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IGNORED

Curiosità nella lingua italiana: aforismi, battute, aneddoti, ecc.


apollonia

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17 ore fa, Liutprand dice:

Vengono usate indistintamente nell'uso corrente ma la forma corretta è riguardo a

 

La questione è stata affrontata dall’Accademia della Crusca, dimostrando che nell’italiano letterario recente e attuale la prevalenza del tipo riguardo a è generale. Anche nell’italiano dell’uso, i vocabolari che lo descrivono riportano soltanto la forma riguardo a, l’unica considerata corretta dalla Grammatica Treccani (p. 391) la quale ipotizza che l’accoglimento della forma senza a sia dovuto all’analogia con l’uso correttamente transitivo del verbo riguardare in costruzioni del tipo per quanto riguarda qualcosaper ciò che riguarda qualcosa.

Tuttavia, il fatto che molte persone abbiano chiesto di sciogliere il dubbio relativo all’uso delle due forme induce il sospetto che il tipo senza a sia relativamente diffuso. Una rapida interrogazione degli archivi di tre importanti quotidiani italiani ("la Repubblica", "Il Corriere della Sera", e "La Stampa") dimostra che, in media, ogni cinque attestazioni del tipo con a ce n’è almeno una del tipo senza a.

La conclusione dell’indagine è: “Finché le proporzioni numeriche fra il tipo riguardo a x e il tipo riguardo x saranno queste, sarà lecito considerare corretto soltanto il primo; ma se, fra qualche anno, l’incidenza del secondo dovesse crescere, grammatici e lessicografi dovranno prenderne atto e considerare ammissibili entrambe le costruzioni“.

apollonia

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57 minuti fa, Arka dice:

"scendi il cane" sarà corretto?

meglio per intero: "Scendo il cane e lo piscio", bitte!🤣

Se poi avete tempo, mi servirebbe un aiuto per una poesia che avrei intenzione di scrivere sugli organi interni,

mi serve una parola che faccia rima con:

"Dopo tutto il bere, non voglio pensare al mio povero fegato!"

Grazie in anticipo,

Njk

 

Modificato da littleEvil
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6 ore fa, Arka dice:

Mi stai dicendo che fra un po', quando diventerà più diffuso, "scendi il cane" sarà corretto? 😳

Arka

Diligite iustitiam

 

Relata refero...

 

«Scendi il cane»: per l'Accademia della Crusca si può dire (ma non scrivere)

Secondo il linguista Vittorio Coletti, l’uso transitivo dei verbi sedere, salire, uscire ed entrare può essere ammesso, ma solo in ambito colloquiale

«Scendi il cane»: da oggi chi usa questa espressione potrà difendersi dalle accuse di sgrammaticatura, appellandosi nientemeno che al parere dell’Accademia della Crusca. Sul sito dell’istituzione, il linguista Vittorio Coletti ha risposto al quesito di molti lettori, che hanno chiesto se è lecito costruire il verbo *sedere *con l’oggetto diretto di persona: «Siedi il bambino, siedilo lì». La sua replica legittima anche l’uso transitivo (diffuso al Sud) di salire, uscire ed entrare, ma solo in un ambito colloquiale.

«In questo significato l’uso transitivo di sedere è registrato in qualche dizionario, ad esempio nell’autorevole GRADIT, ma non compare nello Zingarelli 2019», scrive il linguista. «Si tratta di una costruzione nata, probabilmente, dall’assorbimento nel verbo semplice del composto causativo fare + sedere, una procedura sintetica che riguarda da tempo anche altri verbi di moto come salire e scendere ma anche uscire e persino, al sud, entrare, che in molti italiani regionali (non solo meridionali) ammettono, specie all’imperativo, il complemento oggetto (sali/scendi il bambino dalla nonna, esci il cane). Sedere con l’oggetto diretto di persona si legge ormai nei manuali sulla cura dei bambini o nelle istruzioni su come mettere un bambino sul seggiolino dell’automobile. Dunque, è una costruzione abbastanza diffusa e neppure solo recente. Google books riporta un “siedilo sopra una poltrona damascata” in un testo edito a Cremona nel 1865 (N.F., Memorie storiche della Colonna Mantovana nella guerra d’indipendenza 1848-49)».

