ARES III Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #201 Inviato 26 Settembre, 2023 Nei miei precedenti interventi avevo sottolineato la questione scabrosa e ingombrante del tradimento. Ecco un estratto in merito: CHE COSA AVREMMO DOVUTO FARE L’8 SETTEMBRE 8/12/1998 L’armistizio del 1943 ha dimostrato l’inaffidabilità dell’Italia. Di questo giudizio morale paghiamo ancora le conseguenze. L’alternativa era di ‘perdere bene’, lasciando il Sud agli anglo-americani e creando un regno del Nord con capitale Torino. di Gino BIRINDELLI Pubblicato in: LA RUSSIA A PEZZI - n°4 - 1998 L’8 SETTEMBRE 1943 L’ITALIA NON HA perso l’onore militare, come si tende a far credere. Ha perso l’onore politico. Se ancora oggi soffriamo di una crisi di credibilità internazionale è perché per due volte in un quarto di secolo, nella prima come nella seconda guerra mondiale, abbiamo abbandonato l’alleato liberamente scelto. Non per colpa o per decisione delle forze armate, che furono mandate a morire in una guerra sbagliata nei tempi e nei modi, ma per l’incapacità e per la mancanza di cultura militare della nostra classe dirigente. Se ancora oggi l’Italia è considerata politicamente inaffidabile, la causa sta nel tradimento dell’8 settembre. Vorrei qui esporre sinteticamente la mia tesi: l’armistizio di Cassibile era evitabile. L’alternativa sarebbe stata di spostare la capitale a Torino, di costituire un regno del Nord. Attestandoci subito sulla Linea gotica, avremmo continuato una guerra comunque persa ma che si poteva ancora «perdere bene». Avremmo fatto la fine della Germania e del Giappone, che, vista nel lungo periodo, non è stata certo una brutta fine. https://www.limesonline.com/cartaceo/che-cosa-avremmo-dovuto-fare-l8-settembre Non è tanto la questione sul che cosa si sarebbe dovuto fare, per me, ma piuttosto cosa prima di sarebbe dovuto evitare. Comunque sia il mito sulla nostra affidabilità politica nasce proprio per le scelte di un sovrano poco oculato (tradotto in parole semplici: incompetente lui assieme ai suoi consiglieri). 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
viganò Inviato 26 Settembre, 2023 Autore Condividi #202 Inviato 26 Settembre, 2023 Buongiorno a tutti. Citerò volentieri le fonti ove necessario. Vorrei però al contempo evitare che la discussione diventi come certi manuali accademici, con alcune pagine composte da due righe di testo e tutto il resto note a pié di pagina....😆 che fanno perdere il senso dello scritto e conciliano il sonno.... Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
ARES III Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #203 Inviato 26 Settembre, 2023 Partiamo ora da una premessa: l'Italia prefascista era una monarchia costituzionale (grosso modo) e si inspirava a quella britannica. In una monarchia costituzionale la funzione e le competenze del re e quelle del Parlamento sono ben delineate. Ora si cercherà di mostrare utilizzando le osservazioni del Prof. Luigi Salvatorelli (storico, giornalista, fine accademico, uno tra i fondatori del partito d'azione, quindi uomo politicamente moderato e lontano dalle sirene rosse e nere) che il sovrano ha commesso più volte degli atti contro la costituzione. Infatti secondo Salvatorelli "la decisione dell’intervento fu il primo dei tre “colpi di Stato” di Vittorio Emanuele III: nel maggio 1915, nell’ottobre 1922, quando incaricò Mussolini, e il 25 luglio 1943 quando lo destituì" Ora da parte di uno storico moderato segnalare ben 3 colpi di stato (da intendere come assunzione strabordante di poteri che non gli competono) è un'accusa molto grave ed infamante. Se si trascura la questione delle camere in epoca fascista (perché non si possono considerare elette in modo democratico), tuttavia i primi due "colpi di stato" sono avvenuti con il Parlamento votato dai cittadini (non a suffragio universale, però, perché si dovrà attendere il 1946). Solamente per uno di questi due fatti un sovrano sarebbe potuto essere destituito: per aver attentato alla costituzione e ad aver usurpato le competenze dell'assemblea legislativa. Consiglio: BREVE STORIA DI UN COLPO DI STATO, DALLA TRIPLICE AL PATTO DI LONDRA L’intervento italiano nella guerra europea. Marco Zenatelli ISBN 978-88-7541-341-0 Con la stipulazione segreta del Patto di Londra, il 26 aprile 1915, Vittorio Emanuele III, Salandra e Sonnino, all’insaputa del Parlamento e del capo di S.M. dell’esercito Cadorna, rovesciarono la Triplice Alleanza con Germania e Austria- ungheria, imponendo la guerra a un Parlamento a maggioranza neutralista. Per una settimana l’Italia si trovò quindi alleata con entrambi gli schieramenti: questa è la storia di quel colpo di stato. Marco Zenatelli (Verona 1956), cultore di storia diplomatica della Grande guerra, è magistrato a Verona, dove è sostituto procuratore della Repubblica, è coautore di Una guerra da Re (Ga- spari, 2007 10 minuti fa, viganò dice: Buongiorno a tutti. Citerò volentieri le fonti ove necessario. Vorrei però al contempo evitare che la discussione diventi come certi manuali accademici, con alcune pagine composte da due righe di testo e tutto il resto note a pié di pagina....😆 che fanno perdere il senso dello scritto e conciliano il sonno.... E questo non va bene, e l'altra cosa non va bene, solo quello che dice lei va bene? Tra l'altro ci è stato chiesto di fare in tal modo, perché vuole fare l'anarchico ? Le regole valgono sempre e per tutti, anche per il re e per i suoi sostenitori! 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
ARES III Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #204 Inviato 26 Settembre, 2023 In teoria V.E. III dal 1915 poteva essere considerato tecnicamente non più come sovrano legittimo ma come tiranno ed usurpatore, dal momento che aveva infranto la costituzione. Quindi da quel momento in poi non lo si dovrebbe neppure considerare come il re ma come un dittatore! 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
Pxacaesar Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #205 Inviato 26 Settembre, 2023 13 minuti fa, ARES III dice: Partiamo ora da una premessa: l'Italia prefascista era una monarchia costituzionale (grosso modo) e si inspirava a quella britannica. In una monarchia costituzionale la funzione e le competenze del re e quelle del Parlamento sono ben delineate. Ora si cercherà di mostrare utilizzando le osservazioni del Prof. Luigi Salvatorelli (storico, giornalista, fine accademico, uno tra i fondatori del partito d'azione, quindi uomo politicamente moderato e lontano dalle sirene rosse e nere) che il sovrano ha commesso più volte degli atti contro la costituzione. Infatti secondo Salvatorelli "la decisione dell’intervento fu il primo dei tre “colpi di Stato” di Vittorio Emanuele III: nel maggio 1915, nell’ottobre 1922, quando incaricò Mussolini, e il 25 luglio 1943 quando lo destituì" Ora da parte di uno storico moderato segnalare ben 3 colpi di stato (da intendere come assunzione strabordante di poteri che non gli competono) è un'accusa molto grave ed infamante. Se si trascura la questione delle camere in epoca fascista (perché non si possono considerare elette in modo democratico), tuttavia i primi due "colpi di stato" sono avvenuti con il Parlamento votato dai cittadini (non a suffragio universale, però, perché si dovrà attendere il 1946). Solamente per uno di questi due fatti un sovrano sarebbe potuto essere destituito: per aver attentato alla costituzione e ad aver usurpato le competenze dell'assemblea legislativa. Consiglio: BREVE STORIA DI UN COLPO DI STATO, DALLA TRIPLICE AL PATTO DI LONDRA L’intervento italiano nella guerra europea. Marco Zenatelli ISBN 978-88-7541-341-0 