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Inviato

Con il n. 2105 nel RIC è riportato un doppio nummo, l’unico di tutta la monetazione di Valentiniano III: al dritto il volto è infantile con legenda DNPLAVALENTINIANVSPFAVG;  al rovescio c’è una Vittoria con corona e ramo di palma e la legenda VICTOR-IAAVGGG (sic!) con la sigla RMS in esergo. La qualità dei coni, tanto al dritto come al rovescio, è molto elevata, e se non ci fosse la presenza del prefisso PLA questo nummo sarebbe attribuito a Valentiniano II, coerentemente con le tre G della legenda.

Ric 2105_1.jpg

Sebbene sia indiscutibile la sua attribuzione a Valentiniano III, per questa moneta sussistono molti dubbi derivati da quelle che sembrano essere delle indicazioni contraddittorie del RIC.

 

(Nella figura, dal RIC pagg. 375 e CLXXXII)

RIC 2105 riferimenti_a.jpg

L’immagine riportata nella tavola 53 del RIC non lascia dubbi in merito alla dimensione di questa moneta, circa 16 mm anziché i 12 mm, diametro medio dei nummi di Valentiniano III. Invece il riferimento all’origine dell’immagine, posto in nota, è errato poiché la “sale 187” corrisponde a un catalogo della Sotheby relativo all’asta delle monete d’argento celto-galliche e greche della collezione Sandars, battuta il 12 febbraio 1923: dunque c’è un errore di stampa nel numero riportato.

Il riferimento K 8 è relativo al ripostiglio di El-Djem (Kent 1988), dove i numeri 8 e 9 (ripsettivamente con legenda DN PLAVALENTINIANVS PF AVG e DN VALENTINIANVS PF AVG) dovrebbero corrispondere al RIC 2105. Tuttavia la dimensione del n 8, il solo dei due di cui si riporta l’immagine (solo del rovescio), appare simile a quella degli altri nummi di Valentiniano III, e non corrisponde al diametro di un doppio nummo.

(Nella figura, da Kent 1988:187,195)

 

RIC 2105 riferimenti_b.jpg

Il riferimento L 839 è relativo a Late Roman Bronze Coin di R.A.G. Carson, P.V. Hill e dello stesso J.P.C. Kent (1978): il n. 839 (pag. 63) è riportato con una sola G nella legenda al rovescio e, soprattutto, quale AE4, come tutti gli altri nummi, e non come AE3.

RIC 2105 riferimenti_c.jpg

L’AE4 con legenda DNPLAVALENTINIANVSPFAVG al dritto e al rovescio la Vittoria con corona e ramo di palma e legenda VICTORIA AVGG è un nummo comune per Valentiniano III (RIC 2118-2120) e forse i tipi riportati da LRBC e del ripostiglio di El-Djem sembrerebbero riconducibili a quello, dal quale differiscono per avere l’ordinale dell’Officina posto in esergo, dopo la sigla RM, anziché nel campo.

Infine, essendo inattesa la coniazione di un AE3 viene naturale porsi la domanda della motivazione alla base di questa emissione. Un’ipotesi plausibile è che essa sia avvenuta in concomitanza con l’incoronazione di Valentiniano III e che fosse destinata ad essere elargita a coloro che presenziarono la cerimonia: questa ipotesi giustifica la particolare qualità dell’incisione.


Inviato
Il 11/8/2023 alle 14:08, antvwaIa dice:

Con il n. 2105 nel RIC è riportato un doppio nummo, l’unico di tutta la monetazione di Valentiniano III: al dritto il volto è infantile con legenda DNPLAVALENTINIANVSPFAVG;  al rovescio c’è una Vittoria con corona e ramo di palma e la legenda VICTOR-IAAVGGG (sic!) con la sigla RMS in esergo. La qualità dei coni, tanto al dritto come al rovescio, è molto elevata, e se non ci fosse la presenza del prefisso PLA questo nummo sarebbe attribuito a Valentiniano II, coerentemente con le tre G della legenda.