La costruzione transitiva, allora, è corretta? «Si può rispondere di sì, ormai è stata accolta nell’uso, anche se non ha paralleli in costrutti consolidati con l’oggetto interno come li hanno salire o scendere (le scale, un pendio). Non vedo il motivo per proibirla e neppure, a dire il vero, per sconsigliarla. Ma certo è problematico definirla transitiva perché la prova di volgere il verbo al passivo (accertata invece ormai per salire, specie nel linguaggio alpinistico col valore di scalare:* la cima è stata salita da…*) non sembra per ora reggere (la mamma ha seduto il bambino sul seggiolino ma il bambino è stato seduto sul seggiolino dalla mamma) come del resto non regge per altri verbi in costruzione transitiva non passivabile (per es. si può dire ho dormito un lungo sonno ma non un lungo sonno è stato dormito da me). Diciamo insomma che sedere, come altri verbi di moto, ammette in usi regionali e popolari sempre più estesi anche l’oggetto diretto** e che in questa costruzione ha una sua efficacia e sinteticità espressiva che può indurre a sorvolare sui suoi limiti grammaticali».

https://www.facebook.com/AccademiaCrusca/posts/2101296743247269

Limiti grammaticali che la Crusca non ignora e non abolisce di certo. Infatti, quando la pagina Facebook dell’istituzione linguistica è stata presa d’assalto dagli utenti indispettiti da questa apertura, è intervenuto il presidente Claudio Marazzini, intervistato dall'Agi. «Il problema è che ogni volta che si trasferisce un discorso scientifico sottile su un piano mediatico si producono risultati perversi. Coletti ha guardato con simpatia a una spinta innovativa che trasferisce un modo di dire popolare, accettandola nell'eccezione della quotidianità e delle situazioni familiari. Naturalmente se viene trasportato nella grammatica della scuola nascono dei problemi perché l'insegnante sarà comunque chiamato a correggere quelle forme nell'italiano scritto e formale».

Va bene, quindi, chiedere al marito di «scendere il cane», ma guai a scriverlo: non è corretto. «Di fronte alle tendenze del parlato il linguista è sensibile perché tenta di cogliere il mutamento in atto, ma il grammatico no e si erge a limite invalicabile».

Da https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/2019/01/28/scendi-il-cane-per-laccademia-della-crusca-si-puo-dire-ma-non-scrivere%

apollonia

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Supporter
6 ore fa, littleEvil dice:

meglio per intero: "Scendo il cane e lo piscio", bitte!🤣

Se poi avete tempo, mi servirebbe un aiuto per una poesia che avrei intenzione di scrivere sugli organi interni,

mi serve una parola che faccia rima con:

"Dopo tutto il bere, non voglio pensare al mio povero fegato!"

Grazie in anticipo,

Njk

 

 

Relata Refero…

Pisciare il cane è un'espressione del sermo ignorans tamarrusque, una forma linguistica che si richiama al più antico sermo plebeius, distruggendone senza rimedio quel sottile velo di dignità che pure era riuscito faticosamente a conquistarsi. L'espressione fa parte di un insieme più vasto di aborti lessicali e stupri grammaticali, tipici del sermo in questione, una cui regola[1] fondamentale è quella secondo cui un verbo intransitivo deve essere piegato, se occorre anche con la violenza, a trasformarsi in verbo transitivo. La stessa regola si applica in più contesti: uscire la pizza dal forno, scendere il vino in cantina, entrare la macchina in garage e così via.

Chi afferma che le lingue sono in continua evoluzione non ha ragione al 100%

Significato

È facile cadere nel dubbio: pisciare il cane significa "urinare sul cane"? Se si hanno conoscenze modeste e basilari della lingua italiana, la risposta è sì.
Se tali conoscenze, pur essendo conosciute, vengono bellamente ignorate, la risposta è no.

Ma allora, che significa davvero "pisciare il cane"?