Con la stipulazione segreta del Patto di Londra, il 26 aprile 1915, Vittorio Emanuele III, Salandra e Sonnino, all’insaputa del Parlamento e del capo di S.M. dell’esercito Cadorna, rovesciarono la Triplice Alleanza con Germania e Austria- ungheria, imponendo la guerra a un Parlamento a maggioranza neutralista. Per una settimana l’Italia si trovò quindi alleata con entrambi gli schieramenti: questa è la storia di quel colpo di stato. Marco Zenatelli (Verona 1956), cultore di storia diplomatica della Grande guerra, è magistrato a Verona, dove è sostituto procuratore della Repubblica, è coautore di Una guerra da Re (Ga- spari, 2007 E questo non va bene, e l'altra cosa non va bene, solo quello che dice lei va bene? Tra l'altro ci è stato chiesto di fare in tal modo, perché vuole fare l'anarchico ? Le regole valgono sempre e per tutti, anche per il re e per i suoi sostenitori! Ciao, grazie per questi tuoi ennesimi interventi che parlano di Storia, didattici e con citazioni anche degli autori, quindi non frutto di fantasie personali..... Sicuramente degne di essere approfondite da quelli che come me non sono storici e vogliono documentarsi più approfonditamente. 🙂 ANTONIO 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
lorluke Inviato 26 Settembre, 2023 Supporter Condividi #206 Inviato 26 Settembre, 2023 11 minuti fa, ARES III dice: In teoria V.E. III dal 1915 poteva essere considerato tecnicamente non più come sovrano legittimo ma come tiranno ed usurpatore, dal momento che aveva infranto la costituzione. Quindi da quel momento in poi non lo si dovrebbe neppure considerare come il re ma come un dittatore! Forse bisognerebbe approfondire un pochino la Storia prima di fare affermazioni così forti. Anzitutto, l'intervento in guerra al fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia non era certo un desiderio personale di Vittorio Emanuele III ma di ampi strati della popolazione. Le motivazioni erano varie: c'era chi vedeva negli Imperi centrali delle autocrazie pericolose, che se avessero vinto avrebbero sottomesso l'intera Europa. Costoro ritenevano necessario che Austria e Germania andassero fermate, anche perché molto probabilmente (se avessero vinto) si sarebbero in futuro vendicate del "tradimento" italiano. C'era, invece, chi coltivava il sogno di completare l'unità nazionale e, magari, espandersi anche nel Mediterraneo, con qualche nuovo possedimento nei Balcani, in Albania e in Turchia. A favore dell'intervento c'erano gli studenti, i futuristi e gran parte della borghesia. Dall'altro lato, invece, c'erano coloro che volevano che l'Italia si mantenesse neutrale. Le motivazioni alla base del non intervento erano fondamentalmente due: 1. Evitare che l'Italia subisse migliaia di morti e feriti (desiderio incarnato, in particolare, dalla Chiesa). 2. Evitare un'eventuale sconfitta militare, dato che l'esercito non era pronto per un conflitto del genere (tesi portata avanti da Giolitti). Queste erano le due anime del Paese nel 1914-15. Come si può vedere, nessuno smaniava particolarmente per entrare in guerra al fianco delle Potenze centrali, se non una minoranza assoluta. Riguardo alle promesse tedesche di cedere Trento e Trieste in cambio della neutralità, ebbene queste erano soltanto delle promesse fatte dalla Germania ma a cui l'Austria fu sempre poco incline a soddisfare, se non quando ormai era troppo tardi, ovvero quando sapevano tutti che l'Italia stava per firmare un patto con la Triplice Intesa. La Chiesa si spese moltissimo per cercare di convincere l'Imperatore Franceso Giuseppe a cedere qualcosa subito (non a guerra finita) ma questi si rifiutò. Veniamo ora al presunto colpo di Stato fatto da Vittorio Emanuele III nel 1915. Come sappiamo, coloro che architettarono il Patto di Londra furono Vittorio Emanuele III, Salandra (Presidente