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Festival di Iside


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Inviato

Buonasera ragazzi, segnalo una moneta ( o sarebbe più corretto definirlo gettone?) passata oggi da asta internazionale, non attribuita, che ha attirato la mia attenzione, è stato aggiudicato per 46 euro ( più ovviamente commissioni e spedizione, quindi in definitiva quasi 70 euro complessivi ) se non sbaglio questa sarebba la giusta collocazione:

 Massimino II. 310-313 d.C. Æ Follis (15mm, 1.42 g, 12h). Zecca di Alessandria. Colpito nel 310-311 d.C. DEO SANCT O SARAPIDI, busto drappeggiato di Serapide a destra, che indossa modius / DEO SANCTO NILO, Nilus sdraiato a sinistra, con in mano canna e cornucopia

festival of isis.jpg

Cosa ne pensate? Le condizioni non sono granchè, ma credo sia una rara emissione, le ho viste raramente passare in asta , forse a quel prezzo non sarebbe stato un cattivo affare..

La festa di Iside era una celebrazione importante a Roma nel III e IV secolo, che annunciava l'arrivo della nave di Iside (navigium Isidis) da Alessandria il 5 marzo.. 

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Supporter
Inviato

Dovrebbe rientrare in queste emissioni:

Guarda questo link:

Last Civic Coinages of the Roman Empire (tesorillo.com)

Ciao.

Stilicho

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Inviato

Però per esperienza queste due tipologie sono molto comuni ( difatti le possiedo, prese per pochi euro negli anni ) , le altre rare, o almeno questa è la mia percezione, avendole viste raramente in asta:

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Inviato
10 minuti fa, modulo_largo dice:

Però per esperienza queste due tipologie sono molto comuni ( difatti le possiedo, prese per pochi euro negli anni ) , le altre rare, o almeno questa è la mia percezione, avendole viste raramente in asta:

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Concordo, queste due tipologie sono piuttosto comuni (soprattutto la seconda) e le ho anche io, però non vengono solitamente associate al Festival di Iside bensì alle persecuzioni anticristiane di Massimino Daia.

Sarebbe in ogni caso interessante sapere perché queste coniazioni civiche vengono spesso legate a questi eventi.


Supporter
Inviato

Questa discussione potrebbe essere di aiuto a comprendere questa monetazione particolare. 

Ciao. 

Stilicho 

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Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Le monete relative al culto di Iside sono molto numerose, anche se piuttosto rare. Anni fa, su Monete Antiche è comparsa una disamina molto approfondita , con foto e in due puntate, a cura di Alberto Trivero Ravera (@antvwala). Non so se questo contributo sia reperibile in rete, da qualche parte.

Modificato da gpittini
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Inviato

Ho letto tutto ciò che mi avete proposto, a quanto pare la particolarità di questi manufatti è quella di essere stati coniati dopo la riforma di Diocleziano ad Alessandria D'egitto e nel medio oriente, quindi in realtà sarebbe più corretto inserirli tra le provinciali, sostanzialmente sono le ultime provinciali prodotte, inoltre mentre in passato si tendeva ad attribuirle al periodo di Giuliano II , l'apostata ( facile associare il tardo paganesimo a lui ), adesso gli studiosi concordano nel datarle al periodo di Massimino II .. 


Supporter
Inviato

Riguardo al bronzo d’apertura della discussione, questo esemplare della Roma Numismatics E-Sale 110 ha una lunga didascalia che riporto in italiano.

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ROMAN IMPERIAL
Anonymous Æ Nummus. Alexandria, time of Maximinus II, AD 310-313. DEO SANCTO SARAPIDI, draped bust of Serapis to right, wearing modius / DEO SANCTO NILO, Nilus reclining to left, holding reed and cornucopiae; behind, hippopotamus; A in left field, ALE in exergue. van Heesch 6b (unlisted with this officina); Vagi 3384; CNG E-468, 577 (hammer: USD 600); Leu 10, 2371 (hammer: CHF 800). 1.31g, 16mm, 12h.
Good Very Fine; excellent for the type. Very Rare.

Base d’asta: 120 EUR. Valutazione: 200 EUR. Risultato: 550 EUR.

