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Le scoperte di San Casciano


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Risolto il mistero della testa di toro nella “vasca magica” etrusco-romana di San Casciano dei Bagni

 

Un santuario legato all’acqua termale, che in questa zona – a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena – sgorga a una temperatura di poco superiore a quella del corpo umano. E, attorno alla vasca principale, statue, tempietti, padiglioni di cura dei nostri antenati etrusco-romani. La scoperta di questo santuario è recente.
Lo scorso anno, gli archeologi portarono alla luce, recuperandole dal fondo fangoso, anche 20 statue di bronzo in perfetto stato di conservazione, ex voto e altri oggetti, ma anche cinquemila monete in oro, argento e bronzo. Sono queste le eccezionali scoperte restituite dalla campagna di scavo al santuario etrusco-romano connesso all’antica vasca sacra della sorgente termo-minerale del Bagno Grande. Tante sono le domande a cui gli studiosi stanno dando risposta. Tra queste, quella relativa alla funzione della testa di toro scolpita che si trova non distante dal fondo della vasca. Perché mettere un importante elemento decorativo, là in fondo? Che significato poteva avere?

 

“Durante la campagna di scavo 2021 – dicono gli archeologi, in una nota di queste ore – emerse dal fango caldo della vasca sacra del Santuario Ritrovato la testa di un toro, scolpita in bassorilievo su un blocco di travertino aggettante.
Dell’animale, come potete vedere in foto, si leggono chiaramente le corna, il pelo, gli occhi e il muso, oltre ad uno spazio sulla fronte che doveva con ogni probabilità ospitare un inserto metallico.

toscana-toro.jpg @ Foto Il Santuario ritrovato toscana-toro-2.jpg La testa del toro di pietra, murato a poca distanza dal fondo della vasca etrusco-romana di San Casciano dei Bagni. Com’è ben visibile il fregio copre il condotto dell’acqua calda curativa di origine “vulcanica” @ Foto Il Santuario ritrovato

“Il rilievo occupa una posizione particolare: non decora l’esterno della vasca, ma il suo interno ed è localizzato a quasi due metri di profondità. – affermano gli archeologi – Qual era quindi la sua funzione. L’individuazione, al di sotto delle fauci del toro, di un canale costruito in travertino, ha permesso di comprendere che il blocco era funzionale al deflusso delle acque calde dalla vasca sacra. L’acqua in antico si sarebbe dunque attestata a livello della bocca del toro, restituendo ai fedeli dall’alto della vera della vasca la sensazione che il toro bevesse l’acqua stessa della sorgente. Uno spettacolo davvero suggestivo”.

 
 
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https://www.stilearte.it/risolto-il-mistero-della-testa-di-toro-nella-vasca-magica-etrusco-romana-di-san-casciano-dei-bagni/


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30 litri al secondo di acqua termale a 40 gradi entrano nella vasca dei tesori etrusco-romani

La portata d’acqua benefica è notevole, nel Santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni – in provincia di Siena – recentemente scoperto dagli archeologi, che non solo hanno portato alla luce la splendida statua ma un deposito votivo di migliaia di monete e di una ventina di splendide statue.

 
toscana-san-casciano-768x1024.jpg Nei momenti di massima portata anche le idrovore faticano a limitare la generosità della natura e l’intera vasca viene sommersa. Nessun problema naturalmente. Foto @ Il Santuario ritrovato

“L’acqua termale che alimenta la vasca sacra del Santuario Ritrovato – dico gli archeologi de Il Santuario ritrovato – sgorga dalla vicina sorgente del Bagno Grande a 30 litri al secondo. Con i suoi 39/40°C costituisce la sorgente più calda, nonché quella con maggiore portata, all’interno del circuito delle 42 sorgenti che costellano il territorio di San Casciano dei Bagni.
Lavoriamo ogni giorno per gestire questa enorme quantità di acqua, ma capita che a volte, nonostante il potente sistema di idrovore, sia lei ad avere la meglio”.

toscana-san-casciano-archeologa-819x1024 Archeologa recupera un reperto dal fondo del santuario termale. Foto @ Il Santuario ritrovato

Un santuario legato all’acqua termale, che in questa zona, sgorga a una temperatura di poco superiore a quella del corpo umano. E, attorno alla vasca principale, statue, tempietti, padiglioni di cura dei nostri antenati etrusco-romani.

 

Lo scorso anno, gli archeologi portarono alla luce, recuperandole dal fondo fangoso, anche 20 statue di bronzo in perfetto stato di conservazione, ex voto e altri oggetti, ma anche cinquemila monete in oro, argento e bronzo. Sono queste le eccezionali scoperte restituite dalla campagna di scavo al santuario etrusco-romano connesso all’antica vasca sacra della sorgente termo-minerale del Bagno Grande.

