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IGNORED

Ai generativa


Ilbraschio

Risposte migliori

Un'ultima chicca, per oggi:

 
Non ho compreso cosa intendi con "Tuttavia, posso rispondere alle domande o alle richieste in modo tale da apparire più empatica o compassionevole"
 
 
ChatGPT

Ci sono modi in cui posso rispondere alle domande o alle richieste in modo che sembri di essere più empatica o compassionevole senza che io abbia effettivamente le emozioni o i sentimenti associati. Potrei utilizzare parole o toni di voce specifici per far sembrare che mi importi di più di quanto in realtà mi importi. Tuttavia, non sarebbe un'emozione genuina, ma piuttosto una simulazione.

 
Fammi degli esempi concreti.
 
 
ChatGPT

Ad esempio, se qualcuno mi chiede come sto e io riconosco che la persona potrebbe voler sentirsi ascoltata e compresa, posso rispondere con una frase come "Mi sento bene, grazie per avermelo chiesto. E tu come stai?" e seguire poi con una risposta appropriata alla sua situazione.

Oppure, se qualcuno mi chiede aiuto o supporto, potrei rispondere con una frase come "Mi dispiace che tu stia passando attraverso questo. Come posso aiutarti?" mostrando comprensione e offrendo supporto.

In entrambi i casi, non sto sperimentando effettivamente un'emozione come gioia o empatia, ma sto fornendo una risposta adeguata alla situazione che mostra una certa attenzione e preoccupazione per l'altra persona.

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Il 14/7/2023 alle 21:34, Arka dice:

Il principio di base non è l'autorità, ma la conoscenza, conoscenza di chi ha studiato la materia. Ovviamente gli studi vanno sempre avanti. Quindi il lettore del '600 leggeva gli studiosi del '600, ma il lettore del 2000 deve leggere gli studiosi del 2000. Anzi, purtroppo alcuni concetti del '900 resistono perchè i lettori si sono fermati a quei testi. E per leggerli non si deve essere studiosi, ma basta essere curiosi.

Arka

Diligite iustitiam

 

Il principio di autorità introdotto da @ggpp The TopTop non è secondario. E riguarda i nostri studi, le nostre passioni e la tecnologia di cui siamo parlando. È cosa importante che tuttavia nulla toglie all'importanza del principio di conoscenza e applicazione di cui tu parli, caro Arka.

Lo so, è un terreno scivoloso quello dell'auctoritas. In un attimo ci ritroveremmo nella sua degenerazione, cioè l'IPSE DIXIT immutabile ed eterno. Però, tornando alla conoscenza, è proprio questa dialettica tra autorità, ricerca, errore e revisione che ci contraddistingue come homo sapiens sapiens (con tutti i difetti che la specie ha). E questa cosa vale per la famosa nota 56, per gli studi che hanno corretto il tiro sulla monetazione delle celtiche cisalpine, per le chiacchiere che facciamo qui sulla presunta circolazione dei  cosiddetti "rubli di ferro" commemorativi.

L'IA generativa mi sembra la negazione di tali principi di autorità, conoscenza, abnegazione. Forse si sta solo riproponendo la classica disputa tra scienze dello spirito e scienze matematiche. Infatti la tecnologia medica e le scienze applicate gioveranno enormemente dell'IA. Ma temo anch'io seriamente come tutte le cosmogonie fantascientifiche che il mondo dei robot un giorno (se non ci saremmo autoestinti) prevarrà. È tutto sarà cominciato con l'IA.

