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IGNORED

LA SCOMPARSA DEI COLLEZIONISTI.


Oppiano

Risposte migliori

3 ore fa, incuso dice:

Beh una risposta un po' piú articolata credo mi farebbe capire meglio le tue perplessità :D
I miei primi ricordi in ambito numismatico/collezionistico sono di mio nonno che mi spiegava, moneta alla mano, cosa fosse il fior di conio e cosa fossero le monete commemorative. Mi viene da pensare che siano queste cose che poi mi hanno attirato nel vortice di questa patologia. In assenza dell'oggetto non sarebbe mai avvenuto suppongo.

 

Caro @incuso

assolutamente sì, giusto. La mia modesta opinione è che scindere la Numismatica come Scienza rispetto al collezionismo non abbia molto senso. Detto ciò, se e quando mai il denaro fisico scomparirà, il mio parere personale è che ciò potrebbe determinare una progressiva disaffezione delle nuove generazioni dell'epoca a raccogliere gli euro e quindi, di riflesso, a condizionare l'avvicinamento dei giovani a una disciplina e a una passione da cui già oggi, per molti motivi, si tengono lontani. Questo fenomeno però secondo me non comporterà né una scomparsa della nostra comune passione e neanche una scomparsa dei collezionisti, ma forse una loro selezione verso le classiche e anche verso le contemporanee prima dell'euro.

Buona giornata

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6 minuti fa, Scudo1901 dice:

Caro @incuso

assolutamente sì, giusto. La mia modesta opinione è che scindere la Numismatica come Scienza rispetto al collezionismo non abbia molto senso. Detto ciò, se e quando mai il denaro fisico scomparirà, il mio parere personale è che ciò potrebbe determinare una progressiva disaffezione delle nuove generazioni dell'epoca a raccogliere gli euro e quindi, di riflesso, a condizionare l'avvicinamento dei giovani a una disciplina e a una passione da cui già oggi, per molti motivi, si tengono lontani. Questo fenomeno però secondo me non comporterà né una scomparsa della nostra comune passione e neanche una scomparsa dei collezionisti, ma forse una loro selezione verso le classiche e anche verso le contemporanee prima dell'euro.

Buona giornata

 

Che brutta cosa non lasciare nulla del nostro  futuro prossimo …..

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Il 4/6/2023 alle 20:23, Ptr79 dice:

Io passo tanto tempo libero coi miei figli tra francobolli e monete. E li incentivo nella collezione numismatica. Il mio più piccolo (12 anni) ha iniziato una collezione di  monete (ovviamente io ci metto i soldi, ma cerco di far scegliere e contrattare lui). Gli ho fatto fare una ricerca sul re, gli farò fare una ricerca sulla monetazione sotto quel re; poi gli farò preparare una scheda per ogni moneta con foto. Poi andremo a stampare il libricino a colori della collezione. Sceglieremo un bel monetiere che la contenga. Penso che sia un bel modo di impiegare il tempo in famiglia. Mio nonno fece così con me, anche se era più difficile reperire materiale negli anni 80.

per gli eventi di figli di amici (cresime, comunioni, etc) regalo sempre una bella monetina. Un giorno potranno essere lo spunto di una nuova passione. 

Condivido quanto sopra perché pensò che tutti gli appassionati debbano fare qualcosa per tramandare e diffondere questa passione. Noi siamo i primi ambasciatori dei nostri hobby. 

 

è la prima volta che attribuisco la coppa ad una risposta :) :) 

Finchè ci sarà cultura,finchè si leggerà esisterà anche la Numismatica e gli appassionati in essa.

 

salutoni

odjob

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2 ore fa, viganò dice:

Buongiorno.

Credo anch'io che questa equazione esista solo nella testa di coloro i quali l'hanno concepita.

Le monete non sono i francobolli, per il semplice fatto che questi ultimi hanno "vissuto" solo quasi due secoli mentre le monete hanno millenni di storia. I francobolli non sono più utilizzati e ciò ha fatto ridimensionare la filatelia. Qualora non ci fosse più moneta circolante, le monetazioni del passato continuerebbero ad affascinare.