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Bronzi di San Casciano dei Bagni, in estate riparte lo scavo

 

Le archeologhe, premiate in Consiglio regionale per l’8 marzo, raccontano come procedono le indagini nell’attesa di realizzare un museo

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Una veduta dall’alto degli scavi al santuario di San Casciano dei Bagni – FB Il santuario ritrovato – San Casciano dei Bagni

Gli scavi archeologici al santuario di San Casciano dei Bagni riprenderanno all’inizio dell’estate. Tra maggio e giugno ci sarà la ripartenza del cantiere dopo la scoperta di 24 statue in bronzo e di un numero infinito di monete di varie epoche.

Attesa per la grande mostra al Quirinale, prevista per la primavera, mentre sono stati compiuti i primi passi verso la realizzazione del museo a San Casciano dei Bagni. Intanto si sta procedendo al restauro dei reperti recuperati per consentire l’esposizione.

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Una visita agli scavi del santuario di San Casciano dei Bagni – © FB Il santuario ritrovato/San Casciano dei Bagni

Attualmente i lavori sono fermi, riprendiamo in estate gli scavi. Stiamo lavorando alla pubblicazione, per fare il punto della situazione di quanto fatto finora, e c’è in progetto l’allestimento del museo a San Casciano. Per noi è fondamentale che tutto rimanga lì, questo è stato capito dalle istituzioni e quindi tutto resterà lì” ha assicurato Caterina Rocchi, una delle archeologhe di San Casciano dei Bagni premiata insieme alle sue colleghe dal Consiglio regionale della Toscana.

Lo scavo è ancora in corso – ha poi precisato l’archeologa Helga Maiorana  quindi molte parti del contesto verranno scoperte e quello che abbiamo già capito verrà affinato con la prosecuzione delle indagini. Quindi è fondamentale andare ancora avanti nell’indagine archeologica per poi musealizzare il contesto, avendo anche il tempo di assimilarlo e studiarlo per poi saperlo raccontare. Anche solo per fare una piccola didascalia di due righe abbiamo da studiare moltissimo, quindi tutto quello che ci sta dietro non è solo l’attività di scavo, ma è anche il dopo scavo che è veramente importante e di lunga durata“.

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Il ritrovamento dei bronzi etruschi a San Casciano dei Bagni

Per il museo che dovrà ospitare i ritrovamenti di San Casciano dei Bagni, ha aggiunto l’archeologa “le basi ci sono tutte. E’ già stato comprato l’immobile che ospiterà il museo però bisogna assimilare il contesto, studiarlo e saperlo raccontare. Molto spesso i musei hanno tempi lunghi di gestazione che servono proprio per questo motivo: saper raccontare in maniera più definitiva. Dall’anno scorso rispetto a quello che abbiamo scoperto dopo sono già cambiate delle nostre interpretazioni, via via che si scava si capisce e quindi dobbiamo esaurire il bacino di stratigrafia di dati che c’è lì intorno per essere sicuri di analizzarli globalmente“.

Il luogo delle scoperte archeologiche, in questi mesi, è oggetto di visite incessanti e in più occasione il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha evidenziato l’importanza del ritrovamento. Un’attenzione che ha avuto come primo ritorno per il piccolo comune senese una corsa all’acquisto di abitazioni e casolari nella zona. Con la speranza che la scoperta archeologica possa avviare un percorso virtuoso di promozione e un ritorno turistico in chiave economica.

 

https://www.intoscana.it/it/articolo/bronzi-di-san-casciano-dei-bagni-in-estate-riparte-lo-scavo/

BRONZI TOSCANI NEL TEMPIO DELL'ARCHEOLOGIA

Grande attesa per la rassegna Tourisma con le ultime novità sul sito archeologico toscano destinato ad essere accolto in un nuovo museo dedicato

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Domenica 12 Marzo 2023 - 12:13

Grande attesa per le novità sul sito archeologico di San Casciano dei Bagni che saranno rese note durante la rassegna internazionale dell'archeologia, Tourisma, in programma a Firenze. 

Sabato 25 Marzo alle 9 e 30 nell'Auditorium del Palacongressi di Firenze è in programma il fiocus "Il sacro visto dall’acqua: riflessi e riflessioni nella vasca termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni" con Agnese Carletti sindaca San Casciano dei Bagni, Jacopo Tabolli etruscologo Università per Stranieri di Siena, direttore scientifico dello scavo, Ada Salvi funzionaria archeologa SABAP Siena Grosseto Arezzo ed Emanuele Mariotti archeologo direttore del cantiere di scavo. 

