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30 Baiocchi di Gregorio XVI - II tipo


Risposte migliori

Inviato

Cari amici... che fatica!

Già trovare i 50 baiocchi del II tipo è un'impresa, ma i 30!

Dopo il 1838, messo in collezione qualche anno fa dall'alto dei suoi 1887 pezzi coniati, oggi è la volta del 1836 Roma, 2013 pezzi coniati.

La cosa che mi fa sudare freddo è che sui cataloghi le rarità di queste monete sono indicate come dei modesti R o R2, e posso capirlo per il fatto che hanno probabilmente una richiesta bassissima (questa è la PRIMA discussione nella storia di LaMoneta che parli di questa tipologia), ma sono davvero dannatamente difficili da trovare. In tanti anni pensate che io sono riuscito a prenderne solo due su sei...

Se qualcuno di voi vuole condividere qualche proprio esemplare di questa tipologia tanto bistrattata - lo ammetto, son bruttine, ma io le amo proprio per la loro essenzialità - è il benvenuto qui.

Qua sotto, il mio regalo di Natale: 30 baiocchi 1836, zecca di Roma.

 

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Inviato

Ciao @Gallienus, bel regalo di Natale! Effettivamente nella mia collezione monotematica di "testoni", non ne ho ancora nessuno di Gregorio XVI! Diciamo che quando appaiono, sono sempre in competizione con altri testoni più affascinanti e di conseguenza dovendo scegliere, la scelta cade su altro! Sono monete che effettivamente appaiono raramente sul mercato. Ne ho in bacheca fotografica due begli esemplari, entrambi curiosamente apparsi nella NAC 81 del 2014. Il primo, lotto 125 (qFDC) è stato proposto a più riprese in seguito da Nomisma. Il secondo, lotto 580 (qFDC) faceva invece parte della meravigliosa collezione GdF di testoni italiani.

Michele 

 

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Inviato

Questo invece è probabilmente il più bell'esemplare apparso sul mercato per questa tipologia:

Ex Varesi 79 (2022), lotto 372, classificato giustamente "FDC, eccezionale fondi speculari".

 

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Inviato
Il 29/12/2023 alle 01:27, Gallienus dice:

Già trovare i 50 baiocchi del II tipo è un'impresa, ma i 30!

In effetti sono difficili da reperire, all'atto pratico più rari di quanto indichino i cataloghi, probabilmente per via delle tirature assai piccole rispetto alle coniazioni del "primo tipo", e questo vale per tutti gli argenti, sia scudi che mezzi che 30 e 20 baiocchi.

In collezione ne ho solo uno di ciascuno, 50 baiocchi 1845-XV :

50.jpg

e 30 baiocchi 1846-XVI :

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Ciao, RCAMIL.

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  • 11 mesi dopo...
Inviato

Cari amici buongiorno, buona domenica e buone imminenti feste natalizie: per la serie "un testone per un bel Natalone" oppure "a Natale i 30 baiocchi sono una vera gioia per gli occhi", ecco il mio terzo esemplare di 30 baiocchi di Gregorio XVI, recuperato dalla perfida Albione a una cifra dissennata.

L'anno scorso era toccato al 1836 Roma, stavolta invece è il turno dello stesso anno per Bologna: teoricamente più comune, in realtà scovarne uno è stato, come sempre, un patema.

Adesso mi manca la salita più ripida con i due pezzi ancora più rari (!) del '37.

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Inviato

Ciao @Gallienus, ottimo "acchiappo" soprattutto per averlo riportato al di qua della Manica😎! La rarità di questi testoni (li possiamo ancora assolutamente chiamare così, dato che proprio con papa Cappellari si conclude la coniazione di questo storico nominale), è in larga parte sottostimata. Io in collezione non ne ho nemmeno uno, perché ogni volta che ne appare uno, c'è ne sempre qualcun altro di più "affascinante" che mi fa spostare il tiro! Ma certamente prima o poi entreranno anche nella mia collezione, pur non puntando ad averli tutti in maniera sistematica!

Tu personalmente, data la fatica che hai fatto per trovarlo, che grado di rarità attribuiresti a questo in particolare, visto che il Gigante si limita ad assegnare solo R?

