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Mezzanino di II tipo di Andrea Dandolo - quale datazione?


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Buongiorno a tutti!

Finalmente, dopo tanto cercare, sono riuscito ad aggiudicarmi un mezzanino di II tipo di Andrea Dandolo... una moneta che mi ha affascinato fin dalla prima occhiata ma che alla prima occasione mi ero lasciato sfuggire...

...e che poi ho faticato davvero a trovare, almeno in stato di conservazione soddisfacente! Sarà anche comune, come ho sentito scrivere nel forum, ma evidentemente chi ce l’ha non la cede facilmente!😅

Eccola qua:

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Ex Numismatica Ferrarese, asta e24 del settembre 2023...

...peso 0,76 g, diametro compreso tra 14,90 mm e 16,48 mm, orientamento degli assi di conio 0 gradi...

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...peccato per il tondello tagliato non perfettamente rotondo (vedendo la completezza dell’impronta al rovescio in corrispondenza del bordo “rifilato”, escluderei una tosatura post-coniazione..)

Non sarà perfetto come quello di @Arka...

...ma a me piace molto!

Cosa mi affascina di questa moneta?

Ovviamente, la riproduzione del Cristo Risorto, un piccolo gioiello di sapore pre-rinascimentale... è già stato scritto più volte, ma come non pensare subito, vedendo il rovescio della moneta, a quest’altro capolavoro?

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(eppure con questo volto che a me pare sornione, quasi sorridente, ancora senza la “gravitas” seria del dipinto di Piero Della Francesca, mi sembra abbia ancora un piede nel Medioevo!)

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Ma c’è un’altra cosa che mi ha non poco affascinato: perché questa iconografia così inusuale, così diversa dai precedenti? con quale significato, con quale scopo comunicativo?

Si è accennato in precedenza al significato simbolico di “rinascita” in un momento buio: il mezzanino di II tipo è circolato nel pieno del periodo della prima grande epidemia di Peste Nera del Trecento, quella a ridosso della metà del secolo... eppure, la datazione è congrua...?

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La peste a Venezia arrivò non prima del 1347...

ma a quando risale il mezzanino di Andrea Dandolo...?

Il MEC - si è già riportato in un’altra discussione, riporta una data “attorno al 1346”... ma quanto “attorno”? 

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Ma c’è un’altra cosa che mi ha non poco affascinato: perché questa iconografia così inusuale, così diversa dai precedenti? con quale significato, con quale scopo comunicativo?

Si è accennato in precedenza al significato simbolico di “rinascita” in un momento buio: il mezzanino di II tipo è circolato nel pieno del periodo della prima grande epidemia di Peste Nera del Trecento, quella a ridosso della metà del secolo... eppure, la datazione è congrua...?

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Dalla trascrizione cinquecentesca di Marin Sanudo, si evincerebbero atti pubblici risalenti proprio ai primi mesi del 1346 in cui sarebbero state discusse perlomeno le caratteristiche della lega (argento quasi puro) in cui doveva essere coniata questa nuova moneta: il fatto che risalga al gennaio 1347 la disposizione per cui tale nuova moneta dovesse circolare nella colonia di Creta fa pensare che ormai la moneta fosse stata ormai definita nelle sue caratteristiche iconografiche, se non già coniata e pronta per la distribuzione...

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Probabilmente la spiegazione di un’iconografia così particolare resta quella riportata nell’articolo apparso si Cronaca Numismatica nel 2019
https://www.cronacanumismatica.com/quello-scambio-di-cortesie-tra-doge-e-papa/?fbclid=IwAR2Ck0B2YdCOlh1g99fa06V2NrqLc-GKcnFXMk1hcYBzSLGmDDj_kYX7goU

già citato in una precedente discussione su questo mezzanino

“Ragion di stato” e riferimenti a passate glorie, insomma, come si addiceva ad un erudito storico quale fu Andrea Dandolo stesso, autore di una importante opera storica che sarebbe stata la principale fonte per la storia della Serenissima fino all’Ottocento, la Chronica per extensum descripta...

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La datazione al 1346 è data dalla riforma monetaria resasi necessaria per contrastare i numerosi falsi dei soldini che circolavano. Il nuovo mezzanino avrebbe dovuto sostituire il soldino, la cui coniazione venne sospesa, e il grosso. Il tentativo fallì e nel 1353 iniziò ad essere coniato il nuovo soldino, che ebbe migliore fortuna.