Inoltre la numismatica non è solo collezionismo ma comprende anche lo studio delle monete: dunque, ancora una volta, mi permetto di dubitare che la scomparsa del contante comporti la scomparsa della nostra disciplina. 

Personale opinione, poi sulla questione del contante lascio la parola a qualche bottegaio che ne sa più di tutti....☺️

 

Anche questa volta "devo" ( con piacere) darti ragione. Pensiero articolato, ineccepibile. Ancora una volta  evidenzi che l' intelligenza non e' un dono (individuale) estinto.

Ciao, SANTI

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Come in tutte le cose, torto e ragione sono variamente spartite. Vale la pena di lasciar cadere le controbattute ... perchè questa discussione mi pare diventata una faida!

E pensare che è basata solo su sensazioni individuali, per cui nessuno può avere ragione (... ai posteri l'ardua sentenza) e che lo scontro avviene tra persone che di numismatica e di forum masticano bene, per cui "chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato, scurdàmmoce 'o passato, simmo 'e Napule, paisa'". ;)

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Il contante non sparirà per lo stesso motivo che non scompaiono le penne nonostante i computer. Però chi ha vissuto il collezionismo filatelico in passato (remoto) si accorge che l’atteggiamento da parte degli organi preposti ora (con la numismatica) come allora (con i francobolli) è simile (quantunque differenziabile per il costo delle emissioni) e cioè una caterva di inutili commemorazioni (pizza, tortellini, Carrà, vespa ecc.) volte a far cassa e collateralmente a nauseare e far disinnamorare dal collezionismo. Questo è un punto ulteriore al di là di quanto già detto. Il futuro poi è incerto.

Infine un commento controcorrente sulla guerra: non è facile capire chi ha torto o ragione, neppure sui conflitti a noi vicini dove, a prima vista, sembrerebbero ben differenziabili aggredito ed aggressore. Il discorso si fa più complesso se l’aggredito a suo tempo è stato poco prudente ritenendosi “al sicuro” e non cerca la pace ritenendosi adeguatamente spalleggiato e dove le lobby retrostanti rendono più incerta la partita. Poi, ovviamente, un conto sono le provocazioni, un altro le armi: parzialmente off topic e me ne scuso.

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Mi auguro vivamente che non sparisca il contante, devo però tristemente notare che all'estero in certi negozi (a me è capitato recentemente in Olanda) non accettano più il contante e vogliono il pagamento solo con carta di credito, a mio parere è una cosa pazzesca.

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Buongiorno a tutti voi, leggendo questa discussione sulla possibile sparizione del denaro contante, mi è venuto da chiedere (anche per stemperare un po), come si pagheranno le tangenti? Come faranno quei poveretti di criminali (compresi qualche politico) ad arrotondare i loro proventi?  

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27 minuti fa, dareios it dice:

Buongiorno a tutti voi, leggendo questa discussione sulla possibile sparizione del denaro contante, mi è venuto da chiedere (anche per stemperare un po), come si pagheranno le tangenti? Come faranno quei poveretti di criminali (compresi qualche politico) ad arrotondare i loro proventi?  

 

Coma fanno già adesso, con bonifici per prestazioni inesistenti (finte consulenze, ecc.).

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La domanda degli effetti della sparizione del contante sulla numismatica non è oziosa, io stesso non ho un'opinione precisa in merito.

Da un lato riconosco la significatività del parallelismo con i francobolli: un hobby ancora più radicato del nostro che si è pressoché estinto con il venir meno del francobollo come oggetto d'uso quotidiano. Quello che negli anni sessanta-settanta era "l'hobby dei ragazzi svegli" (dicevano così in qualche réclame) oggi vede un'età media dei collezionisti che si avvicina alla tripla cifra.

Vero è però che la numismatica è ben più di un hobby, e si tratta di una vera e propria scienza (una volta la si definiva disciplina ancillare della storia, oggi è considerata a tutti gli effetti una scienza ausiliaria). Guardate i collezionisti di ceramiche antiche o di quadri: son due secoli che esiste la fotografia e ancor di più che non ci rechiamo alla fonte con l'anfora a prender l'acqua, ma non per questo un Caravaggio o uno skyphos a figure nere valgono meno che in passato, anzi.

