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Pompei, nel parco archeologico scoperte iscrizioni elettorali all'interno di una casa


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Pompei, nel parco archeologico scoperte iscrizioni elettorali all'interno di una casa

La casa, attualmente oggetto di scavo, ospita anche un panificio

Pompei, nel parco archeologico scoperte iscrizioni elettorali all'interno di una casa
Immagine degli scavi di Pompei

Dagli ultimi scavi nell'area centrale dell'antica Pompei, emergono una serie di iscrizioni elettorali, l'equivalente antico dei manifesti e post elettorali oggi, scoperte nell'ambiente che ospitava l'altare domestico della casa. Normalmente, queste scritte si trovano sulle facciate esterne degli edifici, dove il popolo poteva leggere i nomi dei canditati alle magistrature della città. 

La presenza all’interno dell’abitazione - come spiegano gli autori - potrebbe però trovare una sua spiegazione nella prassi di organizzare, all’interno delle case dei candidati e dei loro amici, eventi e cene allo scopo di promuovere la campagna elettorale.    

 

 

Le iscrizioni invitano a votare un tale Aulus Rustius Verus, candidato per la carica di edile, un personaggio dell’ultima fase di vita di Pompei conosciuto già grazie a altre iscrizioni e che, insieme a Giulio Polibio, proprietario di una splendida casa su via dell’Abbondanza, negli anni Settanta del I sec. d.C. raggiunse la carica più alta della città, quella di duumvir.    

 

La casa, attualmente oggetto di scavo, apparentemente appartenente a un sostenitore di Aulo Rustio, forse un suo liberto o un amico, ospita anche un panificio caratterizzato da un grande forno, nei pressi del quale, alcuni mesi fa, furono trovate tre vittime dell’eruzione, due donne e un bambino, morti a causa del crollo del solaio durante la prima fase eruttiva.  

La presenza del panificio è un fattore tutt’altro che secondario, anche nell’ottica della campagna elettorale nell’antica Pompei, dove quello che oggi  si definisce “voto di scambio” era all’ordine del giorno .Ciò potrebbe spiegare anche perché le iniziali del candidato, A.R.V., appaiono su una macina di pietra vulcanica, appoggiata nell’atrio della casa, dove nel momento dell’eruzione si stavano facendo lavori di ristrutturazione.

 

Aulo Rustio Vero verosimilmente finanziava, direttamente, l’attività del panificio con scopi sia economici che politici.   

 

 

Sull’altare in muratura del grande Larario sono stati, inoltre, rinvenuti resti di un’ultima offerta votiva, probabilmente avvenuta poco prima dell’eruzione.Le analisi archeobotaniche e archeozoologiche hanno permesso di identificare gli elementi che costituivano tale offerta e di riconoscere diverse azioni del rito effettuato.  

L’offerta era costituita principalmente da fichi e datteri che erano stati bruciati davanti all'altare. Il combustibile utilizzato è rappresentato dai numerosi resti frammentati di noccioli di oliva a cui era aggiunta la pigna con i pinoli, immancabile nei riti che caratterizzano soprattutto i larari. 

A chiusura del rito è stato posto un uovo intero direttamente sull’altare in muratura del larario. L’altare è stato poi coperto con una tegola.Sono state inoltre individuate le tracce di precedenti offerte che, oltre a quelle già identificate, includono i frutti della vite, pesce e carne di mammiferi.  