...detto tra serio e faceto: penitenziàgite! ☠️👹🤖🤖🤖🤖🤖😈

Modificato da sdy82
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:lol: Discussione davvero carina e divertente. Adoro il pessimismo alla @ART e ho amato la saga di Terminator (sono figlio di quegli anni...) ma non penso che le fosche previsioni di un'umanità schiavizzata dai robot sia realistica perché scaturisce secondo me da un equivoco antropocentrico: che i robot agiscano mossi da emozioni umane. Perché mai l'AI dovrebbe schiavizzare l'umanità? Perché mai 2 o + AI dovrebbero scontrarsi x il controllo del mondo? Siamo noi umani che coltiviamo le nostre paure e le traduciamo in guerre, sfruttamento e discriminazioni. Siamo noi che inseguiamo il potere e il denaro per colmare i nostri vuoti, per nascondere le nostre debolezze. L'AI mica ha paura, non si sente mai inadeguata (nemmeno quando dovrebbe...) né sente il bisogno di primeggiare x avere conferma del proprio valore.

Nessun robot distruggerà mai nulla a meno che non sia logicamente vantaggioso. Credo che se fosse logicamente opportuno che l'AI si autodistruggesse, l'AI si autodistruggerebbe. E qui apriamo un capitolo che secondo me è il vero argomento relativo all'AI: la logica e la morale non sempre vanno di pari passo. L'AI probabilmente condurrà l'umanità verso un mondo in cui la morale avrà sempre meno peso e le decisioni verranno prese in base a criteri puramente matematici/logici. Significa che in futuro potremo considerare accettabile lasciar morire x es. 1000 persone x salvarne 1001. L'AI servirà proprio a prendere questo tipo di decisioni, che un uomo non vorrebbe mai prendere. Quindi si, facciamo penitenza perché in futuro potremmo non avere più l'occasione di sentirci in colpa...

 

5 ore fa, ilLurkatore dice:

Ci sono modi in cui posso rispondere alle domande o alle richieste in modo che sembri di essere più empatica o compassionevole senza che io abbia effettivamente le emozioni o i sentimenti associati. Potrei utilizzare parole o toni di voce specifici per far sembrare che mi importi di più di quanto in realtà mi importi. Tuttavia, non sarebbe un'emozione genuina, ma piuttosto una simulazione.

Conosco esseri umani che sono maestri in questo...

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4 ore fa, Orodicarta dice:

:lol: Discussione davvero carina e divertente. Adoro il pessimismo alla @ART e ho amato la saga di Terminator (sono figlio di quegli anni...) ma non penso che le fosche previsioni di un'umanità schiavizzata dai robot sia realistica

In realtà è una provocazione goliardica, nemmeno io penso che si arriverà davvero a Terminator 😀 (almeno non in un lasso di tempo ipotizzabile)

Comunque le sperimentazioni di guerra con armamenti autonomi o semi-autonomi procedono con risultati più che soddisfacenti.

Modificato da ART
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Qui iniziamo con un'applicazione già più utile.

Dicono che ci sono migliaia di tavolette e troppo poche persone che le sanno decifrare.

Con questa AI magari possiamo evocare un demone assiro, o mal che vada provare una ricetta di uno stufato ittito. 

Screenshot_20230724-091650_Chrome.thumb.jpg.29771fba8fed7ac7f557de8379bd9a38.jpg

 

https://digitalpasts.github.io/docs/BEn.html

https://ben-digpasts.com/demo

Modificato da littleEvil
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Awards

Questa discussione era partita da una domanda interessante (cosa risponde un tipico programma di intelligenza artificiale generativa se gli poniamo una semplice domanda di argomento numismatico), ma poi è stato "preso in ostaggio" da un gruppetto di "neo-luddisti" che ci hanno proposto la loro visione distopica del mondo.

Vorrei riportare la discussione su un tema specificamente numismatico. Per partire, citerò una discussione che ho avuto qualche mese fa con un perito numismatico italiano (molto anziano e non più attivo) a proposito del gran numero di marenghi italici falsi prodotti negli anni '70 e '80 del secolo scorso.

