla e da uno dei due figli, Erennio Etrusco (vedi foto allegata).

 Antoniniano Erennio Etrusco [D Q HER ETR MES DECIVS NOB C Busto radiato, paludamento e corazza verso dx. R  PRINCIPI IVVENTVTIS  Apollo seduto a sx con ramoscello nella dx, gomito sx in appoggio su lira. Emissione 250-251 d.C.; Zecca di Roma. Gr. 4,38.  mm. 22,5.  R.I.C. 146/R ].

E’ una moneta che mi ha reso contento (naturalmente parlo di un dato soggettivo, senza alcuna pretesa numismatica): una patina piacevole, dalla luce densa; un passaggio vivido e convincente tra rilievi e campo.  Delle tre, direi finora la più ricca di sensazioni (la mia foto non riesce a trasmettere queste caratteristiche).

Antoniniano Herennia Etruscilla [HER ETRUSCILLA AUG  Busto di Herennia Etruscilla, diadema crescente, panneggiato, verso dx.    R  FECVNDITAS AVG  Fecunditas, drappeggiata, in piedi a sx, mano dx sopra bambino in piedi a dx, cornucopia nella mano sx. gr. 3,56  RIC IV 55b ].

L’Augusta mi sta dando invece parecchi pensieri. Posto, subito di seguito, una descrizione alcune osservazioni che aggiornano e integrano una comunicazione precedente.

Qualunque vostra indicazione mi sarà davvero utilissima (anche per evitare errori in futuri acquisti).

3su4.jpg

Etruscilla e le sue domande.

Ho effettuato l’acquisto on-line presso un negozio italiano basandomi sull’immagine che era disponibile. Una volta ricevuta la moneta, ho potuto osservare con la lente alcuni elementi che avrei certamente considerato prima dell’acquisto (ho scritto al negozio e attendo una risposta).

1) Il più evidente riguarda numerosi graffi rettilinei che seguono il profilo del volto. Dovessi dire la mia impressione inesperta, mi sembra abbiano l’aspetto e l’andamento di una scorretta pulitura meccanica. 

2) La superficie della moneta parrebbe il risultato di una pulizia aggressiva che ha messo allo scoperto il metallo depatinato.

3)  Si nota anche un passaggio molto (troppo?) sfumato tra rilievo e campo.

5) Ho infine notato la presenza isolata, su una superficie che come detto mi pare completamente “abrasa”, di due piccole ossidazioni una rossa (“cuprite”?) e una verde (“malachite”?). Un residuo di formazioni naturali sopravvissute a un’aggressiva pulitura? 

 Il dubbio:  si tratta di una moneta che ha subito una sciagurata pulizia o addirittura un falso fuso, “maltrattato” appositamente? Oppure niente di tutto ciò?

Grazie per ogni considerazione che vorrete fare. Buona giornata Lucius LX

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Ciao, da quanto mi comunicano le foto l'antoniniano di Herennia Etruscilla mi sembra decisamente coniato e non fuso percui dovrebbe essere autentico. Per quanto concerne i segni piu visibili sul campo potrebbero essere stati causati da una eccessiva pulizia ma anche causati dal fatto che sembra aver circolato con tutte le conseguenze che questo comporta ( sul collo c'è un segno molto più profondo dovuto a qualche colpo che ha subito). Resto come te in attesa di ulteriori pareri ( condivido volentieri anche i miei tre esemplari della famiglia 🙂).

ANTONIO 

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55 minuti fa, lucius LX dice:

Ricongiungimento familiare: buone e cattive (?) notizie.

Traiano Decio è stato raggiunto dall’Augusta Etruscilla e da uno dei due figli, Erennio Etrusco (vedi foto allegata).

