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Buongiorno a tutti,

qualche tempo fa, passando per campo S. Giacomo dall’Orio a Venezia, mi sono soffermato a leggere una stele del 1616 posta sulla facciata laterale della chiesa dirimpetto al pozzo.

Il testo dice che per ordine degli ‘eccellentissimi esecutori contra la biastemma’ è proibito qualsiasi tipo di gioco (presumo d’azzardo) pena prigione, galea, bando, ecc…oltre ad una sanzione di ‘lire cento e cinquanta de piccioli’. Secondo voi qual’è il significato di ‘piccioli’? Non mi risulta siano esistiti dei conii denominati specificatamente in questo modo, oppure sbaglio? Forse il piccolo, ma penso fosse già in disuso da un pezzo.

‘Piccioli’ potrebbe riferirsi semplicemente a moneta, ma a quel punto sarebbe bastato dire ‘lire cento e cinquanta’ suppongo, perché specificare? Potrebbe quindi riferirsi al fatto che il pagamento dell’ammenda doveva avvenire, per qualche motivo, con monete di piccolo taglio, ma quanto piccolo? Immagino ce ne sarebbero volute un bel po’ di ‘piccioli’ per raggiungere le 150 lire che avevano un valore complessivo, credo, di 3000 soldi (1 lira = 20 soldi).

M D C XVI ADI XII AGOSTO

SONO PROHIBITI TUTTI LI GIUOCHI QUALI SI SIANO IN QUESTO LUOCO PER TERMINATIONE DELLI ECCELLI. SS. ESSECUTORI CONTRA LA BIASTEMA CON PENE DI PREGIONE GALEA BANDO ET ALTRE ET ANCO DI LIRE CENTO E CINQUANTA DE PICCIOLI FRA L. ACUSATORI ET CAPTORI

Son curioso di sentire la vostra opinione.

Grazie,

Giulio

 

Modificato da GiulioB
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Piccolo: (anche picciolo, pizolo) nome usato in tutta l'Italia per le monete di minor valore. Il termine cominciò ad entrare in uso quando accanto al denaro oramai svalutato (denarus parvus) si cominciarono a battere i primi grossi. Forse il primo piccolo fu emesso a Venezia dal doge Sebastiano Ziani.
 

https://it.wikipedia.org/wiki/Monete_di_Venezia

 

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Ciao!

Non mi fossilizzerei sul vocabolo scritto, tanto più che a Venezia non si è mai detto/scritto piccioli, semmai piccoli ... anche se nel volgo comune si sono quasi subito trasformati in bagattini. Quello che contava era la dizione orale, quella scritta era usata dai pochi eruditi ..... l'analfabetismo era la regola.

Nel 1616 i bagattini (piccoli) non venivano nemmeno più coniati, ma si coniavano ancora i doppi bagattini.

Certo la scritta è desueta e rimanda ad un paio di secoli prima, quando c'era la Lira di Grossi e la Lira a Grossi; la Lira di piccoli e la lira a piccoli.

Non credo però ci si riferisca al soldo da 12 bagattini o al bezzo da 6 bagattini; se così fosse avrebbero scritto addirittura soldo o bezzo. Probabile che abbiano voluto mettere una moneta che, pur non emessa da tempo, era ancora molto conosciuta tra il povero popolo ....

N.B. Il piccolo (chiamato poi bagattino) non era altro che il denariorum venezianorum parvorum

saluti

luciano

Modificato da 417sonia
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Grazie mille per le risposte e per i rimandi alle precedenti interessantissime discussioni, mi sto facendo una cultura ;) 

Quindi, se il piccolo = bagattino = denarius parvus, la ‘lira de piccioli’ in questione fa riferimento nel gergo e nei numeri ad una moneta di conto ed in particolare alla desueta libra denariorum venezianorum parvorum o Libra Ven. equivalente a 240 denarii parvi o piccoli o bagattini —> totale di 36’000 bagattini (150 x 240) = 3’000 soldi (36’000/12) = 150 lire (3’000/20).

Questo, nel 1616, immagino non significasse che l’ammenda doveva necessariamente venir pagata in moneta minuta, l’importante era corrispondere il totale - esempio 18’000 doppi bagattini o 6’000 bezzi o 3’000 soldi o altre combinazioni con monete di maggior valore, corretto?


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10 ore fa, GiulioB dice:

Grazie mille per le risposte e per i rimandi alle precedenti interessantissime discussioni, mi sto facendo una cultura ;) 

Quindi, se il piccolo = bagattino = denarius parvus, la ‘lira de piccioli’ in questione fa riferimento nel gergo e nei numeri ad una moneta di conto ed in particolare alla desueta libra denariorum venezianorum parvorum o Libra Ven. equivalente a 240 denarii parvi o piccoli o bagattini —> totale di 36’000 bagattini (150 x 240) = 3’000 soldi (36’000/12) = 150 lire (3’000/20).

Questo, nel 1616, immagino non significasse che l’ammenda doveva necessariamente venir pagata in moneta minuta, l’importante era corrispondere il totale - esempio 18’000 doppi bagattini o 6’000 bezzi o 3’000 soldi o altre combinazioni con monete di maggior valore, corretto?

 

Ciao!

Devo prendere carta, penna e calcolatrice e poi ti dico :blush:


  • 3 mesi dopo...
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Ciao a tutti!

qualche giorno fa bazzicando per Venezia ho scovato sulla facciata della chiesa di Santo Stefano un’altra lapide degli esecutori contro biastema. In questo caso l’avviso risale al 1633, quindi quasi una ventina d’anni dopo quello di campo San Giacomo (1616). Il riferimento alle lire di piccoli è ancora presente, in questo caso però l’ammenda è stata aumentata a 200 lire contro le 150 del 1616…una bella differenza. Chissà, magari l’inflazione :)

Secondo un interessante post di @gioal (qui sotto), 200 lire rappresentavano una bella cifra per un popolano medio a cui si aggiungeva il rischio di finire su una galea di sforzati, che non era una proprio una gran prospettiva.

Nomi importanti tra i firmatari (Francesco Morosini, Nicolò Contarini, Alvise Mocenigo), ma solo omonimi dei più famosi dogi ;) 

Saluti,

Giulio

IMG_4307.jpeg

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Inviato

Molto interessante vedere che i marmi fungevano da bandi.

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