del Consiglio) e Sonnino (Ministro degli Esteri). Secondo lo Statuto Albertino, il Re poteva dichiarare guerra di sua iniziativa ma il governo doveva poi ottenere il benestare del Parlamento. Il problema era che il Parlamento era in maggioranza filo-giolittiano e, quindi, sfavorevole all'intervento. La situazione era, quindi, complessa: Salandra, non avendo l'appoggio delle camere, il 13 maggio 1915 si dimise dall'incarico. Il Re offrì, quindi, l'incarico a Giolitti (che aveva in mano il Parlamento) ma costui rifiutò, temendo la reazione delle migliaia di manifestanti favorevoli all'ingresso in guerra e galvanizzati da Gabriele D'Annunzio. Vittorio Emanuele III ridiede così l'incarico al dimissionario Salandra e il 20 maggio il Parlamento votò per concedere al governo i poteri per la guerra. Quindi, alla fine, il Parlamento approvò l'entrata in guerra. Fonti utilizzate: Wikipedia e questo meraviglioso video di Alessandro Barbero che consiglio caldamente a tutti. 2 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
lorluke Inviato 26 Settembre, 2023 Supporter Condividi #207 Inviato 26 Settembre, 2023 (modificato) P.S. Per quanto riguarda la questione del “tradimento italiano” nella Prima Guerra Mondiale, di cui tanto si è discusso, Barbero (nel video sopracitato) spiega giustamente che l’Italia non aveva alcun obbligo nei confronti dell’Austria, dato che questa aveva deciso di sua iniziativa di dichiarare guerra alla Serbia, senza prima consultarsi con i propri alleati. La Germania si schierò subito con gli austriaci perché gli si stava presentando su un piatto d’argento l’occasione che stava aspettando da anni: poter finalmente sfoderare tutta la propria forza militare ed imporsi come la più grande potenza europea. L’Italia, invece, non aveva intenzione di farsi trascinare in una guerra del genere, scoppiata per vendetta austriaca nei confronti dell’attentato all’Arciduca Ferdinando a Sarajevo. Perciò, se gli austriaci ci tenevano veramente così tanto all’alleanza con l’Italia non dovevano agire in maniera così impulsiva nel dichiarare guerra alla Serbia ma dovevano prima consultarsi con i propri alleati. Modificato 26 Settembre, 2023 da lorluke 2 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
ARES III Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #208 Inviato 26 Settembre, 2023 Ho solo scritto degli articoli su riveste storico-giuridiche....quindi hai proprio ragione devo approfondire! Ma va stai usando Wikipedia e Barbero (rispettabilissimo Professore) ma lui è un medievalista! Quindi consiglierei di approfondire su testi specialistici. Dal momento che utilizzi un medievalista allora ti consiglio di approfondire l’istituto dell’impeachment, che nasce nell’Inghilterra medioevale, a seguito della crisi costituzionale del 1376, in cui il Parlamento rivendicò a sé il diritto di giudicare i Ministri del Re colpevoli di gravi reati, sottraendo questo potere al Consiglio privato della Corona (Curia Regis)...ed alla sua evoluzione. Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
lorluke Inviato 26 Settembre, 2023 Supporter Condividi #209 Inviato 26 Settembre, 2023 (modificato) A proposito degli amorevoli e fedelissimi alleati austriaci, vorrei ricordare la figura di Franz Conrad von Hötzendorf, capo di stato maggiore dell'esercito austro-ungarico nonché uno degli uomini più influenti dell'epoca. Riporto dei virgolettati da Wikipedia, cosicché non mi si possa accusare di eventuali manipolazioni: "Noto per la sanguinosa repressione negli scioperi triestini del 1902 e per la forte ostilità nei confronti degli italiani, che considerava la causa della decadenza dell'Impero austro-ungarico [...] von Hötzendorf divenne promotore di varie riforme all'interno dell'esercito, nell'ottica del suo ammodernamento e di un'ulteriore sviluppo del potenziale