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IGNORED

Shardana e sardus pater


Vitocleziano

Risposte migliori

  • 1 anno dopo...

Non mi sembra che si sia mai parlato della moneta del sardus Pater sul forum, pertanto mi affretto a farlo ;)

Questo piccolo bronzo (del peso medio di circa 6 gr, con variazioni da 3 a 8 gr) presenta al diritto un ritratto esplicato dalla leggenda nell’effigie di marco Azio Balbo, marito di Giulia, sorella di Cesare e padre di Atia, la madre di Ottaviano Augusto. Quest’uomo influente ricoprì la carica di propretore in sardegna nel 60 aC. Uomo di grande rettitudine, ebbe elogi anche dai nemici, come Cicerone che lo definì vir honestus.

A rovescio busto del Sardus Pater, divinità sarda o eroe mitico, cui fu dedicato un intenso culto soprattutto nella regione mineraria della Sardegna, Ancor’oggi ad Antas si può ammirare un interessante tempio a lui dedicato. La datazione di questa moneta è dubbia, in genere è datata ad un periodo tra il 39 e il 27 aC, nel tentativo di far rientrare questa emissione in una ipotetica svalutazione quartonciale dell’asse. Tuttavia, su base storica, la data più probabile è quella della pretura di Atio Balbo, cioè il 60 aC. Ciò significa che la moneta in questione non era un asse ma una sua frazione.

L’esecuzione del conio è estremamente grezza, l’occhio è raffigurato con stile arcaico, senza prospettiva, in talune monete la leggenda è retrograda, segno della ignoranza dei più banali fondamenti dell’arte incisoria. La zecca più probabilmente è da localizzare a Karalis (Cagliari) o Sulci.

Dal punto di vista collezionistico la moneta sembra rara, anche se negli studi specialistici essa compare con diverse centinaia di esemplari. Nummo interessante, a cavallo tra la monetazione provinciale e quella repubblicana propriamente detta, si colloca in un periodo storico interessante e celebra un personaggio non secondario, di cui ha tramandato l’unico ritratto.

Caius

Nella foto il tempio di Antas, nell’Iglesiente, perso nella natura selvaggia.

http://spazioinwind.libero.it/popoli_antic...egna/Antas.html

post-705-1218634903_thumb.jpg

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  • 1 mese dopo...

DE GREGE EPICURI

Visto che non ci sono post della moneta, mi permetto di mandarne un paio. Sono di qualità scadentissima, ma è quello che si trova a prezzi accessibili. La prima pesa solo 3,8 g. e misura 21-22 mm. E' spatinata e presenta evidenti tracce di corrosione, che evidentemente sono il risultato di una profonda pulitura (avrà avuto il cancro del bronzo). Sul D., si vede parte della legenda sulla sinistra, con andamento circolare. Sul R. si vede parte della testa, con la famosa "cresta", ma non la legenda. Ecco il D.

post-4948-1223493743_thumb.jpg

Modificato da gpittini
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Ecco invece la 2a moneta. Pesa 4,1 g. e misura 22-24 mm. Ha una bella patina verde. Sul D., la legenda a sinistra non è circolare ma verticale (M ATIUS BALBUS). Sul R., del SARDUS PATER si vede ben poco, solo il profilo della testa e in parte l'occhio "arcaico". Ecco il D.

post-4948-1223494115_thumb.jpg

Modificato da gpittini
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  • 11 anni dopo...

Buona serata a tutti, mi permetto di riesumare dagli abissi del tempo questa conversazione e allego un'immagine del mio esemplare di Sardus Pater (peso circa 3.46 g, diametro circa 21 mm):

sarduspater-min.thumb.png.787416b32b660d998ac232748b7cd449.png

Ritengo poche monete possano essere più affascinanti di questa per chi si interessa della storia della Sardegna. Da poco ho iniziato a documentarmi sulla sua storia e, tralasciando la mitologia meravigliosa che si trascina dietro, la genesi della moneta stessa è interessantissima. Per chi fosse interessato, posto un paio di references su questo argomento.

Modificato da domenico.mura
immagine migliore
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Da "Miti (antichi e moderni) sulla Sardegna: Sardus Pater" di Emanuele Melis:

(Dopo aver passato in rassegna le interpretazioni circa la figura del Sardus Pater) "Le prime conclusioni che l’esame di queste testimonianze permettono è il riferimento ad un dato che è stato completamente tralasciato dalla maggior parte degli studiosi ... e ad un determinato periodo di tempo che si presenta come fondamentale nella questione di Sardus Pater. Il dato che è stato tralasciato è relativo alla divinità di cui si parla nelle fonti letterarie: essa non compare mai come Sardus Pater, ma è sempre chiamata Sardus o Sardos. Non è una questione da poco. La presenza di Sardus Pater (o Sardopatoros) esclusivamente nelle opere di geografi è spiegabile grazie al carattere descrittivo delle loro opere ed è la prova che essi qui si riferiscono al tempio di Antas, non al mito di Sardos. Inoltre sia le monete, sia il tempio di Antas, sia le fonti letterarie convergono nell’indicare il I sec. a. C. come una data fondamentale per tutta la questione relativa a Sardus Pater."