Significa "condurre il cane ad espletare i suoi bisogni fisiologici", ma parlando come si mangia, si può benissimo dire "portare il cane a pisciare/far pisciare il cane". Tutto qui. Chi si aspettava qualche pratica sessuale inconsueta è meglio che si guardi un bel documentario di Piero Angela.

Conclusioni

« (...) Vieni a darmi sollievo alle mani
ma poi scendi a pisciare i miei cani
nei giardini che videro noi
limonare tantissimo... »

(L'espressione viene sdoganata da Elio e le Storie Tese).

Pisciare il cane rende liberi. E rende libero anche il cane.

Da https://nonciclopedia.org/wiki/Pisciare_il_cane

apollonia

P.S.

Relata rèfero (lat. «riferisco cose riferite [da altri]»). – Frase latina usata spesso quando si riferiscono notizie apprese da altri, delle quali non s’intende assumere la responsabilità. L’espressione ricorda in qualche modo un passo di Erodoto (VII 152), che così illustra i suoi doveri di storico: «ho l’obbligo di dire ciò che vien detto (λέγειν τὰ λεγόμενα), ma non ho l’obbligo di crederci».

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58 minuti fa, apollonia dice:

ma parlando come si mangia

Mettiamo allora che un infante stia in terrazza ed un genitore dica all'altro: "Entra il bambino e pappalo!"

In caso di incomprensioni ci potrebbero essere gravi conseguenze inaspettate ;)

================

Indovina... indovinello!

Sapete poi che cosa cambia genere quando è in compagnia?

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Awards

Fra le tante disillusioni capitatemi ultimamente, sono costretto ad aggiungere anche l'Accademia della Crusca. Mi aveva già stupito con "dipingette", ma "scendi il cane" no, non posso accettarlo, nemmeno a livello colloquiale. Non riesco... 😟

Arka 😁

Diligite iustitiam

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Supporter
43 minuti fa, Arka dice:

Fra le tante disillusioni capitatemi ultimamente, sono costretto ad aggiungere anche l'Accademia della Crusca. Mi aveva già stupito con "dipingette", ma "scendi il cane" no, non posso accettarlo, nemmeno a livello colloquiale. Non riesco... 😟

Arka 😁

Diligite iustitiam

 

Non sei il solo.  La mia precisazione sul relata refero era per ribadire il fatto che la citazione non significa condivisione.

apollonia

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Supporter

Amore, astrologia, influsso esercitato dai pianeti

Venere ha preso il nome dalla dea dell’amore perché questo pianeta rappresenta principalmente la forza generativa della natura fondata sull’attrazione degli esseri. Dalla sua posizione nei segni si traggono deduzioni relative al tipo di affettività proprio di ciascun individuo.

Marte è il simbolo della maschilità e ha a che vedere con la passionalità compresi i suoi eccessi negativi (prepotenza, gelosia).

Il Sole simboleggia la schiettezza del sentimento, mentre la Luna esprime quanto in esso vi è di più intimo, recondito, fantasioso.

Mercurio (che per l’appunto ha tratto il nome dal “messaggero degli dei”) rappresenta la capacità di comunicare, di evidenziare i sentimenti e indirizzarli positivamente.

L’influsso di Giove si manifesta come tendenza all’ottimismo, alla disponibilità nei confronti dell’altro.

Saturno, il pianeta che la tradizione astrologica considera connesso con la chiusura in sé stessi, la malinconia, l’avarizia, non svolge necessariamente un ruolo negativo: può indicare anche la capacità di un individuo di pazientare e resistere alle avversità pur di non perdere la persona amata.

Urano esprime la capacità di prendere decisioni anche coraggiose, mentre da Nettuno dipende la tendenza dell’innamorato a idealizzare la persona amata, rifuggendo dalla realtà e andando così talvolta incontro a inevitabili delusioni.