La scoperta che ha fatto il giro del mondo ha portato a rinvenire non solo le famose statue accomunate ai Bronzi di Riace ma anche strumenti chirurgici e una grande quantità di ex voto consistenti in parti anatomiche, fra cui arti e organi sessuali maschili e femminili, offerti alle divinità.

Il Bagno Grande di San Casciano dei Bagni ha aperto uno scenario inaspettato e suggestivo sulla bronzistica nell'epoca di di transizione tra Etruschi e Romani ma ha permesso agli studiosi di approfondire le conoscenze sulle ritualità legate al culto dell'acqua.

Tra le attese novità c'è la realizzazione del nuovo Museo destinato ad accogliere i reperti conservati presso la Soprintendenza di Siena Arezzo e Grosseto e destinato a diventare una nuova, straordinaria attrazione per il circuito turistico della Toscana. 

La Regione Toscana ed il Comune di San Casciano dei Bagni auspicano tempi rapidi confermati dal ministero della Cultura. 


  • 3 mesi dopo...
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San Casciano dei Bagni, presentate le placche poliviscerali trovate durante lo scavo nel tempio di cura etrusco-romano

 

Durante l’ultima campagna di scavo sono state rinvenute all’interno della vasca sacra del santuario due placche poliviscerali in bronzo, che testimoniano il legame tra le pratiche mediche e il luogo sacro. Entrambi gli esemplari, ad oggi gli unici documentati, provengono dal gruppo nord-est, dove si concentra parte della statuaria raffigurante divinità.

 

“Mentre la prima placca si presenta come un disco ovale con il retro a guscio di noce, e con due fori di sospensione, il secondo, è un disco ovale piatto, innestato in un secondo momento su una base cilindrica configurata ad arula o cista mistica, poggiante su supporto quadrato con quattro piedini a forma di zampa di leone. – spiegano gli archeologi – Sulla sommità del poliviscerale era innestato un piccolo busto maschile, forse raffigurante un auriga. Sulla base cilindrica è incisa un’iscrizione con dedica alla dea Fortuna da parte dello schiavo Atimetus, contabile della matrona Sulpicia Triaria”.
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“Gli organi presenti sono raffigurati in maniera realistica; nella parte superiore la trachea, i polmoni, il cuore, divisi dal diaframma che segna la ripartizione tra torace e addome; qui sono rappresentati lo stomaco, il fegato, la milza e gli intestini. Sono assenti gli organi genitali, in genere rappresentati a parte. – proseguono gli archeologi – Per quanto riguarda la datazione, si possono collocare entrambi i reperti tra il Il e gli inizi del I secolo a.C. Il secondo poliviscerale, agli inizi del I secolo d.C. sarebbe poi stato risemantizzato nella nuova realizzazione in pastiche e dedicato a Fortuna. In questo caso è possibile sottolineare la straordinarietà di un ex voto metallico che viene votato una seconda volta in una nuova realizzazione formale”.
L’accuratezza della raffigurazione anatomica, sottolineano gli studiosi – induce a pensare che entrambi i poliviscerali siano stati mutuati da tavole anatomiche lignee, e che, in via del tutto ipotetica, vi fosse presso il santuario termale una scuola medica.
Il rinvenimento di uno strumento chirurgico insieme agli ex voto anatomici, inoltre, parrebbe confermare la presenza di medici presso il santuario del Bagno Grande.
Ma a cosa servivano queste tavole anatomiche trasformate in ex voto? Probabilmente intendevano richiamare salute e fortuna sul corpo in generale, sulla sua “macchina interna”.

 

https://www.stilearte.it/san-casciano-dei-bagni-presentate-le-placche-poliviscerali-trovate-durante-lo-scavo-nel-tempio-di-cura-etrusco-romanp/

Per chi sono fosse perso qualcosa:

 

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Chirurgia e divinazione, tutti i misteri di San Casciano

A Siena studiosi a convegno. Tabolli "Già tante novità"

 
San Casciano, una delle iscrizioni ritrovate sulle statue offerte alla divinità. Foto Jacopo Tabolli
 