Riconosco altresì l'importanza, come fa notare qualcuno, dell'incontro con l'oggetto, della sua presenza fin da piccoli nell'immaginario e nella quotidianità per innamorarsene: il nonno che fa osservare la moneta al bambino; anche nel mio caso, la mania di raccogliere le monetine da 5, 10 e 20 lire quando ero piccolo...

C'è da dire però che se questo costituisce la "scintilla", poi si tende a separarsene: io detesto la moneta circolante, mi infastidisce avere i centesimi nel portafoglio e preferisco di gran lunga pagare con la carta ogni volta che mi è possibile.

Mi viene quindi da pensare che un'abolizione del contante farebbe nascere certo meno "raccoglitori" ma non andrebbe a influenzare i "numismatici". E' possibile che poi con il tempo anche questa seconda categoria vedrebbe un lieve calo, legato a quella piccola percentuale di persone del primo gruppo che fisiologicamente si spostano nel secondo, e probabilmente vedrebbe un consolidarsi della numismatica "da investimento", con le grandi cifre, i FDC, gli slab. Questo gruppo vedrebbe ingrossare le sue fila anche grazie ai non-numismatici ma investitori puri, dotati non di conoscenze ma di un portafoglio gonfio: una volta che abbiamo fissato uno standard - ovviamente MS65 e dintorni -, che abbiamo qualcuno che si occupa di garantirlo (lo slab) e individuati gli standard di valore delle monete appetibili, non serve gran conoscenza, ma gran(a) e basta. Ed ecco le orde di miliardari arabi e cinesi ad accumulare ori di VEIII in FDC assoluto...

Quindi anche i mercanti non vedrebbero venir meno il proprio lavoro, in quanto i "raccoglitori" sono anche oggi quelli che si dedicano al circolante e basta, o che al limite si avvicinano ai 2 euro commemorativi in vendita a 2,50 euro ai banchetti dei mercatini. Già chi compra semplicemente un catalogo e un monetiere è oltre questo passo. Forse, come dicevo, ci sarebbe una maggior dicotomia tra la numismatica "povera", quella delle monete un po' scassate e a buon mercato, e la numismatica "da investimento", ma questa è una dinamica che, come sappiamo, è già presente - e ben gestita - nel mercato attuale.

Scusate, mi è venuta veramente lunga.

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Mi scuso ma ho dovuto rimuovere altri messaggi (incluso risposte di per sé civili ma che quotavano altri testi). Rimaniamo sull'argomento in maniera civile. Se ritenete ci sia ancora qualcosa fuori dalle righe segnalatelo allo staff che eventualmente ripuliamo altro.

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56 minuti fa, Gallienus dice:

La domanda degli effetti della sparizione del contante sulla numismatica non è oziosa, io stesso non ho un'opinione precisa in merito.

Da un lato riconosco la significatività del parallelismo con i francobolli: un hobby ancora più radicato del nostro che si è pressoché estinto con il venir meno del francobollo come oggetto d'uso quotidiano. Quello che negli anni sessanta-settanta era "l'hobby dei ragazzi svegli" (dicevano così in qualche réclame) oggi vede un'età media dei collezionisti che si avvicina alla tripla cifra.

Vero è però che la numismatica è ben più di un hobby, e si tratta di una vera e propria scienza (una volta la si definiva disciplina ancillare della storia, oggi è considerata a tutti gli effetti una scienza ausiliaria). Guardate i collezionisti di ceramiche antiche o di quadri: son due secoli che esiste la fotografia e ancor di più che non ci rechiamo alla fonte con l'anfora a prender l'acqua, ma non per questo un Caravaggio o uno skyphos a figure nere valgono meno che in passato, anzi.

Riconosco altresì l'importanza, come fa notare qualcuno, dell'incontro con l'oggetto, della sua presenza fin da piccoli nell'immaginario e nella quotidianità per innamorarsene: il nonno che fa osservare la moneta al bambino; anche nel mio caso, la mania di raccogliere le monetine da 5, 10 e 20 lire quando ero piccolo...