Plutone è legato alle emozioni segrete. Riguardo alla divinità a cui questo pianeta fa riferimento, si noti che “Plutone” non è in realtà il nome del dio, ma un suo appellativo derivato dal greco ploutos (ricco), perché gli appartenevano tutti i metalli e le pietre preziose nascosti nella terra.

apollonia

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Giove e il femminile

Non c’è dubbio che Giove rappresenti un principio maschile e patriarcale, riflesso della sua epoca, come dimostra il fatto che si spartì l’universo con i soli fratelli maschi.
Bisogna però riconoscere che con le donne ebbe un rapporto a dir poco privilegiato, prima di tutto perché fu salvato dalla madre e cresciuto in un’isola circondato da sole donne, le ninfe Io e Adrastea e la ninfa-capra Amaltea che lo allattò. Quindi la sua infanzia fu coronata da riconoscimenti affettivi, nutrimento e grande libertà, ingredienti che come tutti sanno contribuiscono ampiamente nello sviluppo di un sano senso di sicurezza interiore e di autostima.
Ma anche da grande ciò che lo rese impareggiabile non furono tanto le azioni di governo quanto la sua incontenibile attrazione per il mondo femminile, in conseguenza della quale diede origine a tutta la generazione successiva di dei e semidei.
Certo non viene automatico ammirare un simile dongiovanni olimpico, ma occorre riconoscere che da ogni sua “donna” egli riuscì a sviscerare qualità speciali, o spunti di miglioramento per la condizione umana, nel rispetto della sua più elevata simbologia, giacchè Giove rappresenta la crescita, su tutti i piani, come vedremo più avanti.

La mitologia di Esiodo gli riconosce sette consorti ufficiali e almeno ventitré amanti.
La sua prima moglie è Meti, dea di saggezza, la dea più giusta e ricca, che Giove ingoiò incinta per timore di essere detronizzato da un figlio.
Così facendo Giove inglobò il principio di saggezza e conoscenza, facendolo proprio, come una voce che suggerisce da dentro.
La seconda moglie è Temi (10), consigliera del cielo e degli uomini, letteralmente “regola della natura”, principio di armonia e di equilibrio. Dal loro incontro nacquero le Moire (11), ossia le Parche e le Stagioni, che avevano facoltà di concedere all’uomo vita, tempo e morte.
Fu poi la volta di Eurinome (14), figlia di Oceano, una dea di bellezza che generò le Grazie.
In seguito fu sposo di Mnemosine (12), che presiede alla memoria della cose, e in occasione del loro matrimonio Giove creò le Muse (13), con il compito di alleviare le sofferenze degli uomini dilettandone lo spirito.
Con Demetra generò Persefone, dea dei due mondi, mentre dall’unione con Leto (15) nacquero Apollo (16) e Artemide.

Si unì anche a Nemesi, figlia della Notte, la cui “giusta ira” si rivolge a coloro che offendono le leggi e le regole.
Infine sposò Era, sua consorte ufficiale e sorella, a lui pari in rango.
Per conquistarla si trasformò in uccellino tremante che lei, intenerita, si ripose sul seno. A quel punto lui svelò la sua identità e cercò di sedurla, ma potè averla solo in cambio della promessa di matrimonio.
La loro luna di miele durò trecento anni, dopo di che Giove prese a tradirla e la mitologia greca è piena di storie che narrano le sue avventure e l’ira vendicativa di Era.
Dalla loro unione nacquero Ares (17), Ebe (18) , Efesto (19) e Ilizia (20).
Tra gli altri suoi figli, nati da relazioni extraconiugali, ricordiamo Ermes (figlio di Maia) e Dioniso (figlio di Semele).

Per conquistare le femmine di cui si invaghiva, Giove era solito inventare continui stratagemmi e nuovi travestimenti. Per fecondare Danae (21) divenne pioggia d’oro e da lei nacque Perseo; con Leda (22) fu cigno e con Antiope (23) fu un satiro. Pare proprio che ad interessarlo non fosse tanto la relazione in sé stessa (per altro non è famoso per le qualità amatoriali!!), quanto la conquista, le infinite potenzialità insite in ogni trasformazione, il costante senso di crescita, di fecondazione di nuovi territori.

apollonia

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23 ore fa, littleEvil dice:

Mettiamo allora che un infante stia in terrazza ed un genitore dica all'altro: "Entra il bambino e pappalo!"

In caso di incomprensioni ci potrebbero essere gravi conseguenze inaspettate ;)

================

Indovina... indovinello!

Sapete poi che cosa cambia genere quando è in compagnia?