bellico dell'impero. Consapevole della difficile situazione politica e strategica dell'impero, tentò di evitare al suo Paese una guerra su più fronti, pianificando delle offensive preventive: già nel 1908 propose all'imperatore Francesco Giuseppe di assalire l'Italia - alla quale l'Impero austro-ungarico era legato sin dal 1882 dalla Triplice alleanza - mentre buona parte dell'esercito italiano era impegnato a prestare soccorso ai terremotati calabresi e siciliani durante il terremoto di Messina e Reggio Calabria. Nel 1911 ripropose una guerra preventiva contro l'Italia, impegnata in Libia, e in seguito contro la Serbia. Secondo lo storico Hew Strachan: «Hötzendorf propose una guerra preventiva contro la Serbia nel 1906, e lo ha fatto di nuovo nel 1908-9, nel 1912-13, nel mese di ottobre 1913 e maggio 1914: tra il 1º gennaio 1913 e il 1º gennaio 1914, propose quindi il conflitto contro la Serbia ben cinque volte». Tuttavia, l'imperatore Francesco Giuseppe ed il ministro degli esteri von Aehrenthal si opposero sempre a tali disegni". https://it.wikipedia.org/wiki/Franz_Conrad_von_Hötzendorf Perciò, siamo seri: l'alleanza tra Italia ed Austria-Ungheria stava scomoda ad entrambe le nazioni. L'unica ragione per cui è nata la Triplice Alleanza è perché sia l'Italia che l'Austria ambivano ad essere alleate con la Germania, che ai primi del '900 si giocava con la Gran Bretagna il primato per essere la principale potenza europea. Sia l'Italia che l'impero austro-ungarico mal sopportavano questa loro alleanza. Da un lato, l'Italia sognava di recuperare le ultime terre irredente (Trento, Trieste, Istria e Dalmazia), mentre dall'altro gli austriaci non desideravano altro che colpire l'Italia per vendicarsi delle sconfitte subite nell'arco delle guerre d'indipendenza. 4 ore fa, ARES III dice: Ma va stai usando Wikipedia e Barbero (rispettabilissimo Professore) ma lui è un medievalista! Quindi consiglierei di approfondire su testi specialistici. Magari lo farò. Ma, intanto, rispondi nel merito, portando elementi che smentiscano quanto ho scritto. Altrimenti anche Barbero e Wikipedia sono più che sufficienti. EDITATO DA CdC Questo intervento non aggiunge nulla alla discussione in essere. Chiedo pertanto al @CdC di cancellarlo. (FATTO) Modificato 26 Settembre, 2023 da CdC 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
ARES III Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #210 Inviato 26 Settembre, 2023 7 minuti fa, lorluke dice: scioperi triestini del 1902 Patetiche le tesi sugli scioperi https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sciopero_generale_del_1904 Basta vedere con quale ferocia si scagliavano gli Italiani sugli scioperanti Italiani....stesso periodo e stesse problematiche , risolte allo stesso modo. 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
lorluke Inviato 26 Settembre, 2023 Supporter Condividi #211 Inviato 26 Settembre, 2023 (modificato) Dato che Wikipedia è considerata forse poco attendibile o, comunque, una fonte di serie B, aggiungo anche l'enciclopedia Treccani, che conferma come il "buon" Franz Conrad von Hötzendorf fosse stato più volte sul punto di aprire dei conflitti preventivi con Serbia ed Italia. Quest'ultima, in particolare, era "da lui considerata come il nemico tradizionale" (cito testualmente parole della Treccani). https://www.treccani.it/enciclopedia/conrad-von-hotzendorff-franz-barone-poi-conte_(Enciclopedia-Italiana)/ Modificato 26 Settembre, 2023 da lorluke Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
Pontetto Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #212 Inviato 26 Settembre, 2023 A mio avviso, questa è una discussione molto interessante. Affinché possa serenamente proseguire (e non essere chiusa), è bene evitare scontri personali. Commentiamo e ribattiamo solo alle idee ed alle affermazioni. A me personalmente piace leggere pensieri diversi dai miei 3 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
