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IGNORED

A proposito del VOT XV in nome di Valentiniano III


antvwaIa

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Esiste un nummo apparentemente votivo con legenda VOT/XV in ghirlanda; apparentemente, in quanto non è chiaro se con esso vi sia la volontà dei celebrare dei vota quindicinali, oppure se semplicemente voglia richiamare la serie regolare dei vota vicennalia. Non vi sono elementi che permettano di datarlo o di inserirlo nella successione delle emissioni regolari. La qualità del busto è molto variabile, potendo essere a volte molto approssimativa, e altre non dissimile da quella delle emissioni delle serie ufficiali. Anche la legenda al dritto non di rado è scritta in modo irregolare e generalmente manca il contrassegno di zecca (sebbene vi sia un esemplare con la sigla ROMA in esergo, sebbene dubitativa): i numismatici sono in dubbio se si tratti di un’emissione ufficiale o se vada inserita tra quelle attribuite a Cartagine. Essa, dunque, è controversa:

“Le VOT XV hanno caratteristiche assolutamente erratiche e non esiste una linea di demarcazione tra apparentemente ufficiale e certamente imitativa. La scala di grigi è infinita e monete certamente imitative al rovescio, sono simili alle migliori al dritto. […] Ci sono varie "chiavi di volta" che mi permettono di dire che questa serie (dal 2140 in poi) non può essere romana.[ Alain Gennari]”.

Kent attribuisce questa tipologia alla zecca romana, così come altre tipologie controverse, ma con un argomento debole:

“Bad, almost barbarous style, […] they might be considered irregular if there was anything from which they could have been copied.[Kent 1994:174]”.

Da un lato è vero che questi vota suscepta o soluta (?) non hanno un modello di riferimento: tuttavia attribuirli alla zecca romana nonostante lo stile “barbarico” per mancanza di un archetipo, è una conclusione malamente motivata. Neppure è esatto che non esista un modello dal quale prendere esempio: probabilmente, il modello copiato è quello della serie Imbictissimo.

Contrariamente all’affermazione di J.P.C. Kent, l’iconografia VOT XV potrebbe avere il suo modello nella VOT XX di Valentiniano III, sebbene la scelta di un nominale differente crea una differenza voluta rispetto al supposto modello ispiratore, e non sembra dovuta a una scarsa capacità dell’incisore.

Kent suddivide questa tipologia in due sottogruppi: con legenda continua DNVALENTINIANO (RIC 2140) e con legenda spezzata DNVAL-ЄNAVG (RIC 2141). Sono pochi gli esemplari sui quali è possibile leggere la legenda nominativa completa: per lo più essa appare spezzata nlla forma DNVAL-…., con la seconda parte resa con -ЄNAY, ma anche con -TINA o altra legenda.

In alternativa, possono suddividersi in tre gruppi. Il primo gruppo ha la legenda VOT/XV su due linee (VOT spesso scritto VOI e talvolta VIT, VOL, o VT). Il busto spesso richiama quello delle emissioni regolari della zecca romana.

 

VOTXV_1a.jpg

Il secondo gruppo è caratterizzato dalla specularità della legenda al rovescio, dove VOT/XV si converte in TOV/VX (in un caso in TO/VX). Oltre al numerale VX, sembrano far parte di questo gruppo anche i nummi con numerale V, XX e XXX, accomunati a quelli con il numerale XV dallo stile del ritratto e dalla sostanzale analogia nella legenda nominativa. La qualità del ritratto al dritto e lo stile delle legende nominative dei tipi TOV/VX è pari a quella dei tipi VOT/XV e fa pensare alle emissioni regolari: tuttavia, le legende speculari sono proprie della monetazione imitativa.

VOTXV_1b.jpg

Il terzo è costituito da nummi con ritratto e legenda nominativa al dritto di esecuzione molto variabile, e legenda VOT oppure TOV al rovescio seguita da numerali diversi (VI, XXV, XXVII), incisa con lettere disordinate e dal chiaro carattere imitativo.

VOTXV_2.jpg

Tra i 50 esemplari di questa tipologia presenti nel mio archivio, ve ne sono 11 riconducibili al primo gruppo, 8 al secondo e 31 al terzo.

