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Recuperato capitello in un torrente


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Escursionista nota in un torrente della Toscana una pietra scolpita. Recuperata. E’ un capitello medievale di un’abbazia

 
 

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Le prime verifiche, dopo il recupero del capitello. Foto: Comune di Aulla


Importante ritrovamento archeologico nel greto di un torrente di Aulla, in provincia di Massa Carrara, in Toscana.
L’annuncio viene dallo stesso Comune: “Nella porzione del fiume Magra antistante all’abbazia di San Caprasio, ad Aulla è stato notato da un cittadino un reperto semi sommerso. Il cittadino, avvisati i Carabinieri, si è immediatamente recato assieme a questi presso il Museo di San Caprasio dove in quel momento si trovava il Sindaco Valettini.
Il primo cittadino quindi si è recato unitamente ai Carabinieri sul letto del fiume e, dopo aver contattato telefonicamente sia la Sovrintendente Accordon che il comando Carabinieri, ha seguito la rimozione e la messa in sicurezza del reperto.
Il manufatto in marmo è ora conservato presso la caserma dei Carabinieri di Aulla in attesa dei primi approfondimenti che presumibilmente si svolgeranno domani ad opera della Sovrintendenza unitamente all’apposito Nucleo CC di Firenze”. Ora si tratta di capire se il reperto sia collegato ai danni provocati dalla seconda guerra mondiale o se il capitello sia scivolato nel torrente, in altra epoca.

La chiesa, collegata al monastero, venne fondata nell’884 dal marchese di Toscana Adalberto I e intitolata a Santa Maria Assunta. Dal 1050 risulta dedicata a Caprasio, un santo eremita delle isole di Lerino (Iles de Lérins) nella costa provenzale.

L’edificio originario, nel tempo, è stato oggetto di numerose trasformazioni. Permangono, della struttura primitiva del IX-X secolo, l’abside semicircolare e un frammento marmoreo decorato con motivi vegetali. Del monastero restano, inglobati nella canonica, tre pilastri circolari con capitello depresso che sostenevano le coperture del piccolo chiostro. All’interno dell’abside sono state rinvenute le fondazioni di due chiese dell’VIII e del IX secolo. L’abside, attualmente visibile in elevato, risale al X secolo.

Nei locali della canonica è stata portata alla luce l’ampia sala capitolare del monastero, dove è allestito il Museo di San Caprasio. Di elevata qualità sono i marmi altomedievali ed i capitelli in pietra dei secoli XII-XIII, uno dei quali, con figure di draghi, è attribuito allo scultore padano Oberto Ferlendi.

Gli scavi archeologici nel tempio di san Caprasio hanno confermato la tradizione popolare della presenza della tomba del Santo: è all’interno di una monumentale tomba, sigillata tra il 1000 e il 1050, contenente un reliquiario in stucco con le sue reliquie.
Dopo l’ultimo conflitto mondiale, che aveva arrecato molti danni alle strutture, è stata avviata una serie di opere di restauro che hanno restituito la chiesa a tre navate.

https://www.stilearte.it/escursionista-nota-in-un-torrente-della-toscana-una-pietra-scolpita-recuperata-e-un-capitello-medievale-di-unabbazia/


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Aulla, capitello medievale dell’abbazia di San Caprasio ritrovato nel greto del Magra in secca

Il reperto in marmo, finemente scolpito, è stato preso in consegna dai carabinieri e segnalato alla Soprintendenza. Potrebbe essere finito nel fiume durante i bombardamenti che avevano danneggiato l’edificio religioso durante l'ultima guerra

201853552-5c6a83dd-a25a-4153-aade-2e697633988c.jpg?webp Il frammento marmoreo ritrovato nel Magra  
 

 
 
 
 
 

 
 
 

 

 

 

