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Inviato
11 ore fa, ARES III dice:

Quando parlavo dei problemi lavorativi (anche stupidi):

l’ex poliziotta per la Stradale di Guardamiglio (Lodi) 34enne espulsa il 7 novembre 2019 per un un tatuaggio sul polso

https://www.open.online/2023/08/20/arrianna-virgolino-poliziotta-espulsa-tatuaggio-appello-meloni/

 

Mi sembra abbastanza folle che nel 2023 per un po' di inchiostro sulla pelle vengano a meno le capacità professionali.

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Inviato
1 ora fa, SAURON05 dice:

Mi sembra abbastanza folle che nel 2023 per un po' di inchiostro sulla pelle vengano a meno le capacità professionali.

 

Ecco perché dicevo che era controproducente dal punto di vista lavorativo. Ma nelle forze dell'ordine avrebbe forse anche un appiglio (i tatuaggi spessissimo sono utilizzati da bande/associazioni/gang per identificare i propri associati e riconoscere i soggetti affiliati ad altre...). Ma ci sono innumerevoli concorsi pubblici nei quali i candidati tatuati sono esclusi, per non parlare poi di molte società che fanno del Green e del Pink washing, ma poi non assumono soggetti con un tatuaggio....


Inviato

Mi ricorda un po' il pantalone corto sopra le ginocchia che non si può portare a scuola per pudore. 

Se uno è bravo in quello che fa ed è professionale per me può anche essere vestito con una minigonna ed aver tatuato Satana sul collo, basta che sappia fare il suo lavoro. 


Inviato
4 ore fa, SAURON05 dice:

Mi ricorda un po' il pantalone corto sopra le ginocchia che non si può portare a scuola per pudore. 

Qui no, non sono d'accordo: a scuola come su un luogo di lavoro (dove non siamo noi i proprietari/dirigenti, e quindi non decidiamo noi) esiste un dress code , non ci si veste come ci pare (a prescindere dalla bravura di uno studente). Anche perché se gli studenti vogliono vestirsi come vogliono allora perché i docenti e il personale ATA no ? È una questione di rispetto reciproco e verso l'istituzione.

Avendo frequentato un liceo piccolo di provincia, non avevamo bisogno di essere edotti sul vestiario (lunghezza e/o stile) perché era intuibile cosa ci si aspettasse da noi (ma nessun sacrificio bastavano pantaloni lunghi e camicia o maglia della nostra taglia, non XXXL). 

Sono dell'idea che su un luogo di lavoro bisogna tenere un determinato atteggiamento (vestiario compreso) perché si deve mostrare rispetto verso i colleghi e verso anche gli eventuali clienti che potrebbero non gradire il nostro abbigliamento, quindi si deve cercare sempre di essere il più "neutri" possibile.

 

 

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  • 4 settimane dopo...
Inviato

Ho letto questa notizia, non che io segua i cosiddetti personaggi famosi, perché è interessante il punto di vista di una donna che si sia tatuata (e direi molto) e poi oggi ha un ripensamento...sia chiaro ognuno fa ciò che vuole ma il mio è solo un tentativo di rendere ancora più consapevoli gli interessati

https://www.repubblica.it/spettacoli/people/2023/09/16/news/ema_stokholma_cancella_i_tatuaggi_pensateci_bene_ragazzi-414676367/


Inviato

Ema Stokholma cancella i tatuaggi: “Pensateci bene ragazzi, i gusti cambiano”
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La conduttrice ha deciso di ricorrere al laser seguendo l’esempio della sua amica Andrea Delogu

Via i tatuaggi. Anche Ema Stokholma è entrata ufficialmente a far parte della schiera dei pentiti. Secondo i dati, il nostro Paese è il primo al mondo per persone tatuate. Il 48 per cento della popolazione ha scelto di farsi fare fare dei segni sul corpo, ma molti vogliono fare marcia indietro. E la conduttrice fa parte di quella schiera. Così come la sua grande amica, e collega, Andrea Delogu.