Per quanto riguarda l'iconografia, concordo che è particolarmente affascinante e artisticamente un capolavoro. Infatti viene usata la prospettiva decenni prima della sua codifica. E anche il cero al posto del vessillo è un elemento particolare. Se non collegata temporalmente alla peste è sicuramente un'iconografia premonitrice...

Arka

Diligite iustitiam

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Ma forse, negli anni bui della Peste Nera, il passarsi di mano in mano questo volto ricco di speranza potrebbe aver dato qualche conforto ai Veneziani provati dal terrore...

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Supporter
1 ora fa, Arka dice:

La datazione al 1346 è data dalla riforma monetaria resasi necessaria per contrastare i numerosi falsi dei soldini che circolavano. Il nuovo mezzanino avrebbe dovuto sostituire il soldino, la cui coniazione venne sospesa, e il grosso. Il tentativo fallì e nel 1353 iniziò ad essere coniato il nuovo soldino, che ebbe migliore fortuna.

Per quanto riguarda l'iconografia, concordo che è particolarmente affascinante e artisticamente un capolavoro. Infatti viene usata la prospettiva decenni prima della sua codifica. E anche il cero al posto del vessillo è un elemento particolare. Se non collegata temporalmente alla peste è sicuramente un'iconografia premonitrice...

Arka

Diligite iustitiam

 

Il cero è uno delle sette insegne dogali

Per ringraziarlo della sua assistenza nelle trattative per l’atto di pace con il Barbarossa, Papa Alessandro III concesse al Dose Sebastiano Ziani il privilegio di farsi precedere nelle cerimonie pubbliche da un cero bianco, quale segno visibile di onore e dell’amore del Papa.

Il cero, portato dal cappellano del Dose, originariamente era simbolo di penitenza, ma venne presto trasformato in insegna d’onore, di privilegio e fedeltà. In seguito divenne un accessorio inseparabile dal Dose stesso, tanto che se per qualche motivo la suprema carica non vi partecipava, anche il cero era escluso dalla processione.

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Awards

34 minuti fa, ak72 dice:

Il cero è uno delle sette insegne dogali

Il mezzanino di Andrea Dandolo e quello di Michele Steno, che lo riprende per l'utilizzo a Verona e Vicenza, sono le uniche monete che hanno il cero. E chissà per quale motivo...

Arka

Diligite iustitiam

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Supporter

Il massaro (m gotica) è Marco Navager operante dal gennaio 1343 fino a luglio 1348. Essendo mezzanino nuovo, l'intervallo temporale e dal 1346 al luglio 1348: potrebbe anche essere posto in piena epidemia di peste nera

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8 ore fa, ak72 dice:

Il cero è uno delle sette insegne dogali

Per ringraziarlo della sua assistenza nelle trattative per l’atto di pace con il Barbarossa, Papa Alessandro III concesse al Dose Sebastiano Ziani il privilegio di farsi precedere nelle cerimonie pubbliche da un cero bianco, quale segno visibile di onore e dell’amore del Papa.

Il cero, portato dal cappellano del Dose, originariamente era simbolo di penitenza, ma venne presto trasformato in insegna d’onore, di privilegio e fedeltà. In seguito divenne un accessorio inseparabile dal Dose stesso, tanto che se per qualche motivo la suprema carica non vi partecipava, anche il cero era escluso dalla processione.

 

Grazie ad @ak72 per il contributo, questo proprio non lo sapevo, ora la presenza del cero mi è molto più chiara!...

7 ore fa, aratro dice:

Il massaro (m gotica) è Marco Navager operante dal gennaio 1343 fino a luglio 1348. Essendo mezzanino nuovo, l'intervallo temporale e dal 1346 al luglio 1348: potrebbe anche essere posto in piena epidemia di peste nera

 

...e grazie mille ad @aratro per aver aperto il discorso “massari”... che avevo lasciato ancora da parte perché si collegava ad una serie di osservazioni che non avevo ancora avuto il tempo di proporre!