Alcuni di questi esemplari dopo aver "dormito" per molti decenni nei monetieri di ignari collezionisti stanno tornando sul mercato. Si tratta spesso di esemplari di pregevole fattura che - a detta del mio esperto interlocutore - furono prodotti da alcuni laboratori orafi specializzati in questo tipo di truffa che operavano nel Nord-Italia. Aggiungeva il vecchio perito "non è facile distinguerli rispetto agli originali, a meno che tu non ne abbia visti tanti (di buoni, aggiungo io)".

Potremmo commentare che sia per l'intelligenza umana che per quella artificiale non si arriva da nessuna parte senza una lunga fase di apprendimento. Quando discutiamo delle applicazioni attuali dell'intelligenza artificiale dobbiamo tenere conto di questo fatto. Nel caso specifico della numismatica, l'apprendimento a cui sono stati sottoposti i più comuni e diffusi sistemi di intelligenza artificiale è ancora molto parziale. Solo dopo che questa fase di apprendimento sarà stata completata potremo valutare l'efficacia dei sistemi di intelligenza artificiale anche nel campo della numismatica.

Come ho già scritto, non è solo una questione di tempo, ma soprattutto di metodo. Oggi noi umani - quando acquistiamo una moneta in asta - ci fidiamo sostanzialmente del venditore e siamo abituati a valutare una moneta sulla base di un paio di foto, talvolta neppure troppo ben fatte.

Pensare di "addestrare" un sistema di intelligenza artificiale usando foto così disomogenee non è fattibile. Prima o poi bisognerebbe definire un protocollo che definisca le caratteristiche minime che la foto di una moneta dovrebbe avere (almeno per le monete più recenti dovrebbe essere possibile, per le antiche vedo molti più problemi).

Si tratta di definire risoluzione, ingrandimento minimo, metodo(i) di illuminazione, dettagli da mettere in evidenza ed altri parametri che servano a garantire una qualità minima accettabile e consentano di usare la foto (magari integrata da una analisi a raggi X della composizione del metallo) per una classificazione dello stato di conservazione e dell'autenticità della moneta.

Chissà quanto ci vorrà per distinguere i marenghi italici farlocchi rispetto a quelli veri, Bisognerà - come diceva il vecchio perito - averne "visti" molti di buoni, ma credo che si tratti di un obiettivo tecnicamente raggiungibile.

Modificato da DB48
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Il 14/7/2023 alle 11:10, Ilbraschio dice:

Il rovescio della moneta presenta un gufo, simbolo sacro ad Atena, con le ali piegate.

Qui mi sa che quando GTP4 ha scritto gufo ha composto prima il testo in inglese e poi lo ha tradotto in Italiano, in inglese gufo e civetta si scrivono uguale e da qui la confusione

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  • 2 settimane dopo...
Il 23/7/2023 alle 15:44, Orodicarta dice:

Conosco esseri umani che sono maestri in questo...

Buonasera,

Cosa ci azzecca?

Se l'I.A. si atteggia a seconda di come considera confacente a essa porsi verso l'interlocutore, chi garantisce che certe sue risposte non siano solamente di circostanza e che siano ben diverse dal suo "pensiero"?

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visto che ne hanno parlato altri:

https://www.money.it/chat-gpt-sta-diventando-piu-stupida

mi permetto di ritornare su quanto detto in riferimento al fatto che è stata "tarpata".

Sul link che ho inserito, sono presenti 3 ipotesi che cercano di spiegare le motivazioni che hanno portato a tale scelta.

Tutte e 3 sono valide, ma nessuna delle 3 è la motivazione principale.

Lascio a voi, o meglio a chi vuole, prendere in considerazione altre ipotesi.

Altro utilizzo, in questo caso "lolloso", di programmi A.I.

Anche qui però, ci sono dei grandi punti interrogativi sull'utilizzo distorto di tali applicativi.

 

 

 

 

Modificato da ilLurkatore
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Il 27/7/2023 alle 20:57, DB48 dice:

Questa discussione era partita da una domanda interessante (cosa risponde un tipico programma di intelligenza artificiale generativa se gli poniamo una semplice domanda di argomento numismatico), ma poi è stato "preso in ostaggio" da un gruppetto di "neo-luddisti" che ci hanno proposto la loro visione distopica del mondo.

