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Quando cavalieri medievali cavalcarono sui campi di battaglia della I guerra mondiale


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Ieri ho per caso ritrovato un libro della quasi secolare biblioteca di mio nonno cui non avevo mai badato: si tratta dell'edizione originale di una splendida raccolta di racconti di viaggio intitolata “Seven League Boots”, pubblicata nel 1935 dall’esploratore statunitense Richard Halliburton e mi sono imbattuto in una storia che, nella mia ignoranza tendente all'infinito, non avevo mai sentito.
31332730248_3.jpg  foto di repertorio

E, dopo essermi un po' informato, voglio condividerla con voi.

Una mattina di primavera, i cittadini di Tiblisi in Georgia, si risvegliarono con una lunga sfilata di misteriosi cavalieri in armi in marcia verso il palazzo del governatore cui chiesero a gran voce: "dov'è la guerra?".

Decine e decine di guerrieri con addosso arrugginiti usberghi in cotta di maglia con lunghe maniche terminanti con guanti, anch'essi in maglia d'acciaio, al braccio sinistro erano difesi da una "rotella", un piccolo scuso circolare; al fianco una spada ed una daga. Qualcuno indossava anche delle brache con cucita delle strisce di cotta di maglia nella parte frontale, protezioni tipiche del combattimento a cavallo.
Una panoplia, quindi, che, ad esclusione di antiquati fucili ad avancarica di foggia balcanica in sostituzione della lancia, pareva essere uscita direttamente del medioevo feudale europeo per periodo precedente alle armature con rinforzi in cuoio e piastre. A naso siamo nel duecento.
Fin qui tutto bene: pare l'inizio di un racconto uscito dalla penna di Tolken. Ma - c'è sempre un "ma" in queste storie - il fatto singolare è che siamo nella primavera del 1915 e la guerra a cui si riferiscono i misteriosi cavalieri è la prima guerra mondiale. La notizia della guerra mossa dallo Zar ai Turchi ci aveva messo mesi per arrivare nella sperduta regione della Georgia chiamata Khevsuria, da cui questi uomini provenivano. Uomini che appena seppero che un esercito veniva mobilitato si erano riuniti ed avevano deciso che il loro popolo avrebbe combattuto contro l'ancestrale nemico Ottomano.


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Khevsuri in panoplia e vestiti tradizionali ca 1910

Etnografi e studiosi diedero varie spiegazioni della particolare cultura marziale e dell’equipaggiamento presente in Khevsuria. Una delle più singolare riguarda il possibile isolamento di un numeroso contingente crociato proprio in quelle sperdute valli georgiane . E’ storicamente accertato che centinaia di cavalieri franchi combatterono in Georgia durante il medioevo, servendo re Davide IV e stanziandosi nel suo regno.

Loro stessi si definivano discendenti di un gruppo di crociati che, separati da una forza più numerosa e completamente dispersi, arrivarono nella zona secoli fa. Richard Halliburton  fu incaricato di raccogliere la movimentata storia di questi post-crociati negli anni 30.

Gli uomini khevsuri, armati ancora nel 1900 in una foggia simile a quelle in uso nella Francia medievale, con scudi con le lettere /*AMD* /(secondo alcuni studiosi da “/Ave Mater Dei/“, un motto crociato) e indumenti pieni di decorazioni con croci crociate e icone, nonostante continuassero a venerare anche divinità locali.
Per ora questa rimane niente di più che una fantasiosa ipotesi, ma è un dato di fatto che questa popolazione mantenne fino al 1900 un equipaggiamento ispirato a quello dei soldati medievali.

Richard Halliburton scrive:

Vedendo quanto eravamo interessati alla cotta di maglia, l'anziano del villaggio ne scelse una mezza dozzina e mi permise di esaminarli e di provarne uno. L'abito completo, compreso scudo e spada, pesava circa trenta libbre.
[…]
La cotta di maglia originale è terribilmente arrugginita, poiché i proprietari non ricordano più come conservarla adeguatamente. La nuova cotta di maglia è realizzata in rame rubato ai fili telegrafici delle vie di comunicazione. Sono più puliti e leggeri dell'acciaio, ma non offrono alcun tipo di protezione.
[…]
Per i duelli, che sembrano l'unico modo accettato per risolvere le controversie, i partecipanti indossano la loro armatura. Combattono anche per divertimento. Come i loro antenati, i cavalieri crociati, hanno una vera passione nel indossare le loro maglie ad anello e affrontare un avversario con le spade. Combattere, sia nel buon umore che nel cattivo umore, in questa terra dove i libri sono sconosciuti e dove altre forme di sport o divertimento semplicemente non esistono, è l'unico modo per esprimersi.
La domenica è riservata agli ubriachi e alle sfide a duello.