 Antoniniano Erennio Etrusco [D Q HER ETR MES DECIVS NOB C Busto radiato, paludamento e corazza verso dx. R  PRINCIPI IVVENTVTIS  Apollo seduto a sx con ramoscello nella dx, gomito sx in appoggio su lira. Emissione 250-251 d.C.; Zecca di Roma. Gr. 4,38.  mm. 22,5.  R.I.C. 146/R ].

E’ una moneta che mi ha reso contento (naturalmente parlo di un dato soggettivo, senza alcuna pretesa numismatica): una patina piacevole, dalla luce densa; un passaggio vivido e convincente tra rilievi e campo.  Delle tre, direi finora la più ricca di sensazioni (la mia foto non riesce a trasmettere queste caratteristiche).

Antoniniano Herennia Etruscilla [HER ETRUSCILLA AUG  Busto di Herennia Etruscilla, diadema crescente, panneggiato, verso dx.    R  FECVNDITAS AVG  Fecunditas, drappeggiata, in piedi a sx, mano dx sopra bambino in piedi a dx, cornucopia nella mano sx. gr. 3,56  RIC IV 55b ].

L’Augusta mi sta dando invece parecchi pensieri. Posto, subito di seguito, una descrizione alcune osservazioni che aggiornano e integrano una comunicazione precedente.

Qualunque vostra indicazione mi sarà davvero utilissima (anche per evitare errori in futuri acquisti).

Etruscilla e le sue domande.

Ho effettuato l’acquisto on-line presso un negozio italiano basandomi sull’immagine che era disponibile. Una volta ricevuta la moneta, ho potuto osservare con la lente alcuni elementi che avrei certamente considerato prima dell’acquisto (ho scritto al negozio e attendo una risposta).

1) Il più evidente riguarda numerosi graffi rettilinei che seguono il profilo del volto. Dovessi dire la mia impressione inesperta, mi sembra abbiano l’aspetto e l’andamento di una scorretta pulitura meccanica. 

2) La superficie della moneta parrebbe il risultato di una pulizia aggressiva che ha messo allo scoperto il metallo depatinato.

3)  Si nota anche un passaggio molto (troppo?) sfumato tra rilievo e campo.

5) Ho infine notato la presenza isolata, su una superficie che come detto mi pare completamente “abrasa”, di due piccole ossidazioni una rossa (“cuprite”?) e una verde (“malachite”?). Un residuo di formazioni naturali sopravvissute a un’aggressiva pulitura? 

 Il dubbio:  si tratta di una moneta che ha subito una sciagurata pulizia o addirittura un falso fuso, “maltrattato” appositamente? Oppure niente di tutto ciò?

 

Concordo su gran parte di ciò che dici. Anche a mio parere l'Erennio Etrusco è il pezzo migliore e risulta particolarmente gradevole: io poi sono un appassionato di tondelli non regolari e quindi la schiacciatura del tuo esemplare risulta ai miei occhi ancora più accattivante. 

Concordo anche sul fatto che l'Etruscilla sia invece il pezzo meno fascinoso. I graffi sono sicuramente legati alla pulitura dei campi, che probabilmente presentavano concrezioni; la porosità del metallo - da quel che si vede - contribuisce a raccontarci la storia di una moneta che evidentemente negli ultimi diciotto secoli ha vissuto vicende più travagliate rispetto alle altre due, e che quindi è stata a mio avviso rimaneggiata un po' di più in fase di restauro. Nessun dubbio comunque da parte mia per quanto riguarda l'originalità del pezzo; tieni presente che queste monete, seppur mantengano un bell'aspetto di argento sano, sono in realtà per il 50% od oltre composte da schifezze assortite in lega, cosa che sicuramente non aiuta sul lunghissimo periodo.

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Aggiungo anche la mia Etruscilla. Ho fatto le foto al volo, non badate alla loro inenarrabile bruttezza, purtroppo non ho quelle di Nomisma di vent'anni fa (anche perché forse all'epoca il catalogo era solo cartaceo).

image.jpeg

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Grazie infinite dei pareri e delle riflessioni. 