 


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ARCHEOLOGIA / “Vota Aulo Rustio Vero!”: da Pompei emergono nuove iscrizioni elettorali nel larario di una casa insieme ai resti di un’ultima offerta votiva

Le iscrizioni elettorali all’interno di una casa della Regio IX invitano a votare un certo Aulus Rustius Verus, personaggio già noto da altre incisioni: un indizio che il “voto di scambio” si promuoveva anche durante le cene. Gli scavi rilevano inoltre i resti di un’ultima offerta votiva con fichi e datteri, probabilmente avvenuta poco prima…

 

Le iscrizioni elettorali all’interno di una casa della Regio IX invitano a votare un certo Aulus Rustius Verus, personaggio già noto da altre incisioni: un indizio che il “voto di scambio” si promuoveva anche durante le cene. Gli scavi rilevano inoltre i resti di un’ultima offerta votiva con fichi e datteri, probabilmente avvenuta poco prima dell’eruzione

fig.-15-iscrizione-larario-parete-ovest. Iscrizione sulla parete-ovest del Larario

“Vota Aulo Rustio Vero!”. Caratterizzate da questo invito, una sorta di manifesto elettorale ante litteram, emergono a Pompei nuove iscrizioni elettorali, stavolta all’interno di una casa nell’area centrale. La scoperta, come riportato nella rivista scientifica on-line del Parco archeologico di Pompeil’ E-Journal degli Scavi di Pompei,   giunge dai nuovi scavi in corso presso la Regio IX, finalizzati a migliorare le condizioni di conservazione delle case e botteghe lungo via di Nola. 

fig.-3.jpg?w=592 Particolare della parete affrescata nell’ambiente

Dopo la scoperta di una natura morta con focaccia e calice di vino, ora è una serie di iscrizioni elettorali, l’equivalente antico dei manifesti e post elettorali di oggi, scoperte nell’ambiente che ospitava il larario, l’altare domestico della casa, a destare stupore.  

Normalmente, queste scritte si trovano sulle facciate esterne degli edifici, dove il popolo poteva leggere i nomi dei candidati alle magistrature della città.   

fig.-16-iscrizione-larario-parete-sud-1. Iscrizione del larario, parete-sud fig.-17-iscrizione-tablino-stipite-ovest Iscrizione sul tablinum (stipite ovest)

La presenza all’interno dell’abitazione – come spiegano gli autori del contributo pubblicato oggi – potrebbe però trovare una sua spiegazione nella prassi di organizzare, all’interno delle case dei candidati e dei loro amici, eventi e cene allo scopo di promuovere la campagna elettorale.    

fig.-14-iscrizione-larario-parete-nord.j Iscrizione del larario, parete nord

Le iscrizioni invitano a votare un tale Aulus Rustius Verus, candidato per la carica di edile, un personaggio dell’ultima fase di vita di Pompei conosciuto già grazie a altre iscrizioni e che, insieme a Giulio Polibio, proprietario di una splendida casa su via dell’Abbondanza, negli anni Settanta del I sec. d.C. raggiunse la carica più alta della città, quella di duumvir.    

fig.-1-1.jpg?w=562 Pianta dell’insula 10 della Regio IX in corso di scavo

La casa, attualmente oggetto di scavo, apparentemente appartenente a un sostenitore di Aulo Rustio, forse un suo liberto o un amico, ospita anche un panificio caratterizzato da un grande forno, nei pressi del quale, alcuni mesi fa, furono trovate tre vittime dell’eruzione, due donne e un bambino, morti a causa del crollo del solaio durante la prima fase eruttiva.  

fig.-2.jpg?w=1024 Prospettiva della casa al civico 1 dall’ingresso

La presenza del panificio è un fattore tutt’altro che secondario, anche nell’ottica della campagna elettorale nell’antica Pompei, dove quello che oggi si definisce “voto di scambio” era all’ordine del giorno, come spiega Maria Chiara Scappaticcio, professoressa di latino presso l’Università Federico II a Napoli e co-autrice dello studio appena pubblicato: “Edili e fornai collaboravano ai limiti della legittimità e, plausibilmente come Giulio Polibio, A. Rustio Vero potrebbe aver capito fin da subito, quando ancora brigava per diventare edile e nel pieno della sua campagna elettorale, che (soprattutto) di pane vive l’elettore.”   