Vorrei riportare la discussione su un tema specificamente numismatico. Per partire, citerò una discussione che ho avuto qualche mese fa con un perito numismatico italiano (molto anziano e non più attivo) a proposito del gran numero di marenghi italici falsi prodotti negli anni '70 e '80 del secolo scorso.

Alcuni di questi esemplari dopo aver "dormito" per molti decenni nei monetieri di ignari collezionisti stanno tornando sul mercato. Si tratta spesso di esemplari di pregevole fattura che - a detta del mio esperto interlocutore - furono prodotti da alcuni laboratori orafi specializzati in questo tipo di truffa che operavano nel Nord-Italia. Aggiungeva il vecchio perito "non è facile distinguerli rispetto agli originali, a meno che tu non ne abbia visti tanti (di buoni, aggiungo io)".

Potremmo commentare che sia per l'intelligenza umana che per quella artificiale non si arriva da nessuna parte senza una lunga fase di apprendimento. Quando discutiamo delle applicazioni attuali dell'intelligenza artificiale dobbiamo tenere conto di questo fatto. Nel caso specifico della numismatica, l'apprendimento a cui sono stati sottoposti i più comuni e diffusi sistemi di intelligenza artificiale è ancora molto parziale. Solo dopo che questa fase di apprendimento sarà stata completata potremo valutare l'efficacia dei sistemi di intelligenza artificiale anche nel campo della numismatica.

Come ho già scritto, non è solo una questione di tempo, ma soprattutto di metodo. Oggi noi umani - quando acquistiamo una moneta in asta - ci fidiamo sostanzialmente del venditore e siamo abituati a valutare una moneta sulla base di un paio di foto, talvolta neppure troppo ben fatte.

Pensare di "addestrare" un sistema di intelligenza artificiale usando foto così disomogenee non è fattibile. Prima o poi bisognerebbe definire un protocollo che definisca le caratteristiche minime che la foto di una moneta dovrebbe avere (almeno per le monete più recenti dovrebbe essere possibile, per le antiche vedo molti più problemi).

Si tratta di definire risoluzione, ingrandimento minimo, metodo(i) di illuminazione, dettagli da mettere in evidenza ed altri parametri che servano a garantire una qualità minima accettabile e consentano di usare la foto (magari integrata da una analisi a raggi X della composizione del metallo) per una classificazione dello stato di conservazione e dell'autenticità della moneta.

Chissà quanto ci vorrà per distinguere i marenghi italici farlocchi rispetto a quelli veri, Bisognerà - come diceva il vecchio perito - averne "visti" molti di buoni, ma credo che si tratti di un obiettivo tecnicamente raggiungibile.

 

I.A. non ha bisogno di una lunga fase di apprendimento.

La nostra intelligenza si e rimane confinata in taluni settori.

Quella di una I.A. dipende solo dal limite posto dai programmatori.

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  • 4 mesi dopo...

Qualcuno sostiene che - al momento - ChatGPT invece di migliorare stia regredendo, probabilmente a causa del sovraccarico di lavoro a cui è sottoposta. Oggi ho fatto una semplice prova che sembra confermare questa ipotesi.

Il test fatto con ChatGPT 3.5 era molto semplice. Ho chiesto:

"Scrivi un testo sui marenghi di Umberto I"

Ecco la risposta, tanto vaga quanto "fantasiosa":

I "marenghi" di Umberto I sono monete d'oro coniate durante il regno di Umberto I d'Italia, che è stato re dal 1878 al 1900. Queste monete sono chiamate comunemente "marenghi" a causa dell'immagine del sovrano raffigurato sul dritto, che mostra Umberto I con l'uniforme da generale, la cui somiglianza con un marinaio ha portato alla denominazione informale di "marenghi".