Questo tipo è stato spesso attribuito alla monetazione della Festa di Iside battuta nel IV secolo. Sebbene András Alföldi non abbia incluso questo tipo nel suo catalogo della monetazione della Festa di Iside (1937), esso è stato incluso nelle tavole.

J. van Heesch (The Last Civic Coinages and the Religious Policy of Maximinus Daza, The Numismatic Chronicle 153, 1993) ha sostenuto in modo convincente che questa moneta appartiene a un gruppo di monete di piccolo taglio in bronzo battute ad Alessandria d'Egitto dalla fine del 311 alla fine del 312. Le monete furono emesse sotto l'autorità civica e raffiguravano divinità specifiche dell'area, il che è particolarmente significativo perché l'ultima emissione civica era stata quella di Perga nel 275 d.C. La rinascita doveva essere temporanea e può essere compresa nel contesto del nuovo periodo di persecuzione dei Cristiani sotto Massimino Daza.

Dopo la morte di Galerio, nel 311, le diocesi di Asiana, Pontica e Oriens passarono sotto il controllo di Massimino. Eusebio riporta che ambascerie si rivolsero a Massimino sia da Nicomedia che da Antiochia per chiedere che ai cristiani non fosse permesso di vivere nelle loro città (Hist. Eccles. IX). Seguirono richieste simili da altre città delle diocesi orientali. Massimino, simpatizzante delle misure anticristiane, appoggiò la chiusura delle chiese e la confisca dei beni dei Cristiani, che furono espulsi anche dalle città della regione. La ripresa e la circolazione di monete civiche raffiguranti antiche divinità durante questo periodo di persecuzione riflette le azioni di quelle città orientali e potrebbe essere vista come propaganda anticristiana.

Le persecuzioni terminarono nel 313 a seguito di un editto imperiale che ripristinava i privilegi e le proprietà dei Cristiani. Questo improvviso cambiamento nella politica religiosa fu forse dovuto al timore di rappresaglie da parte di Costantino e Licinio in Occidente.

apollonia

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Inviato

Ma andiamo d’accordo, non c’è nemmeno una moneta del festival d’Iside su questo post « Festival di Iside »? 

Le « tessere » o « tokens » raggruppati sotto il termine festival di Iside riguardano esclusivamente le coniazioni effettuate presso la zecca di Roma, all’occasione del « navigium Iside » che si svolgeva ogni 5 marzo. Non c’entra niente con la «monetazione civica » alessandrina o antiochena sotto Massimino II. Se questa confusione esiste ancora è perché è facile confondere la moneta comune di sopra (Serapide/Nilo) di Alessandria, con esergo ALE, e la « tessera » romana del festival d’Iside con legenda VOTA PVBLICA , senza esergo e con il Nilo reggendo una nave, molto più rara. E anche perché questa confusione purtroppo è mantenuta da venditori ignoranti o privi di scrupoli. 

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https://www.acsearch.info/search.html?id=4780778

Se comincia da Diocleziano per finire a Graziano e Valentiniano II (e non Valentiniano I come scritto da Trivero) si limita prima di Costantino I a rarissime monete della prima e della seconda tetrarchia. Alföldi ne trovò in tutto e per tutto cinque, tutte sono dei «unica», quattro (Diocleziano 2, Massimiano 1, Costanzo Cloro 1) illustrate nel suo saggio tavola I, e la quinta per Galerio da Augusto, nel Gnecchi medaglioni III, tavola 158, n° 24. E nessuna finora per Massimino II, il che non vuol dire che non esista, ma sarebbe, come per la prima e la seconda tetrarchia, rarissima.

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Colgo l'occasione per correggere una svista da parte mia, quando ho allegato il link allo studio di Alföldi e a quello di Trivero su questo post:

https://www.lamoneta.it/topic/208815-notizie-sulla-rarità/#comment-2311960

Ho dimenticato il link che riporta all’articolo di Lars Ramskold riguardo al periodo constantiniano di questa produzione romana. Ramskold deduce grazie allo studio dei coni che tale coniazione avvenne in  modo discontinuo, ossia in anni particolari del regno. 

Un lavoro notevole anche se non condivido tutte le conclusioni che ne trae. 

https://www.academia.edu/30601392/Constantine_the_Great_s_pagan_Festival_of_Isis_tesserae_reconsidered

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Inviato
44 minuti fa, Vietmimin dice:

Ma andiamo d’accordo, non c’è nemmeno una moneta del festival d’Iside su questo post « Festival di Iside »? 