Aulla – Importante ritrovamento archeologico sabato pomeriggio ad Aulla lungo il fiume Magra poco distante dall’Abbazia di San Caprasio. Si tratta di un capitello in marmo, finemente scolpito, individuato da due pellegrini in viaggio sulla via Francigena. I due turisti hanno subito chiamato i carabinieri. «Ammetto che quando sono entrati i carabinieri al Museo mentre ci accingevamo ad iniziare l’inaugurazione di una mostra ho provato un brivido – racconta la scrittrice aullese Melania Sebastiani - Ancora una volta il Museo di San Caprasio ci dice che non abbiamo ancora finito di scoprire i suoi segreti. E ancora una volta è l'arte contemporanea a squarciare una luce sul nostro passato». Si è trattato di un vero e proprio colpo di scena avvenuto durante l'inaugurazione della mostra dell'architetto e scultore Cesare Nardi "Ytalia", al Museo di San Caprasio. All’inaugurazione, quando sono arrivati i carabinieri c’erano tutti. Il sindaco di Aulla Roberto Valettini, la delegata alla cultura Grazia Tortoriello, il consigliere Giovanni Schianchi, l’artista. Al momento che precedeva il brindisi sono arrivati i carabinieri insieme ai pellegrini che hanno trovato il reperto archeologico. «Sono molto belle le due fiere che si affrontano in questo frammento di un probabile capitello a stampella. Un esemplare simile è al museo di San Caprasio» ha detto lo storico e ricercatore Riccardo Boggi. Oggi sono attesi ad Aulla i tecnici della Soprintendenza delle Belle Arti di Firenze per un sopralluogo.

In linea d’aria il capitello scoperto nel fiume è poco distante dall’Abbazia aullese. Il livello del Magra è sceso parecchio come forse non era ma accaduto prima. Questo potrebbe aver fatto riaffiorare il reperto archeologico. Un sopralluogo è subito stato fatto dai carabinieri e dallo stesso sindaco Valettini sul letto del fiume per accertare che non vi fossero altri “pezzi” pregiati. «Dopo aver contattato telefonicamente sia la Sovrintendente alle Belle Arti Angela Acordon sia il comando Carabinieri, si è provveduto alla rimozione e la messa in sicurezza del reperto – ha spiegato Valettini - Il manufatto in marmo è ora conservato presso la caserma dei carabinieri di Aulla in attesa dei primi approfondimenti che presumibilmente si svolgeranno domani ad opera della Sovrintendenza unitamente all’apposito Nucleo Carabinieri di Firenze».

Negli ultimi anni l’Abbazia di San Caprasio sta restituendo al paese una parte di storia importante. Quando le bombe degli alleati anglo-americani, a partire dal dicembre 1943, devastarono il centro storico di Aulla furono colpiti anche gli edifici dell’antica abbazia e la navata di sinistra della chiesa, tanto che si pensò di costruirne una nuova. Fortunatamente Silvestro Bassi, già podestà di Aulla e autore, nel 1927, del volume “Il Castello e l’Abbazia di Aulla” si oppose al progetto con l’adesione di buona parte della popolazione e così, nonostante i danni di incongrui restauri fatti nei primi anni ’50, la chiesa fu salvata. Sulle rovine dell’edificio abbaziale sorsero gli edifici di una scuola materna e tutta l’area del chiostro divenne una discarica di pietrami e materiali conseguenti al bombardamento del paese.

Di un’abbazia millenaria parevano essere rimaste soltanto le nicchie a fornice dell’abside maggiore, il ricordo della tradizione popolare che voleva la tomba di San Caprasio celata al di sotto dell’altare ed il celebre atto dell’anno 884 con il quale Adalberto I di Toscana esprimeva la volontà di erigere una chiesa alla confluenza di Magra e Aulella, dotando la stessa e l’erigendo monastero di notevoli beni. Il colpo di martello che Marino Navalesi, allora seminarista, e oggi vicario di vescovo di Massa, nella primavera del 2000 dette sugli intonaci cadenti dell’abside maggiore fece scoprire la tessitura insolita di parte del paramento e, incoraggiati da Tiziano Mannoni, il Comune di Aulla e la Parrocchia intrapresero nell’estate 2001 la prima campagna di ricerche sull’elevato e scavi archeologici.

 


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Mentre fa un’escursione nota qualcosa nel torrente, recupera un tesoro inestimabile

L’escursionista non credeva ai suoi occhi: mentre fa un’escursione ha notato qualcosa nell’acqua di incredibile valore. Ecco di cosa si tratta.