L’annuncio

"Toglierò tutti i tatuaggi. Inizierò da braccia, mani, dita, spalle", ha annunciato attraverso i suoi social, condividendo i momenti nello studio del dottor Gaspare Reina, specializzato proprio in Chirurgia estetica, Medicina Estetica e Laser.

"Pensateci bene ragazzi”

"Io non sopporto più i miei tatuaggi. Pensateci bene ragazzi, pensateci bene" aveva annunciato tempo fa la conduttrice, mettendo in guardia soprattutto i giovanissimi. “Faccio un percorso in analisi da tanti anni - aveva confidato - e mi sono resa conto che c’era un muro: non accettavo la mia immagine. I tatuaggi, i capelli rosa sono un modo per nascondere il mio corpo". "Fa malissimo, sto soffrendo", ha detto dolorante la conduttrice in un video dello specialista.

“Crescendo i gusti cambiano”

Il tema era stato affrontato dalla conduttrice a Oggi è un altro giorno. Ospite di Serena Bortone aveva ribadito di volerli rimuovere, uno dopo l'altro. "Non sono più di mio gusto" aveva detto. Della questione ne aveva parlato anche a Confidenze questa estate: "Ho iniziato da ragazza, quando erano di moda, mi facevano sentire speciale. Ma era sbagliatissimo. Ora li odio e ho iniziato a cancellarli. Vorrei eliminarli tutti. Ecco perché dico: ricordate che crescendo i gusti cambiano".

Anche Andrea Delogu  cancella i tattoo

La decisione di togliere i tatuaggi era stata presa anni fa anche da Andrea Delogu. La stessa conduttrice era intervenuta su Instagram, con un video in cui si vedeva durante un trattamento per la copertura dei suoi tatuaggi. “Una volta per tutte, nessuno mi obbliga a coprirmi in Rai – aveva detto Delogu rispondendo a chi sosteneva che non fosse una sua iniziativa – avete un’idea distorta dell’azienda”.

La decisione di coprire il tattoo con il trucco è arrivata, aveva spiegato, a causa delle macchie rimaste dopo la rimozione del tatuaggio con il laser. “Ora non venite a dirmi che anche voi non avete fatto una c*****a così nella vita eh?”, aveva scritto. Ed è per questo che anche lei è finita sotto al laser del dottor Reina.

 

Ribadisco che quanto riportato è al solo allo scopo di mettere a disposizione, soprattutto dei più giovani utenti, un punto di vista diverso, per una maggiore consapevolezza nella scelta (qualsiasi essa sia).


Inviato

Il mondo è bello perché vario,io ho già un appuntamento per fare il prossimo...


Inviato (modificato)

Premetto che non ho tatuaggi e non penso di farne, ma lavoro nel campo artistico e apprezzo molto la bellezza che alcuni di essi sfoggiano, al pari di vere e proprie opere d'Arte, su tela.
Mi fa abbastanza strano leggere cose come "moda" in riferimento ai tatuaggi, in un ambiente come questo, in cui la storia dovrebbe essere pane quotidiano.
Il famosissimo Ötzi, vissuto ben 5300 anni fa, ne aveva più di 60, e per millenni, in ogni parte del pianeta, i tatuaggi hanno sempre accompagnato, per i motivi più svariati, l'essere umano e la sua storia. 

Modificato da Apeiron
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Inviato
2 ore fa, Apeiron dice:

come "moda" in riferimento ai tatuaggi, in un ambiente come questo, in cui la storia dovrebbe essere pane quotidiano.
Il famosissimo Ötzi, vissuto ben 5300 anni fa, ne aveva più di 60, e per millenni, in ogni parte del pianeta, i tatuaggi hanno sempre accompagnato, per i motivi più svariati, l'essere umano e la sua storia. 

Mettiamo i punti sulle "i":

1- I tatuaggi fino a qualche decennio fa erano veramente rari nella popolazione italiana (ad eccezione di alcuni ambienti chiusi come la popolazione carceraria). Oggi invece secondo alcuni studi almeno il 48% della popolazione italiana possiede un tatuaggio. Perché sono aumentati? Non è forse per moda ?  O perché c'è un obbligo a farli ?

