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Trovata scultura di Filisco, da cui furono tratte tutte le Muse danzanti


ARES III

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Trovata una statua nel terreno. Gli archeologi: “E’ l’originale. Da questa scultura di Filisco furono tratte tutte le Muse danzanti”

  statua-a-copertina-1024x569.webp @ Photo: Stratonikeia and Lagina Excavation

Nel cuore dell’antica città di Stratonikeia è stata scoperta una statua di grande importanza. Apparterrebbe a un gruppo perduto, che si ritiene sia l’archetipo, poi ampiamente replicato e rivisto, delle muse danzanti. Ne ha dato notizia, nelle ore scorse, il Ministero turco della cultura. Secondo gli archeologi turchi questa sarebbe l’opera dello scultore Philiskos o Filisco, dalla quale sarebbero derivate altre sculture, in epoca romana. Quindi il primo modello. Le ricerche sul terreno continuano, nella speranza di trovare altre statue che dovevano comporre l’elegante insieme. Sappiamo bene, comunque, che, nel passato,- in Italia, fino all’Ottocento – le statue antiche mutile e i marmi venivano “cotti” per produrre calce.

statua-a-a-jpeg.webp La statua appare nel fondo della fossa @ Photo: Stratonikeia and Lagina Excavation

Il Ministero della Cultura e del Turismo ha emesso una dichiarazione ufficiale confermando che questa statua, scoperta durante i recenti scavi nella cittadina di Eskihisar, nel distretto di Yatagan, provincia di Mugla, è il solo esemplare autentico risalente al periodo ellenistico. Ciò significa che saremmo di fronte al ritrovamento di un vero archetipo scultoreo.

Il Prof. Dr. Ramazan Özgan, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: “Questa statua, di cui esistono solo repliche di epoca romana in diverse parti del mondo, sarà esposta nel Museo di Muğla dopo la sua scoperta a Stratonikeia”.

Stratonikeia, con i suoi imponenti 7 km quadrati di marmo, è una delle città costruite in pietra più grandi del mondo. Situata nella regione dell’Antica Caria, questa città-stato vanta due grandi santuari dedicati a Ecate e Zeus, che testimoniano la ricchezza culturale e religiosa dell’epoca.

Le “Muse Danzanti” sono storicamente legate alla mitologia come figlie dell’unione divina tra Zeus e Mnemosyne. Secondo la tradizione, Philiskos o Filisco, scultore del II secolo a.C., sarebbe stato l’artefice originale di quest’opera, mentre numerose riproduzioni romane della statua si diffusero successivamente in Anatolia e Grecia, per poi giungere a Roma e in ogni angolo dell’Impero.

muse-danzanti-jpg.webp Le muse danzanti in una stampa tratta da incisione della cerchia di Mantegna @ Regione Lombardia, Catalogo dei beni culturali mengs-1024x557.webp Anton Raphael Mengs, Parnaso, Museo dell’Ermitage

Filisco di Rodi, scultore greco attivo nella prima metà del II secolo a.C., ha lasciato un’impronta duratura nell’arte antica per il suo realismo leggiadro e il suo virtuosismo. Secondo Plinio, le opere attribuite a Filisco adornavano il tempio di Apollo Sosiano a Roma, tra cui statue di Apollo, Latona, Artemide e le nove Muse. Appartenente a una delle famiglie di artisti operanti a Rodi durante l’epoca ellenistica, Filisco è considerato il probabile creatore dell’archetipo scultoreo rappresentante Apollo e le Muse.

turchia-DSC04514b_Istanbul_-_Museo_arche Ciclo delle Muse, copia da Filisco di Rodi, II secolo. Museo archeologico di Istanbul. Foto G. Dall’Orto Wikimedia Commons

Un gruppo scultoreo risalente al II secolo, oggi esposto nel museo archeologico di Istanbul (nell’immagine, qui sopra – e rinvenuto nelle “terme di Faustina” a Mileto, è derivato dall’archetipo di Filisco. Sebbene il gruppo originale risalga al periodo compreso tra il 179 e il 160 a.C., la presenza di un gruppo simile a questi, nel tempio di Apollo Sosiano a Roma, è attestata, oltre che dalle fonti storiche, da una testa femminile, caratterizzata da uno stile classicista e prassitelico.