Mentre fa escursione nota qualcosa Mentre fa escursione nota qualcosa – viaggi.nanopress.it

Se sei un appassionato di escursioni e di tesori, questa è la storia che fa per te! Immagina di camminare lungo un tranquillo torrente in Toscana, godendoti la bellezza della natura circostante, quando all’improvviso noti qualcosa che brilla tra le rocce.

Ti avvicini e scopri un tesoro inestimabile: un antico capitello medievale recuperato dal fondo del torrente. Questa è esattamente ciò che è successo a un escursionista fortunato e abbiamo tutti i dettagli sulla sua incredibile scoperta da condividere con voi. Scoprite cosa ha trovato nel corso della sua escursione e come questo ritrovamento potrebbe cambiare il modo in cui vediamo la storia dell’abbazia locale.

Mentre fa un’escursione nota qualcosa nel torrente: l’incredibile scoperta

L’escursione che ha portato alla scoperta di un tesoro inestimabile è stata lunga e avventurosa. L’uomo, appassionato del territorio toscano, aveva deciso di fare una passeggiata tra i sentieri meno battuti della zona per godere della natura selvaggia e delle bellezze storiche nascoste.

Sapeva che il torrente era uno dei luoghi più suggestivi dell’area e si è quindi diretto verso il corso d’acqua dopo aver attraversato una fitta boscaglia. Lungo l’itinerario ha incontrato diverse specie animali locali come lepri, cinghiali ed anche alcuni uccelli rari.

Arrivando finalmente al torrente, ha notato subito qualcosa di insolito tra le rocce: un oggetto scintillante che sembrava diverso dal solito pietrame circostante. Curioso, si avvicinò per vedere meglio cosa fosse. Avvicinandosi ha scoperto una pietra scolpita che le ha subito catturato l’attenzione.

Mentre fa un'escursione nota qualcosa nel torrente Nota qualcosa nel torrente – viaggi.nanopress.it

La pietra sembrava avere delle incisioni antiche, ma era difficile capire esattamente di cosa si trattasse a causa del fango accumulato su di essa. L’escursionista non riusciva a credere alla fortuna che aveva avuto nel trovare qualcosa di così interessante durante la sua escursione.

Ha deciso quindi di recuperare la pietra dal fondo del torrente e portarla con sé per ulteriori approfondimenti. Ha passato il resto della giornata ad ammirare il manufatto e cercare informazioni sul suo possibile valore storico e artistico. Dopo aver fatto alcune ricerche online, l’uomo ha appreso che si trattava di un capitello medievale proveniente da un’abbazia vicina al luogo dove aveva fatto l’escursione. Questa scoperta gli ha dato ancora più motivazione per continuare ad approfondire la storia dell’oggetto trovato nel torrente.

 

L’emozione provata dalla scoperta del tesoro fa sì che ogni volta che ripenserà all’avventura vissuta durante quella giornata speciale in mezzo alla natura, gli occhi le brillino come se fosse appena successo tutto!

La verità sulla pietra scolpita

Con sorpresa e stupore, l’escursionista si è reso conto di aver trovato un capitello medievale appartenente a un’abbazia della zona. Il manufatto era realizzato in marmo ed era rimasto intatto nonostante il tempo trascorso nel torrente.

L’escursionista non poteva credere alla sua fortuna: aveva davanti agli occhi un tesoro inestimabile dal valore storico incalcolabile. La sensazione di aver fatto una scoperta così straordinaria gli ha dato la carica per portare avanti ulteriori approfondimenti sulla provenienza del reperto archeologico.

Ora, grazie alla determinazione dell’esploratore, questo capitello medievale potrebbe diventare oggetto di studio da parte degli esperti del settore e contribuire ad arricchire la conoscenza sul passato della regione toscana.

Torrente toscano Torrente toscano – viaggi.nanopress.it

Il valore del tesoro recuperato dall’escursionista nel torrente della Toscana è attualmente sconosciuto. Si tratta di un capitello medievale in marmo proveniente da un’abbazia, ma non si sa ancora se sia stato gettato nel fiume durante la seconda guerra mondiale o in epoca precedente.

 

Tuttavia, il valore storico e culturale dell’oggetto è sicuramente inestimabile. Il fatto che un manufatto così antico e prezioso sia stato trovato casualmente da una persona comune durante un’escursione nella natura fa riflettere sulla bellezza e la ricchezza del patrimonio artistico italiano.