Quando c'è un aumento esponenziale di un determinato fenomeno in un breve lasso di tempo non si può sostenere che questo l'aumento è naturale ma è certamente stimolato da qualche fattore (se non crediamo alla moda e al sentimento di emulazione, sono proprio curioso quale possa essere la molla che ha spinto tutti questi milioni di italiani a farsi un tatuaggio! Poi naturalmente può anche esserci un fattore emotivo/personale individuale, ma comunque questo è tendenzialmente subordinato al fattore moda/emulazione).

2- nel passato esistevano i tatuaggi (come oggi) in alcune culture, ma questo non significa che erano presente in tutte o che avevano lo stesso significato in tutte culture presenti. In alcune tribù il tatuaggio rappresenta un passaggio di status (come il passaggio all'età adulta), in altre rappresenta direttamente un rango sociale, in altre rappresenta delle vittorie militari,.... Ma il tatuaggio effettuato in Italia oggi ha lo stesso scopo rituale/sociale oppure è un appagamento ad un semplice desiderio estetico (che pur legittimo) di un individuo ?

Non si dovrebbero confondere i vari piani culturali e temporali perché si commettono errori di valutazione.

Inoltre credo che in certi casi sia anche una forma di scimmiottamento ed appropriazione culturale indebita (vedi i tatuaggi tribali). 

Poi ognuno ha diritto di fare ciò che vuole, comunque sono dell'idea che ci dovrebbe essere maggiore consapevolezza perché non è un taglio di capelli o una permanente.

 

PS: @Apeironse ad esempio un dipendente di un carcere non deve avere tatuaggi un motivo ci sarà!

 

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Inviato
30 minuti fa, ARES III dice:

Inoltre credo che in certi casi sia anche una forma di scimmiottamento ed appropriazione culturale indebita (vedi i tatuaggi tribali). 

Quello di appropriazione culturale è un concetto che non riesco a comprendere. I miei studenti di rientro dagli Stati Uniti me l'hanno segnalato come il principale shock culturale durante il loro soggiorno all'estero: negli USA si stanno diffondendo a macchia d'olio diversi tabù, soprattutto tra le generazioni giovani che sono maggiormente plagiate dalle tendenze woke: insomma una serie di comportamenti (dall'abbigliamento al ballo al teatro alle letture recitate eccetera) ritenuti scandalosi e che quindi "non si possono fare perché sarebbe appropriazione culturale". Io, che evidentemente sono rimasto fermo al secolo scorso, vedo al contrario la scelta di adottare un elemento etnico tradizionale come una forma di interesse e ammirazione nei confronti di una determinata cultura. Tra l'altro, se vogliamo, allora anche ogni forma di cucina etnica sarebbe appropriazione culturale... Tutto questo è OT rispetto al tema, ma i tatuaggi mi fanno una tale repulsione che non ho nulla da dire IT 😅


Inviato
1 ora fa, ARES III dice:

Mettiamo i punti sulle "i":

1- I tatuaggi fino a qualche decennio fa erano veramente rari nella popolazione italiana (ad eccezione di alcuni ambienti chiusi come la popolazione carceraria). Oggi invece secondo alcuni studi almeno il 48% della popolazione italiana possiede un tatuaggio. Perché sono aumentati? Non è forse per moda ?  O perché c'è un obbligo a farli ?

Quando c'è un aumento esponenziale di un determinato fenomeno in un breve lasso di tempo non si può sostenere che questo l'aumento è naturale ma è certamente stimolato da qualche fattore (se non crediamo alla moda e al sentimento di emulazione, sono proprio curioso quale possa essere la molla che ha spinto tutti questi milioni di italiani a farsi un tatuaggio! Poi naturalmente può anche esserci un fattore emotivo/personale individuale, ma comunque questo è tendenzialmente subordinato al fattore moda/emulazione).

2- nel passato esistevano i tatuaggi (come oggi) in alcune culture, ma questo non significa che erano presente in tutte o che avevano lo stesso significato in tutte culture presenti. In alcune tribù il tatuaggio rappresenta un passaggio di status (come il passaggio all'età adulta), in altre rappresenta direttamente un rango sociale, in altre rappresenta delle vittorie militari,.... Ma il tatuaggio effettuato in Italia oggi ha lo stesso scopo rituale/sociale oppure è un appagamento ad un semplice desiderio estetico (che pur legittimo) di un individuo ?