...

"Quanto ai motivi che causarono la “invenzione” di questa divinità, crediamo siano stati già individuati nello scritto di Bachisio Motzo ... che rilevava non solo il ruolo di Cesare e della sua famiglia nella rivalutazione dei culti epicori a Roma ma anche gli stretti rapporti della famiglia Iulia con la Sardegna, già evidenti dalla difesa di Giulio Cesare Strabone dei Sardi in un processo intentato contro un magistrato romano e che sono, probabilmente all’origine del nome degli «Iliensi», popolazione della Sardegna centrale, di cui parla anche Livio. E su Cesare converge anche un’altra serie di dati: Sallustio, nel quale abbiamo visto la prima menzione di Sardus, fu un partigiano di Cesare; l’Atius Balbus delle monete di Sardus Pater, il funzionario romano che fu propretore in Sardegna nel 59 a. era il cognato di Cesare e il futuro avo di Augusto; ma, soprattutto, Sardus Pater sembra inserirsi perfettamente nella rivalutazione fatta da Augusto dei «culti epicori e tradizionali, i culti “primordiali”» e nella tendenza che favorì a Roma il culto delle «deità “genitrici”, vincitrici e ultrici», come Venere e Marte, iniziato già con Cesare e con altri del suo ambiente ... che dimostrarono una notevole propensione «alle fantasie mitico-genealogiche in chiave politica». Perciò ci sembra probabile che la figura di Sardus Pater fu “inventata” nel I sec. a. C. sulla base probabilmente dei racconti su Iolao, da cui Sardus eredita l’epiteto cultuale. Il motivo della sua nascita è da ricercare nei rapporti di Cesare con la Sardegna – il «predio di Cesare», come la definisce Cicerone79 – e all’interno di un processo di riforma religiosa finalizzata al recupero dei culti epicori di cui Cesare e la sua cerchia si fecero promotori."

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Da "Il santuario di Antas tra Cartagine e Roma" di Paolo BERNARDINI e Antonio IBBA:

"... Ottaviano Augusto ... in un momento compreso fra il 38-15 a.C. fece coniare da una zecca sarda una serie monetale, con sul verso l’immagine del Sardus pater e sul recto il volto del pro-praetor M. Atius Balbus, avo materno di Ottaviano e governatore della Sardegnaf orse nel 59 a.C.. Sono questi gli anni della pacificazione dopo le guerre civili, che colpirono anche queste terre e in particolare l’area del Sulcis-Iglesiente, che aveva parteggiato per Pompeo e poi forse per suo figlio Sesto, ma sono anche gli anni delle deduzioni coloniali con la definizione di grandi perticae e prefetture e dell’immigrazione di proletari. Ottaviano Augusto cercava di ricostruire un tessuto di alleanze con la nobilitas provinciale, associando la figura della divinità eponima dei Sardi a quella del suo antenato, che aveva lasciato evidentemente un buon ricordo e che diventava in un certo senso il garante delle azioni di governo che il giovane triumviro e poi l’augusto cercava di attuare, promettendo una nuova «Età dell’oro» come quella che a suo tempo Sardò-Iolao-Sardus pater avevano garantito all’isola. Il messaggio sembrerebbe indirizzato non tanto ai sostenitori quanto piuttosto ai detrattori di Ottaviano Augusto e forse non è un caso che la moneta, pur emessa in quantità interessanti, abbia circolato in un areale circoscritto fra Sant’Antioco e il Montiferru, dove più forte era stato il consenso per i suoi avversari."

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Uno spunto di conversazione interessantissimo è poi dato dal Piras in "Monete della Sardegna", dove scrive:

"... analisi stilistiche e ponderali ... hanno portato in evidenza due dati fondamentali: il primo è che i pesi del Sardus Pater sono estremamente variabili e vanno, senza soluzione di continuità, da 1.45 grammi ... sino ad alcuni esemplari che sfiorano i 10 grammi!

Il secondo dato, importantissimo, indica che gli esemplari di conio regolare, con le legende perfettamente incise, pesano tutti intorno ai 5-6 grammi, mentre gli altri - soprattutto quelli sotto i 5 grammi ... -" presentano più o meno evidenti anomalie di conio ... legende retrograde ... grossolani errori di grafia, per non parlare dei ritratti di Azio Balbo e del sardus Pater spesso solo rozzamente abbozzati.

... Da quanto si è detto sin qui pare ora possibile ipotizzare che vi sia stata inizialmente ... un'emissione regolare di un unico nominale di peso intorno ai 5-6 grammi e che successivamente, forse anche per un lasso di tempo molto lungo, questo tipo monetale, probabilmente per ragioni religiose, sia stato ripreso e rifatto in diversissimi gradi di approssimazione da incisori inesperti e spesso analfabeti".