 

Pensavo alla pipì per il detto che chi non la fa in compagnia è un ladro o una spia. Non credo però che sia questa la risposta.

apollonia

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22 ore fa, Arka dice:

Fra le tante disillusioni capitatemi ultimamente, sono costretto ad aggiungere anche l'Accademia della Crusca. Mi aveva già stupito con "dipingette", ma "scendi il cane" no, non posso accettarlo, nemmeno a livello colloquiale. Non riesco... 😟

Arka 😁

Diligite iustitiam

ACCADEMIA DELLA CRUSCA: SCENDITI DAL PIEDISTALLO SU CUI T'HANNO ARRAMPICATA E CONTEGNATI.

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19 minuti fa, Adelchi66 dice:

Una maestra elementare bilaureata può,in aula ,durante lo svolgimento delle lezioni, dire :"scendimi il libro" ?

Certo che lo può dire! Almeno che non abbia impedimenti lessicali di natura fisiologica. 😉

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1 ora fa, Adelchi66 dice:

Una maestra elementare bilaureata può,in aula ,durante lo svolgimento delle lezioni, dire :"scendimi il libro" ?

 

No. La costruzione transitiva di verbi come scendere, salire, uscire, sedere, ecc. è accettata nell’eccezione della quotidianità e delle situazioni familiari, ma non può essere trasportata nella grammatica della scuola perché l’insegnante sarà comunque chiamato a correggere quelle forme nell’italiano scritto e formale.

apollonia

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2 ore fa, littleEvil dice:

Certo che lo può dire! Almeno che non abbia impedimenti lessicali di natura fisiologica. 😉

 

Seriamente no. La costruzione transitiva di verbi come scendere, salire, uscire, sedere, ecc. è accettata nell’eccezione della quotidianità e delle situazioni familiari, ma non può essere trasportata nella grammatica della scuola perché l’insegnante sarà comunque chiamato a correggere quelle forme nell’italiano scritto e formale.

apollonia

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11 ore fa, apollonia dice:

Seriamente no.

"fisiologicamente" sì!

image.png.fbe012ea8772fc83417b5ec30033c9b7.png

E spero proprio che la "maestra elementare bilaureata" non abbia una lesione cerebrale.

Una cosa si può sempre dire, che poi sia politicamente o grammaticalmente corretta è un'altra cosa.

Stiamo facendo gli equilibristi: cosa si intende con "poter"? Non è sempre chiaro, c'è spazio per le interpretazioni.

================

Adesso vado a far colazione con una bella omelette ;)

Njk

Modificato da littleEvil
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13 ore fa, Adelchi66 dice:

Una maestra elementare bilaureata può,in aula ,durante lo svolgimento delle lezioni, dire :"scendimi il libro" ?

 

A integrazione della risposta negativa data in precedenza.

Personalmente, se ne avessi il potere, toglierei l’uso della parola a chiunque usasse un’espressione del genere, ma io sono vecchio e tutte le leggi sono fatte da vecchi e da uomini: i giovani vogliono le eccezioni, i vecchi le regole. Si dice anche che non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.

Sul sito dell’Accademia della Crusca, il linguista Vittorio Coletti ha risposto al quesito di molti lettori, che hanno chiesto se è lecito costruire il verbo *sedere *con l’oggetto diretto di persona: «Siedi il bambino, siedilo lì». La sua replica legittima anche l’uso transitivo (diffuso al Sud) di salire, uscire ed entrare, ma solo in un ambito colloquiale. Quindi non a scuola, partendo dalle elementari.