Non si dovrebbero confondere i vari piani culturali e temporali perché si commettono errori di valutazione.

Inoltre credo che in certi casi sia anche una forma di scimmiottamento ed appropriazione culturale indebita (vedi i tatuaggi tribali). 

Poi ognuno ha diritto di fare ciò che vuole, comunque sono dell'idea che ci dovrebbe essere maggiore consapevolezza perché non è un taglio di capelli o una permanente.

 

PS: @Apeironse ad esempio un dipendente di un carcere non deve avere tatuaggi un motivo ci sarà!

 

 

In realtà, il tatuaggio in Italia, era pratica diffusa già in epoca romana, tra i soldati.
Che sia servito a vari scopi (appartenenza, religione, decorazione) l'ho già scritto e, francamente, non penso cambi molto le carte in tavola, sapere che oggi, in Italia, è usato prevalentemente a scopo ornamentale.
Non capisco cosa ci sia di così negativo nell'accettare il fatto che pratiche più diffuse altrove, possano essere in qualche modo acquisite, lo abbiamo fatto con i numeri, il cibo (polenta e amatriciana non le avremmo, tanto per fare un paio di esempi "molto italici") e tantissime altre cose.
Un motivo razionale per cui una guardia carceraria non possa averne, francamente mi sfugge e potrei motivarlo soltanto attraverso adeguamenti a regole vetuste, che antepongono il pregiudizio e lo stereotipo, alle reali capacità di una persona.
In tutto questo, ripeto, non ho tatuaggi e non voglio averne, personalmente sono un tipo a cui le mode, di qualunque genere, non piacciono e, dipendesse da me, andrei in giro con quel bel completo con panciotto, che hai postato. 
 


Inviato
7 minuti fa, Apeiron dice:

Un motivo razionale per cui una guardia carceraria non possa averne, francamente mi sfugge e potrei motivarlo soltanto attraverso adeguamenti a regole vetuste, che antepongono il pregiudizio e lo stereotipo, alle reali capacità di una persona.
In tutto questo, ripeto, non ho tatuaggi e non voglio averne, personalmente sono un tipo a cui le mode, di qualunque genere, non piacciono e, dipendesse da me, andrei in giro con quel bel completo con panciotto, che hai postato. 

Iniziamo con la cosa più semplice: i tatuaggi oltre ad avere una funzione estetica sono anche un marchio di riconoscimento e di appartenenza. Ci sono numerose bande criminali che utilizzano dei tatuaggi per identificare i propri associati e riconoscere le altre gang (alleate o avversarie). Un PU o una guardia carceraria che avesse un tatuaggio potrebbe essere confuso come appartenente ad una determinata associazione criminale, con le conseguenze che ne deriverebbero (in primis la sua incolumità). Quindi non è proprio il caso di averne di tatuaggi se si vuole fare una certa professione!

20 minuti fa, Apeiron dice:

in Italia, era pratica diffusa già in epoca romana, tra i soldati.

Dobbiamo distinguere

1- quando c'era l'impero romano (o anche la Repubblica) non c'era l'Italia politica e lo stesso concetto di Italia politica (mentre quella geografica era ben conosciuta già dai Greci), quindi temporalmente parlando siamo molto molto distanti (per non dire culturalmente, politicamente, socialmente,....)

2- l'ambiente militare (come quello carcerario odierno) era essenzialmente ambiente chiuso culturalmente parlando quindi distante dalla società. Esempi se ne possono fare molti, uno su tutti è rappresentato dalla estrema diffusione dei culti misterici ed orientali rispetto alla società civile romana (poi il fenomeno si è diffuso ma rimaneva sempre in ambiti circostanziati). Quindi dire che tra i legionari il tasso di individui tatuati era elevato non significa però che era un fenomeno altrettanto diffuso nella società civile romana. Inoltre tatuaggi e marchi erano anche pratiche riservate agli schiavi, quindi non credo che un normale cittadino libero se ne sarebbe fatto uno.