Le « tessere » o « tokens » raggruppati sotto il termine festival di Iside riguardano esclusivamente le coniazioni effettuate presso la zecca di Roma, all’occasione del « navigium Iside » che si svolgeva ogni 5 marzo. Non c’entra niente con la «monetazione civica » alessandrina o antiochena sotto Massimino II. Se questa confusione esiste ancora è perché è facile confondere la moneta comune di sopra (Serapide/Nilo) di Alessandria, con esergo ALE, e la « tessera » romana del festival d’Iside con legenda VOTA PVBLICA , senza esergo e con il Nilo reggendo una nave, molto più rara. E anche perché questa confusione purtroppo è mantenuta da venditori ignoranti o privi di scrupoli. 

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https://www.acsearch.info/search.html?id=4780778

Se comincia da Diocleziano per finire a Graziano e Valentiniano II (e non Valentiniano I come scritto da Trivero) si limita prima di Costantino I a rarissime monete della prima e della seconda tetrarchia. Alföldi ne trovò in tutto e per tutto cinque, tutte sono dei «unica», quattro (Diocleziano 2, Massimiano 1, Costanzo Cloro 1) illustrate nel suo saggio tavola I, e la quinta per Galerio da Augusto, nel Gnecchi medaglioni III, tavola 158, n° 24. E nessuna finora per Massimino II, il che non vuol dire che non esista, ma sarebbe, come per la prima e la seconda tetrarchia, rarissima.

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Colgo l'occasione per correggere una svista da parte mia, quando ho allegato il link allo studio di Alföldi e a quello di Trivero su questo post:

https://www.lamoneta.it/topic/208815-notizie-sulla-rarità/#comment-2311960

Ho dimenticato il link che riporta all’articolo di Lars Ramskold riguardo al periodo constantiniano di questa produzione romana. Ramskold deduce grazie allo studio dei coni che tale coniazione avvenne in  modo discontinuo, ossia in anni particolari del regno. 

Un lavoro notevole anche se non condivido tutte le conclusioni che ne trae. 

https://www.academia.edu/30601392/Constantine_the_Great_s_pagan_Festival_of_Isis_tesserae_reconsidered

 

Tutta colpa mia, ho dato per buono ciò che ho letto in rete prima di dare attribuizione a questo oggetto, il venditore lo vendeva privo di attribuizione , posto il link di vendita:

https://www.biddr.com/auctions/nnlondon/browse?a=4031&l=4762947

Che dire? Hai ragione, c'è tantissima confusione su questo argomento, accentuata anche dal fatto che comunque le legende sono in latino! Caso non unico per una provinciale, ma certamente inusuale, quindi in definitiva come la collocheresti? Moneta provinciale pseudoautonoma coniata sotto Massimino II ? 

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Supporter
Inviato

Non conosco questa monetazione e non vorrei aver contribuito alla confusione con il mio post.

Riguardo alla “colpa” che modulo_largo si attribuisce, la mia idea è che aver messo in evidenza una situazione poco chiara e molto confusa, e quindi la necessità di un chiarimento, sia un merito che compensa l’errore.

apollonia

  • Grazie 1

Inviato

@apollonia spero da parte mia di essere d’aiuto e di non aggiungere alla confusione.
Per rispondere a @modulo_largo :

Se queste monetine (e stiamo parlando adesso del « civic coinage », e della moneta al #1 ) non sono state collocate nel RIC, è perché si credeva quando il RIC VI è uscito (1967) che erano contemporanee di Giuliano II. E all’uscita del RIC VIII (1981) nel frattempo erano state riassegnate agli anni 311/312 e quindi non appaiano in nessun volume del RIC. 

Questo « civic coinage » sotto Massimino II è stato preceduto ad Alessandria da alcune frazioni di follis, poco conosciute e più  « classiche », in quanto figurano i ritratti di Diocleziano e di Galerio Cesare, ma con rovesci somiglianti (DEO SANCTO SERAPIDE, DEAE SANCTAE ISIDI). Data probabile 303 d.C, o anche prima. 

