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Anteprima mostra Pompei: L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio


ARES III

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Anticipazioni Mostra | L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio. In anteprima l’esposizione di un letto che racconta la vita degli ultimi

Il 15 dicembre Pompei apre le porte alla scoperta del cuore della vita quotidiana degli antichi romani. La mostra, intitolata L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio, sarà ospitata nella prestigiosa “Palestra Grande” nell’area archeologica di Pompei. Tuttavia, un’anticipazione affascinante è già visibile nel Parco: la ricostruzione di una branda, un letto semplice rinvenuto nella villa extraurbana di Civita Giuliana, nella “stanza degli schiavi”.

 

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Questo letto, risalente all’epoca romana e composto da assi di legno e una rete di cordini, è stata abilmente ricostruito con la tecnica dei calchi, una procedura che permette di dare forma ai vuoti nella cenere vulcanica lasciati da oggetti organici. Attualmente esposto sotto la scala di una bottega su via dell’Abbondanza, questo reperto offre uno sguardo intimo nella quotidianità di Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

Il direttore del Parco e curatore della mostra, Gabriel Zuchtriegel, sottolinea l’importanza di questa esposizione nel rivelare il vero tessuto sociale della città antica. “La mostra vuole raccontare questa ‘altra’ Pompei: la città dei ceti medio e basso, degli artigiani, dei negozianti, delle prostitute, dei liberti e degli schiavi. La gente comune che è rimasta nell’ombra dei grandi eventi della storia, ma la cui vita a Pompei può essere ricostruita in maniera unica.”

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La brandina,  è solo uno dei tanti elementi che si possono ammirare durante l’esposizione. La co-curatrice Silvia Bertesago mette in risalto la significativa dimensione umana che queste ricostruzioni offrono: “Il letto è parte di una stanza di soli 16 mq, in cui vivevano probabilmente tre servi. La copia dell’intero contesto, ricreata grazie ai calchi, così come la riproduzione di altri due ambienti della Casa del Larario, costituiranno il fulcro della mostra.”

Attraverso sette sezioni e circa trecento reperti, la mostra offre un viaggio attraverso le varie fasi della vita quotidiana di coloro che abitavano la Pompei meno celebrata ma altrettanto significativa. Un sistema interattivo all’interno dell’app My Pompeii permette ai visitatori di immergersi nel tessuto stesso di queste vite, selezionando una “identità antica” e seguendo le indicazioni per rivivere virtualmente questo spazio anonimo.

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La precisione della riproduzione è stata possibile grazie alle moderne tecniche di scansione digitale, stampa 3D e rifinitura manuale, offrendo così un’esperienza autentica e coinvolgente.

“L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio” è curata da Gabriel Zuchtriegel e Silvia Martina Bertesago.

La mostra promette di svelare una Pompei meno conosciuta ma altrettanto viva e reale, restituendo voce e vita alle persone comuni che hanno reso vibrante questa città sepolta sotto le ceneri del Vesuvio.

https://stilearte.it/anticipazioni-mostra-laltra-pompei-vite-comuni-allombra-del-vesuvio-in-anteprima-lesposizione-di-un-letto-che-racconta-la-vita-degli-ultimi/

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POMPEI (Na). L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio.

15 Dicembre 2023
 
pompei

pompeiInaugurata il 15 dicembre la mostra “L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio”, allestita nella “Palestra Grande” dell’area archeologica di Pompei. Intanto, nel Parco è possibile vedere una piccola anticipazione: la ricostruzione di una branda, un letto della tipologia più semplice nota, trovata nella villa extraurbana di Civita Giuliana, nella “stanza degli schiavi”. Il letto, composto da assi in legno e una rete di cordini e facilmente smontabile, è stato ricostruito con la tecnica dei calchi (vuoti nella cinerite lasciati da legno e tessuto vengono riempiti di gesso) ed è esposto, fino all’inaugurazione, sotto la scala (conservata come traccia nel muro) di una bottega su via dell’Abbondanza (regio I, insula 6, civico 12), a fianco della casa del Larario di Achille, dove si ipotizza fosse collocata un’officina ferraia con retrobottega e ambienti abitativi al primo piano.
Letto-5-300x248.jpg“Quello che vediamo rispecchia le condizioni di vita dell’80% delle persone che vivevano a Pompei – spiega il direttore del Parco e curatore della mostra, Gabriel Zuchtriegel – mentre le case ad atrio che siamo abituati a considerare caratteristiche dell’architettura domestica romana, in realtà rappresentano una piccola minoranza. La mostra vuole raccontare questa ‘altra’ Pompei: la città dei ceti medio e basso, degli artigiani, dei negozianti, delle prostitute, dei liberti e degli schiavi. La gente comune che è rimasta nell’ombra dei grandi eventi della storia, ma la cui vita a Pompei può essere ricostruita in maniera unica. Quest’anno, la brandina, sotto la scala di una bottega pompeiana, è la nostra versione del presepe natalizio, di cui Papa Francesco dice che deve parlare alla vita: lo spazio degli ultimi dove la vita non è scontata ma un regalo prezioso.”
“Il letto è parte di una stanza di soli 16 mq, in cui vivevano probabilmente tre servi. La copia dell’intero contesto, ricreata grazie ai calchi, così come la riproduzione di altri due ambienti della Casa del Larario, costituiranno il fulcro della mostra. – sottolinea la co-curatrice della mostra, Silvia Bertesago- Questi ambienti sono stati teatro di vite reali, vite di persone comuni, vere protagoniste del percorso espositivo. In esso, attraverso sette sezioni e circa trecento reperti, si seguirà idealmente il corso dell’esistenza di coloro che appartenevano alla fascia sociale medio-bassa, partendo dalla nascita fino alla morte e attraversandone vari aspetti. Grazie ad un sistema ideato per l’app My Pompeii il visitatore potrà inoltre sorteggiare la propria identità antica, comprendendo quanto fosse normale e facile essere una delle tante persone comuni che abitavano uno spazio anonimo, che potrà poi essere fisicamente raggiunto seguendo le indicazioni fornite dall’applicazione stessa”
La copia è stata realizzata grazie a una scansione digitale, stampante 3d, tecnica FDM con materiale PLA di ottima qualità e rifinita a mano.

Info:
“L’ALTRA POMPEI. VITE COMUNI ALL’OMBRA DEL VESUVIO”, a cura di Gabriel Zuchtriegel e Silvia Martina Bertesago , fino al 15 dicembre 2024
Progetto scientifico – Apparati didascalici e multimediali: Valeria Amoretti, Silvia Martina Bertesago, Anna Civale, Chiara Comegna, Chiara
Corbino, Tiziana Rocco, Alessandro Russo, Teresa Virtuoso, Gabriel Zuchtriegel
Progetto di allestimento e Direzione lavori: Vincenzo De Luce
Restauro opere: Ludovica Alesse, Paola Sabbatucci
Riproduzioni e ricostruzioni: Raffaele Martinelli
Realizzazione: 3dmadeup s.r.l., Plexi Art Snc

Parco Archeologico di Pompei
via Plinio – 80045 Pompei (Napoli)
tel.: +39 081 8575327 – [email protected]
web: www.pompeiisites.org

Galleria immagini:
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