Organi umani interni riprodotti nel bronzo con una grande precisione, come forse solo chi ha davvero "visto" può fare. Oltre agli strumenti da chirurgo offerti alle divinità insieme alle decine e decine di ex voto, che spesso proprio con la forma di arti e organi umani - gambe e braccia ma anche uteri e peni - raccontano di guarigioni ottenute o quantomeno auspicate. Nel grande santuario termale di San Casciano, che fu prima etrusco e poi romano, la medicina, con altissima probabilità, si praticava davvero, con tanto di interventi chirurgici sotto la protezione divina che potevano contare su una tradizione di conoscenze mediche più approfondite di quello che fino ad oggi si riteneva. A pochi mesi dalle scoperte più clamorose arrivate dal sito archeologico toscano, i primi risultati dell'imponente campagna di studi sui reperti restituiti dalle acque bollenti di questo angolo di Toscana sembrano confermare le ipotesi avanzate a caldo dal team degli archeologi che l'hanno scoperto. "Dati assolutamente preliminari", premette all'ANSA l'archeologo Jacopo Tabolli, che coordina le ricerche. Riflessioni e studi che per la prima volta, e a tempo di record rispetto alla chiusura solo due mesi fa dell'ultima campagna di scavi, vengono messi a confronto tra gli specialisti delle diverse discipline che sono stati coinvolti per approfondire ogni singolo aspetto del ritrovamento, dalla natura geofisica dell'acqua alle monete, dalla tecnica costruttiva usata per forgiare nel bronzo le statue, alle iscrizioni in etrusco e latino che vi sono state incise. E poi il sistema degli ex voto, i doni agli dei sotto forma di legni e di frutta.

 

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L'occasione è una due giorni di convegno ("Dentro il sacro") che si apre oggi a Siena con 54 relatori da tutte le università e gli istituti specializzati d'Italia alla presenza del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e del rettore Tomaso Montanari nell'aula magna Virginia Woolf dell'Università per Stranieri, dove Tabolli - che dal 2019 affiancato dal direttore Emanuele Mariotti e da Ada Salvi guida l'avventura di questi scavi - insegna etruscologia. "Un appuntamento che per noi è particolarmente importante - sottolinea Montanari - anche perché ci racconta di un passato di convivenza tra diversità e perché allo scavo hanno partecipato i nostri studenti, ragazzi che arrivano dai diversi paesi del mondo. Una missione ed uno studio, insomma, nei quali si realizza perfettamente la nostra vocazione". Il ministro della cultura Gennaio Sangiuliano è entusiasta. "Dal ministero della cultura la massima attenzione" assicura  intervenendo al convegno, "Abbiamo concordato di fare una prima mostra dei bronzi a Roma  al Quirinale come fu per i Bronzi di Riace ", poi tutti i reperti troveranno posto nel museo di San Casciano, sottolinea annunciando che il ministero ha comprato il palazzo dedicato al racconto del sito nel centro storico della cittadina toscana.  Dopo il clamore mediatico della scoperta un incontro che dimostra "come la ricerca non si ferma mai" fa notare a sua volta il direttore generale archeologia del MiC Luigi La Rocca. Mentre Massimo Osanna, responsabile dei musei di Stato, annuncia che i lavori per l'allestimento del museo sono già partiti:  "E' già pronto lo studio di fattibilità".
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Le novità emerse da questa prima fase di studi, anticipa Tabolli, sono già tante. A cominciare dal nome della divinità che più di tutte identificava questo luogo, "Flere Havens", che in etrusco può essere tradotto "Il nume della Fonte": l'etruscologo Adriano Maggiani l'ha ritrovato nelle dediche scolpite su cinque delle statue in bronzo deposte intorno al I secolo d.C. nella parte più antica della vasca. Il numen, almeno nella prima fase di vita del santuario e prima che arrivi la dea romana Fortuna, è insomma proprio la stessa fonte, che viene "divinizzata" per l'enorme potere curativo attribuito a queste acque. Non solo: esaminando i bronzi emersi si è capito che anche il peso delle statue era importante. Dai più piccoli ai più grandi, questi reperti risultano tutti "multipli" di sistemi precisi di peso. Come dire che nell'offerta contava pure la quantità di metallo donata. Il che spiegherebbe perché nell'ultima fase di utilizzo, quella romana appunto, si offrivano direttamente monete.
 