Michele 


Inviato
6 minuti fa, ZuoloNomisma dice:

Ciao @Gallienus, ottimo "acchiappo" soprattutto per averlo riportato al di qua della Manica😎! La rarità di questi testoni (li possiamo ancora assolutamente chiamare così, dato che proprio con papa Cappellari si conclude la coniazione di questo storico nominale), è in larga parte sottostimata. Io in collezione non ne ho nemmeno uno, perché ogni volta che ne appare uno, c'è ne sempre qualcun altro di più "affascinante" che mi fa spostare il tiro! Ma certamente prima o poi entreranno anche nella mia collezione, pur non puntando ad averli tutti in maniera sistematica!

Tu personalmente, data la fatica che hai fatto per trovarlo, che grado di rarità attribuiresti a questo in particolare, visto che il Gigante si limita ad assegnare solo R?

Michele 

 

E' una questione cui spesso penso anche io.

Gli argenti della monetazione riformata di Gregorio XVI sono in gran parte difficili o difficilissimi da trovare: coniati in poche migliaia di esemplari (spesso tra mille e duemila) compaiono sul mercato sporadicamente, in alcuni casi addirittura a distanza di parecchi anni l'uno dall'altro.

Insomma, si trovano più spesso in vendita gli scudi del 1901 rispetto ai 30 baiocchi di Gregorio XVI, eppure i prezzi di questi ultimi restano sempre contenuti in qualche centinaio di euro. I fattori determinanti sono lo scarso pregio artistico delle monete e la scarsa simpatia che suscita il nostro Cappellari e in generale l'ultima fase dello Stato Pontificio, con il conseguente minimo interesse collezionistico.

Dunque se volessimo dare indicazioni di rarità sulla base del numero di apparizioni sul mercato, saremmo sempre intorno all'R3; se però vogliamo collegare l'offerta alla domanda... beh, allora abbiamo una scala come quella del Gigante, che valuta R2 pezzi di Vittorio Emanuele III dei quali in ogni momento ne possiamo trovare tranquillamente una decina di esemplari su ebay, mentre sono considerati solo R argenti di Gregorio XVI comparsi sul mercato tre volte negli ultimi vent'anni.

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Inviato

In effetti i 2 testoni in questione hanno una rarità che può essere considerata R2. Il1837 è un po’ più raro in base a tiratura (circa 2500 pezzi) e apparizione sul mercato, rispetto al 1836 (tiratura circa 3500 esemplari) ma ritengo che R2 vada bene per entrambi. Per la monetazione pontificia dell'Ottocento non è infrequente l’attribuzione di una rarità convenzionale, spesso del tutto errata (il MIR riporta tirature parziali ed errate, così come il Gigante).

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Inviato
1 ora fa, Giov60 dice:

In effetti i 2 testoni in questione hanno una rarità che può essere considerata R2. Il1837 è un po’ più raro in base a tiratura (circa 2500 pezzi) e apparizione sul mercato, rispetto al 1836 (tiratura circa 3500 esemplari) ma ritengo che R2 vada bene per entrambi. Per la monetazione pontificia dell'Ottocento non è infrequente l’attribuzione di una rarità convenzionale, spesso del tutto errata (il MIR riporta tirature parziali ed errate, così come il Gigante).

 

Guardando su acsearch, di testoni del 1836 per Bologna ho trovato questi: 

-Ex Ranieri 12 (SPL)

Ex Bertolami 41 (qFDC/FDC)

Ex Ranieri 11 (qSPL)

 

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Mentre del 1837, solo questo ex InAsta 112 (SPL):

 

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A guardare bene, il '36 Bologna ex Bertolami ed ex Ranieri 11, è lo stesso esemplare!😅

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Inviato

Incredibilmente, anche queste monete, con scarso appeal, con un esplicita indicazione di valore monetario,erano usate per essere appiccagnolate.Togliendole dalla circolazione.Questo mio esemplare 1836 è stato montato in ottime condizioni, poco circolato,essendo i rilievi ancora molto buoni.

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Inviato

Ciao.

Questo è il mio esemplare di 30 baiocchi 1838 per Roma.

Acquistato dalla Numismatica Iulia nel maggio del 2019 (Veronafil).

M.

30Baiocchi1838Roma.jpg

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