Oltre a permettermi di capire meglio ciò che osservo, mi aiutano a intuire la complessità delle vicende materiali di questi oggetti straordinari.

Il loro fascino documentario non è evidentemente conosciuto come dovrebbe. C’è forse qualcosa che dovrebbe essere ripensato in vari settori: dalla quasi assenza di questo documento storico-artistico nella divulgazione, fino alle modalità di esposizione nei musei, che sembrano inadeguate a coinvolgere il pubblico. Un discorso evidentemente complesso e sul quale non ho competenza, ma che forse potrebbe meritare un approfondimento. 

Molto stimolante osservare la stessa famiglia imperiale e i suoi componenti in versioni simili eppure diverse.

Grazie dell’opportunità di questo affollamento della riunione familiare.

 

A presto

Lucius LX

 

P.S.

Per Ostiliano ci vorrà molta pazienza, la tassazione imposta al mio minuscolo impero familiare affluisce più lentamente del previsto.

 

20240207_163819.jpg

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Inviato (modificato)

Buongiorno, sono a chiedere un vostro aiuto su quanto segue. 

Come sapete da questa discussione la mia vita numismatica è iniziata appena pochi giorni fa con l'acquisto della mia prima moneta, un antoniniano di Traiano Decio. Acquisto realizzato il 24 Gennaio presso un rivenditore della mia città. Tre giorni fa, scorrendo il catalogo dello stesso negozio, ho visto - disponibile alla vendita - una moneta di Traiano Decio.

Nell’immagine, la moneta in alto (su sfondo nero) è una mia fotografia di quella che ho acquistato il mese scorso (1). In basso invece (su fondo bianco) la foto scaricata da internet della moneta riapparsa in vendita (2). Mi sembra evidente si tratti di moneta identica; stesso tondello, conio, usura… mi sembra che ogni dettaglio coincida.

Aggiungo inoltre un confronto a colori dei due diritti, nel quale ho esagerato la saturazione per evidenziare le tracce di ossidazione rossa presenti sulle due immagini (a sx l'immagine del rivenditore, a dx la fotografia della mia moneta). Considerato che si tratta di due diverse fotografie, una fatta da me e una dal rivenditore, mi sembra di ravvisare una sostanziale somiglianza nella forma e distribuzione delle tracce.

A fronte di tutto ciò, è più ragionevole pensare che si tratti della stessa moneta o di due monete identiche ? Con le diverse conseguenze del caso… Ho scritto al negozio due giorni fa, non ricevendo, al momento, risposta.

 Grazie dei suggerimenti che potrete darmi

Buona giornata, Lucius LX

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Modificato da lucius LX
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1 ora fa, lucius LX dice:

Buongiorno, sono a chiedere un vostro aiuto su quanto segue. 

Come sapete da questa discussione la mia vita numismatica è iniziata appena pochi giorni fa con l'acquisto della mia prima moneta, un antoniniano di Traiano Decio. Acquisto realizzato il 24 Gennaio presso un rivenditore della mia città. Tre giorni fa, scorrendo il catalogo dello stesso negozio, ho visto - disponibile alla vendita - una moneta di Traiano Decio.

Nell’immagine, la moneta in alto (su sfondo nero) è una mia fotografia di quella che ho acquistato il mese scorso (1). In basso invece (su fondo bianco) la foto scaricata da internet della moneta riapparsa in vendita (2). Mi sembra evidente si tratti di moneta identica; stesso tondello, conio, usura… mi sembra che ogni dettaglio coincida.

Aggiungo inoltre un confronto a colori dei due diritti, nel quale ho esagerato la saturazione per evidenziare le tracce di ossidazione rossa presenti sulle due immagini (a sx l'immagine del rivenditore, a dx la fotografia della mia moneta). Considerato che si tratta di due diverse fotografie, una fatta da me e una dal rivenditore, mi sembra di ravvisare una sostanziale somiglianza nella forma e distribuzione delle tracce.