Arka Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #213 Inviato 26 Settembre, 2023 Il 11/9/2023 alle 22:18, ARES III dice: Da austro-ungarico dico che il Südtirol non è mai stata italiana e che la sua separazione dall'Austria è stato un atto di spudorata violenza. Basta aprire un manuale di storia per capire che Bozen non è italiana come Rodi. Invece, lo è stata. Infatti il Sudtirolo era incluso nella Decima Regio dell'Italia romana. In seguito fece parte del Regno d'Italia sotto Ostrogoti e Longobardi e infine del Regno d'Italia Carolingio. Nel secolo XII divenne la Contea di Tirolo - Gorizia sotto Alberto I conte in Val Venosta. Nel 1274 la Contea si divise in Contea di Tirolo sotto Mainardo II e Contea di Gorizia sotto Alberto II. Rimase indipendente fino al 1363 quando su decisione di Margherita Maultasch si unì agli Asburgo. Scusate l'O.T. Arka Diligite iustitiam 5 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
ARES III Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #214 Inviato 26 Settembre, 2023 2 minuti fa, Arka dice: Invece, lo è stata. Infatti il Sudtirolo era incluso nella Decima Regio dell'Italia romana. In seguito fece parte del Regno d'Italia sotto Ostrogoti e Longobardi e infine del Regno d'Italia Carolingio. Nel secolo XII divenne la Contea di Tirolo - Gorizia sotto Alberto I conte in Val Venosta. Nel 1274 la Contea si divise in Contea di Tirolo sotto Mainardo II e Contea di Gorizia sotto Alberto II. Rimase indipendente fino al 1363 quando su decisione di Margherita Maultasch si unì agli Asburgo. Scusate l'O.T. Arka Diligite iustitiam Risponderò qui solo ad @Arka per rispetto che ho nei suoi confronti. Quello che dici è vero, ma tu stai mettendo sullo stesso piano l'impero romano con l'Italia. Allora per fare l'Unità d'Italia avremmo dovuto conquistare e liberare mezza Europa e tutto il Mediterraneo ? Ad esempio anche l'Iraq faceva parte dell'impero sotto Traiano... L'idea e la consapevolezza politica dell'Italia arriva con la pace di Lodi ben successivamente al 1363. Quindi il Tirolo meridionale (lo dico all'italiana) politicamente e culturalmente non ha mai fatto parte dell'Italia, con buona pace di coloro che credono anche che VEIII è il migliore dei re possibili (parafrasando Leibniz). PS: al signore che subito mette le faccine (senza neppure riflettere un'istante) ricordo di seguire le lezioni di Barbero proprio sul tema... 2 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
viganò Inviato 26 Settembre, 2023 Autore Condividi #215 Inviato 26 Settembre, 2023 Buongiorno a tutti. Un breve riepilogo dei capitoli che abbiamo trattato in precedenza, confidando che il piccolo "indice" che mi appresto a proporre sia utile ai Lettori per non perdere il filo del ragionamento: PRIMO CAPITOLO: L'ascesa al Trono e la c.d. Epoca giolittiana; (post #10) SECONDO CAPITOLO: La Prima guerra mondiale; (post #84) TERZO CAPITOLO: Dalla fine della Prima guerra mondiale all'avvento del Fascismo. (post #151) Un saluto cordiale e a presto. Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
CdC Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #216 Inviato 26 Settembre, 2023 Ci troviamo costretti a intervenire nuovamente in questa discussione visto che i precedenti appelli, anche dell'Amministratore, non sembrano aver sortito effetto. Così, ho provveduto ad oscurare diversi messaggi in cui l'argomento della discussione era completamente dimenticato a favore di una serie di sproloqui conditi anche da attacchi personali. La posizione dello staff è ben sintetizzata in uno dei pochi post razionali di oggi: 5 ore fa, Pontetto dice: ...questa è una discussione molto interessante. Affinché possa serenamente proseguire (e non essere chiusa), è bene evitare scontri personali. Ci auguriamo che possa essere così, evitandoci di dover prendere decisioni che comportino la chiusura della discussione, e non solo. 4 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