Galerio, 2,41 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=9363428

 

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Diocleziano (nel Not in RIC )

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Non si può più parlare di monetazione provinciale nel 311. Come le due monete di sopra, questi bronzetti hanno un esergo menzionando la zecca, ogni tanto l’indicazione dell’officina (moneta #1: esergo ALE e officina Γ ) e il peso di un quarto di follis. Sono numerose e dovevano far parte del circolante. Dovrebbero secondo me inserirsi nel RIC VI. Ma la data rimane incerta e potrebbe ancora cambiare. 

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)
12 ore fa, Vietmimin dice:

@apollonia spero da parte mia di essere d’aiuto e di non aggiungere alla confusione.
Per rispondere a @modulo_largo :

Se queste monetine (e stiamo parlando adesso del « civic coinage », e della moneta al #1 ) non sono state collocate nel RIC, è perché si credeva quando il RIC VI è uscito (1967) che erano contemporanee di Giuliano II. E all’uscita del RIC VIII (1981) nel frattempo erano state riassegnate agli anni 311/312 e quindi non appaiano in nessun volume del RIC. 

Questo « civic coinage » sotto Massimino II è stato preceduto ad Alessandria da alcune frazioni di follis, poco conosciute e più  « classiche », in quanto figurano i ritratti di Diocleziano e di Galerio Cesare, ma con rovesci somiglianti (DEO SANCTO SERAPIDE, DEAE SANCTAE ISIDI). Data probabile 303 d.C, o anche prima. 

Galerio, 2,41 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=9363428

 

5C3BCA9F-D0B1-47F8-814C-00C5345D44E4.jpeg.697d2ebb58984f0f0e9ce8eb2982ede8.jpeg

 

 

Diocleziano (nel Not in RIC )

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Non si può più parlare di monetazione provinciale nel 311. Come le due monete di sopra, questi bronzetti hanno un esergo menzionando la zecca, ogni tanto l’indicazione dell’officina (moneta #1: esergo ALE e officina Γ ) e il peso di un quarto di follis. Sono numerose e dovevano far parte del circolante. Dovrebbero secondo me inserirsi nel RIC VI. Ma la data rimane incerta e potrebbe ancora cambiare. 

 

Ok grazie! Tutto adesso è un po più chiaro.. quindi la moneta del post #1# ( ma è comunque una tipologia rara, sebbene un po meno di quella coniata a Roma per il culto di Iside a cui somiglia?) la collocheresti tra le imperiali nonostante sia stata coniata ad Alessandria; e le altre del post #4# sempre tra le imperiali,  nonostante siano state coniate ad Antiochia; e le classificheresti come quarto di follis, con tutta probabilità coniate sotto Massimino II, ma sono " civic coniage", rimango sempre sbalordito dalla tua profonda conoscenza 😯

Modificato da modulo_largo

Inviato
Il 9/11/2023 alle 18:08, Vietmimin dice:

Non si può più parlare di monetazione provinciale nel 311. Come le due monete di sopra, questi bronzetti hanno un esergo menzionando la zecca, ogni tanto l’indicazione dell’officina (moneta #1: esergo ALE e officina Γ ) e il peso di un quarto di follis. Sono numerose e dovevano far parte del circolante. Dovrebbero secondo me inserirsi nel RIC VI. Ma la data rimane incerta e potrebbe ancora cambiare. 

 

Se sono a tutti gli effetti delle monete imperiali l'appellativo "civic coinage" che viene spesso utilizzato è però un po' fuorviante...


Inviato
39 minuti fa, ExarKun dice:

Se sono a tutti gli effetti delle monete imperiali l'appellativo "civic coinage" che viene spesso utilizzato è però un po' fuorviante...

 

Probabilmente si riferiesce al fatto che al dritto non vi è il profilo dell'imperatore ma delle personificazioni


Inviato (modificato)

Hanno sì l'aspetto della monetazione civica (divinità tutelari di ogni città, tyche, legende , assenza del ritratto imperiale) ma non ne hanno tutte le caratteristiche. Risulta essere un tutto omogeneo eseguito in numerose officine di tre zecche imperiali (non abbiamo parlato di Nicomedia, posta sotto controllo di Massimino Daïa dopo la morte di Galerio) in grandi quantità e in tempi brevi. Insomma un programma coordinato di cui solo l’imperatore poteva prendere l'iniziativa. 