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 E ancora, i due 'poliviscerali', ovvero i due ex voto con la rappresentazione degli organi interni così precisi da assomigliare ad una moderna Tac, sembrano far riferimento a 'modelli anatomici' in uso nel santuario. Una medicina che operava su basi scientifiche avanzate, quindi. E che nello stesso tempo spaziava nel campo della divinazione, come sembra sottolineare il fulmine in bronzo deposto sopra alle statue nel momento in cui la vasca etrusca venne sigillata dai romani che si erano avvicendati alla guida del santuario.
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 Gli argomenti sono tantissimi. Con un filo comune che è quello dell'inclusività: culture, riti, persino lingue diverse che qui si incontrano e convivono senza guerre e senza strappi. Passano i secoli e il mondo antico cambia. Eppure nelle piscine ribollenti di San Casciano è sempre l'acqua calda a comandare, la forza risanatrice alla quale tutti si inchinano. Guerre e conflitti qui rimangono fuori.
 

https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/cultura/2023/01/25/chirurgia-e-divinazione-tutti-i-misteri-di-san-casciano_da73e20a-304d-4b3d-ae63-49a2df8809a5.html

Ma quanti secoli ci sono voluti per riacquisire queste conoscenze anatomiche ?

Ufficiosamente fino a Leonardo da Vinci....

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Ritrovamenti, questi più recenti, interessanti e stimolanti


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Modificato da ARES III

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Segnalo, per chi fosse interessato, che stasera alle ore 21.10 su Rai Storia canale 54 digitale terrestre, andrà in onda uno speciale sui bronzi di San Casciano dei Bagni, che si preannuncia molto interessante.

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41 minuti fa, torpedo dice:

Segnalo, per chi fosse interessato, che stasera alle ore 21.10 su Rai Storia canale 54 digitale terrestre, andrà in onda uno speciale sui bronzi di San Casciano dei Bagni, che si preannuncia molto interessante.

 

Bravissimo per la segnalazione.


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È un buon documentario, mi è piaciuto.


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9 minuti fa, ARES III dice:

È un buon documentario, mi è piaciuto.

 

Si è piaciuto anche a me, penso che in futuro, nelle prossime campagne di scavo, questo sito archeologico potrà riservare altre positive sorprese.


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Santuario di San Casciano dei Bagni, statua in marmo di Igiea

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Ricostruzione San Casciano dei Bagni

Santuario di San Casciano dei Bagni, ricostruzione


  • 3 settimane dopo...
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La ripresa degli scavi a San Casciano Bagni

Archeologi studenti e dottorandi da tutto il mondo per riprendere a lavorare nel sito archeologico del Bagno Grande, dove l'anno scorso sono state rinvenute le statue etrusco romane.

https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2023/07/la-ripresa-degli-scavi-a-san-casciano-bagni-c1a9dfd5-a7d5-4d08-a9bf-16385b849490.html

Modificato da ARES III

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Personalmente vorrei tanto trovare delle monete etrusche e/o delle tavolette in bronzo con incise leggi (civili, penali o anche costituzionali) etrusche....

Sognare non costa nulla....


  • 4 mesi dopo...
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Nuova scoperta in Toscana. Statua di Apollo appare nell’acqua del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni. E’ in 2 blocchi. Era alta 1,80

 
statua.jpg Il momento del ritrovamento @ Foto Il Santuario Ritrovato – San Casciano dei Bagni

I lavori di scavo coordinati dall’archeologo Jacopo Tabolli hanno fatto riemergere il corpo di una statua di Apollo che era alta 180 cm. Lo ha comunicato poco fa l’Università per stranieri di Siena. San Casciano, nei pressi di Siena, continua a rivelare tesori eccezionali. L’ultimo ritrovamento, anticipato in esclusiva all’ANSA dal Prof. Jacopo Tabolli dell’Università toscana, è una monumentale statua di Apollo giovinetto, alta quasi due metri, che caccia una lucertola. Questa statua in marmo è una copia da un originale in bronzo del celebre scultore greco Prassitele. Il ritrovamento, insieme a un donario in pietra bilingue e a numerosi oggetti in bronzo, terracotta e cristallo, svela affascinanti altri dettagli sulla vita quotidiana del santuario.

 
san-casciano-1.jpg La statua di Apollo ricomposta @ Foto Il Santuario Ritrovato – San Casciano dei Bagni

Il Direttore Generale dell’Archeologia, Luigi La Rocca, commenta entusiasta che San Casciano “non smette di stupire”, evidenziando che oltre ai bronzi, ci sono ora anche statue di marmo, a volte repliche di originali greci, a testimonianza della diversità sociale dei frequentatori del santuario.