santi53 Inviato 26 Settembre, 2023 Condividi #217 Inviato 26 Settembre, 2023 4 ore fa, Arka dice: Invece, lo è stata. Infatti il Sudtirolo era incluso nella Decima Regio dell'Italia romana. In seguito fece parte del Regno d'Italia sotto Ostrogoti e Longobardi e infine del Regno d'Italia Carolingio. Nel secolo XII divenne la Contea di Tirolo - Gorizia sotto Alberto I conte in Val Venosta. Nel 1274 la Contea si divise in Contea di Tirolo sotto Mainardo II e Contea di Gorizia sotto Alberto II. Rimase indipendente fino al 1363 quando su decisione di Margherita Maultasch si unì agli Asburgo. Scusate l'O.T. Arka Diligite iustitiam Complimenti Arka, per la verita' storica e l' onesta' intellettuale che rivela il suo pensiero. Dalle sue parole sempre traspare la vera cultura mitteleuropea. 1 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
viganò Inviato 27 Settembre, 2023 Autore Condividi #218 Inviato 27 Settembre, 2023 @santi53 Mi associo senza riserve al pensiero formulato nel post che precede. Un saluto e a presto. 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
viganò Inviato 30 Settembre, 2023 Autore Condividi #219 Inviato 30 Settembre, 2023 Buongiorno a tutti. Riporto in alto nella pagina dedicata alla Storia questa discussione: un argomento con 4700 visualizzazioni mica può finire in seconda pagina....😉 Non appena possibile, darò seguito alla disamina dedicata al nostro penultimo Sovrano. Un saluto e a presto. 1 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
torpedo Inviato 4 Ottobre, 2023 Condividi #220 Inviato 4 Ottobre, 2023 In una recente trasmissione televisiva “Belve” condotta dalla giornalista Francesca Fagnani, Emanuele Filiberto di Savoia, ha dichiarato che suo padre ha sbagliato a non chiedere scusa per le leggi razziali, questa notizia è stata riportata sui principali quotidiani. Emanuele Filiberto di Savoia ha aggiunto nell’intervista, “ Io avrei voluto che quello che ho fatto io ben dopo: mi scuso per le leggi razziali, fosse stato fatto anche prima” ( notizia tratta da Il Giorno del 3/10/2023). Purtroppo invece non si sono mai scusati, Vitt.Em III, il figlio Umberto II e il nipote Vittorio Emanuele di Savoia ( padre di Emanuele Filiberto). Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
viganò Inviato 4 Ottobre, 2023 Autore Condividi #221 Inviato 4 Ottobre, 2023 @torpedo Grazie per il contributo. Appena possibile, torniamo a parlare di Storia. Un saluto e a presto. 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
viganò Inviato 18 Ottobre, 2023 Autore Condividi #222 Inviato 18 Ottobre, 2023 Buongiorno a tutti. Abbiate pazienza ma tra poco riprenderemo la discussione. Il tempo è sempre tiranno.🙄 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
viganò Inviato 28 Ottobre, 2023 Autore Condividi #223 Inviato 28 Ottobre, 2023 QUARTO CAPITOLO: L’avvento del Fascismo e la c.d. Marcia su Roma (1922) Riprendiamo le fila del discorso dal post#215 per discutere delle cause di quanto accadde nell’ottobre del 1922, con la nomina a Presidente del Consiglio dei Ministri di Benito Mussolini. Preliminarmente, occorre evidenziare che nel periodo tra il 1919 e il 1922 si succedettero ben sette governi (Orlando fino al giugno 1919, Nitti I fino al maggio 1920, Nitti II fino al giugno 1920, Giolitti fino al luglio 1921, Bonomi fino al febbraio 1922, Facta I fino ad agosto 1922 e Facta II fino al 31 ottobre 1922). Tale situazione era evidentemente indice di una crisi sociale e istituzionale di portata enorme, che aveva raggiunto il suo punto più alto nel c.d. “biennio rosso” durante il quale l’Italia