36 minuti fa, Apeiron dice:

Non capisco cosa ci sia di così negativo nell'accettare il fatto che pratiche più diffuse altrove, possano essere in qualche modo acquisite, lo abbiamo fatto con i numeri, il cibo (polenta e amatriciana non le avremmo, tanto per fare un paio di esempi "molto italici") e tantissime altre cose.

Credo di aver ripetuto in ogni mio intervento che per me tutti sono liberi di fare tranquillamente quello che vogliono. Ma altrettanto sono io libero di critare una pratica pericolosa ed inutile (soprattutto vedendo certe mostruosità artistiche....).

2 ore fa, Gallienus dice:

non si possono fare perché sarebbe appropriazione culturale

Sarei un po' più oggettivo in questo mare magnum di teorie.

La questione di appropriazione culturale si deve intendere non semplicemente se si cucina un piatto di un altro Paese o si acquista un soprammobile esotico. Si parla di scimmiottamento quando ci si fa un tatuaggio "tribale" che per quel popolo ha un certo valore sociale o religioso, e per il quale si è dovuto affrontare cerimonie o riti di iniziazione. È come se per appagare il proprio gusto estetico altri popoli decidessero di vestirsi come il Papa o i cardinali o utilizzassero l'immagine del Crocefisso per decorare indumenti intimi.  Non saremmo offesi e scandalizzati da queste cose ? 

 

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Inviato
3 ore fa, ARES III dice:

Mettiamo i punti sulle "i":

1- I tatuaggi fino a qualche decennio fa erano veramente rari nella popolazione italiana (ad eccezione di alcuni ambienti chiusi come la popolazione carceraria). Oggi invece secondo alcuni studi almeno il 48% della popolazione italiana possiede un tatuaggio. Perché sono aumentati? Non è forse per moda ?  O perché c'è un obbligo a farli ?

Quando c'è un aumento esponenziale di un determinato fenomeno in un breve lasso di tempo non si può sostenere che questo l'aumento è naturale ma è certamente stimolato da qualche fattore (se non crediamo alla moda e al sentimento di emulazione, sono proprio curioso quale possa essere la molla che ha spinto tutti questi milioni di italiani a farsi un tatuaggio! Poi naturalmente può anche esserci un fattore emotivo/personale individuale, ma comunque questo è tendenzialmente subordinato al fattore moda/emulazione).

2- nel passato esistevano i tatuaggi (come oggi) in alcune culture, ma questo non significa che erano presente in tutte o che avevano lo stesso significato in tutte culture presenti. In alcune tribù il tatuaggio rappresenta un passaggio di status (come il passaggio all'età adulta), in altre rappresenta direttamente un rango sociale, in altre rappresenta delle vittorie militari,.... Ma il tatuaggio effettuato in Italia oggi ha lo stesso scopo rituale/sociale oppure è un appagamento ad un semplice desiderio estetico (che pur legittimo) di un individuo ?

Non si dovrebbero confondere i vari piani culturali e temporali perché si commettono errori di valutazione.

Inoltre credo che in certi casi sia anche una forma di scimmiottamento ed appropriazione culturale indebita (vedi i tatuaggi tribali). 

Poi ognuno ha diritto di fare ciò che vuole, comunque sono dell'idea che ci dovrebbe essere maggiore consapevolezza perché non è un taglio di capelli o una permanente.

 

PS: @Apeironse ad esempio un dipendente di un carcere non deve avere tatuaggi un motivo ci sarà!

 

 

Fenomeno poi imitativo dei vari personaggi “famosi” di calcio, tv , musica ecc 


Inviato
10 minuti fa, ARES III dice:

Iniziamo con la cosa più semplice: i tatuaggi oltre ad avere una funzione estetica sono anche un marchio di riconoscimento e di appartenenza. Ci sono numerose bande criminali che utilizzano dei tatuaggi per identificare i propri associati e riconoscere le altre gang (alleate o avversarie). Un PU o una guardia carceraria che avesse un tatuaggio potrebbe essere confuso come appartenente ad una determinata associazione criminale, con le conseguenze che ne deriverebbero (in primis la sua incolumità). Quindi non è proprio il caso di averne di tatuaggi se si vuole fare una certa professione!