A fronte di tutto ciò, è più ragionevole pensare che si tratti della stessa moneta o di due monete identiche ? Con le diverse conseguenze del caso… Ho scritto al negozio due giorni fa, non ricevendo, al momento, risposta.

 Grazie dei suggerimenti che potrete darmi

Buona giornata, Lucius LX

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Ciao, ho visionato attentamente le foto che hai postato ( con tutti i limiti del caso) ed il mio parere è che si tratta della foto della stessa moneta. Io propendo ( almeno spero) per un errore del venditore nel pubblicare le foto. Non voglio pensare che siano due esemplari diversi ma totalmente identici. Si aprirebbero ,se così fosse , scenari molto inquietanti. Cosa aggiungere? 🤔

ANTONIO 

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2 ore fa, lucius LX dice:

Buongiorno, sono a chiedere un vostro aiuto su quanto segue. 

Come sapete da questa discussione la mia vita numismatica è iniziata appena pochi giorni fa con l'acquisto della mia prima moneta, un antoniniano di Traiano Decio. Acquisto realizzato il 24 Gennaio presso un rivenditore della mia città. Tre giorni fa, scorrendo il catalogo dello stesso negozio, ho visto - disponibile alla vendita - una moneta di Traiano Decio.

Nell’immagine, la moneta in alto (su sfondo nero) è una mia fotografia di quella che ho acquistato il mese scorso (1). In basso invece (su fondo bianco) la foto scaricata da internet della moneta riapparsa in vendita (2). Mi sembra evidente si tratti di moneta identica; stesso tondello, conio, usura… mi sembra che ogni dettaglio coincida.

Aggiungo inoltre un confronto a colori dei due diritti, nel quale ho esagerato la saturazione per evidenziare le tracce di ossidazione rossa presenti sulle due immagini (a sx l'immagine del rivenditore, a dx la fotografia della mia moneta). Considerato che si tratta di due diverse fotografie, una fatta da me e una dal rivenditore, mi sembra di ravvisare una sostanziale somiglianza nella forma e distribuzione delle tracce.

A fronte di tutto ciò, è più ragionevole pensare che si tratti della stessa moneta o di due monete identiche ? Con le diverse conseguenze del caso… Ho scritto al negozio due giorni fa, non ricevendo, al momento, risposta.

 Grazie dei suggerimenti che potrete darmi

Buona giornata, Lucius LX

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OMG

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Grazie degli immediati riscontri e indicazioni. 

Anch'io tendo a credere si tratti della stessa moneta e che la foto sia stata ripubblicata per mero errore materiale.

Tendo a crederlo perché davvero mi appare identica, persino nella distribuzione delle ossidazioni. 

E voglio crederlo, perché come è stato giustamente notato, l'alternativa (due monete in tutto e per tutto perfettamente uguali) sarebbe "inquietante".

Vi farò sapere eventuali novità e grazie ancora,

Lucius

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Pur con la mia poca competenza riesco a capire che è veramente identica, propendo, come giustamente dicono anche gli altri, che abbia semplicemente utilizzato la medesima foto ma la moneta in vendita sia diversa oppure abbia per errore ripubblicato la solita inserzione, sono cose che possono capitare.

Ovviamente auspico che sia questo il motivo 😨

Modificato da Rufilius
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Buonasera,.