La scoperta di questo tesoro può portare a ulteriori approfondimenti archeologici e storici sulla zona circostante, rivelando nuove informazioni sul passato della regione toscana.

Sicuramente l’importanza del ritrovamento sarà valutata dalla Sovrintendenza unitamente all’apposito Nucleo CC di Firenze che avvierà gli opportuni approfondimenti per stabilire il suo reale valore economico oltre al suo indubbio pregio storico-artistico.

La reazione del protagonista all’incredibile scoperta

La scoperta del tesoro nel torrente ha suscitato una forte emozione nell’escursionista. Non si aspettava certo di trovare qualcosa di così prezioso durante la sua passeggiata in Toscana! Inizialmente, non sapeva neanche cosa fosse quella pietra scolpita che galleggiava nel corso d’acqua, ma poi ha capito che si trattava di un oggetto antico e importante.

Ha cercato di rimanere calma e razionale, per evitare il rischio che la felicità per la scoperta le offuscasse il giudizio. Ha deciso quindi di raccogliere l’oggetto con cura e portarlo alle autorità competenti, anziché tenerlo per sé stessa.

Mentre fa un'escursione trova un tesoro Trova un tesoro nel torrente – viaggi.nanopress.it

Sapeva infatti che quel tesoro era patrimonio della comunità e doveva essere preservato per le generazioni future. Certo, sarebbe stato bellissimo poter dire “questo è mio”, ma aveva coscienza del valore storico dell’artefatto ritrovato.

In ogni caso, anche se ora quel tesoro non apparteneva più a lui personalmente, l’emozione della scoperta era stata intensa ed indimenticabile. Lasciando quell’oggetto nelle mani delle autorità preposte alla salvaguardia del patrimonio culturale nazionale avrebbe contribuito a mantenere viva parte della storia italiana nelle migliori condizioni possibili!

L’escursionista al settimo cielo

La scoperta della escursionista nel torrente della Toscana non è stata solo un evento casuale ma una vera e propria sorpresa, che ha portato alla luce un tesoro inestimabile. Ma cosa significa questo tesoro per lui?

Per la protagonista dell’escursione, il ritrovamento del capitello medievale rappresenta una connessione diretta con la storia e la cultura antica della sua regione. La Toscana, infatti, è ricca di testimonianze storiche e artistiche di grande valore che sono state preservate attraverso i secoli.

Ma oltre a questo aspetto culturale ed estetico legato alla bellezza del manufatto in marmo, ci sono anche riflessioni più profonde riguardanti il significato simbolico di questa scoperta. Il tesoro recuperato dal torrente rappresenta per l’escursionista una sorta di “trofeo” personale che dimostra come ogni passo dato nella vita possa portare a grandi risultati.

Grazie alla collaborazione delle autorità competenti nella conservazione dei beni culturali, questa scoperta avrà anche un impatto sulla comunità locale: potrebbe essere oggetto di studio da parte degli studiosi o esposta al pubblico nei musei locali.

Un reperto di grande importanza Un reperto di grande importanza – viaggi.nanopress.it

Per l’escursionista quella pietra scolpita non rappresenta solo un prezioso reperto archeologico ma anche una fonte d’ispirazione e speranza per tutti coloro che credono nell’importanza della perseveranza e del coraggio nelle loro vite quotidiane.

Nota qualcosa nel torrente mentre fa un’escursione e trova un tesoro

L’escursionista che ha scoperto il tesoro medievale nel torrente della Toscana ha avuto un’esperienza indimenticabile. Questa scoperta la porterà a riflettere sulla storia del territorio circostante e sulle possibili storie che si celano dietro questo reperto prezioso.

È importante ricordare come ogni escursione possa portare emozioni inaspettate e sorprese incredibili. Ecco perché è fondamentale rispettare l’ambiente naturale in cui ci troviamo e proteggerlo per garantire anche alle future generazioni la possibilità di vivere esperienze simili.

Infine, ringraziamo gli enti preposti alla conservazione del patrimonio storico italiano per il lavoro svolto nella salvaguardia dei nostri tesori nazionali. Speriamo che questa scoperta sia solo uno dei tanti esempi di come la storia italiana continui a stupirci con i suoi segreti ancora da scoprire.


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