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statua-completa-jpeg.webp La statua, seppur mutila, è strutturata per rappresentare la danza della musa, come ben visibile da questa immagine @ Photo: Stratonikeia and Lagina Excavation

Com’è possibile dire che la donna raffigurata fosse impegnata in una leggiadra danza? Il marmo è scolpito nell’accurata riproduzione delle masse corporee in movimento, seguendo il chiasmo, cioè la postura di tensione e rilassamento contrapposti degli arti. E ciò è bene visibile anche dalla fotografia, quanto la linea obliqua segnata dalle spalle.

L’iconografia delle Muse nel gruppo di Filisco ha goduto di notevole successo, dando origine a numerose repliche o derivazioni o riletture che decoravano le case romane. Le opere derivate si distinguono per il panneggio trasparente del mantello, evidenziando le forme della veste sottostante con un virtuosismo tipicamente rodio. Un esempio è la base circolare rinvenuta ad Alicarnasso, risalente al 120 a.C. circa.

Un altro contributo significativo all’iconografia di Filisco è il rilievo con l’apoteosi di Omero firmato dallo scultore Archelao di Priene, datato intorno al 130 a.C. Questo rilievo presenta una scena in cui le Muse sono ritratte accanto ad Apollo, Zeus e Mnemosine sul monte Elicona. Si ritiene che nel gruppo originale di Filisco, le figure fossero disposte su diversi registri, creando un ambiente paesistico e scenografico, come evidenziato, ad esempio, nel supplizio di Dirce.

https://stilearte.it/trovata-una-statua-nel-terreno-gli-archeologi-e-loriginale-da-questa-scultura-di-filisco-furono-tratte-tutte-le-muse-danzanti/

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Turchia, scoperta importante statua di musa danzante a Stratonicea


 Importante scoperta archeologica in Turchia, nel sito dell’antica città di Stratonicea: è stata trovata una statua di musa danzante che si pensa sia l’originale ellenistico di un’opera nota solo da copie di età romana.

Importante scoperta archeologica in Turchia, nel sito dell’antica città di Stratonicea, nell’Anatolia occidentale, nei pressi della moderna città di Muğla. È stata infatti ritrovata una scultura raffigurante una musa danzante che, secondo quanto afferma una nota del Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia, sarebbe l’originale di epoca ellenistica di un’opera nota da copie di epoca romana. 

 

La Musa danzante fa parte di un ciclo raffigurante tutte le muse, le nove divinità che presiedono le arti, figlie di Zeus e Mnemosine, attribuito a Filisco di Rodi, uno dei più famosi scultori del II secolo a.C. Il ritrovamento, secondo gli archeologi turchi, dimostrerebbe anche che Filisco lavorò a Stratonicea. Della musa, rinvenuta nel sito del frigidarium delle terme romane di Stratonicea, è stato ritrovato soltanto il corpo: la testa e le braccia non sono infatti state trovate. La scultura, ha fatto sapere il ministero turco, dopo essere stata ripulita e studiata, sarà esposta al Museo di Muğla. Al momento non sono note le ragioni per cui gli archeologi turchi sono indotti a pensare che l’opera, malgrado sia stata trovata in un contesto di epoca romana, sia l’originale ellenistico.


 

La Musa Danzante di Stratonicea La Musa Danzante di Stratonicea La Musa Danzante di Stratonicea La Musa Danzante di Stratonicea La Musa Danzante di Stratonicea La Musa Danzante di Stratonicea

https://www.finestresullarte.info/archeologia/turchia-scoperta-statua-musa-danzante-stratonicea

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