La tipologia di Nicomedia con Cerere al dritto, il Genio di Nicomedia al rovescio:

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https://www.acsearch.info/search.html?id=682003

Se la datazione ritenuta è dalla fine 311 al 312, il contesto storico è quello ricordato da @apollonia al post #9 e chiarisce le intenzioni di questo programma di propaganda pagana. Non è un caso se le ambascerie da Nicomedia e da Antiochia favorevolmente accolte da Massimino, seguano l’Editto di tolleranza di Serdica del aprile 311, che avrebbe dovuto porre fine alle persecuzioni dei cristiani. 

Sono delle emissioni difficili da classificare, che chiamiamo monetazione civica in mancanza di meglio, è sopratutto un testimone interessante di uno degli ultimi sussulti del paganesimo. @modulo_largo Se questa moneta è tua, è abbastanza rara, hai fatto bene ad acquistarla. (Forse era questa la tua domanda?)

Esiste una tipologia più rara ancora, al rovescio la Tyche di Alessandria tiene un timone, esergo SM o MS, legenda GENIO ALEXAND 

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https://www.acsearch.info/search.html?id=3430573

L’esempio tipico di una didascalia che mantiene  la confusione. 

Modificato da Vietmimin
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Inviato
46 minuti fa, Vietmimin dice:

Hanno sì l'aspetto della monetazione civica (divinità tutelari di ogni città, tyche, legende , assenza del ritratto imperiale) ma non ne hanno tutte le caratteristiche. Risulta essere un tutto omogeneo eseguito in numerose officine di tre zecche imperiali (non abbiamo parlato di Nicomedia, posta sotto controllo di Massimino Daïa dopo la morte di Galerio) in grandi quantità e in tempi brevi. Insomma un programma coordinato di cui solo l’imperatore poteva prendere l'iniziativa. 

La tipologia di Nicomedia con Cerere al dritto, il Genio di Nicomedia al rovescio:

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https://www.acsearch.info/search.html?id=682003

Se la datazione ritenuta è dalla fine 311 al 312, il contesto storico è quello ricordato da @apollonia al post #9 e chiarisce le intenzioni di questo programma di propaganda pagana. Non è un caso se le ambascerie da Nicomedia e da Antiochia favorevolmente accolte da Massimino, seguano l’Editto di tolleranza di Serdica del aprile 311, che avrebbe dovuto porre fine alle persecuzioni dei cristiani. 

Sono delle emissioni difficili da classificare, che chiamiamo monetazione civica in mancanza di meglio, è sopratutto un testimone interessante di uno degli ultimi sussulti del paganesimo. @modulo_largo Se questa moneta è tua, è abbastanza rara, hai fatto bene ad acquistarla. (Forse era questa la tua domanda?)

Esiste una tipologia più rara ancora, al rovescio la Tyche di Alessandria tiene un timone, esergo SM o MS, legenda GENIO ALEXAND 

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https://www.acsearch.info/search.html?id=3430573

L’esempio tipico di una didascalia che mantiene  la confusione. 

 

Ciao Vietminim,  no, alla fine non l ho presa,  anche se ha suscitato la mia curiosità ed interesse per i motivi suddetti..ma con la scusa del post adesso,  su questa emissione, ne so qualcosa di più !


Inviato
39 minuti fa, Vietmimin dice:

Hanno sì l'aspetto della monetazione civica (divinità tutelari di ogni città, tyche, legende , assenza del ritratto imperiale) ma non ne hanno tutte le caratteristiche. Risulta essere un tutto omogeneo eseguito in numerose officine di tre zecche imperiali (non abbiamo parlato di Nicomedia, posta sotto controllo di Massimino Daïa dopo la morte di Galerio) in grandi quantità e in tempi brevi. Insomma un programma coordinato di cui solo l’imperatore poteva prendere l'iniziativa. 

C'è chi sostiene che pure nella monetazione provinciale ci fosse una regia comune e la mano dell'imperatore... Comunque condivido il tuo ragionamento, contrariamente alla monetazione provinciale queste emissioni sono uscite da zecche imperiali e proprio per questo trovo un po' fuorviante il termine "monetazione civica" che può dare l'impressione di coniazioni effettuate più o meno autonomamente dalle città.


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