Sarei molto curioso di conoscere l'opinione di qualcuno in merito a quest'ultimo punto, anche perché in base a quanto appena detto la moneta da me posseduta dovrebbe fare parte di questi esemplari "tardi"!

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14 ore fa, domenico.mura dice:

Uno spunto di conversazione interessantissimo è poi dato dal Piras in "Monete della Sardegna", dove scrive:

"... analisi stilistiche e ponderali ... hanno portato in evidenza due dati fondamentali: il primo è che i pesi del Sardus Pater sono estremamente variabili e vanno, senza soluzione di continuità, da 1.45 grammi ... sino ad alcuni esemplari che sfiorano i 10 grammi!

Il secondo dato, importantissimo, indica che gli esemplari di conio regolare, con le legende perfettamente incise, pesano tutti intorno ai 5-6 grammi, mentre gli altri - soprattutto quelli sotto i 5 grammi ... -" presentano più o meno evidenti anomalie di conio ... legende retrograde ... grossolani errori di grafia, per non parlare dei ritratti di Azio Balbo e del sardus Pater spesso solo rozzamente abbozzati.

... Da quanto si è detto sin qui pare ora possibile ipotizzare che vi sia stata inizialmente ... un'emissione regolare di un unico nominale di peso intorno ai 5-6 grammi e che successivamente, forse anche per un lasso di tempo molto lungo, questo tipo monetale, probabilmente per ragioni religiose, sia stato ripreso e rifatto in diversissimi gradi di approssimazione da incisori inesperti e spesso analfabeti".

Sarei molto curioso di conoscere l'opinione di qualcuno in merito a quest'ultimo punto, anche perché in base a quanto appena detto la moneta da me posseduta dovrebbe fare parte di questi esemplari "tardi"!

Interessantissimo. Hai per caso provato a raccogliere dati ponderali e di conio degli esemplari noti? È certamente una moneta rara ma credo se ne possano trovare un discreto numero tra libri, internet, aste ecc. Data la estrema variabilità di peso potresti creare un grafico che mostri l'effettiva distribuzione dei pesi ed associarla a errori di conio, legenda, precisione delle figure ecc. 

Io ho fatto una cosa simile per i bisanti ossidionali veneziani di Cipro, certo un argomento totalmente diverso, ma l'impostazione potrebbe essere usata anche per i Sardus.

Altra curiosità che ti chiedo: esistono repertori sui ritrovamenti archeologici di queste monete sull'Isola?

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Grazie per il consiglio! Vedrò di raccogliere un pò di dati!

Per quanto riguarda i repertori, per ora l'unico ritrovamento "certificato" che ho reperito sta a questo link:

https://numisdata.org/sardinia/web_sardinia/web/catalogo (esemplare 625)

Piacerebbe anche a me saperne di più in tal senso, per giustificare la frase:

15 ore fa, domenico.mura dice:

forse non è un caso che la moneta, pur emessa in quantità interessanti, abbia circolato in un areale circoscritto fra Sant’Antioco e il Montiferru, dove più forte era stato il consenso per i suoi avversari.

 

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Al link sottostante si possono trovare ben 32 esemplari passati per varie aste del SP dal 2002 al 2018:

https://www.acsearch.info/search.html?term=Sardus&category=1&images=1&currency=usd&order=0

Mentre a questo altro link (al Roman Provincial Coin online) si trovano 53 esemplari (purtroppo quasi di tutti manca la foto) :

https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/625

curiosamente, nel RPC il SP è indicato come una moneta di rame, non di bronzo

Modificato da domenico.mura
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Ottimo inizio, non c'è che dire. Già un buon campione di dati pondometrici e iconografici.

Se cerchi bene sono sicuro che ne troverai tanti altri.

Modificato da gigetto13
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  • 1 mese dopo...

Ciao @gigetto13, e @domenico.mura , questo anno per natale sono riuscito a trovare il "Sardus Pater" e assieme ad un asse di Uxentum sarà il mio regalo di Natale. Domenico, se vuoi archiviarla ti allego le foto della mia moneta e i dati ponderali: peso 5,97gr dimensioni circa 23mm, seguendo la logica del tuo ragionamento su dati ponderali, legende e iconografia questo esemplare secondo me potrebbe far parte delle prime emissioni

IMG_20191214_183404.jpg

IMG_20191214_183315.jpg

Modificato da Zenzero
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  • 8 mesi dopo...
  • 1 anno dopo...
Supporter
12 ore fa, GabCoins75 dice:

Buonasera, volevo sapere dove è possibile reperire un sardus Pater, cercando in vari siti di aste ecc.. non ho trovato niente..

Appunto perchè è una moneta rara, non passa di frequente

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