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Buongiorno a tutti, @giacutuli, grazie per aver postato anche il diritto, non posso esprimermi in merito a quella sorta di porosità, ma sono rimasto colpito per le differenti dimensioni delle torrette tra di loro.

Tu hai già un idea del perché di quelle porosità? Forse sono dovute alla presenza di scorie che hanno sporcato il conio? O piuttosto un maldestro tentativo di rimuovere dello sporco, magari la moneta è stata per lungo tempo chiusa in una bustina.. 

Proviamo a ragionarci su. 

Saluti 

Alberto 

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Il 14/5/2020 alle 14:25, Litra68 dice:

Forse sono dovute alla presenza di scorie che hanno sporcato il conio?

Ciao @giacutuli 

A mio modesto parere l'ipotesi di @Litra68è la più probabile. Notando però che la moneta presenta anche una certa porosità, potrebbe essere stata coniata su un tondello nel quale la lega Ag + Cu non si sia amalgamata perfettamente. 

La moneta sicuramente è originale e bella, anche se penso sia stata pesantemente pulita e/o lucidata. 

Ciao Beppe 

 

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Buon pomeriggio, @giacutuli, se non fosse per dei dettagli inequivocabili, uno potrebbe azzardare che si tratta di un altra moneta.. ?

Sono d'accordo con te, io ho lo stesso problema con le foto, soprattutto oro e argento non riesco a fotografarli con successo, addirittura assumono delle sfumature di colore che non rispondono alla realtà. Ovviamente io non posso esprimermi sul fatto che sia stata lavata o meno, resta una bella moneta per me. 

Saluti 

Alberto 

Ps. Credo che la cifra 1 sia ribattuta

Modificato da Litra68
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Il 13/5/2020 alle 13:49, giacutuli dice:

Buongiorno ai lettori e @Rocco68 oggi ho una domanda: come definibile questa rugosità (effetto buccia di arancia) su questa piastra? Problemi di conio sporco o uso di vecchio tondello...o cosa??? Grazie per risposta

238.jpg

213.jpg

149.jpg

340.jpg

Secondo il mio modesto parere questa moneta è stata battuta usando un conio leggermente arrugginito.

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17 minuti fa, giacutuli dice:

...potrebbe starci, anche se io penso sia più un problema non di conio ma del tondello non perfettamente levigato prima di essere battuto, vedi l'esubero di metallo al bordo non dovrebbe esserci e quindi non proprio liscio in partenza, non sono un esperto tecnico solo mio parere.

image.png.093881b0e96def76a90c7ec9946703a2.png

Non credo sia un problema del tondello ma dell'impronta. Tieni presente che il metallo veniva riscaldato portandolo a temperatura quasi di fusione, per cui il metallo andava a occupare tutti gli incavi del conio compreso tutti i difetti che esso presentava.

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1 ora fa, dareios it dice:

Non credo sia un problema del tondello ma dell'impronta. Tieni presente che il metallo veniva riscaldato portandolo a temperatura quasi di fusione, per cui il metallo andava a occupare tutti gli incavi del conio compreso tutti i difetti che esso presentava.

Buonasera a tutti,

anche io sono d'accordo con Lorenzo, @dareios it

anzi aggiungerei che i campi sono la parte più alta (sporgente) del conio,

e quindi è quella parte che in fase di coniazione spinge di più il tondello vergine. 

Spingendo di più nel tondello caldo diciamo che tende a "spianare" maggiormente

eventuali imperfezioni (come i graffi di lima) rispetto ai capelli, che per esempio,

sono la parte più alta delle moneta ma più bassa del conio.

Spero di essere riuscito a esprimere chiaramente il mio pensiero.

   

 

 

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6 ore fa, giacutuli dice:

quando mi si dice che la moneta è lavata o lucidata mi viene sempre da pensare seriamente alla qualità delle foto che probabilmente non mostrano le condizioni reali,

Concordo con Te e con Alberto, dalle ultime immagini sicuramente la moneta ha anche una bella patina. Ma se vedi le foto postate nel messaggio  #5171... chiunque avrebbe detto che la moneta è stata pulita. 

E' sempre molto difficile fotografare le monete e quindi ritiro quanto ho scritto. 

Ciao e Buona serata, 

Beppe 

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1 ora fa, giacutuli dice:

nessuno che descrive il processo come avveniva esattamente.

Condivido. Attualmente non esiste alcun testo che descriva dettagliatamente la coniazione di moneta nella zecca di Napoli. La monetazione napoletana è unica nel suo genere, presenta peculiarità tali da discostarsi dai procedimenti utilizzati dalle altre zecche.

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1 ora fa, giacutuli dice:

uhmmm, molto grave!!! Ma comè possibile che negli ultimi 50anni nessun numismatico o studioso abbia preso in considerazione di tentare di descrivere le procedure di coniazione in zecca a Napoli da fine700 fino al 1859.

Perchè per capire e spiegare la tecnica di coniazione bisogna rintracciare i documenti (se sono stati prodotti) e soprattutto interpretarli, cosa non semplice per uno studioso digiuno di tecniche ingegneristiche del passato.