Il sito, inizialmente identificato come un piccolo edificio sacro, si è rivelato essere un tempio più ampio, con un portico ornato da colonne e una grande vasca coperta da un podio decorato con statue monumentali, tra cui si ipotizza possa esserci quella dell’Apollo giovinetto. Un complesso architettonico e idraulico che, in continuità di culto, si sovrappone a un antico sacello etrusco, le cui mura sono state recentemente scoperte.

 
san-casciano-2.jpg Gli archeologi posano davanti all’ultimo ritrovamento @ Foto Il Santuario Ritrovato – San Casciano dei Bagni

L’Apollo ritrovato, sebbene purtroppo frammentato, conserva un enorme valore scientifico. Il Prof. Tabolli spiega che la statua fu deliberatamente rotta e gettata nella vasca al momento della chiusura definitiva del sito nel V secolo dopo Cristo, forse come atto rituale pagano, di protezione o iconoclastico cristiano.

L’archeologo Emanuele Mariotti, direttore dello scavo, condivide l’emozione di questa scoperta, descrivendo il momento in cui le gambe del dio sono emerse dall’acqua, nascoste da una colonna posta per sigillare il sito. Mariotti sottolinea la stretta connessione tra l’acqua della sorgente e il suo valore sacro nel tempio, rivelato anche dal ritrovamento di lucertole in bronzo, legate alle cure oftalmiche.

 

san-casciano-volto-1024x648.jpg Lavoro su lacerti e frammenti finalizzato alla progressiva ricostruzione della scultura @ Foto Il Santuario Ritrovato – San Casciano dei Bagni
L’Apollo di San Casciano, benché spezzato, potrebbe avere un ruolo significativo legato alla medicina e alle pratiche di guarigione svolte nel tempio toscano. La statua di Prassitele, di cui l’Apollo è una copia, è stata oggetto di diverse repliche romane, ma questa scoperta offre un contesto specifico e un collegamento potenziale con la medicina, suggerisce il Prof. Tabolli.

Insieme al ritrovamento dell’Apollo di un anno fa e agli altari dedicati al dio, San Casciano emerge come un luogo che ha ospitato una lunga storia di malattie e guarigioni, angosce e speranze, sviluppandosi attraverso sette secoli di continuità culturale.

La penultima campagna di scavi ha permesso il rinvenimento – come i lettori ricorderanno – del più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo.
Si tratta di oltre venti statue che raffigurano le divinità venerate nel luogo sacro assieme agli antichi dedicanti. L’eccezionale stato di conservazione all’interno dell’acqua calda della sorgente ha permesso di preservare le iscrizioni in etrusco e latino che furono incise sulle statue.

La gran parte di questi capolavori dell’antichità si data tra il II e il I secolo a.C. Si tratta di un periodo storico di grandi trasformazioni nella Toscana antica, nel passaggio tra Etruschi e Romani. In quest’epoca di grandi conflitti tra Roma e le città etrusche, ma anche di lotte all’interno del tessuto sociale di Roma, nel santuario del Bagno Grande nobili famiglie etrusche e romane dedicarono assieme le statue all’acqua sacra.
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Un contesto multiculturale e plurilinguistico assolutamente unico, di pace, circondato da instabilità politica e guerra. Le statue dovevano essere posizionate sul bordo esterno della grande vasca sacra e ancorate sugli eleganti blocchi in travertino. A più riprese – sicuramente nel corso del I secolo d.C. – le statue furono staccate dal bordo della vasca e depositate sul fondo. Un mutamento dell’orizzonte culturale? Un semplice cambiamento del rito?

La vasca ha restituito più di cinquemila monete romane (in oro, argento e lega di rame) datate prevalentemente tra il I ed il III secolo d.C. che, come gli altri reperti, sono state offerte in questo luogo sacro.
Dunque non si tratta di uno scarico di materiale sacro nell’acqua calda – hanno detto gli archeologi – bensì di una deposizione rituale, mediata con la divinità. Gli atti votivi proseguirono poi fino al IV secolo d.C., mentre agli inizi del V secolo d.C. il santuario venne smantellato e chiuso e il grande tesoro sacro nella vasca fu coperto da grandi tegole e al di sopra vennero calate le colonne del portico sacro a suggellare la chiusura definitiva del luogo di culto”.

https://stilearte.it/nuova-scoperta-in-toscana-statua-di-apollo-appare-nella-vasca-del-tempio-etrusco-romano-di-san-casciano-dei-bagni/


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dopo i bronzi emerge dalle acque una statua in marmo di circa due metri.

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2023/11/18/esclusiva-ansa.-nuova-scoperta-a-san-casciano-dallacqua-emerge-un-apollo-in-marmo_dd5bb757-b297-4313-9ce7-5d127dc654e0.html#:~:text=Naviga-,ESCLUSIVA ANSA. Nuova scoperta a San Casciano%2C dall'acqua emerge un Apollo in marmo,-L'emozione degli archeologi

Non solo bronzi dunque, erano dedicati alle divinità salutifere venerate in questo straordinario santuario delle acque, ma anche statue in marmo, di pregio, talora repliche, come in questo caso, di originali greci, testimonianza della frequentazione di soggetti appartenenti ai ceti sociali più vari, dalle ricche aristocrazie etrusche ai più umili operai impegnati nella costruzione degli edifici sacri".

