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Siliqua di Maggiorano


Vel Saties

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Sarà battuta da inAsta Asta 110 E-Live lot. 573 questa preziosa siliqua di zecca gallica incerta di quello che la divulgazione storica, soprattutto estera, definisce come l'ultimo vero imperatore romano, colui che con capacità e visione cercò di ricostituire e riformare l'impero romano d'occidente negli ultimi anni della sua esistenza. Ma che trovò sulla sua strada il kingmaker Ricimero che, forte dell'appoggio del senato e della chiesa romana, lo fece arrestare e giustiziare.
Questa siliqua dovrebbe essere mesa in relazione alla "reconquista" della Gallia da parte dell'imperatore

ROMANE IMPERIALI - Maggiorano (457-461) - Mezza siliqua C. 8; RIC 2653 var (AG g. 0,67)Zecca gallica incerta
 

Grading/Stato: BB

 
Note
Zecca gallica incerta -

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Imperatore nella parte occidentale dell'Impero dal 457 al 461. Nacque intorno al 405 (secondo lo Stein nel 415 circa) da un'antica famiglia romana: il suo nonno Maggioriano era stato magister militum sotto Teodosio in Pannonia; il padre era stato amico e amministratore del generale Ezio: M. stesso fu educato alla scuola di Ezio e prese parte ad azioni militari in Gallia. In seguito venne a Roma e fu nominato comes domesticorum (comandante della guardia imperiale) dall'imperatore Valentiniano III; conservò la stessa carica sotto Petronio Massimo e sotto Avito e strinse amicizia con Ricimero, che fu per 15 anni arbitro dell'Occidente. Alla morte di Avito (456) seguì un periodo d'interregno, durante il quale la parte occidentale, almeno nominalmente, fu riunita all'Oriente: in questo breve periodo M. fu nominato dall'imperatore Leone I magister militum. Il i° aprile 457 M., presso Ravenna, fu acclamato imperatore dall'esercito e più tardi riconosciuto dal senato. Dotato di qualità politiche e militari non comuni, egli tentò subito di rialzare le tristissime condizioni dell'Impero d'Occidente. Concesse una temporanea esenzione dalle imposte a tutti i sudditi: procedette poi a una riforma generale del sistema tributario per evitare i gravi abusi che si erano verificati; ripristinò l'ufficio dei defensores civitatis. Cercò con altre leggi di restaurare la pubblica moralità e di incoraggiare i matrimonî, proibendo fra l'altro alle nubili e alle vedove senza figli di ritirarsi nei conventi prima di aver compiuto il 40° anno di età. Si volse poi a tentare il rafforzamento dell'autorita imperiale nelle provincie occidentali. Dopo aver respinto dalle coste dell'Italia meridionale un'incursione di predoni vandali, passava nel 459 in Gallia dove da 66 anni non si era più visto un imperatore legittimo. Difendeva con successo Arles contro i Visigoti e concludeva col loro re Teodorico II un trattato più che decoroso per i Romani. L'aspirazione maggiore di M. era peraltro quella di abbattere i Vandali; a questa campagna si preparava fino dalla sua assunzione al trono. Dalla Gallia passò in Spagna e si avviò a Carthago Nova dove era riunita una flotta di 300 navi. Ma Genserico, aiutato da un tradimento, poté in parte distruggere questa flotta e concludere una pace vantaggiosa. Ricimero era rimasto inattivo in Italia e, quando M. dalla Gallia tornò in Italia, lo fece imprigionare presso Tortona e uccidere (2-7 agosto 461).

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4 ore fa, Arka dice:

Mi piacerebbe sentire un parere di @Poemenius su questa moneta...

Arka

Diligite iustitiam

 

Credo che molto di quello che si potesse dire l'abbia detto mi pare doyen recentemente..... Appena riesco allego un link al suo articolo molto interessante 

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credo che il lavoro cui fa riferimento @Poemenius sia questo:

"LE MONNAYAGE D’ARGENT DE MAJORIEN EN GAULE (457-461) :TYPOLOGIE ET ASPECTS QUANTITATIFS" https://www.academia.edu/43430809/Le_monnayage_d_argent_de_Majorien_en_Gaule_457_461_typologie_et_aspects_quantitatifs_in_J_CHAMEROY_and_P_M_GUIHARD_dir_Argentum_Romanorum_sive_Barbarorum_Tradition_und_Entwicklung_im_Gebrauch_des_Silbergeldes_im_römischen_Westen_4_6_Jh_Mayence_2020_p_117_134

 

Nelle immagini del saggio di Doyen non mi sembra di trovare però una identità di conio sulla legenda visibile per il dritto che qui mi sembra più degenerata rispetto quelle riportate nell'articolo.