1 ora fa, giacutuli dice:

come mai abbiamo 12 torrette QUASI tutte diverse per dimensione??? l'operaio di zecca cambiava punzone per ogni torretta che batteva???

Forse le differenti dimensioni e la loro posizione non sono casuali ma hanno un particolare significato.

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1 ora fa, giacutuli dice:

Tipo, ipotesi???

Secondo me sono segni segreti. Lo stemma, essendo ricco di dettagli, si presta bene a tale finalità.

È giusto ricordare che l'apposizione di tali segni è presente anche in altre monetazioni.

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  Salute

avevo voglia di rivederla:

REGNO DELLE DUE SICILIE

Ferdinando II 10 Tornesi 1841. Rame

D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella

R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1841

Riferimento:Pannuti Riccio 190

La moneta proviene da collezione privata

10 Tornesi 1841.jpg

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1 ora fa, giacutuli dice:

uhmmm, segni segreti inseriti nel conio e quindi presenti in tutta la tiratura di quella monetazione visto che tutte le monete passano dal conio (probabile inseriti in effigie del RE come in risposta al verbale o nello scudo visto che il conio si fermava li), qui si tratta di "segnali" nelle punzonature delle fasi successive e fatte manualmente e solo su un numero ristretto di pezzi. Segni di riconoscimento del titolo di argento si fanno nel 100% della tiratura non in pochi pezzi. Non mi pare che la risposta possa addebitarsi a questa image.png.d84c80c8c19ce4e9699b4a5f63a91702.png. COSA MI SFUGGE??? Grazie @demonetis

Il documento che ho postato (peraltro non mio) ha il solo fine di dimostrare che venivano apposti dei segni segreti per identificare la paternità della moneta. Non avevo la pretesa di dare una risposta al tuo quesito delle torrette: non ne sono all'altezza.

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I segni sulle monete "segreti" da quanto mi ricordo di aver letto e sentito da altri numismatici anche molto noti,ci sono sempre stati o almeno si sospetta di questo. Non ricordo chi e quando forse su Cronaca Numismatica ci furono articoli al riguardo su monete medievali,unico modo ad esempio,di far uscire messaggi anche sotto assedio, senza che nessuno se ne accorgesse. Coniare torrette al posto di puntini e/o messe al contrario come anche le aquilette, non possono essere solo errori o almeno non sembrano esserlo ma sembrano più cosa voluta,come credo di aver letto anche nel blog Storia Numismatica.

https://storianumismatica.wordpress.com/2018/12/20/interpunzioni-e-taglio/#more-904

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Salute

 avevo voglia di rivederla:

Ferdinando II 10 Tornesi 1847. Rame

D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella .

R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1847.

Riferimenti: CNI 203., Pagani 340.,Pannuti Riccio 192.

10 Tornesi 1847 D.jpg

10 Tornesi 1847 R.jpg

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Il 18/5/2020 alle 16:59, demonetis dice:

@giacutuli, ripropongo un documento pubblicato (se non sbaglio) da @fedafa dove viene chiaramente svelata l'esistenza dei segni segreti, anche se (giustamente) non vengono rivelati.

2gh9BNO.jpg

Confermo di essere stato io a postare la pagina dell'articolo di Cosentini. Di seguito la discussione da dove è possibile risalire ai riferimenti bibliografici dello stesso.

Io ho sempre trovato quest'articolo estremamente interessante perché in poche righe condensa delle informazioni molto importanti per chi studia questa monetazione. Le monete coniate a Napoli avevano una "simbologia" nota solo all'incisore. O meglio l'incisore apponendo sul conio un simbolo (o altra variazione solo a lui nota) era in grado di riconoscere una sua produzione. Sistema questo che veniva attuato per evitare ed individuare le falsificazioni. Altro passaggio degno di nota è il fatto che venivano utilizzati conii anche di precedenti incisori. 

Comprendo che a volte una semplice differenza di conio porti a fare supposizioni ed ipotesi più o meno fantasiose ma tali restano di fronte alla testimonianza dell'articolo di cui sopra.

Provo a dare una risposta anche all'utente @giacutuli premettendo che quello che sto per dire è solo una mia opinione. Spesso nella ricerca la soluzione più semplice ed ovvia può dimostrarsi quella che più si avvicina alla realtà.

Come giustamente è stato affermato l'incisore utilizza lo stesso punzone per realizzare le torrette sul conio nonostante questo però le stesse risultano diverse fra loro. Mia opinione è che, trattandosi di particolari di piccola dimensione difficilmente l'incisore riuscirà ad ottenere lo stesso risultato per ogni torretta. Una incisione più profonda o meno profonda ha come risultato due torrette completamente differenti. Se a questo aggiungiamo il fatto, sempre considerando le dimensioni del particolare, che il conio lavorando si modifica e tende a perdere le caratteristiche iniziali, la differenza fra le torrette diventa ancora più evidente. In particolare in questo caso abbiamo quella che si definisce  "occlusione del conio". Piccole incisioni sul conio (fatte per realizzare le torrette) che nel tempo si vanno a chiudere facendo modificare il risultato finale sulla moneta.

Spero di essere stato chiaro.

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