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Antoniniano di Caracalla, Serapide. Parere tecnico su un difetto presente sul dritto


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Inviato

Ciao, oggi ricondivido un antoniniano dell'imperatore Caracalla (198-217d.C.) con la personificazione sul rovescio di  Serapide (divinità di origine egizia che trovo' adepti anche nella società greco-romana fino al IV secolo d.C.) raffigurato stante, barbuto come Zeus e con scettro retto con braccio sinistro , coniato a Roma nel 216 d.C.  L'introduzione di questo nuovo nominale in argento nella monetazione romana si deve proprio a Caracalla che nel 215 ,causa problemi economici e scarsità di argento per battere moneta, fece una riforma monetaria che stabiliva che questa nuova moneta ( a cui gli studiosi moderni hanno dato il nome di antoniniano o antoniano legandolo al suo ideatore ma che in realtà non sappiamo realmente come veniva chiamato) aveva un peso di circa 5 g. ed era un radiato (cioè l'imperatore era raffigurato non con corona d'alloro ma radiata). Ciò significava che la moneta aveva un valore che doveva essere il doppio, in questo caso  del denario in argento, come il dupondio lo era per l'asse (nominali non in argento ma rispettivamente in oricalco e rame). In realtà sappiamo che gli antoniniani di Caracalla non corrispondevano esattamente (come quantitativo di fino presente in esso che era del 50% del peso totale) a due denari ma a circa 1,6 . Ritornando alla mia moneta ed al motivo di questo mio post, sul dritto è presente un difetto sulla legenda abbastanza anomalo e volevo chiedere un parere sulla probabile causa che lo ha generato. Grazie a quanti interverranno ed alla prossima 🙂

ANTONIO 

24 mm.                4,84 g.        RIC 349b 

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Secondo me si potrebbe trattare di matrice usurata, non credo sia una fusione, per la presenza delle linee di espansione 


Inviato
10 minuti fa, Signifer_X dice:

Secondo me si potrebbe trattare di matrice usurata, non credo sia una fusione, per la presenza delle linee di espansione 

 

Ciao, grazie per il tuo intervento. Mi sono dimenticato di dirlo ma da esame diretto la moneta è senza dubbio coniata (spero ai tempi di Caracalla, ovviamente 🙂) . La mia curiosità è capire come si sia generata quella imperfezione. Secondo te in fase di coniazione della moneta. Attendiamo altri interventi. 

ANTONIO 


Inviato

Ciao Antonio, secondo me il difetto si deve a schiacciamento o scivolamento del conio di dritto.


Inviato

Io penso che il tondello fosse difettoso; se fosse solo schiacciamento vedremmo un'escrescenza, ma mi sembra che il metallo manchi proprio.


Inviato
17 minuti fa, torpedo dice:

Ciao Antonio, secondo me il difetto si deve a schiacciamento o scivolamento del conio di dritto.

 

Ciao, grazie per il tuo intervento. Ci avevo pensato anche io ma uno scivolamento del conio avrebbe creato anomalie sulle lettere della legenda qui invece sembra manchi proprio una parte di metallo superficiale quindi che dire 🙂.

ANTONIO 

11 minuti fa, gioal dice:

Io penso che il tondello fosse difettoso; se fosse solo schiacciamento vedremmo un'escrescenza, ma mi sembra che il metallo manchi proprio.

 

Ciao, potrebbe essere ma in fase di coniazione con tondello riscaldato anche l'imperfezione eventuale durante la coniazione veniva appianata dal colpo di martello, almeno penso. Grazie per il tuo intervento. 

ANTONIO 


Inviato

Secondo me un distacco del metallo in quel punto in fase di coniazione e conseguente espulsione laterale, forse per un difetto persistente nel tondello.

ho visto cose simili anche su monete in bronzo


Inviato
7 minuti fa, FrancoMari dice:

Secondo me un distacco del metallo in quel punto in fase di coniazione e conseguente espulsione laterale, forse per un difetto persistente nel tondello.

ho visto cose simili anche su monete in bronzo

 

Ciao, ipotesi plausibile anche se un po difficile. Infatti se guardi bene il punto della moneta che ho indicato in giallo le lettere GGE di completamento della legenda comunque si intravedono quindi sono state impresse anche se solo leggermente sul metallo. Una cosa secondo me è sicura e cioè il difetto si è generato in fase di coniazione e non successivamente per vicissitudini varie della moneta (es. colpi, usura da circolazione o manomissione umana). Mi lascia pensare questo il rovescio praticamente senza alcun difetto proprio in corrispondenza della mancanza di metallo sul dritto. Posto foto per rendere l'idea 🙂

ANTONIO 

20230719_175048-02.jpeg

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Inviato
2 ore fa, Pxacaesar dice:

Ciao, grazie per il tuo intervento. Ci avevo pensato anche io ma uno scivolamento del conio avrebbe creato anomalie sulle lettere della legenda qui invece sembra manchi proprio una parte di metallo superficiale quindi che dire 🙂.

ANTONIO 

Ciao, potrebbe essere ma in fase di coniazione con tondello riscaldato anche l'imperfezione eventuale durante la coniazione veniva appianata dal colpo di martello, almeno penso. Grazie per il tuo intervento. 

ANTONIO 

 

Io pensavo a un tondello crepato in quel punto e al pezzo di metallo che saltava via con il colpo di martello.

2 minuti fa, Pxacaesar dice:

punto della moneta che ho indicato in giallo le lettere GGE di completamento della legenda comunque si intravedono quindi sono state impresse anche se solo leggermente sul metallo

Però lì le lettere sembrano in incuso.


Inviato (modificato)
16 minuti fa, gioal dice:

Io pensavo a un tondello crepato in quel punto e al pezzo di metallo che saltava via con il colpo di martello.

 

Ciao, il tondello non è crepato ed il fatto che le lettere sono impresse leggermente contrasta con l'ipotesi che il metallo sia saltato via. In tal caso non dovevano proprio vedersi, si doveva vedere solo la concavita', o sbaglio? Le lettere da visione con lente non sono in incuso, sono impresse superficialmente e quindi appena visibili. 

ANTONIO 

 

 

Modificato da Pxacaesar
Integrazione intervento

Inviato

Materiale presente  (scorie) sul conio di D/ al momento della battitura ..

  • Mi piace 4

Inviato
20 minuti fa, skubydu dice:

Materiale presente  (scorie) sul conio di D/ al momento della battitura ..

 

Ciao, forse l'ipotesi più verosimili a cui anche io ho pensato. E cioè ad una occlusione parziale del conio di incudine con metallo rimasto attaccato da coniazioni di monete precedenti. 

ANTONIO 


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