Ogni gruppo corrisponde a un periodo diverso? Pur riportando il nome di Valentiniano III sono imitazioni di nummi votivi di imperatori diversi? Il terzo gruppo mi pare che sia successivo ai primi due e che possa attribuirsi al periodo successivo alla conquista di Cartagine da parte di Genserico. I primi due gruppi possono essere attribuiti a Bonifacio?

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mi permetto una specifica

in quello che chiami il "terzo gruppo" ci sono alcune monete che sono probabilmente appartenenti a questa discussione/serie (in rosso)

altre sono invece da escludere, perché trattasi di imitazioni molto probabilmente di origine orientale.

occhio poi alle interpretazioni, perché tutte quelle che dai TOV XXVII sono storpiature della parola MVLT .... a volte speculare e retrograda TLVM etc

quindi inoltre diverse di queste sono imitative di monete di IV secolo

il tema delle "tov" è molto complesso, ma è un genere differente dalle VOT XV "di" Valentiniano III (anche se alcune della serie hanno il VOT retrogrado), perché la grande massa delle TOV ha in effetti origine orientale e in molti casi egiziana

 

VOTXV_2.jpg.3115262e881dd1b5b0b56a83b51f9aa1.jpg

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Circa quelle differenti dal gruppo RIC X 2140-2141…

La Bijovsky ad esempio scrive

the prototype for most of the many local imitations is the earlier series of Vota issues struck by a number of emperors between 378 and 383. Coins of these series circulated widely in Palestine and they constituted one of the most popular types of the late fourth century found in excavations

 

e già a partire da Milne 1926 c’è una significativa letteratura che ne riporta molti a imitazione delle monete di IV secolo e all’area orientale (incluso l’Egitto)

sono diversi anni che raccolgo materiale su questi TOV TLVM etc, ma non ho mai stretto la cosa per portarla a un articolo perché i confini sono ancora troppo fumosi

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inoltre...

nel primo gruppo, la moneta al centro è una VOT XX con officina P 

e l'ultima delle TOV VX è Teodosio II...semplicemente non ha il classico VT perché plausibilmente non è la 457 di Costantinopoli, ma un'altra zecca...pur non vedendo la ghirlanda confido sia Nicomedia

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20 ore fa, antvwaIa dice:

Grazie. Resta il dubbio se le monete con TOV anziché VOT siano ufficiali o imitative...

 

 

Resta il dubbio se quelle con il VOT siano ufficiali.... Figurati le altre 🤣

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15 ore fa, Poemenius dice:

Resta il dubbio se quelle con il VOT siano ufficiali.... Figurati le altre 🤣

 

Infatti! Se i VOT XV fossero stati trovati con relativa frequenza anche in Italia, li darei alla zecca romana: ma i ritrovamenti di questa tipologia in Italia sono pochissimi, mentre sono relativamente numerosi in Africa e in Medio Oriente. 

Poi resta il dubbio sui TOV.... la legenda speculare appare solo sul rovescio, mentre al dritto la legenda è sempre corretta (almeno per quanto riguarda la direzione delle lettere...). Concordo con quanto hai scritto precedentemente: cioè che quelli più irregolari, che ho chiamato "terzo gruppo" siano di un periodo diverso, probabilmente precedente.

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Le monete votive non sono monete "qualunque", ma furono coniate per celebrare un impegno di vasto respiro assunto da un imperatore (vota suscepta) o per celebrarne il compimento (vota soluta). I nummi votivi, probabilmente erano oggetto di elargizioni pubbliche in occasione di tali manifestazioni. 

Attribuire a Roma la VOT XV battuta in nome di Valentiniano III presuppone comprendere l'occasione che ne ha causato l'emissione, cosa non semplice tenendo in conto l'esistenza della VOT XX, che personalmente credo che sia stata battuta subito dopo il grave terremoto che produsse grandi distruzione nella capitale dell'Impero d'occidente e, quindi, celebri l'impegno di Valentiniano per una pronta ricostruzione. VOT XV non può essere un soluta del VOT XX perché se così fosse sarebbe stata coniata 15 anni dopo, quando ormai Valentiniano era stato ucciso da tempo. L'assenza del contrassegno di zecca, tuttavia, fa escludere con possa essere stata prima del VOT XX (ho trovato un solo esemplare dove pare esserci scritto ROM in esergo): già questa assenza è poco compatibile con un'emissione ufficiale della zecca di Roma, e, soprattutto, la VOT XV si ritrova per lo più nei ripostigli nord-africani e medio-orientali.