A giustificazione della sua risposta, scrive il linguista: «In questo significato l’uso transitivo di sedere è registrato in qualche dizionario, ad esempio nell’autorevole GRADIT, ma non compare nello Zingarelli 2019». «Si tratta di una costruzione nata, probabilmente, dall’assorbimento nel verbo semplice del composto causativo fare + sedere, una procedura sintetica che riguarda da tempo anche altri verbi di moto come salire e scendere ma anche uscire e persino, al sud, entrare, che in molti italiani regionali (non solo meridionali) ammettono, specie all’imperativo, il complemento oggetto (sali/scendi il bambino dalla nonna, esci il cane). Sedere con l’oggetto diretto di persona si legge ormai nei manuali sulla cura dei bambini o nelle istruzioni su come mettere un bambino sul seggiolino dell’automobile. Dunque, è una costruzione abbastanza diffusa e neppure solo recente. Google books riporta un “siedilo sopra una poltrona damascata” in un testo edito a Cremona nel 1865 (N.F., Memorie storiche della Colonna Mantovana nella guerra d’indipendenza 1848-49)».

apollonia

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Una maestra bilaureata  può arrivare a due terzi dell'anno scolastico e in storia essere ancora ai sumeri e per recuperare tempo asserire:" gli ebrei li saltiamo tanto non sono importanti" 🙄.

Ora: gli incompetenti ci sono un tutti i campi ma qui ne va della cultura dei nostri figli.

Per la cronaca , riunione genitori ,riunione con la preside, risultato : conferimento della maestra bilaureata in un distretto scolastico con più insegnanti così da poter diluire gli eventuali danni .

I bambini presi in carico da una collega con grande esperienza che peraltro aveva già le sue classi da seguire.

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La nascita di Atena da un gioco enigmistico (intarsio) della S.E. dal titolo: “Una strana nascita”

Il padre degli dèi ha l’emicrania ed Efesto gli dà un suggerimento: “Ti libero dal mal che ti dilania, con la scure bipenne, in un xxxxxxx”.

“Non rischierò la yyyy?”. “Ma in famiglia siamo immortali, babbo, ti rammento”.

Gli vibra un colpo tra le sopracciglia tal che l’Olimpo è scosso da spavento!

È un episodio assai xxyyxxxyyxx e dal capo di Zeus vien fuori Atena: indossa l’elmo, il piede è già calzato, porta l’asta e lo scudo. Ma che scena!

 

La soluzione non è difficile.

apollonia

 

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Si dice “inerente a qualcosa” o “inerente qualcosa”? Oppure si possono usare entrambe le espressioni, anche se una è più gettonata dell’altra?

Qualcuno vuol dire la sua in merito?

apollonia

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40 minuti fa, apollonia dice:

La nascita di Atena da un gioco enigmistico (intarsio) della S.E. dal titolo: “Una strana nascita”

Il padre degli dèi ha l’emicrania ed Efesto gli dà un suggerimento: “Ti libero dal mal che ti dilania, con la scure bipenne, in un xxxxxxx”.

“Non rischierò la yyyy?”. “Ma in famiglia siamo immortali, babbo, ti rammento”.

Gli vibra un colpo tra le sopracciglia tal che l’Olimpo è scosso da spavento!

È un episodio assai xxyyxxxyyxx e dal capo di Zeus vien fuori Atena: indossa l’elmo, il piede è già calzato, porta l’asta e lo scudo. Ma che scena!

 

La soluzione non è difficile.

apollonia

 

 

Momento

Vita

Movimentato

Ciao.

Stilicho

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14 minuti fa, Stilicho dice:

Momento

Vita

Movimentato

Ciao.

Stilicho

 

🖐️ 

apollonia

Un altro gioco enigmistico è lo spostamento d’accento: Una ne fa, cento ne pensa

A Saverio, che è un tipo un po’ yyyyýyy

piuttosto originale e stravagante,

yýyyyyy spesso idee bislacche in mente:

lui le asseconda sempre con passione,

ma non di rado il tutto si traduce

in una sconfortante delusione.

apollonia

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47 minuti fa, apollonia dice:

🖐️

apollonia

Un altro gioco enigmistico è lo spostamento d’accento: Una ne fa, cento ne pensa

A Saverio, che è un tipo un po’ yyyyýyy

piuttosto originale e stravagante,

yýyyyyy spesso idee bislacche in mente:

lui le asseconda sempre con passione,

ma non di rado il tutto si traduce

in una sconfortante delusione.

apollonia

 

Balzàno

Bàlzano

Forse, sulle "a" ci andava l'accento acuto?

Ma come si mette con le tastiere?

Ciao.

Stilicho

 

Modificato da Stilicho
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