Modificato da grigioviola
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1 hour ago, grigioviola said:

Nelle immagini del saggio di Doyen non mi sembra di trovare però una identità di conio sulla legenda visibile per il dritto che qui mi sembra più degenerata rispetto quelle riportate nell'articolo.

 

Grazie @grigioviola e insisto su questa tua ultima osservazione. 

I falsi moderni di Maggioriano abbondano, come per tutta la monetazione tardiva e rara del V secolo, con il suo stile grezzo che si presta facilmente alle falsificazioni. 

Nemmeno io ho trovato nel saggio una moneta dallo stesso conio di dritto o di rovescio, ma non è sorprendente di per se. Quella più somigliante è la mezza siliqua 10/6, che dovrebbe essere autentica, perché verosimilmente trovata con metal detector. Peccato, la foto è sfocata, e non si vede bene la legenda, ma s’indovina « IORIA(N?) » al dritto.

785FCCCC-CF20-4995-B2D6-DD46C4E923CD.thumb.jpeg.e46616f71e63be54078b432fcfca1f53.jpeg

 

Oltre il « mentone » che contrasta con la frequente micrognazia osservata, il punto che ho trovato preoccupante sulla « mezza siliqua » che verrà battuta è la legenda irriconoscibile al dritto.

Doyen insiste sul fatto che, a differenza delle leggende spesso degenerate del rovescio, per le quali le forme corrette sono un'eccezione, per quanto riguarda le legende al dritto, se ogni tanto mancano le ultime lettere e « nonostante il carattere a volte sommario ed esitante dell'epigrafia, va notato che gli errori di ortografia sono estremamente rari, ad eccezione di della N, talvolta invertita. Su queste monete non è stata notata alcuna pseudo-leggenda. »  

Altro esempio dallo stile simile con legenda al dritto ben leggibile:

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https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-36052.htm

@Poemenius  Gradirei il tuo parere sull’autenticità, credo che la domanda di @Arka e di @Adelchi66 era anche quella? 

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1 ora fa, Vietmimin dice:

 

Grazie @grigioviola e insisto su questa tua ultima osservazione. 

I falsi moderni di Maggioriano abbondano, come per tutta la monetazione tardiva e rara del V secolo, con il suo stile grezzo che si presta facilmente alle falsificazioni. 

Nemmeno io ho trovato nel saggio una moneta dallo stesso conio di dritto o di rovescio, ma non è sorprendente di per se. Quella più somigliante è la mezza siliqua 10/6, che dovrebbe essere autentica, perché verosimilmente trovata con metal detector. Peccato, la foto è sfocata, e non si vede bene la legenda, ma s’indovina « IORIA(N?) » al dritto.

785FCCCC-CF20-4995-B2D6-DD46C4E923CD.thumb.jpeg.e46616f71e63be54078b432fcfca1f53.jpeg

 

Oltre il « mentone » che contrasta con la frequente micrognazia osservata, il punto che ho trovato preoccupante sulla « mezza siliqua » che verrà battuta è la legenda irriconoscibile al dritto.

Doyen insiste sul fatto che, a differenza delle leggende spesso degenerate del rovescio, per le quali le forme corrette sono un'eccezione, per quanto riguarda le legende al dritto, se ogni tanto mancano le ultime lettere e « nonostante il carattere a volte sommario ed esitante dell'epigrafia, va notato che gli errori di ortografia sono estremamente rari, ad eccezione di della N, talvolta invertita. Su queste monete non è stata notata alcuna pseudo-leggenda. »  

Altro esempio dallo stile simile con legenda al dritto ben leggibile:

25DD91F6-DC53-4A3C-82D0-D9C7827FB36D.thumb.jpeg.054bc25ef3a9d0ea334582fc78cb6b7a.jpeg

https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-36052.htm

@Poemenius  Gradirei il tuo parere sull’autenticità, credo che la domanda di @Arka e di @Adelchi66 era anche quella? 