 

Perdonami, ma non mi sembra affatto convincente come spiegazione.
A parte il fatto che, detti criminali, sarebbero sicuramente a conoscenza di quali figure facciano riferimento a x gruppo o x gang ( se ho il ritratto di mio figlio, per cosa dovrebbe essere scambiato, di grazia?)
In secondo luogo, che senso avrebbe, se il motivo fosse questo, negare tale impiego a chi, magari, avesse un tatuaggio in un'area normalmente nascosta dalla divisa?
Infine, direi proprio che la loro incolumità sia a rischio a prescindere da chi o cosa potrebbero essere scambiati, per la natura stessa del lavoro che svolgono, che immagino non sia propriamente apprezzato, da un criminale.
 


Inviato
16 minuti fa, Apeiron dice:

Perdonami, ma non mi sembra affatto convincente come spiegazione.
A parte il fatto che, detti criminali, sarebbero sicuramente a conoscenza di quali figure facciano riferimento a x gruppo o x gang ( se ho il ritratto di mio figlio, per cosa dovrebbe essere scambiato, di grazia?)
In secondo luogo, che senso avrebbe, se il motivo fosse questo, negare tale impiego a chi, magari, avesse un tatuaggio in un'area normalmente nascosta dalla divisa?
Infine, direi proprio che la loro incolumità sia a rischio a prescindere da chi o cosa potrebbero essere scambiati, per la natura stessa del lavoro che svolgono, che immagino non sia propriamente apprezzato, da un criminale.
 

 

Questa è la ratio (non mia ma del legislatore/governo/...) che è alla base di questa scelta discrezionale.

Può piacere o non piacere.... allora potremmo criticare pure la tradizione consolidata dell'altezza come criterio di scelta dei Corazzieri , uno alto 1,50 m perché non potrebbe fare il Corazziere ? Per non parlare della costituzione fisica che deve essere “adeguatamente armoniosa” e per di più deve possedere un'indiscussa moralità personale e familiare. Quindi immaginiamo una persona bassa che fisicamente non è bella e che ha una famiglia con trascorsi penali non può fare il Corazziere pur essendo un uomo coraggioso, corretto, incensurato e moralmente ineccepibile! 

Quindi la questione dei tatuaggi non è alla fine veramente discriminatoria rispetto a tante altre ingiustizie!

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5 minuti fa, ARES III dice:

Questa è la ratio (non mia ma del legislatore/governo/...) che è alla base di questa scelta discrezionale.

Può piacere o non piacere.... allora potremmo criticare pure la tradizione consolidata dell'altezza come criterio di scelta dei Corazzieri , uno alto 1,50 m perché non potrebbe fare il Corazziere ? Per non parlare della costituzione fisica che deve essere “adeguatamente armoniosa” e per di più deve possedere un'indiscussa moralità personale e familiare. Quindi immaginiamo una persona bassa che fisicamente non è bella e che ha una famiglia con trascorsi penali non può fare il Corazziere pur essendo un uomo coraggioso, corretto, incensurato e moralmente ineccepibile! 

Quindi la questione dei tatuaggi non è alla fine veramente discriminatoria rispetto a tante altre ingiustizie!

 

Le ingiustizie non si annullano tra loro, solo perché in buona compagnia, ma si sommano e diventano solo... più ingiustizie.
Dunque si ritorna a quanto ho detto prima e cioè che tale scelta, è dettata, mi autocito "da regole vetuste, che antepongono il pregiudizio e lo stereotipo, alle reali capacità di una persona" 

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3 minuti fa, Apeiron dice:

 regole vetuste, che antepongono il pregiudizio e lo stereotipo, alle reali capacità di una persona" 

Ma esiste anche la vecchia e sempre utile regola di precauzione: se c'è un pericolo allora è meglio prevenire. Che poi sia una precauzione eccessiva potrebbe forse anche essere, ma in un Paese come l'Italia dove le parole precauzione, prevenzione, previsione sono sempre bistrattate od ingnorate, questa regola non è alla fine vessatoria.