In relazione all’insegna impugnata dalla Dacia sul rovescio dell'antoniniano di Decio,  (alcuni esempi tratti da altre monete in fig 1), mi aveva ovviamente incuriosito l’identificazione dell’animale, variamente indicato come testa di asino oppure , più frequentemente, come testa di lupo, quest’ultimo connesso, in qualche modo non specificato, con il draco dacico, il quale appare nelle insegne di quelle popolazioni. Lo si nota ad esempio in un rilievo della Colonna Traiana, (fig 2). Aggiungo anche una sua moderna ricostruzione in una rievocazione del 2021 su luoghi della battaglia di Abrittus in occasione dei 1770 anni dallo scontro. Non potevo non condividere, per inciso, anche un fotogramma del video con i soldati che trasportano il corpo dell’imperatore Decio (!) (fig. 3)

Tornando alla questione, alla ricerca di riferimenti più certi ho trovato solo un’indicazione in:

C. Perassi, La periferia dell’impero nel linguaggio figurativo monetale romano, in G. Vanotti, C. Perassi (a cura di), Limine. Ricerche su marginalità e periferia del mondo antico, Milano 2004, p. 215.

Nemmeno l’autorevolezza dell’autrice mi aiuta però a superare l’incertezza, infatti dice, parlando della personificazione della Dacia: [] mentre stringe nella destra un’insegna molto particolare, che sembra evocare il draco, ossia l’antico stendardo sormontato da una testa di animale (lupo, asino, dragone?) in uso presso le popolazioni daciche. In precedenza anche Gallia, su denari coniati nel 68, era stata caratterizzata con il signum tipico delle popolazioni galliche, desinente con la testa totemica di un cinghiale. Nel testo trovo inoltre specificazione che i segni sotto i piedi della Dacia, come già nella monetazione di Traiano, indicano un rilievo roccioso, a ricordare la natura montuosa della regione.

Buona serata

Lucius LX

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Modificato da lucius LX
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Buongiorno, solo per precisare i dubbi di ieri riguardo la testa zoomorfa dell’insegna impugnata dalla Dacia sul rovescio di Decio (un esempio in fig. 1). 

Dubbi chiariti dalla natura del Draco Dacico, che in effetti è sia drago sia lupo (fig. 2 , una delle sue rappresentazioni sulla Colonna Traiana). 

Di lupo la testa metallica, di drago la parte del corpo anguiforme mossa dall’aria (questo aspetto “vivente” era probabilmente accentuato dall’effetto sonoro dell’aria che attraversava l’insegna, impugnata tipicamente da un cavaliere). . 

E dai Daci fu probabilmente adottato dai Romani (fig 3.), anche se sono state proposte ipotesi alternative, vista la sua presenza anche in altre aree, come quella sarmata (in fig 4 un bassorilievo di cavaliere forse sarmata di stanza in Britannia). 

L’insegna del draco prolungherà la propria storia in epoca medievale (ad es. in fig 5 è nelle mani di cavalieri carolingi, mentre in fig. 6 è accanto ad Harold nell’arazzo di Bayeux).

Il Draco Dacico è tuttora presente nella memoria storica popolare, come dimostrano ad es. alcune bandiere (fig 7 ) o un moderno monumento equestre di Decebalo (fig.8 ,Deva, Romania, 1978).

buona domenica

Lucius LX

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In attesa di Ostiliano, sto curiosando affascinato tra i volti degli imperatori che aprono, interpretano e chiudono la crisi del III sec. d.C., e con essa la transizione tra due diverse forme di Antichità. 

Di questo intenso orizzonte storico mi attrae anche la crescente tensione artistica tra tradizione figurativa e nuove forme di stilizzazione dei ritratti, avvertibile nella monetazione anche dello stesso imperatore. Allego ad esempio il confronto tra due coppie di ritratti (Diocleziano e Massimino II) che segnalano tale polarità formale. Non so se ciò (almeno in alcuni casi) sia legato anche alle diverse localizzazioni delle zecche (non conosco letture chiarificatrici al riguardo e sarò grato per ogni suggerimento).

Mi sono comunque convinto che in futuro, in tali casi, dovrò di conseguenza raddoppiare gli sforzi, acquistando due monete dello stesso imperatore che testimonino tale oscillazione stilistica (non so come abbiano affrontato tale questione collezionisti esperti).