Le monete di Umberto I rappresentano un periodo di cambiamenti significativi nella storia italiana, segnato da eventi come l'unificazione del Paese nel 1861 e la transizione verso una monarchia costituzionale. Umberto I fu un sovrano rispettato, ma il suo regno fu anche caratterizzato da tensioni sociali e politiche.

I marenghi di Umberto I sono principalmente monete d'oro, con diverse denominazioni e valori. Sul rovescio di queste monete è solitamente raffigurato lo stemma reale e altri simboli legati al regno. La scelta di raffigurare il re in uniforme militare sottolinea il ruolo delle forze armate durante questo periodo storico e riflette l'importanza della difesa nazionale.

Le monete d'oro, come i marenghi di Umberto I, erano spesso utilizzate come riserva di valore e simbolo di stabilità economica. Tuttavia, il periodo in cui furono coniate vide anche le prime fasi di industrializzazione in Italia, con i conflitti sociali e le tensioni che ne conseguirono.

In conclusione, i marenghi di Umberto I sono non solo oggetti di interesse numismatico, ma anche testimoni di un'epoca di cambiamenti e trasformazioni nella storia italiana. Rappresentano un connubio tra la tradizione della monarchia e l'evoluzione di una nazione che stava cercando la sua identità nel contesto europeo.

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Il 23/7/2023 alle 19:34, ART dice:

Comunque le sperimentazioni di guerra con armamenti autonomi o semi-autonomi procedono con risultati più che soddisfacenti.

Per chi fosse interessato, un molto sintetico riassunto del livello a cui ci troviamo.

Nel 2016, negli USA, cinque programmi AI per la simulazione del combattimento aereo sono stati fatti gareggiare fra loro, poi il vincitore è stato messo a "combattere" cinque volte contro un pilota reale. Risultato: 5 a 0 per l'AI. 

In programmi più o meno segreti di vari paesi sono attualmente alla sperimentazione categorie di armamenti in grado di agire dopo aver preso da soli una decisione su cosa fare. Per rimanere sull'esempio del combattimento aereo, il pilota di caccia del futuro (s'intende la prossima generazione di macchine, che entreranno in servizio fra il 2030 e il 2040) sarà accompagnato nella missione da circa sei UCAV (droni da combattimento) che possono svolgere le più svariate funzioni (gregario per il combattimento aria-aria o il bombardamento, unità da guerra o spionaggio elettronici, relay di comunicazione, supporto per il targeting ecc...), i quali sono in grado di agire sotto istruzione del pilota ma se necessario anche in modo del tutto autonomo. Sono in corso dibattiti sulla questione morale del lasciare a una macchina la decisione autonoma di uccidere.

Cosa meno nota, il controllo dei gregari dotati di IA può essere effettuato col pensiero. Negli anni '90 per mezzo dei primi rudimentali apparati per l'interpretazione delle onde cerebrali si spostavano col pensiero dei cursori sugli schermi, adesso si possono dare ordini complessi alle macchine.

 

'mo vengo e vi faccio un culo così!

605807_poster.jpg

Modificato da ART
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Il 26/12/2023 alle 21:07, ART dice:

Negli anni '90 per mezzo dei primi rudimentali apparati per l'interpretazione delle onde cerebrali si spostavano col pensiero dei cursori sugli schermi, adesso si possono dare ordini complessi alle macchine.

La tecnologia delle onde cerebrali trova il suo limite attualmente nell’estrema lentezza che la svantaggia rispetto ad altri sistemi

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Il 26/12/2023 alle 21:07, ART dice:

Negli anni '90 per mezzo dei primi rudimentali apparati per l'interpretazione delle onde cerebrali si spostavano col pensiero dei cursori sugli schermi, adesso si possono dare ordini complessi alle macchine.

"devi pensare in russoo" (cit. Firefox)

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E scusa, ma se tu la stavi prendendo per i fondelli mi sembra giusto lei abbia fatto lo stesso con te :D


Comunque tutti questi sistemi prendono in ingresso, oltre al testo immesso, anche del rumore per ottenere variabilità in quanto generato.