fu attraversata da un’ondata di violenza senza pari e l’autorità dello Stato svilita al punto da essere più teorica che pratica, generando un sentimento di necessaria reazione in larga parte della popolazione. Il Fascismo fu abile a sfruttare questo sentimento ed a farsene interprete. Nessuno storico attento ai fatti e alle testimonianze dell’epoca può negare che l’Italia sia stata per un certo periodo sull’orlo di una guerra civile. Nel contesto di cui sopra, le forze politiche furono assai miopi. I Liberali ritennero i fascisti una forza in grado di ripristinare l’ordine e, con esso, l’economia dello Stato. I Popolari rifiutarono per pregiudizio una collaborazione con Giolitti e coi socialisti di Turati. Quest’ultimo, infine, fu messo da parte dai suoi stessi compagni, in gran parte massimalisti, che guardavano con maggior favore alla Russia che non alla tradizione del socialismo riformista italiano. Coloro i quali affermano che Vittorio Emanuele III sia stato il liquidatore dello Stato liberale dimenticano che, prima di affidare a Facta il mandato di formare il suo secondo Governo, convocò al Quirinale proprio Turati per sondare la possibilità di affidare il governo al saggio leader socialista. Se ciò non fu possibile, così come non fu possibile creare su basi solida qualsiasi altra combinazione governativa, non fu certo per l’azione del Re… Il 28 ottobre 1922 la Marcia su Roma fu in sostanza un avvenimento enfatizzato a bella posta dalla propaganda fascista per alimentare il mito della “Rivoluzione”. In realtà, quel giorno si dimise il Gabinetto Facta e dopo due giorni (30 ottobre) il Re - dopo le consultazioni di prassi - incaricò Mussolini di formare il Governo, che comprendeva fascisti, nazionalisti, liberali, popolari e demosociali ed ebbe tutte le caratteristiche del governo di coalizione. Il primo novembre, mentre il nuovo Gabinetto s’insediava, le squadre fasciste erano già tornate a casa in treno. Il Parlamento approvò a maggioranza il programma del primo Governo Mussolini, invero liberista e pragmatico. Appare evidente che l’accusa contro Sua Maestà il Re di aver “spalancato le porte” al Fascismo poggia su una visione dei fatti distorta a piacimento, come al solito al fine di trovare un capro espiatorio e nascondere la miopia delle forze politiche che non seppero trovare delle combinazioni governative alternative, quando non addirittura vedevano con favore una guerra civile. Un saluto cordiale e a presto con quinto capitolo dedicato all'instaurazione del Regime. Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
Pxacaesar Inviato 28 Ottobre, 2023 Condividi #224 Inviato 28 Ottobre, 2023 Tanto tempo e la montagna ha partorito il topolino. Visione di parte tesa unicamente a riabilitare la figura del piccolo sovrano, ma è impresa impossibile. Continui a fare politica e di basso livello storico. Intervento doveroso il mio che sarà anche l'ultimo 🙂. Ti lascio con i "quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo.... Il fatto che la tua discussione abbia avuto tante visualizzazioni non vuol dire che puoi scrivere di tutto....Ma ti viene consentito percui.....Felice prosecuzione 🙂 ANTONIO Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
santi53 Inviato 28 Ottobre, 2023 Condividi #225 Inviato 28 Ottobre, 2023 (modificato) Viviamo in democrazia (pur con tutti i suoi limiti e mancanze), ma quanta gioia nel vedere la nostra bandiera sventolare con i suoi bellissimi colori. Nei decenni passati siamo stati abituati a vedere altre tonalità di colore, quelle che qui sopra dicono "ti viene consentito....". Ma per carita', la storia e la vita non vi hanno insegnato proprio nulla? Modificato 28 Ottobre, 2023 da santi53 errore di ortografia Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
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