Buona giornata, Lucius LX

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I cambiamenti nella ritrattistica imperiale del III secolo sono stilistici. Quello avvenuto durante l'epoca di Diocleziano fu un cambiamento di tipo politico, voluto e imposto da Diocleziano stesso. Lo spiega bene Ernst Kitzinger nel suo Alle origini dell'arte bizantina. Il ritratto dell'imperatore diventa idealizzato e con Costantino divinizzato, perdendo buona parte delle caratteristiche individuali. Tipico esempio della nuova ritrattistica imperiale sono i quattro tetrarchi all'angolo del palazzo dei dogi di Venezia.

Per quanto riguarda invece gli stili delle zecche tardo imperiali effettivamente si possono riscontrare caratteristiche particolari per le singole zecche. E' una delle parti affascinanti della monetazione tardo imperiale.

Arka

Diligite iustitiam

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Buonasera, 

apro una parentesi nella vicenda della  “riunione familiare” di Decio, per un consiglio.

Colpito dall’alternanza stilistica della ritrattistica imperiale, desideravo affiancare alla galleria “classica” degli antoniniani di Decio, un’alternativa stilizzata del volto imperiale.

Per una serie di motivi la mia scelta è caduta su Massimino II (Daia). 

Avrei ristretto la scelta a due possibilità, di prezzo equivalente. 

Non ho competenza per confrontare il conio, la patine, la conservazioni, le ossidazioni presenti etc. (per quanto visibile dalle foto in rete)

Da un punto di vista estetico del tutto personale posso dire solo che preferisco le linee e il modellato del ritratto sul diritto della n.1.

Sarò grato a chi potesse eventualmente suggerirmi considerazioni utili.

Grazie e buona serata

Lucius LX

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1 ora fa, lucius LX dice:

 

Buonasera, 

apro una parentesi nella vicenda della  “riunione familiare” di Decio, per un consiglio.

Colpito dall’alternanza stilistica della ritrattistica imperiale, desideravo affiancare alla galleria “classica” degli antoniniani di Decio, un’alternativa stilizzata del volto imperiale.

Per una serie di motivi la mia scelta è caduta su Massimino II (Daia). 

Avrei ristretto la scelta a due possibilità, di prezzo equivalente. 

Non ho competenza per confrontare il conio, la patine, la conservazioni, le ossidazioni presenti etc. (per quanto visibile dalle foto in rete)

Da un punto di vista estetico del tutto personale posso dire solo che preferisco le linee e il modellato del ritratto sul diritto della n.1.

Sarò grato a chi potesse eventualmente suggerirmi considerazioni utili.

Grazie e buona serata

Lucius LX

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Premesso che non amo i bronzi in generale, in particolare non apprezzo i bronzi di età tetrarchica, che trovo brutti e sgraziati. Gli esemplari proposti sono comunque entrambi validi; personalmente prediligerei quello della zecca di Alessandria.

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Inviato (modificato)
7 ore fa, Gallienus dice:

Premesso che non amo i bronzi in generale, in particolare non apprezzo i bronzi di età tetrarchica, che trovo brutti e sgraziati. Gli esemplari proposti sono comunque entrambi validi; personalmente prediligerei quello della zecca di Alessandria.

 

Buongiorno, grazie di avermi  fatto avere le tue considerazioni  Gallienus,  pur trattandosi proprio delle produzioni che apprezzi di meno. La mia scelta di iniziare degli antoniniani è  nata anch'essa da una predilezione  per quello stile e per quel metallo. Tuttavia, riferendomi a questa diversa scelta d'acquisto, mi colpisce e incuriosisce molto il forte  contrasto tra i due linguaggi visivi, due stili che si intrecciano in quegli anni di storia tumultuosa dell'impero, e che si mescolarono nelle mani di chi li utilizzò.  Un po' come vedere una accanto all'altra un'opera di Fidia e una di Picasso...  :) Aspetto di poter verificare tali sensazioni, non appena potrò confrontare dal vero i due piccoli "monumenti" monetali.  E cercherò qualche studio specifico su tali variazioni stilistiche, immagino legate sia ai cambiamenti del concetto di sovranità imperiale che essi veicolano (come mi segnalava Arka) sia più in generale alle trasformazioni del mondo tardo antico. 

buona giornata

PS Non ho ancora ricevuto nessuna risposta  dal negozio riguardo l'antoniniano di Decio che sembra essere la stessa moneta acquistata da me e che continua a esser presente in catalogo (?). 

