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Dracma cisalpina (chiusa)


Euskadi

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 @Pistola84 ero in viaggio e ho visto ora la discussione sulla dracma cisalpina e  conosco bene questa moneta con la scritta parzialmente rimossa perché in passato è stata nella mia collezione ed è un Pautasso tipo 4 se vuoi la corrispondenza con Arslan poi ci guardo

 

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  • 2 settimane dopo...
Il 20/8/2023 alle 13:15, Euskadi dice:

 @Pistola84 ero in viaggio e ho visto ora la discussione sulla dracma cisalpina e  conosco bene questa moneta con la scritta parzialmente rimossa perché in passato è stata nella mia collezione ed è un Pautasso 

5R.jpg.311fda25431243b0be09d8aeb5ff84fd.jpg

 

Ciao Euskadi, grazie mille del tuo prezioso commento. Scusami del ritardo ma ora ero in viaggio io :)

Ho entrambi i testi e ho seguito la tua indicazione. Riscontro una certa somiglianza di Diana e del leone con l’esemplare 30 di Pautasso (indicato come transizione tra 3* e 4* tipo). Per quanto riguarda la legenda sono ancora dubbioso.

Corrisponde ad una Arslan del 7* tipo attribuita a Boi/Cenomani.

Sono sulla strada corretta? Parere sulla legenda? Sembrano veramente delle virgolette…

Grazie mille ancora 

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Ciao @Pistola84 questa sotto è la stessa tipologia e la scritta vorrebbe essere letteralmente "MΣΣA   " che in origine era massa ,cioè il diminutivo di massalia cioè marsiglia, ma mancante della prima lettera A.

nell'esemplare che hai postato tu sono state cancellate parzialmente le lettere sopra il leone, per questo ti sembra strana la scritta , cosa che succedeva  raramente. Al dritto invece  veniva spesso danneggiato il conio col risultato di avere  una immagine illeggibile e quindi alcune serie di dracme sono tutte mancanti dell'immagine di artemis. 

IMG-20230907-WA0000.jpg

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Per quanto riguarda l'attribuzione ad una popolazione o ad un'altra ha poca importanza , perché non è per nulla un dato scientifico ma più che altro una "curiosità".  considera piuttosto l'area da dove si suppone  provenga questa tipologia, cioè il Piemonte orientale -liguria-emilia-bassa Lombardia. Se comunque vuoi sapere qualcosa riguardo le etnie a cui è associata: per Pautasso sono popolazioni pedemontane , Arslan è indeciso tra boii o cenomani, mentre la maggior parte, tra cui Gorini che è il più facile da reperire, la attribuiscono agli insubri.

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54 minuti fa, dux-sab dice:

questa è la mia, vedo che a differenza dalla precedente questa ha le S interrotte al centro.

pedemon rov.jpg

 

Si questa dovrebbe essere Pautasso tipo 3 che in questo caso oltre ad avere le esse interrotte dovrebbe avere due A alla fine , cioè MΣΣAA.    Si intuisce dal tipo di figura ma non si può vedere perché manca la parte finale della scritta.  Anzi forse si intravede solo una gambetta della seconda A

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Finalmente una bella discussione, grazie delle risposte.

Sono monete molto affascinanti, circolarono contemporaneamente alla monetazione romana repubblicana dopo la conquista della Gallia Cisalpina nel III-II secolo a.C.

Cerco costantemente una veneta (o venetica) ma sono difficili da trovare…

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Ciao @Pistola84  allego un estratto di uno scritto di G. Gorini dove spiega sinteticamente come classifica queste dracme.

 

Queste le sue parole:

Ad un secondo momento cronologico, che è poi il più importante per volume di emissioni e diffusione sul territorio, appartengono le emissioni imitanti le dracme pesanti di Massalia, ma con un peso calante e presenti in quattro tipi fondamentali. Infatti, contro il proliferare di tipi proposti dal Pautasso, proporrei queste semplificazioni,
tenendo conto delle normali variazioni di conio che si rivelano in tutte le emissioni antiche e talvolta anche di stile, tra un incisore di coni ed un altro, ma sempre
nell’ambito della stessa officina monetaria :
a.
ligure (Pautasso 1, 2, 3, 4, 5) 
b.
insubre (Pautasso 9 A, B, C, 10, 11, 12)
c.
cenomane (Pautasso 6,7 A, B, C) 
d.
veneto (Pautasso 8 A, B, C, D, E) 
 Nel gruppo Ligure abbiamo dracme anche con il Dritto aniconico, presenti nei ritrovamenti di Serra Riccò, Borgovercelli, Biandrate, e con pesi superiori ai 3 grammi.
 

