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Inviato

Ciao a tutti,

voglio condividere con voi un gradevole bronzetto che mi ha dato modo di approfondire un poco la sua simbologia

 

Sicilia greca Kentoripai Æ (2,17 g) circa fine III sec.a.C.

d./ Testa di Eracle a destra, con indosso tainia

r./ KENTO-PIΠINΩN mazza in mezzo; XI (segno di valore)

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Su questo frazionale in bronzo di Centuripe è effigiato Eracle, l'eroe più popolare della mitologia Greca. I latini lo chiamarono Ercole e si può dire che quasi tutti i popoli dell'area mediterranea cercarono di appropriarsi della sua gloria, affermando che fosse passato per il loro territorio o identificandolo con uno degli eroi indigeni, come incarnazione locale dell'Eracle greco.

Lo storico Diodoro Siculo, vissuto durante l'età di Cesare, descrisse con minuzia il passaggio quasi mistico di Eracle in Sicilia.

Egli, una volta giunto a nuoto aggrappato alle corna di un toro con la sua mandria, deciderà di compiere il periplo dell'isola, affrontando imprese e difficoltà sul cammino.

Nella narrazione mitologica delle sue gesta, Eracle è l'eroe simbolo di forza e coraggio; la sua figura divina quella dell'eroe che porta la civilizzazione in Sicilia e prefigura l'insediamento greco nell'isola.

Cicerone nelle sue orazioni contro la voracità rapace del pretore romano Gaio Verre, ci aiuta a capire quanto il culto rivolto al semidio fosse sentito e radicato nel territorio. In un passo infatti egli specifica come la statua in bronzo del dio custodita all'interno della cella del suo tempio ad Agrigento (il più antico della città, costruito nel VI sec. a.C., primo fra tutti quelli di Akagras) oltre ad essere di straordinaria bellezza, si presentava assai rovinata nelle parti del mento e della bocca a causa dei baci che i fedeli lasciavano numerosi in segno di venerazione.

I suoi seguaci spesso cercavano almeno nel cammino percorso di imitarlo, esistevano quindi dei “cammini” come quello del periplo della Sicilia che venivano effettuati dai fedeli in onore di Eracle.

Poiché Ercole fu il primo mortale che riuscì a diventare dio, nei sarcofagi romani sono frequenti le raffigurazioni delle “dodici fatiche” quale simbolo delle prove che il defunto deve affrontare per raggiungere l'immortalità.

Tornando alla monetina in oggetto ho notato delle diverse attribuzioni circa il suo periodo di emissione. Mi farebbe piacere avere il vostro parere e le vostre correzioni.

Un caro saluto

PS per una bella carrellata di monete in tema si rimanda al bel topic di @Illyricum65 

 https://www.lamoneta.it/topic/175969-ercole-e-numismatica/#comment-1971120

 

 

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Inviato

Metope dai templi di Selinunte; foto prese al museo Salinas di Palermo

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