Inviato
2 ore fa, Apeiron dice:

In realtà, il tatuaggio in Italia, era pratica diffusa già in epoca romana, tra i soldati.
Che sia servito a vari scopi (appartenenza, religione, decorazione) l'ho già scritto e, francamente, non penso cambi molto le carte in tavola, sapere che oggi, in Italia, è usato prevalentemente a scopo ornamentale.
Non capisco cosa ci sia di così negativo nell'accettare il fatto che pratiche più diffuse altrove, possano essere in qualche modo acquisite, lo abbiamo fatto con i numeri, il cibo (polenta e amatriciana non le avremmo, tanto per fare un paio di esempi "molto italici") e tantissime altre cose.
Un motivo razionale per cui una guardia carceraria non possa averne, francamente mi sfugge e potrei motivarlo soltanto attraverso adeguamenti a regole vetuste, che antepongono il pregiudizio e lo stereotipo, alle reali capacità di una persona.
In tutto questo, ripeto, non ho tatuaggi e non voglio averne, personalmente sono un tipo a cui le mode, di qualunque genere, non piacciono e, dipendesse da me, andrei in giro con quel bel completo con panciotto, che hai postato. 
 

 

Apprezzo tutto quello che hai detto, ma il panciotto no, fa tanto maggiordomo e cameriere.


Inviato
Adesso, santi53 dice:

panciotto

Io ho solo giacche coordinate con  panciotto....ed è una cosa che ti dà una certa aria...

Anche perché dove dovrei mettere il mio orologio da taschino con catena, se non nel taschino del panciotto ?


Inviato
8 minuti fa, santi53 dice:

Apprezzo tutto quello che hai detto, ma il panciotto no, fa tanto maggiordomo e cameriere.

 

Dipende dal panciotto, ci sono quelli da cameriere ma altri hanno un che di stiloso. 


Inviato

Personalmente non ho nulla contro chi si fa i tatuaggi ci mancherebbe, credo solamente che sia sconveniente (dal punto di vista del comune buon gusto) avere parecchi tatuaggi in bella mostra, per chi esercita particolari professioni.


Supporter
Inviato

Fermo restando che il principio della libertà individuale è sacrosanto, si possono fare alcune considerazioni, per esempio se c’è una correlazione tra l’essere esibizionisti e farsi tatuaggi. Sembra di sì, perché con l’immagine scelta uno esibisce sé stesso e con la sede scelta pure. Rientra tutto nel Linguaggio del corpo, come espressione di originalità, mistero, attrattiva o altro.

Un aspetto da tenere ben presente è quello della irreversibilità, ma sembra che alcuni tatuati “pentiti” oggi possano rimuovere dal derma l’inchiostro usato per il tatuaggio a colpi di laser senza lasciare cicatrici o aloni.

apollonia

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Inviato (modificato)

Tattoo monetali? Eccone uno, e non è l'unico che ho addosso , naturalmente non è il caso che faccia vedere di più , però posso dire che il primo che ho fatto se non ricordo male è del  1991 o giù di lì e non ha niente a che vedere con fenomeni imitativi. Piuttosto la moneta è imitativa  😂 

 

IMG-20230927-WA0001.jpg

Modificato da Euskadi
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Inviato
17 minuti fa, Euskadi dice:

Tattoo monetali? Eccone uno, e non è l'unico che ho addosso , naturalmente non è il caso che faccia vedere di più , però posso dire che il primo che ho fatto se non ricordo male è del  1991 o giù di lì e non ha niente a che vedere con fenomeni imitativi. Piuttosto la moneta è imitativa  😂 

IMG-20230927-WA0000.jpg

 

Sei sicuro che non sia un falso...sai ne girano molti tra le imitative padane :pleasantry:...

Devo ammettere la figura è anche molto gradevole, però il colore azzurro non lo avrei messo perché oscura i lineamenti del leone.

 

PS: però non lo hai classificato ne con il Pautasso ne con l'Arslan e questo non me lo aspettavo da te...

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