Se è un nummo "imitativo" coniato da Cartagine, l'opinione forse più frequente tra gli studiosi numismatici, sorge una contraddizione: che esso non è affatto imitativo del VOT XX di Valentiniano III, poiché se lo fosse la sua legenda sarebbe parimenti VOT XX: invece è chiaro che vuole esprimere qualcosa di diverso, cioè una diversa ricorrenza. Quando la legenda è VOT XV oppure TOV VX, la qualità del conio è buona, propria delle emissioni regolari delle zecche imperiali. D'altra parte, la legenda nominativa, continua o spezzata che sia, è quella propria delle "emissioni controverse" attribuite a Cartagine. 

Il VOT XV è un nummo raro e molto enigmatico, e sino a quando non riusciremo a dare una spiegazione logica a quel XV, non ne verremo a capo.

VOTXV_01 0,96g.jpg

Modificato da antvwaIa
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C'è poi il dubbio delle legenda speculare al rovescio: TOV VX.

Questa legenda speculare la ritroviamo su un rarissimo piombo (!) del V secolo, presente sul catalogo di  Agora Auction: pesa 36,15 g, con un diametro di 33 cm.  

Cosa possiamo dire su questo sigillo (?) con legenda speculare? Avrà qualche relazione con i VOT XV di Valentiniano III? E' difficile pensare che un sigillo non sia di provenienza imperiale: se ci fosse questa relazione, potrebbe suggerire forse una motivazione per quel numerale XV e andrebbe verso la tesi che i VOT XV siano emissioni ufficiali.

 

350-450, Lead Seal, Extremely Rare (33mm, 36.16g), Agora Auction.jpg

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5 ore fa, antvwaIa dice:

Le monete votive non sono monete "qualunque", ma furono coniate per celebrare un impegno di vasto respiro assunto da un imperatore (vota suscepta) o per celebrarne il compimento (vota soluta). I nummi votivi, probabilmente erano oggetto di elargizioni pubbliche in occasione di tali manifestazioni. 

Attribuire a Roma la VOT XV battuta in nome di Valentiniano III presuppone comprendere l'occasione che ne ha causato l'emissione, cosa non semplice tenendo in conto l'esistenza della VOT XX, che personalmente credo che sia stata battuta subito dopo il grave terremoto che produsse grandi distruzione nella capitale dell'Impero d'occidente e, quindi, celebri l'impegno di Valentiniano per una pronta ricostruzione. VOT XV non può essere un soluta del VOT XX perché se così fosse sarebbe stata coniata 15 anni dopo, quando ormai Valentiniano era stato ucciso da tempo. L'assenza del contrassegno di zecca, tuttavia, fa escludere con possa essere stata prima del VOT XX (ho trovato un solo esemplare dove pare esserci scritto ROM in esergo): già questa assenza è poco compatibile con un'emissione ufficiale della zecca di Roma, e, soprattutto, la VOT XV si ritrova per lo più nei ripostigli nord-africani e medio-orientali.

Se è un nummo "imitativo" coniato da Cartagine, l'opinione forse più frequente tra gli studiosi numismatici, sorge una contraddizione: che esso non è affatto imitativo del VOT XX di Valentiniano III, poiché se lo fosse la sua legenda sarebbe parimenti VOT XX: invece è chiaro che vuole esprimere qualcosa di diverso, cioè una diversa ricorrenza. Quando la legenda è VOT XV oppure TOV VX, la qualità del conio è buona, propria delle emissioni regolari delle zecche imperiali. D'altra parte, la legenda nominativa, continua o spezzata che sia, è quella propria delle "emissioni controverse" attribuite a Cartagine. 

Il VOT XV è un nummo raro e molto enigmatico, e sino a quando non riusciremo a dare una spiegazione logica a quel XV, non ne verremo a capo.

VOTXV_01 0,96g.jpg

 

a leggere ROM ce ne vuole... l'ultima lettera è una S o una c ... TOS ... COS o qualcosa del genere....

4 ore fa, antvwaIa dice:

C'è poi il dubbio delle legenda speculare al rovescio: TOV VX.