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Nell'immagine guerrieri vestiti con usbergo (cotta di maglia con maniche lunghe e guanti integrati e cappuccio) Tutto in anelli di ferro.
L'uomo alla sx mostra anche delle brache rinforzate in cotta di maglia ed una daga singolarmente di foggia romana. L'uomo di destra porta cucito sul cappuccio una cervelliera in acciaio.

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Altra immagine (notare che sono presenti gli stessi armati della foto precedente

 

La civiltà Khevsur è situata nella repubblica della Georgia (la Georgia del Caucaso, al confine tra la Russia occidentale e tutte quelle repubbliche musulmane che terminano in “–stan”) .

Come molte altre popolazioni delle inaccessibili valli caucasiche, i Khevsuri vivevano in uno stato di semi isolamento (ogni collegamento è bloccato dalla neve per quasi metà dell’anno) in villaggi-fortezze ai piedi delle montagne dove, nei secoli, avevano mantenuto usi, costumi e modi di vita tradizionali legati innanzitutto allo spirito guerriero. Proprio come i Circassi, Ceceni o Daghestani e altre popolazioni di frontiera dell’Impero zarista, i Khevsuri si ritenevano innanzitutto una popolazione di guerrieri e per loro forza fisica, coraggio, lealtà e abilità nell’uso delle armi erano i valori cardine nella vita di un uomo.

A differenza dei loro vicini settentrionali, che erano ferventi islamici e per questo motivo furono perseguitati ed espulsi dalle loro terre con l’accusa di aver aiutato il nemico Ottomano, i georgiani erano fedelissimi alla chiesa ortodossa locale e allo Zar, nonché da secoli acerrimi nemici dei musulmani, al punto di adornare le loro armi e armature tradizionali con croci e icone, altro elemento che alimentò il mito degli “ultimi crociati”. La loro fedeltà alla chiesa georgiana venne ribadita durante l’invasione sovietica della Georgia nel 1921, quando le regioni di Khevsureti, Svaneti e Kakheti si opposero all’Armata Rossa con tecniche di guerriglia e rivolte popolari che proseguirono fino al 1924.

Come le altre regioni montane della Georgia, Khevsureti è caratterizzata da una grande diversità di tradizioni e costumi. Essi parlano un dialetto locale della lingua georgiana che riecheggia la letteratura georgiana del Medioevo e mantengono molte delle loro antiche tradizioni, inclusi rituali folclorici. La legge della vendetta di sangue (faida) era ancora viva nel XX secolo.

Anche le tradizioni musicali somigliano alla musica del Medioevo e infatti Khevsureti è famosa per le sue ballate medievali e musica folclorica.

L'architettura di Khevsureti è in maggior parte caratterizzata dallo stile della fortezza e dalle numerose torri dislocate tra le montagne come segno di una costante vigilanza del territorio contro i loro nemici. I khevsuri sono noti per la loro guerra con i popoli del Caucaso settentrionale inclusi ceceni, kisti e le popolazioni del Dagestan. A causa della complessità e mancanza di industrializzazione del Caucaso Maggiore, le tribù caucasiche settentrionali usavano attaccare e depredare i georgiani che dimoravano sulle montagne.

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Case medievali. Shatili fu costruito tra il VII e il XIII secolo, uno storico villaggio dell'altopiano della Georgia. Fortezza di montagna isolata con terrazze, abitazioni e torri nella valle di Argun, nelle montagne del Grande Caucaso. Shatili, Khevsureti, Georgia.

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Lebiskari Fortress in Khevsureti, Georgia

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La torre di Kistani nella regione di Khevsureti

La religione di questi anacronismi viventi era uno strano miscuglio di cristianesimo ortodosso misto a paganesimo. Assimilarono i simboli del cristianesimo, come la croce e le tradizioni fondamentali, ma li combinarono con un paganesimo in cui si veneravano santuari naturali sulle montagne dove i capi villaggio si incontravano e si discutevano questioni importanti. Di particolare importanza aveva anche l'orzo, che veniva utilizzato per preparare una birra rituale che bevevano fino a diventare ciechi. E oltretutto sicuramente si sono giustificati dicendo che “questo si faceva nel Medioevo”, sicuramente.

 

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r/HistoryPorn - Khevsur Warriors Sparring in their Traditional Battle Garments, taken in Georgia (South Caucasus/Transcaucasia) circa 1900 [1024x732]

 


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