Quando la tecnologia aiuta l'archeologia

[ARES III]

La Cia “spiava” i forti dell’Antica Roma. Straordinarie scoperte sulla funzione delle fortezze romane tra Iraq e Siria nell’antichità

 

Gli archeologi hanno recentemente fatto una scoperta straordinaria che ha il potenziale di rivoluzionare la nostra comprensione dell’Impero Romano e della sua presenza nell’antico Medio Oriente. Utilizzando immagini satellitari provenienti da programmi militari statunitensi declassificati, i ricercatori hanno rivelato l’esistenza di “enormi” forti romani che ridisegnano i confini dell’antico impero e svelano un ruolo diverso da quanto precedentemente ipotizzato.

 

Le immagini ad alta risoluzione sono state analizzate in uno studio condotto da Jesse Casana, David Goodman e Carolin Ferwerda del Dartmouth College. Queste immagini provengono dai programmi satellitari di spionaggio CORONA (dal 1960 al 1972) e HEXAGON (dal 1971 al 1986) degli Stati Uniti, e gettano nuova luce sui confini più remoti dell’Impero Romano, in particolare nella regione conosciuta come la Mezzaluna Fertile.

Prima di questa scoperta, si credeva che i forti romani in Siria e Iraq servissero principalmente come una linea difensiva contro i Parti e i Sasanidi, due potenze orientali. Tuttavia, le nuove immagini satellitari suggeriscono che i forti potrebbero avere avuto un ruolo diverso e più intrigante. Invece di seguire una linea di difesa chiaramente definita, questi forti erano disseminati in tutta la regione, indicando che potrebbero essere stati utilizzati per scopi diversi.

Secondo i ricercatori, i forti sembrano formare una linea approssimativamente est-ovest che collega Mosul sul fiume Tigri a est con Aleppo nella Siria occidentale. Questa scoperta ha portato a una teoria affascinante: questi forti potrebbero aver funzionato come punti di passaggio sicuro per carovane commerciali, facilitando il commercio e lo scambio culturale in un’area strategicamente importante. Questa nuova interpretazione getta luce su come l’Impero Romano abbia interagito con le popolazioni locali e gli altri imperi nella regione.

Ciò che rende questa scoperta ancora più sorprendente è il fatto che molti di questi forti mostrano prove di occupazione nel corso di centinaia di anni, compresi i periodi che hanno visto la caduta dell’Impero Romano e l’ascesa di Costantinopoli. Questo suggerisce una storia complessa di interazioni tra diverse culture e imperi nel corso del tempo.

Tuttavia, indagare direttamente su questi siti è stato difficile a causa dei conflitti e delle guerre moderni che affliggono la regione. Ma gli autori del documento suggeriscono che l’analisi di immagini sempre più declassificate e storiche, tra cui quelle provenienti da programmi come HEXAGON, potrebbe rivelare ulteriori informazioni e svelare nuovi dettagli sulla storia dell’Impero Romano nel Medio Oriente.

Negli ultimi anni, le immagini satellitari della Guerra Fredda sono diventate una risorsa preziosa per gli archeologi. Le immagini CORONA e HEXAGON sono diventate “parte integrante della ricerca archeologica”, consentendo di esplorare le regioni scarsamente vegetate come il Medio Oriente in modi che erano precedentemente impensabili.

Questa scoperta illustra il potenziale continuo di queste immagini satellitari per svelare nuovi aspetti della storia e dell’archeologia, aprendo la porta a ulteriori scoperte nel Vicino Oriente e oltre. Le immagini satellitari stanno dimostrando di essere un importante strumento per svelare i segreti del passato e ampliare la nostra comprensione delle civiltà antiche.

https://stilearte.it/la-cia-spiava-i-forti-dellantica-roma-straordinarie-scoperte-sulla-funzione-delle-fortezze-romane-tra-iraq-e-siria-nellantichita/

Credo che @Vel Satiespotrebbe raccontarci proprio come la tecnologia lo abbia aiutato sul campo.

[Vel Saties]

In questo forum di archeologia ci sono decisamente troppe notizie e quindi si perdono e non si leggono, mannaggia.