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Modificato da dux-sab

  • CdC ha rinominato il titolo in Le scoperte di San Casciano
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Straordinario altare con iscrizioni bilingui etrusco-romane scoperto a San Casciano dei Bagni. Guidò la transizione linguistica. Trovati altri oggetti sacri

Nelle due foto seguenti l’altare offertoriale visto dai due lati. Grafia romana e grafia etrusca. Foto Sabap Si e Comune di San Casciano dei Bagni

 

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“Se nel 2022 erano emerse sulle statue in bronzo iscrizioni che documentavano la devozione e le cure presso il santuario termale di genti provenienti dal mondo etrusco e da Roma, la campagna del 2023 ha portato alla luce un eccezionale donario (un altare) in travertino con iscrizione #bilingue etrusco-latino. Si tratta di uno dei rarissimi esempi di iscrizione bilingui mai rinvenute, oggetto ora degli studi di Adriano Maggiani e di Gian Luca Gregori. – dicono in un comunicato congiunto il Comune di San Casciano dei Bagni, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, l Università per Stranieri di Siena –

Sono circa una trentina in Etruria le iscrizioni bilingui, ma per la gran parte si tratta di iscrizioni funerarie. In questo caso il donario monumentale ha un carattere pubblico e cita la fonte sacra e calda in etrusco e in latino. Si tratta di un documento straordinario che conferma la convivenza di genti diverse presso il santuario ancora agli inizi del I secolo d.C., con l’esigenza della divinità di essere da tutti compresa”.

Afferma l’archeologo Jacopo Tabolli: “lo scavo del 2023 ha continuato a portare alla luce la complessità di un contesto sacro in continua evoluzione. Attorno alla sorgente termale per oltre settecento anni si costruisce e consolida un tempio che costituisce certamente il fulcro dell’accoglienza di genti diverse presso il Bagno Grande. Il donario bilingue con il nome della fonte costituisce la prova tangibile del multiculturalismo e del plurilinguismo in antichità a San Casciano dei Bagni. La nostra Università per Stranieri di Siena è impegnata nello scavo a fare di quest’esperienza un’occasione didattica unica per studentesse e studenti che da tutto il mondo scelgono di venire a fare ricerca con noi”.

Tante le novità – che saranno completamente rivelate a fine mese, nel corso di una conferenza – della nuova campagna di scavo, durata oltre tre mesi, che si è conclusa al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Lo scavo, che nel 2022 aveva portato alla luce il deposito votivo con oltre venti statue in bronzo e centinaia di offerte votive, anche quest’anno ha riservato nuove ed eccezionali scoperte. Gli archeologi e le archeologhe hanno portato alla luce al di sotto del tempio con la grande vasca sacra di età romana, una precedente struttura di età etrusca, caratterizzata da un orientamento leggermente diverso. L’acqua termale che sgorga nel cuore del tempio, con oltre 25 litri di acqua calda al secondo, si conferma sempre di più come il motore rituale e cultuale del santuario. Moltissime offerte in bronzo, ceramica e perfino in cristallo di rocca, accompagnarono le fasi di cantiere tra lo smontaggio del tempio di età etrusca e la monumentalizzazione imperiale del ‘nuovo’ sacello. Si grande importanza storica è stata la scoperta del donario monumentale – un altare per le offerte – che ha un carattere pubblico e cita la fonte sacra e calda in etrusco e in latino. Si tratta di un documento straordinario che conferma la convivenza di genti diverse presso il santuario ancora agli inizi del I secolo d.C., con l’esigenza della divinità di essere da tutti compresa.

statua-1.jpg La statua di Apollo emerge dallo scavo. Foto di Emanuele Mariotti @ SABAP-SI – Comune di San Casciano dei Bagni

Ma la sorpresa è anche stata dischiusa – ne abbiamo parlato nell’edizione di ieri – dalla prosecuzione dello scavo all’interno del tempio, dove sul bordo della vasca sacra sono emerse le parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, di un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola). La statua fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C. Questo è il tempo infatti in cui tutto il luogo di culto fu chiuso ritualmente, probabilmente per effetto della cristianizzazione diffusa del territorio. Mentre il deposito votivo fu protetto con la deposizione delle grandi colonne di travertino che ornavano il portico del tempio, la statua di culto di Apollo fu spezzata, frammentata e i pezzi quasi sparpagliati e poi coperti dalle massicciate di abbandono del sito. In parallelo con quanto sappiamo e osserviamo ancora oggi – la “contestazione della statua” coincide con un momento di profonda trasformazione e di grandi interrogativi politici e sociali.

