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Una splendida statua di ninfa del II secolo trovata nel fango


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Una splendida statua di ninfa del II secolo trovata ora nel fango di una città romana che fu governata da Plinio il Giovane

 

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Foto: Dipartimento Scavi e Ricerche della Direzione Generale dei Beni Culturali e dei Musei del Ministero della Cultura e del Turismo turco

Una splendida ninfa scolpita nel marmo, che doveva adornare un ninfeo romano del II secolo, nella città di Amastris, oggi provincia turca del Mar Nero, nel distretto di Amasra di Bartın, è stata portata alla luce in questi giorni dagli archeologi, a una profondità di tre metri dal piano di campagna.. Gli archeologi che hanno compiuto la scoperta datano la statua – che è integra, al di là della decurtazione del naso e della mano destra – al II secolo d. C. Il manufatto di marmo – alto 1,53 centimetri – sarà presto esposto al Museo Amasra. L’annuncio del ritrovamento è stato dato stamattina.

La costa di Amasra ospitò la colonia fenicia Sesamus nel XII secolo a.C. Il periodo di massimo splendore della colonia fu durante il regno della principessa iraniana Amastris. Importanti vestigia risalgono però all’epoca romana. Successivamente divenne uno dei più importanti porti fortificati bizantini sulla sponda meridionale del Mar Nero.

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ninfa-3.jpg.webp Foto: Dipartimento Scavi e Ricerche della Direzione Generale dei Beni Culturali e dei Musei del Ministero della Cultura e del Turismo turco

Il sito in cui è avvenuta ora questa clamorosa scoperta venne donato al Ministero della Pubblica Istruzione turca nel 2014 e successivamente – nel 2017 – iniziarono i lavori per la costruzione di una scuola. Ma il progetto non fu avviato perché durante gli scavi si iniziarono a trovare reperti romani. Furono così predisposte, dopo il vincolo dell’area, indagini sistematiche.

Gli scavi sono ora effettuati sotto la direzione del Museo di Amasra – direttore dello scavo è l’archeologo Zübeyde Kuru – e la consulenza scientifica dell’Università Bartın. A loro si deve il prodigioso rinvenimento delle ninfa che regge un vaso dal quale doveva cadere l’acqua che alimentava una vasca o uno specchio d’acqua.

ninfa-4.jpg.webp Foto: Dipartimento Scavi e Ricerche della Direzione Generale dei Beni Culturali e dei Musei del Ministero della Cultura e del Turismo turco

Plinio il Giovane, mentre era governatore di Bitinia e Ponto, in una lettera a Traiano, descrisse Amastri come una bella città, con un lungo viale, fiancheggiato su un lato da un corso d’acqua, che in realtà era un canale di scolo, sporco e nauseante; Plinio ottenne dall’imperatore il permesso di ricoprirlo. Probabilmente, in questo periodo, ebbe modo di impostare correlati lavori idraulici di risanamento – contava, infatti, sull’esperienza accumulata a Roma – valorizzando le acque chiare. In una moneta del periodo di Traiano, Amastri è nominata con il titolo di Metropoli. Continuò ad essere una città di una certa importanza fino al VII secolo.

Plinio Cecilio Secondo era nato a Novum Comum (oggi Como) nel 61 o 62 da una ricca famiglia di rango equestre. Suo padre Lucio Cecilio era morto nel 70 e il bambino era stato preso sotto la tutela dello zio materno, Plinio il Vecchio, alla cui morte avvenuta nel 79, a Pompei, durante il disastro provocato dal Vesuvio, essendo stato nominato per testamento figlio adottivo, prese i nomi di Gaio e Plinio. Poiché era ancora minorenne, Plinio fu affidato all’amico di famiglia Verginio Rufo, che già si era preso cura di lui subito dopo la morte del padre.

Plinio il Giovane si trasferì a Roma dove concluse gli studi e avviò la propria attività nel campo della legge – fu avvocato -, della cultura e della politica.

Nel 98, sotto Traiano, a Roma, Plinio il Giovane fu prefetto dell’erario di Saturno, ossia soprintendente del tesoro. Nel 100 divenne console suffetto per due o tre mesi, poi augure e curatore dell’alveo del Tevere e delle rive delle cloache di Roma. Chiuse la carriera con la nomina nel 111 a governatore della provincia della Bitinia e Ponto come legatus Augusti pro praetore, una carica che gli fu confermata dal Senato essendo quella una provincia senatoria. Era ancora governatore quando morì, nel 113 o 114, probabilmente proprio in Bitinia. Ora è possibile chiedersi se la statua della ninfa fosse stata collocata durante questi anni o in quelli immediatamente successivi – siamo proprio all’inizio del II secolo – in seguito all’azione di riordinamento disposto da questo splendido intellettuale e amministratore.

https://www.stilearte.it/una-splendida-statua-di-ninfa-del-ii-secolo-trovata-ora-nel-fango-di-una-citta-romana-che-fu-governata-da-plinio-il-giovane/


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speriamo che non la coprano con un telo per nascondere la parte nuda.


Inviato
14 minuti fa, dux-sab dice:

speriamo che non la coprano con un telo per nascondere la parte nuda.

 

No, basta aggiungere una semplice e piccola foglia d'acanto d'oro, come fecero i Pontefici della Controriforma oppure basterebbe posizionarla in modo obliquo cosicché si formi un'ombra nelle zone intime...


Inviato

Bello ed importante ritrovamento, soprattutto di una opera pressochè integra .


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