Ric 2105_1.jpg

Sebbene sia indiscutibile la sua attribuzione a Valentiniano III, per questa moneta sussistono molti dubbi derivati da quelle che sembrano essere delle indicazioni contraddittorie del RIC.

 

(Nella figura, dal RIC pagg. 375 e CLXXXII)

RIC 2105 riferimenti_a.jpg

L’immagine riportata nella tavola 53 del RIC non lascia dubbi in merito alla dimensione di questa moneta, circa 16 mm anziché i 12 mm, diametro medio dei nummi di Valentiniano III. Invece il riferimento all’origine dell’immagine, posto in nota, è errato poiché la “sale 187” corrisponde a un catalogo della Sotheby relativo all’asta delle monete d’argento celto-galliche e greche della collezione Sandars, battuta il 12 febbraio 1923: dunque c’è un errore di stampa nel numero riportato.

Il riferimento K 8 è relativo al ripostiglio di El-Djem (Kent 1988), dove i numeri 8 e 9 (ripsettivamente con legenda DN PLAVALENTINIANVS PF AVG e DN VALENTINIANVS PF AVG) dovrebbero corrispondere al RIC 2105. Tuttavia la dimensione del n 8, il solo dei due di cui si riporta l’immagine (solo del rovescio), appare simile a quella degli altri nummi di Valentiniano III, e non corrisponde al diametro di un doppio nummo.

(Nella figura, da Kent 1988:187,195)

 

RIC 2105 riferimenti_b.jpg

Il riferimento L 839 è relativo a Late Roman Bronze Coin di R.A.G. Carson, P.V. Hill e dello stesso J.P.C. Kent (1978): il n. 839 (pag. 63) è riportato con una sola G nella legenda al rovescio e, soprattutto, quale AE4, come tutti gli altri nummi, e non come AE3.

RIC 2105 riferimenti_c.jpg

L’AE4 con legenda DNPLAVALENTINIANVSPFAVG al dritto e al rovescio la Vittoria con corona e ramo di palma e legenda VICTORIA AVGG è un nummo comune per Valentiniano III (RIC 2118-2120) e forse i tipi riportati da LRBC e del ripostiglio di El-Djem sembrerebbero riconducibili a quello, dal quale differiscono per avere l’ordinale dell’Officina posto in esergo, dopo la sigla RM, anziché nel campo.

Infine, essendo inattesa la coniazione di un AE3 viene naturale porsi la domanda della motivazione alla base di questa emissione. Un’ipotesi plausibile è che essa sia avvenuta in concomitanza con l’incoronazione di Valentiniano III e che fosse destinata ad essere elargita a coloro che presenziarono la cerimonia: questa ipotesi giustifica la particolare qualità dell’incisione.

 

Su questa 2105, vedo non troppe stranezze….né troppo margine per una narrazione che esuli dai pochi dati che possiamo dire certi.....

Per prima cosa, definirlo “Doppio nummo”, fa pensare che questa moneta valesse 2 nummi, mentre probabilmente ne valeva 5 se non 10, in ogni caso la considererei un AE3, la qual cosa non stupisce, né qua, né dopo con Maggioriano …e fino ad Antemio.

La marca di zecca la colloca all’inizio della monetazione di Valentiniano III…. Infatti la marca RMS e RMT appare con Giovanni (423-425) anticipata da una rarissima moneta a me nota 1357var a nome di Onorio con RMT.

Anche la presenza delle 3G è relativamente atipica,  se consideriamo che sull’oro succedeva abitualmente, e che le 3G le troviamo ancora sotto Maggioriano sul bronzo, ..... cercare una spiegazione è complesso…e forse nemmeno utilissimo… ci possono essere anche motivi puramente estetici (distribuzione delle lettere)… o di continuità con il passato.

Certo la moneta è iniziale, evidentemente, e certamente cessata in tempi rapidissimi, dal momento che a me sono noti solo 2 esemplari.