 

Modificato da lucius LX
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Inviato (modificato)

Buonasera,

Stavo pensando di arricchire la scena storica della famiglia di Decio programmando l'acquisto progressivo degli antoniniani delle figure imperiali che l'hanno preceduta e seguita immediatamente (Filippo I con Otacilia Severa e il figlio Filippo II, quindi Treboniano Gallo con il figlio Volusiano). Curiosando vedo che per la famiglia di Filippo I, una nota casa francese offre numerose scelte ad un prezzo ragionevole (?). Mi riferisco in particolare ad alcune monete provenienti dal tesoro de la Guerche Sur l'Aubois (o di Guercheville, 2012). Da una precedente discussione sul forum ricavo che seguendo la legislazione francese, dopo il suo studio scientifico è stato restituito al proprietario che lo ha affidato alla CGB. Desideravo sapere se secondo la vostra esperienza tale tipo di provenienza, a fronte della legislazione italiana, sia ritenuta lecita.

Avevo una seconda curiosità, di tipo tecnico, riguardo una caratteristica di coniatura, di cui allego un esempio (tratto sempre dal tesoro citato). L'effetto di forte "ammorbidimento" (vedi ad es, le lettere a sx)  è dovuta a particolari caratteristiche del colpo di martello sul conio di rovescio? O alla temperatura del tondello? O ad altri elementi? L'effetto, per il mio gusto, è interessante, anche se non so come sia considerato a livello numismatico quando arriva a danneggiare la leggibilità dell'impronta.

Grazie come e sempre della guida e dei consigli,

LuciusLX

 

brm_642955.jpg

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2 ore fa, lucius LX dice:

Avevo una seconda curiosità, di tipo tecnico, riguardo una caratteristica di coniatura, di cui allego un esempio (tratto sempre dal tesoro citato). L'effetto di forte "ammorbidimento" (vedi ad es, le lettere a sx)  è dovuta a particolari caratteristiche del colpo di martello sul conio di rovescio? O alla temperatura del tondello? O ad altri elementi?

In realtà ti ha già risposto Arka al post #15.

Ciao.

Stilicho

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Inviato (modificato)
8 ore fa, Stilicho dice:

In realtà ti ha già risposto Arka al post #15.

Ciao.

Stilicho

 

Perfetto Stilicho, grazie. Mi ero fatto ingannare da un aspetto che più che consumato, stanco, mi era sembrato proprio morbidamente un po' "mosso" . Comunque capito. Grazie modulo_largo per la precisazione.

Buona giornata

 

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Inviato (modificato)

Sperando di fare cosa gradita in particolare ai principianti come me, segnalo che per un primo inquadramento introduttivo alla monetazione di Traiano Decio, ho trovato molto chiaro ed esauriente l'articolo di:

Luca Piemontese,  Gaio Quinto Messio Traiano Decio (249-251): un imperatore dell'anarchia militare attraverso la testimonianza numismatica.

Il testo, che allego in pdf,  è liberamente scaricabile da Academia.Edu

A presto, Lucius LX

p.s. aggiungo che all'inizio di questa discussione mi era stato anche molto gentilmente e altrettanto utilmente sottoposto alla lettura l'articolo di Roberto Diegi, Le monete di Traiano Decio e della sua famiglia.

2 GAIO_QUINTO_MESSIO_TRAIANO_DECIO_249_251_compressed_compressed.pdf

Modificato da lucius LX
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