C'è da dire però che se questo costituisce la "scintilla", poi si tende a separarsene: io detesto la moneta circolante, mi infastidisce avere i centesimi nel portafoglio e preferisco di gran lunga pagare con la carta ogni volta che mi è possibile.

Mi viene quindi da pensare che un'abolizione del contante farebbe nascere certo meno "raccoglitori" ma non andrebbe a influenzare i "numismatici". E' possibile che poi con il tempo anche questa seconda categoria vedrebbe un lieve calo, legato a quella piccola percentuale di persone del primo gruppo che fisiologicamente si spostano nel secondo, e probabilmente vedrebbe un consolidarsi della numismatica "da investimento", con le grandi cifre, i FDC, gli slab. Questo gruppo vedrebbe ingrossare le sue fila anche grazie ai non-numismatici ma investitori puri, dotati non di conoscenze ma di un portafoglio gonfio: una volta che abbiamo fissato uno standard - ovviamente MS65 e dintorni -, che abbiamo qualcuno che si occupa di garantirlo (lo slab) e individuati gli standard di valore delle monete appetibili, non serve gran conoscenza, ma gran(a) e basta. Ed ecco le orde di miliardari arabi e cinesi ad accumulare ori di VEIII in FDC assoluto...

Quindi anche i mercanti non vedrebbero venir meno il proprio lavoro, in quanto i "raccoglitori" sono anche oggi quelli che si dedicano al circolante e basta, o che al limite si avvicinano ai 2 euro commemorativi in vendita a 2,50 euro ai banchetti dei mercatini. Già chi compra semplicemente un catalogo e un monetiere è oltre questo passo. Forse, come dicevo, ci sarebbe una maggior dicotomia tra la numismatica "povera", quella delle monete un po' scassate e a buon mercato, e la numismatica "da investimento", ma questa è una dinamica che, come sappiamo, è già presente - e ben gestita - nel mercato attuale.

Scusate, mi è venuta veramente lunga.

 

Bel viaggio nel tempo - tutto condivisibile. È stato un piacere leggerti

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3 ore fa, torpedo dice:

all'estero in certi negozi (a me è capitato recentemente in Olanda) non accettano più il contante e vogliono il pagamento solo con carta di credito

Questo dovrebbe essere illegittimo: nessuno può rifiutare un pagamento in moneta corrente (eccezion fatta se si superano i limiti del contante, ove ci sia). So che molti esercenti esteri non amano il contante, ma un rifiuto tale non è legale, oltreché inaccettabile. Io gli direi, una volta usufruito di un servizio, che ho solo contante, prendere o lasciare.

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10 minuti fa, ARES III dice:

Questo dovrebbe essere illegittimo: nessuno può rifiutare un pagamento in moneta corrente (eccezion fatta se si superano i limiti del contante, ove ci sia). So che molti esercenti esteri non amano il contante, ma un rifiuto tale non è legale, oltreché inaccettabile. Io gli direi, una volta usufruito di un servizio, che ho solo contante, prendere o lasciare.

 

In Olanda magari è legale. Per quanto ne sapevo io, in Italia pensavo non fosse possibile. Tuttavia ho letto qualche tempo fa questa notizia su esercizi dove il contante non è accettato anche in Italia:
https://www.open.online/2022/12/08/milano-negozi-si-pos-niente-contanti/
Se
, come dicono nell'articolo, la GdF non ha obiettato evidentemente mi sbaglio.

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Gli esercenti non possono rifiutare i pagamenti in contanti, salvo qualora entrambe le parti abbiano convenuto di utilizzare un mezzo di pagamento diverso. L'affissione di un'avvertenza indicante che l'esercente rifiuta i pagamenti in contanti, o i pagamenti in un dato taglio di banconote, non è sufficiente.

 

Pagando con le monete e le banconote ti liberi dall’obbligo di saldare al venditore il prezzo dei beni o dei servizi che hai acquistato. Questa caratteristica si chiama “potere liberatorio” ed è attribuita dalla legge. Per questo motivo si parla di “moneta a corso legale” e nessuno la può rifiutare al momento del pagamento. Questo principio generale ha due eccezioni:

  • in Italia il contante non può essere utilizzato per pagamenti pari o superiori a 2000 euro, salvo alcune eccezioni per i così detti moneytransfer e compro oro;
  • le monete hanno potere liberatorio limitato: nell’area dell’euro nessun venditore è obbligato ad accettarne di più per il pagamento.