 

Scusate, oggi ero in giro e ho letto al volo e citato erroneamente un testo che poi @grigioviolaha centrato perfettamente.

Allora, posto che la foto iniziale non è di qualità, per la mia esperienza la moneta non sembra falsa nel senso moderno del termine. Se poi prendiamo la monetazione in argento della Gallia da valentiniano III a Anastasio, ci accorgiamo che quella epigrafia e quei tratto sono abbastanza caratteristici. La moneta non rientra magari perfettamente in quelle presentate, e merita un approfondimento, ma per me appare autentica nel senso di antica.

Quando rientro domenica sera vi allego qualche foto per spiegarmi meglio....

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La mia impressione, di non addetto ai lavori, era di una emissione locale gallica eseguita da maestranze illetterate e quindi ci sta il risultato. È una monetazione che però non conosco quindi mi astengo dal giudicarla con lo sguardo viziato dai "miei Galli" che hanno preceduto di un bel po' Maggiorano.

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eccomi, scusate il ritardo... ero in giro e non riuscivo a scrivere bene dal telefono

io credo che per comprendere bene questa moneta, all'interno del quadro proposto da Doyen, sia necessario considerare tutta una serie di monete spesso abbastanza eterogenee, ma altrettanto spesso collegate fra loro, tutte in argento e tutte coniate nell'odierna Francia e nel Belgio.

si tratta dei cosiddetti argentei minuti.

oggi da qualche anno sono oggetto di nuovi studi

sono monete a nome di vari imperatori da Valentiniano III a Anastasio.... sono piccoli argenti

vi giro qualche immagine in modo non esaustivo e non troppo ragionato

ecco, questa moneta di Maggioriano, che appare in parte atipica rispetto alla proposta di Doyen, va forse letta con un attento paragone di altri materiali come  questi.

e a mio avviso resta comunque una moneta realmente antica e non un falso moderno...  con però una attribuzione non così semplice e scontata

saluti

Alain

1.jpg

2.jpg

4339435.m.jpg

trier silver BM.jpg

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Confrontando la moneta con questi materiale abbastanza omogeneo di una o più zecche non ufficiali, sembra che l'immagine del rovescio in questo caso sia imitata fin troppo bene, e che il suo peso corretto la escluderebbe di fatto da questi argentei minuti, o mi sbaglio?

Se autentica, lo confermi, queste caratteristiche ne fanno una moneta difficilmente classificabile. L’attribuzione a Maggioriano è l’unica possibile?
Si sa se queste produzioni di argentei minuti sono contemporanee delle monete imitate? 

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17 ore fa, Vietmimin dice:

Confrontando la moneta con questi materiale abbastanza omogeneo di una o più zecche non ufficiali, sembra che l'immagine del rovescio in questo caso sia imitata fin troppo bene, e che il suo peso corretto la escluderebbe di fatto da questi argentei minuti, o mi sbaglio?

Se autentica, lo confermi, queste caratteristiche ne fanno una moneta difficilmente classificabile. L’attribuzione a Maggioriano è l’unica possibile?
Si sa se queste produzioni di argentei minuti sono contemporanee delle monete imitate? 

 

la moneta in asta 110 passò anche in asta 107 e fu invenduta a 1800 €, ora riproposta a 1350 €

è certamente atipica rispetto al gruppo presentato da Doyen, che però se ben visto è molto più erratico di quanto possa apparire.... anche se si vede la legenda con il nome, le monete presentano tante differenze ... orientamento, specularità, stile delle lettere scudo, non scudo, lancia, etc

La legenda di questa mi ricorda gli argentei minuti per tanti aspetti, e questo mi porta a pensare che possa essere una imitazione coeva, d'altronde tutta questa monetzione in argento di Maggioriano è molto al limite tra ufficiale e non a mio avviso.

il mio intervento e le monete che ho mostrato non volevano quindi essere un paragone tipologico sul rovescio, ma di stile della legenda.

sono propenso quindi a ipotizzare che questa possa essere una imitazione locale del gruppo "plausibilmente ufficiale".

poi tendenzialmente il riferimento è a Maggioriano perché per questa tipologia non sono noti altri imperatori

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Si era accennato a questa stessa oneta anche qui;

 

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