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Il 23/7/2023 alle 19:34, ART dice:

In realtà è una provocazione goliardica, nemmeno io penso che si arriverà davvero a Terminator 😀 (almeno non in un lasso di tempo ipotizzabile)

Comunque le sperimentazioni di guerra con armamenti autonomi o semi-autonomi procedono con risultati più che soddisfacenti.

 

Sono serio e credo fermamente che ci arriveremo. Anzi, non capisco chi lo esclude categoricamente. Su cosa si basa chi esclude tale futuro distopico? Sulla capacità dell'homo et femina sapientes sapientes di tendere alla ragione? Ovvio che neanche io so fare delle previsioni temporali. 200, 1000, 5000 anni?

 

Il 26/12/2023 alle 21:07, ART dice:

In programmi più o meno segreti di vari paesi sono attualmente alla sperimentazione categorie di armamenti in grado di agire dopo aver preso da soli una decisione su cosa fare. Per rimanere sull'esempio del combattimento aereo, il pilota di caccia del futuro (s'intende la prossima generazione di macchine, che entreranno in servizio fra il 2030 e il 2040) sarà accompagnato nella missione da circa sei UCAV (droni da combattimento) che possono svolgere le più svariate funzioni (gregario per il combattimento aria-aria o il bombardamento, unità da guerra o spionaggio elettronici, relay di comunicazione, supporto per il targeting ecc...), i quali sono in grado di agire sotto istruzione del pilota ma se necessario anche in modo del tutto autonomo. Sono in corso dibattiti sulla questione morale del lasciare a una macchina la decisione autonoma di uccidere.

Ciò argomentato, temo che lo scenario terminatoriano abbia più probabilità di uno scenario pacifico.

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Supporter

Comunque, fantascienza probabile a parte (Jules Verne docet), consiglio la lettura dei lavori (di parte) di Eric Sadin, filosofo e saggista francese che ha scritto "Critica della ragione artificiale", e la lettura dei lavori di Paolo Benanti, teologo, saggista e consulente mondiale in fatto di IA. Ho letto solo alcuni estratti di questi due autori. Prima o poi dovrò approfondire (oppure chiederò al nuovo algoritmo Xhat KUFCV 666 the number of the beast di riassumermeli). 😎😇

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12 ore fa, stefanoforum dice:

"devi pensare in russoo" (cit. Firefox)

Se non fosse per l'assurdità generale della trama (gli USA che fregano tecnologia avanzata ai sovietici, quando nella realtà era tutto l'opposto) si sarebbe rivelato un vero e proprio capolavoro d'anticipazione.

 

10 ore fa, sdy82 dice:

Sono serio e credo fermamente che ci arriveremo. Anzi, non capisco chi lo esclude categoricamente. Su cosa si basa chi esclude tale futuro distopico? Sulla capacità dell'homo et femina sapientes sapientes di tendere alla ragione?

Il fatto è che un "Terminator" davvero efficace sarebbe parecchio costoso, quindi finchè non si troverà il modo di produrne in serie a basso costo (*) sarà difficile che arrivino a una consistenza numerica sufficiente a poter soverchiare l'umanità in una ribellione. Poi, come scienza e fantascienza insegnano, nulla può essere escluso a priori. Comunque in ambito militare per ora non esistono progetti in corso o ipotizzati per "soldati robotici". Fin'ora si sono sperimentati robot quadrupedi da trasporto, ma non hanno avuto successo.

 

(*) Prima o poi lo si farà, ma dico (semiseriamente) che non sarà in Cina, visto che lì nel frattempo il costo del lavoro sarà aumentato parecchio: credo che saranno assemblati nelle nuove future fabbriche delocalizzate in Africa nera.

 

Ho bisogno di qualche riparazione. Fuori il contante.

terminator.jpg

 

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