Altro non saprei cosa aggiungere… se non che definirlo “volto infantile” mi pare inappropriato sia storicamente (perché qua verosimiglianze non se ne vedevano tempi immemori), sia tecnicamente, essendo evidentemente simile alle monete successive nonché a molte di quelle di Teodosio II …

Saluti

Alain

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Inviato (modificato)

Il dubbio mio non riguarda l'esempio pubblicato sul RIC, sulla cui dimensione maggiore non ci sono dubbi, ma sul fatto che gli altri 2105 citati nel RIC sono degli AE4 e non degli AE3. Questo mi fa pensare che ci fossero due monete con lo stesso disegno, ma due moduli diversi. Quindi i miei dubbi non sono ingiustificati, visto che lo stesso Kent pubblica una moneta (RIC 2105) nel modula AE3 sul RIC, e cita la stessa moneta nel ripostiglio dei El-Djem e nel LRBC, ma nel modulo AE4. Oppure sono errati i riferimenti, così come è errato il riferimento all'asta dove è apparsa la moneta riprodotta da Kent nel RIC?

Purtroppo, per quanto concerne il ripostiglio di El-Djem ho solo una fotocopia dove la moneta in questione (della quale fu pubblicato solo il rovescio) si vede pochissimo, per non dire nulla. Tu disponi di un'immagine migliore? Sai da quale asta fu tratta la moneta pubblicata nel RIC, visto che il riferimento dato in nota, "sale 187", è un errore di stampa?

Quale fosse il valore monetario del modulo AE3 è dubbio, sono d'accordo con te. Pensare che sia pari a 2 nummi è incoerente con la novella XVI perché se così fosse basterebbero 3600 AE3 per ottenere un solido, ciò che non è possibile.

Mentre il nummo fu reso intercambiabile con il solido, e in questo modo ebbe un valore definito, l'AE3 non poteva esserlo.

"...a me sono noti solo 2 esemplari...": è possibile averne i riferimenti e conoscerne il peso? Grazie

Modificato da antvwaIa

Inviato

Quella di El Djem considerando che appare tosata, potrebbe benissimo essere 15 o 16 mm

le monete citate nel RIC potrebbero essere le due di El Djem, diversamente potrebbero essere tre in tutto... la qual cosa non farebbe differenza. il RIC è disseminato di questi errori, o descrizioni veloci... faccio un esempio, l'argento RIC X 3647 ..... se leggo il RIC penso che sia quella di Ravenna... non trovo nessun riferimento, ma poi scopro per caso che la foto è quella di una moneta battuta all'asta nel 1984... ricostruire tutti questi problemi del RIC X è un "lavoro" che non mi appartiene.. la 2105 esiste, se possibile chiederò le foto al British, al netto dei costi mostruosi odierni, arrivare a altre deduzioni in modo induttivo o deduttivo, mi pare quasi impossibile, il passo numero 1 è chiedere al British le foto di quelle che hanno loro... dati inclusi...


Inviato (modificato)

"...chiederò le foto al British, al netto dei costi mostruosi odierni..." :(

Purtroppo sino a vent'anni fa gli Autori anche più blasonati di articoli numismatici non collocavano i pesi delle monete...

Ricordo quando chiesi vent'anni fa al Museo civico torinese le fotografie di 2 banconote di Carlo Emanuele III: mi fecero pagare circa 600.000 lire!

Temo che trovare più notizie di quanto ne abbiamo discusso sia quasi impossibile....

Le monete di El-Djem si trovano nel medagliere di Algeri? Una decina d'anni fa resi contatto con i due responsabili del medagliere di Tunisi e furono gentilissimi: nessun problema per poter vedere e fotografare le monete vandale e tardo-romane in loro possesso, ma non mi  decisi mai  ad andare a Tunisi. Varriebbe la pensa andare ad Algeri e cogliere l'occasione per visitare El-Djem, con il suo magnifico anfiteatro! Forse gli eredi di John Philip Cozens Kent hanno il suo archivio di immagini?  

Modificato da antvwaIa

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