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Riprendo il filo:

come ho già detto, non ho a disposizione il volume dello Stahl, però ho trovato in rete un articolo interessante sul mezzanino di Andrea Dandolo:

https://www.cointalk.com/threads/medieval-the-mezzanino-nuovo-depicting-christ’s-resurrection.363701/
 

riporta un elenco dei massari addetti all’argento nel periodo di coniazione del mezzanino.

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Stando all’articolo riportato, questo elenco deriverebbe proprio dal lavoro dello Stahl, che viene citato come fonte.

Anche nel CNI, al tipo del mezzanino di Andrea Dandolo sono riportate diverse sigle di massari...

Modificato da Ulpianensis
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La prima sigla “non attribuita” dovrebbe essere letta come “A”... nello stesso catalogo de “La Moneta” è riportata la “A” tra le sigle... ma se così fosse, volendo dar credito all’elenco riportato nell’articolo che citavo, cioè (se è corretta la citazione) al lavoro dello Stahl, questa sigla dovrebbe essere ricondotta ad Angelo de Priuli, cioè... al periodo 1333-1344 circa???

Quindi ci sarebbero mezzanini che recano la sigla di un massaro attivo in un periodo precedente al 1346...?

Delle 3, l’una: o questa ultima ipotesi è giusta... o esiste un altro massaro successivo ad Angelo de Priuli che ha impiegato la “A” come sigla...

...oppure, semplicemente, quell’elenco riportato nell’articolo non è attendibile e/o non si ritrova nel lavoro dello Stahl come invece dichiarato!😅

Qualcuno avrebbe il volume dello Stahl per controllare?

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9 ore fa, Ulpianensis dice:

Qualcuno avrebbe il volume dello Stahl per controllare?

Il riferimento allo Stahl immagino si riferisca al A prosopography of medieval Venetian mint officials che non ho. Tuttavia nel La Zecca di Venezia nell'età medioevale a pag. 647 c'è una tabella riguardante i Massari all'argento. Per quanto riguarda Angelo de Priuli l'ultimo incarico risale al 18 febbraio 1344, tuttavia è ignota la fine dell'incarico. Quindi tutto è possibile. Almeno fino al ritrovamento di altri documenti.

Arka

Diligite iustitiam

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33 minuti fa, Arka dice:

Il riferimento allo Stahl immagino si riferisca al A prosopography of medieval Venetian mint officials che non ho. Tuttavia nel La Zecca di Venezia nell'età medioevale a pag. 647 c'è una tabella riguardante i Massari all'argento.

No no, si riferiva proprio a La Zecca di Venezia nell’età medioevale! Penso il riferimento nell’articolo fosse proprio a quella tabella di pag. 647!

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Supporter

Ciao!

Avete detto tutto! Bravi.

Complimenti a tutti ed in particolare a @Ulpianensis che si è studiato quanto possibile su questa moneta che, come giustamente già scritto, ha una iconografia insolita per le monete veneziane; c'è una prospettiva e la figura del Cristo che non è, come di solito, ieratico nell'atto di benedire, ma dinamica ... esce dal suo sepolcro scavalcandolo.

saluti

luciano

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1 ora fa, Augusto60 dice:

Salve a tutti, interessante discussione su una moneta unica per la sua rappresentazione, avevo trovato a suo tempo questo articolo sulla moneta molto esaustivo:

Il MEZZANINO “DEL CERO” di Venezia (cronacanumismatica.com)

Allego anche le foto della moneta in mio possesso.

Saluti a tutti

Andrea Dandolo Mezzanino CNI  5 D.jpg

Andrea Dandolo Mezzanino CNI  5 R .jpg

 

Questo mezzanino è SPL🤩 🤩 🤩 !!! quasi come quello di @Arka, gli manca solo il contorno perlinato completo al rovescio... ma che tondello e che rilievi!!!

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Questa discussione mi ha fatto scoprire un'altra piccola variante.

Riguarda il massaro anonimo che si firmava con la A:

AKN 205 FT D.jpg         AKN 49 EC d.jpg

Nel primo esemplare, proveniente dalla collezione Von Hoenkubin, la A ha una gobbetta sulla barretta a sinistra, sul secondo la gobbetta è a destra. Da notare anche che entrambe sono diverse dalle A della legenda.

Arka

Diligite iustitiam

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