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Vulci, una tomba etrusca intatta da 2.600 anni


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Vulci, aperta una tomba etrusca: era intatta da 2.600 anni. Ecco cosa c’era dentro

a cura della Redazione Cronaca di Roma
 

Vulci, aperta una tomba etrusca: era intatta da 2.600 anni. Ecco cosa c’era dentro

L’archeologa responsabile Simona Carosi: “Ci fa capire com’era il banchetto funebre di un tempo”. Baldassarre: “Importante scoperta per il territorio”

02 NOVEMBRE 2023 ALLE 17:38 2 MINUTI DI LETTURA
 
 

Una tomba totalmente inviolata da 2.600 anni. È l'incredibile scoperta custodita nella tomba etrusca della necropoli dell'Osteria a Vulci aperta lo scorso 27 ottobre. Gli archeologi hanno così svelato il sepolcro a doppia camera, una in parte saccheggiata e l'altra perfettamente intatta, risalente alla fine del VII secolo avanti Cristo.

 

Scavato nel tufo, l'ambiente funerario intatto denominato 'Tomba 58' conserva vasi, ceramiche, coppe e manufatti in bronzo, mentre alle pareti la presenza di chiodi in ferro serviva per appendere piccoli oggetti o festoni. Nonostante i passati saccheggi, nella seconda camera sono stati rinvenute due anfore da trasporto della Grecia dell'est, oltre a ceramiche corinzie, ioniche e etrusche.

“Scoperta fondamentale per il territorio”

"E’ una importantissima giornata per la cultura della nostra regione, grazie all'apertura di un'antica tomba etrusca ritrovata ad aprile scorso nella Necropoli dell'Osteria nella città di Vulci e rimasta ancora inviolata”. Aveva commentato l'assessora alla Cultura, alle Pari Opportunità, alle Politiche giovanili e della Famiglia e al Servizio civile della Regione Lazio, Simona Baldassarre. “La Maremma laziale e l'Etruria meridionale sono un territorio ricchissimo di arte e cultura a forte vocazione turistica che la Regione intende valorizzare sempre di più. Questi borghi sono un asset culturale fondamentale".

La campagna di scavo

 

La campagna di scavo è stata condotta dalla Fondazione Vulci sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l'Etruria meridionale. Dopo l'apertura di una tomba simile lo scorso aprile, è giunto il momento di aprire questa tomba, chiamata "Tomba 58", alla presenza della sindaca di Montalto di Castro Emanuela Socciarelli, dell'Assessore alla Cultura della Regione Lazio Simona Baldassarre, della responsabile dell'area per la Soprintendenza Simona Carosi e di Carlo Casini, direttore della Fondazione Vulci.

Gli archeologi che hanno aperto l'antica tomba si sono trovati di fronte a un vasto corredo di vasellame e anfore, alcune delle quali contenenti vino proveniente dalla Grecia, probabilmente dall'isola di Chio.

 

Tutti gli oggetti, gli utensili e gli accessori ornamentali, tra cui coppe, bronzi, oggetti in ferro e ceramiche, sono stati ritrovati in perfette condizioni, compreso l'attrezzatura necessaria per il rituale de “l'ultimo pasto”, incluso un calderone in bronzo. Questi oggetti appartenevano chiaramente a una famiglia di alto rango. «Questo ritrovamento ci restituisce in modo insolito il vero e proprio banchetto funebre, così come lo avevano deposto gli etruschi secoli e secoli fa» sottolinea Simona Carosi, archeologa responsabile del Parco Archeologico e Naturalistico.

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La struttura della tomba

La tomba è di dimensioni notevoli, con una doppia camera scavata nel tufo, e presenta un'architettura degna di nota. Oltre alla Tomba delle mani d'argento e alla Tomba del pittore delle rondini, le ricerche si concentreranno ora sull'approfondimento dei reperti che sono rimasti intatti per oltre duemila anni, offrendo notevoli informazioni scientifiche e storiche sulla vita a Vulci durante quel periodo e sulla sua aristocrazia nel momento di massimo splendore della città.

L'aspetto architettonico della tomba è altrettanto interessante. Presenta un muro risparmiato nella roccia che crea un arco di passaggio tra il dromos, un breve corridoio con scalini, e il vestibolo, da cui si accedeva alle due camere, quella frontale e quella di sinistra. È da notare l'assenza della camera di destra, probabilmente a causa della presenza di altre tombe.

@marco1972se mi posso permettere, la prossima volta dovresti allegare anche l'intero articolo, perché fra qualche tempo il link potrebbe non essere più accessibile e questa discussione non avrebbe più senso e comprensibilità. Grazie.


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