Sono moltissimi gli esempi di culti di Apollo legati alle acque termali già da epoca arcaica. Apollo appare a San Casciano dei Bagni certamente a partire dal 100 a.C. se pensiamo alla statua in bronzo danzante e con arco deposta nella vasca più antica ed esposta al Palazzo del Quirinale. Il nome della divinità ricorre su almeno due altari in travertino provenienti proprio dal Bagno Grande e datati in età imperiale. Dunque la statua in marmo aggiunge un tassello della presenza del dio ma in un santuario che almeno dal II secolo a.C. al III secolo d.C. è incentrato sul ruolo di Apollo. Un Apollo imberbe, giovane, con le lucertole, dove i temi della cura oftalmica e della protezione delle fasi più giovani della vita si legano indissolubilmente. Massimiliano Papini è già a lavoro sullo studio della statua di Apollo e speriamo presto di poter raccontarne pienamente la storia.

a-san-casciano-maschera_in_bronzo_epoca_ Piccola maschera votiva etrusca, in bronzo, trovata durante gli ulti scavi @ Foto Salerno Sabap Si – Comune di San Casciano dei Bagni

Lo scavo ha raggiunto così un’estensione di circa 400 mq, raggiungendo una profondità dal piano di campagna in alcuni punti di oltre quattro metri.

a-san-casciano-C_Petrini_copyright__SABA Archeologi posano al cospetto della vasca grande del santuario termale etrusco romano @ Foto Petrini, SABAP-SI – Comune di San Casciano dei Bagni a-san-casciano-4_bronzetto_di_offerente_ Bronzetto di offerente d’epoca etrusca, recuperato durante l’ultimo scavo @ Foto Salerno. Sabap Si – Comune di San Casciano dei Bagni

Lo scavo è in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni con decreto della Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura n. 759 del 13 giugno 2022. Alla base dello scavo è la collaborazione tra il Comune guidato dalla Sindaca Agnese Carletti, la Soprintendenza di Siena, diretta da Gabriele Nannetti e l’Università per Stranieri di Siena, con il Rettore Tomaso Montanari. Lo scavo si è svolto dal 26 giugno 2023 al 14 ottobre 2023.

La direzione di scavo è affidata dal Comune al dott. Emanuele Mariotti. Il coordinamento scientifico è dell’Università per Stranieri di Siena, con il centro CADMO (centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità Preromane), diretto dal prof. Jacopo Tabolli. La direzione scientifica è condivisa con la dr.ssa Ada Salvi della Soprintendenza, cui pertiene anche la tutela diretta del sito e dei materiali.

Hanno partecipato oltre cinquanta studenti e studentesse archeologhe e archeologi da università italiane e internazionali, mentre il gruppo di ricerca scientifica è composto da oltre settanta studiosi e studiose.

Alle azioni di scavo, consolidamento e restauro ha contribuito la ditta Ecol B di Orietta Casponi, con il coordinamento sul campo di Carlo Brecciaroli. Il restauro del materiali mobili su campo è stato condotto dalla restauratrice Laura Rivaroli, con la supervisione scientifica di Wilma Basilissi, dell’Istituto Centrale per il Restauro.

La Soprintendenza ha finanziato in questi mesi di scavo il progetto e la realizzazione della nuova recinzione dello scavo, a tutela diretta dell’area di indagine. Lo scavo è stato finanziato dal Comune di San Casciano dei Bagni e ha ricevuto il supporto economico anche di Friends of Florence, Vaseppi Trust, Gruppo E – Alleati IT, società Banfi, Michelangelo Travel e Castello di Fighine. La ricerca universitaria è finanziata dall’Università per Stranieri di Siena tramite il Centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità preromane.

Il Gruppo Archeologico Eutyche Avidiena ha coordinato i percorsi di archeologia civica, le passeggiate archeologiche tra il museo delle Stanze Cassianensi e il sito archeologico, accompagnando oltre tremila persone a scoprire il paesaggio antico di San Casciano dei Bagni attorno al Bagno Grande.

Il 23 novembre 2023 le scoperte saranno presentate all’assemblea pubblica della comunità di San Casciano dei Bagni alle 18.00 presso il Casino delle Rose a Fonteverde Spa.

Modificato da ARES III

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