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L’Homo sapiens del Paleolitico ritrovato nel Po


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L’Homo sapiens del Paleolitico ritrovato nel Po

Davide Persico, professore di Paleontologia presso l’Università di Parma e sindaco di San Daniele Po (Cremona), ha fatto uno straordinario, e del tutto casuale, ritrovamento, quello di un antico cranio umano nel punto di incontro tra il fiume Po e l’Adda, nelle zone confinanti tra Cremonese e Piacentino: si tratterebbe del  cranio di un Homo sapiens risalente al Paleolitico.

Le parti rimaste del cranio sono due ossa parietali e l’osso occipitale, che rappresentano un importante tesoro archeologico.

Si tratta ora di approfondire gli studi sul reperto al fine di determinarne con precisione la datazione, anche se, nonostante sia ancora incerta, è evidente che il cranio appartenga a un’epoca arcaica, probabilmente risalente al Paleolitico.

Si attendono ora le indagini genetiche e la datazione al carbonio 14 per ottenere ulteriori informazioni sul cranio e sulla sua possibile età.

La scoperta di un cranio umano così antico nel letto del fiume Po è un evento di grande importanza perché potrebbe fornire nuove informazioni sulle prime popolazioni che abitarono queste terre e sulla loro evoluzione nel corso dei millenni.

Inoltre, potrebbe gettare luce sulle rotte migratorie dell’uomo preistorico lungo il corso dei fiumi, indispensabili per la sopravvivenza e lo sviluppo delle comunità.

https://www.tecnicadellascuola.it/lhomo-sapiens-del-paleolitico-ritrovato-nel-po

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Il Po restituisce il cranio di un Homo Sapiens arcaico

Il reperto rinvenuto nel 2022 dal professore di Paleontologia Davide Persico. Dopo gli accertamenti sulla sua autenticità, oggi, l’annuncio. Il fossile verrà presentato in articoli internazionali ed esposto nella mostra permanente del Museo di Storia Naturale dell'Università di Parma

 

Il fiume Po ha restituito il cranio di un Homo Sapiens arcaico, probabilmente del Paleolitico, a Monticelli d'Ongina, nel Piacentino. Autore del ritrovamento Davide Persico, professore di Paleontologia dell'Università di Parma e sindaco di San Daniele Po, che definisce la sua scoperta «una scarica di adrenalina incredibile, un'emozione», anche perché «avvenuta in modo del tutto causale».

«Mi trovavo a Isola Serafini, a vallo della confluenza col fiume Adda - racconta - a fare birdwatching quando ho visto parte di un cranio umano composto da due ossa parietali e dall'osso occipitale. Ho capito subito che ero di fronte a qualcosa di importante».

«Eravamo impegnati in un'escursione per l'osservazione del fiume e la scoperta è stata del tutto casuale. Ho segnalato immediatamente il ritrovamento alla sovrintendenza archeologica - ha spiegato Persico -. La datazione è ancora incerta perché devono essere effettuati tutti gli studi necessari, ma è sicuramente arcaico e ritengo possa risalire al paleolitico».

Tutto questo accadeva nel settembre del 2022 ma soltanto adesso è stato comunicato, dopo una serie di passaggi che certificassero l'importanza del rinvenimento e l'inizio del progetto di ricerca «Acamar» che punta a ricostruire la 'storia' completa della persona a cui appartenne il cranio. Dai primi accertamenti emerge già il rilievo della scoperta: «Nella Bassa Padana - spiega Persico - è la prima volta che troviamo la testimonianza di un Homo sapiens arcaico, cioè di uno dei primi emigrati dall'Africa all'Europa, venendo così a colmare un vuoto paleontologico».

Ora lo studio a cui lavoreranno la Soprintendenza e le università di Parma, Bologna e Milano e il Museo Paleontologico di San Daniele Po permetteranno di ricostruire il sesso, l'età e altre informazioni sulla vita di questo esemplare unico nello scenario padano per presentarlo in articoli internazionali e nella nuova esposizione permanente del Museo di Storia Naturale dell'Università di Parma dove il fossile sarà esposto.

Non è il primo ritrovamento da parte di Persico che spesso ha già 'attinto' dal Po altri fossili. Negli ultimi tempi il fiume è stato particolarmente generoso di 'tesori' storici per via della siccità.

«Sicuramente ha influito la scarsità delle piogge del 2021 e del 2022 che ha esposto parte delle spiagge facendo emergere i fossili».

“Acamar”, il nome scelto per il cranio, deriva da quello dell'omonima stella. «La costellazione Eridano - spiegano gli studiosi - ha la forma di un fiume la cui sorgente è indicata dalla stella Cursa. Si snoda verso sud in anse sempre più strette verso meridione seguendo varie concatenazioni di stelle deboli. Compie l'ultima ansa in corrispondenza della stella Acamar e termina infine con la brillante Achernar, la foce».

 

https://corrierealpi.gelocal.it/italia-mondo/2023/07/03/news/teschio_homo_sapiens_fiume_po-12890155/

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