Questa legenda speculare la ritroviamo su un rarissimo piombo (!) del V secolo, presente sul catalogo di  Agora Auction: pesa 36,15 g, con un diametro di 33 cm.  

Cosa possiamo dire su questo sigillo (?) con legenda speculare? Avrà qualche relazione con i VOT XV di Valentiniano III? E' difficile pensare che un sigillo non sia di provenienza imperiale: se ci fosse questa relazione, potrebbe suggerire forse una motivazione per quel numerale XV e andrebbe verso la tesi che i VOT XV siano emissioni ufficiali.

 

350-450, Lead Seal, Extremely Rare (33mm, 36.16g), Agora Auction.jpg

 

per disegno è molto più probabilmente del IV secolo dove peraltro le VOT XV erano molto diffuse ancora con Teodosio I e Valentiniano II ... soprattutto essendo ancora una volta presente la linea del MVLT, seppur fraintesa

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Sul comprendere perché quel numerale XV in una moneta che dovrebbe essere imitativa dell'emissioni di Valentiniano III non abbiamo compiuto nessun passo avanti: a me pare che sia quello il nocciolo della questione. 

Sulla lettura di quell'esergo, potrebbe non essere ROM ma qualcosa d'altro: l'unica lettera chiara è la O centrale.

Quel sigillo mi lascia intrigato: Agora Auction la dà tra la metà del IV e la metà del V secolo. L'elemento che lo caratterizza è la legenda speculare TOV VX invece di VOT XV, tanto più strana in quanto MVLT non è speculare

 

Modificato da antvwaIa
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22 minuti fa, antvwaIa dice:

Sul comprendere perché quel numerale XV in una moneta che dovrebbe essere imitativa dell'emissioni di Valentiniano III non abbiamo compiuto nessun passo avanti: a me pare che sia quello il nocciolo della questione. 

Sulla lettura di quell'esergo, potrebbe non essere ROM ma qualcosa d'altro: l'unica lettera chiara è la O centrale.

Quel sigillo mi lascia intrigato: Agora Auction la dà tra la metà del IV e la metà del V secolo. L'elemento che lo caratterizza è la legenda speculare TOV VX invece di VOT XV, tanto più strana in quanto MVLT non è speculare

 

 

per forma mentis io sono partito al contrario...

- dove si trova questa moneta

- con cosa altro si trova

- quale è la plausibile datazione che ottengo dai ritrovamenti

- se le conclusioni danno come esito una possibilità che la moneta sia ufficiale, allora ne cerco la spiegazione, diversamente non è una spiegazione che mi restituisca dati significativi, anzi può essere fuorviante, perché poi rischi di partire da quella datazione, incerta e magari errata, per spiegare altre cose.

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Sappiamo entrambi che questa moneta è apparsa associati ad altre "emissioni controverse" di Valentiniano III nei ripostigli nordafricani. Non abbiamo molti elementi per datarla. Ho dei dubbi che sia ufficiale, proprio per la sua assenza dai ripostigli italiani. Kent la ritiene romana in quanto non imitativa Bad, almost barbarous style, […] they might be considered irregular if there was anything from which they could have been copied[Kent 1994:174]”. Di fatto, è il solo nummo delle tipologie controverse che non imiti un nummo ufficiale di Valentiniano III. Da questo punto di vista, la VOT XV o è ufficiale, o fu emessa prima della VOT XX di Valentiniano III, imitando tipi del IV secolo: l'assenza dai depositi italiani mi fa sposare questa seconda ipotesi: dunque emissione imitativa anteriore al VOT XX. 

Ma ciò non spiega perché sia stata imitato un VOT XV del IV secolo quando sarebbe stato più logico imitare le votive della fine del IV secolo o quelle di Teodosio II. Quel VOT XV mi pare voluto e non scelto casualmente... quindi ritorno alla domanda iniziale: perché VOT XV?

Il mio punto di partenza è meno numismatico e più orientato alla ricerca di motivazioni storiche: forse perché la storia mi appassiona più della numismatica (così come l'antropologia mi appassiona più ancora della storia)...

A proposito di antropologia, anni fa lessi un articolo molto interessante dove si analizzavano in chiave antropologica e politica i rovesci delle monete imperiali.

 

Modificato da antvwaIa
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