fig.-13.jpeg?w=800 Le iniziali di Aulo Rustio Vero sulla macina

Ciò potrebbe spiegare anche perché le iniziali del candidato, A.R.V., appaiono su una macina di pietra vulcanica, appoggiata nell’atrio della casa, dove nel momento dell’eruzione si stavano facendo lavori di ristrutturazione. Aulo Rustio Vero verosimilmente finanziava, direttamente, l’attività del panificio con scopi sia economici che politici.   

fig.-5.jpg?w=324 Il larario

Sull’altare in muratura del grande Larario (edicola sacra) dipinto, caratterizzato da due serpenti in stucco, noti in rarissimi confronti, sono stati, inoltre, rinvenuti resti di un’ultima offerta votiva, probabilmente avvenuta poco prima dell’eruzione.  

fig.-8.jpg?w=486 Edicola rettangolare con scena di offerta e sullo sfondo la precedente edicola in trasparenza

 Le analisi archeobotaniche e archeozoologiche hanno permesso di identificare gli elementi che costituivano tale offerta e di riconoscere diverse azioni del rito effettuato.  

fig.-10-edited.jpg Il deposito combusto sull’altare del larario

L’offerta era costituita principalmente da fichi e datteri che erano stati bruciati davanti all’altare. Il combustibile utilizzato è rappresentato dai numerosi resti frammentati di noccioli di oliva a cui era aggiunta la pigna con i pinoli, immancabile nei riti che caratterizzano soprattutto i larari.  

fig.-12.jpg?w=468 Frammenti di guscio d’uovo dal livello superficiale (A) e da quello più profondo (B). Si nota un maggiore grado di frammentazione e diffuse tracce di combustione per i resti provenienti dal livello più profondo

A chiusura del rito è stato posto un uovo intero direttamente sull’altare in muratura del larario. L’altare è stato poi coperto con una tegola. 

Sono state inoltre individuate le tracce di precedenti offerte che, oltre a quelle già identificate, includono i frutti della vite, pesce e carne di mammiferi.  

Lo studio di questo contesto molto interessante è un’operazione esemplare per due motivi – dichiara il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – uno, è stata una collaborazione interdisciplinare tra Parco e Università che ha visto coinvolti archeologi, archeobotanici, archeozoologi, archeo epigrafisti, restauratori e architetti. Due, grazie all’E-journal degli scavi di Pompei, oggi possiamo condividere le nuove scoperte già durante lo scavo, quasi in diretta, secondo format e standard scientifici. Per quanto mi risulta, siamo il primo sito archeologico al mondo che pratica questa forma di trasparenza scientifica: siamo convinti che in questo, Pompei sarà un modello a livello internazionale per una nuova forma di accessibilità dei dati grazie alle opportunità che ci offrono le tecnologie digitali. Il futuro dell’archeologia è qui.”  

Una tv on-line dedicata ai ragazzi e agli studenti

 In questi giorni il Parco ha anche dedicato una nuova rubrica on-line “La scuola di Pompei” sul proprio canale youtube, dedicata ai ragazzi e agli studenti per conoscere la storia di Pompei in maniera immediata, accedendo in diretta virtuale alle case e agli ambienti dei siti archeologici ma anche ai cantieri di scavo, tra nuove scoperte e attività in corso. A spiegare gli scavi e le nuove scoperte archeologiche, il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel ma anche gli esperti sul campo, restauratori, archeologi, antropologi e tanti altri che periodicamente proporranno pillole video specificamente dedicate agli studenti che stanno approfondendo a scuola la storia romana e in particolare, Pompei e il suo territorio.  

Un canale diretto, quindi, con gli alunni di tutte le scuole per entrare nel vivo e con curiosità nella storia. Un modo per preparare alla visita gli alunni che si apprestano a fare la loro esperienza didattica dentro agli scavi, ma anche per tenere acceso l’interesse di chi ci è già stato. 

 

Modificato da ARES III

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