Quindi colgo l'occasione per correggere il mio errore: infatti avevo scritto che il tipo Pautasso4 (a cui appartiene la tua dracma)  Gorini la attribuisce agli insubri, mentre come si può leggere nel testo, l'autore la  include nelle tipologie liguri.

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5 ore fa, Euskadi dice:

io ne avevo di venete in collezione , le ho vendute sopra i 500 euro però può capitare di trovarle anche attorno ai 200.  dipende dal momento , in questo periodo  sono molto care

 

Ne ho una veramente bella in collezione, acquistata anni fa per 220€ e non la venderei, ci sono troppo legato.

Scusa se mi permetto, perché non ne hai tenuta almeno una (o meglio due, delle due tipologie, se non erro).

 

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Ciao ARES , la mia è stata una scelta che ha riguardato tutta la collezione che ho deciso di vendere. Ho tenuto solo poche monete , le preferite , e ho venduto tutte altre . Proprio in questi giorni ho letto qui sul forum una discussione a questo riguardo e  ho pensato come altri che hanno avuto i miei stessi pensieri che sarebbe stato meglio lasciare ad altri il piacere che alcune di queste monete hanno dato a me. Senza tralasciare l'aspetto economico che ha la sua importanza. E poi ho visto belle monete ereditate e  vendute , da chi non è pratico dell'ambiente numismatico, per un decimo del valore e ho così preso la decisione. Ma anche venderle è stata un'esperienza molto interessante.

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Il 10/9/2023 alle 13:33, Euskadi dice:

Ciao @Pistola84  allego un estratto di uno scritto di G. Gorini dove spiega sinteticamente come classifica queste dracme.

 

Queste le sue parole:

Ad un secondo momento cronologico, che è poi il più importante per volume di emissioni e diffusione sul territorio, appartengono le emissioni imitanti le dracme pesanti di Massalia, ma con un peso calante e presenti in quattro tipi fondamentali. Infatti, contro il proliferare di tipi proposti dal Pautasso, proporrei queste semplificazioni,
tenendo conto delle normali variazioni di conio che si rivelano in tutte le emissioni antiche e talvolta anche di stile, tra un incisore di coni ed un altro, ma sempre
nell’ambito della stessa officina monetaria :
a.
ligure (Pautasso 1, 2, 3, 4, 5) 
b.
insubre (Pautasso 9 A, B, C, 10, 11, 12)
c.
cenomane (Pautasso 6,7 A, B, C) 
d.
veneto (Pautasso 8 A, B, C, D, E) 
 Nel gruppo Ligure abbiamo dracme anche con il Dritto aniconico, presenti nei ritrovamenti di Serra Riccò, Borgovercelli, Biandrate, e con pesi superiori ai 3 grammi.
 

Quindi colgo l'occasione per correggere il mio errore: infatti avevo scritto che il tipo Pautasso4 (a cui appartiene la tua dracma)  Gorini la attribuisce agli insubri, mentre come si può leggere nel testo, l'autore la  include nelle tipologie liguri.

 

Ho i testi di Pautasso e Arslan, letti e riletti. Ma Gorini no :(

Comunque, se capisco bene, Gorini sostituisce i Libui (o Libici) vercellesi con le popolazioni liguri. Liguri di origine pre-indoeuropea che (leggevo ultimamente) si sovrapposero e mescolarono con le popolazioni celtiche giunte nel VIII-VI secolo a.C., quindi i Libui stessi. Interessante, cercheró qualcosa. Grazie mille

 

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Il 10/9/2023 alle 14:44, ARES III dice:

Veneti, come questa ?

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Basta spendere subito 400/500€, altrimenti per spendere di meno bisogna attendere ed avere fortuna.

 

Questa la conosco bene vivendo io stesso in Francia. Ci ho ragionato piú volte ma queste incrostazioni proprio non me la fanno piacere. Aspetteró.

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43 minuti fa, Pistola84 dice:

Non mi sembra una buona idea toccare una moneta così. Preferisco pazientare.

 

Non lo devi fare tu, ci mancherebbe.

Ci sono esperti che possono consigliare sul da farsi, se intervenire o meno; ed eventualmente lo farebbero loro. Io personalmente non farei un grosso intervento, ma essenzialmente solo sopra il dorso del leone e in mezzo ai suoi arti.

 

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