Il contante:

  • è uno strumento rapido ed efficiente per i pagamenti d’importo contenuto;
  • tutela la tua privacy;
  • si può utilizzare anche quando non funzionano i circuiti di pagamento elettronici;
  • non espone il venditore a rischi di credito;
  • è inclusivo, tutti lo possono usare

https://www.quellocheconta.gov.it/it/strumenti/bancari-finanziari/denaro-contante

 

 

La Commissione europea ha emesso una raccomandazione (2010/191/UE), che stabilisce che gli esercenti non possono rifiutare i pagamenti in contanti, salvo qualora entrambe le parti abbiano convenuto di utilizzare un mezzo di pagamento diverso.
L’affissione di un’avvertenza indicante che l’esercente rifiuta i pagamenti in contanti, o i pagamenti in un dato taglio di banconote, non è sufficiente. L’esercente deve fornire una motivazione legittima, ad esempio la difficoltà di detenere contante sufficiente per il resto o concreti rischi di sicurezza fisica a causa della presenza di quantità elevate di contante.
Gli enti pubblici che forniscono servizi essenziali ai cittadini non possono applicare restrizioni o rifiutare categoricamente i pagamenti in contanti senza un motivo sufficiente. Ciò comprometterebbe il corso legale delle banconote e monete in euro protetto dal diritto dell’UE.

Modificato da ARES III
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4 minuti fa, Oppiano dice:

:offtopic::offtopic::offtopic::offtopic::offtopic:

 

Il mondo è bello perché è vario...ed avariato...:rolleyes:

Se si esce da un argomento forse perché o si è detto tutto o perché non si sa cosa aggiungere o forse perché ci sono tematiche connesse molto più stimolanti...

L'importante è parlare: bene e con educazione!

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Fate vobis!

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@ARES III In Olanda ho notato spesso attitività commerciali in zone tipo stazioni o centri commerciali che hanno chiaramente scritto all'ingresso che il contante non è accettato. I commessi hanno a disposizione solo modalità per il pagamento elettronico.

Qui in Francia ci sono alcuni piccoli supermercati che la domenica sono aperti, ma soltanto con le casse automatiche che accettano solo la carta. Specificato all'ingresso.

In Inghilterra una volta ho pagato con la banconota da 50 Sterline, ebbene la commessa è andata a chiamare il manager perchè solo lui aveva il permesso di accettarla come pagamento.

La cosa è molto diffusa, e a me dispiace in quanto dopo esser stato un pioniere della carta a inizio 2000, da qualche anno sono tornato a pagare tutto in contanti (prelevati dal bancomat, tutto pulito).

Modificato da marcoaquila
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1 ora fa, Gallienus dice:

Da un lato riconosco la significatività del parallelismo con i francobolli: un hobby ancora più radicato del nostro che si è pressoché estinto con il venir meno del francobollo come oggetto d'uso quotidiano. Quello che negli anni sessanta-settanta era "l'hobby dei ragazzi svegli" (dicevano così in qualche réclame) oggi vede un'età media dei collezionisti che si avvicina alla tripla cifra.

calma la filatelia non è proprio estinta. Se si andassero a contare probabilmente i collezionisti di francobolli surclasserebbero come numero ancora oggi i numismatici.

Recentemente ho visitato un salone di francobolli (solo esposizione) e sono rimasto colpito A9 dal numero di espositori molto elevato (dovevano essere almeno un'ottantina); B) dal numero di visitatori (tra l'altro l'evento era addirittura a pagamento se ricordo bene 

Quello che ho notato pero' è un calo - fortissimo - del mercato dei francobolli. Esistono ancora quelli milionari ma sono appannaggio di una 30na di persone nel mondo, straricche, che se li comprano e scambiano tra di loro: le rarità classiche dei Mauritius - Post Office (esemplari super quotati) ; il 3c. Hawaii, i Cottonreels della Guyana e il famoso Patimus que Vicissim 4c. unico della British Guyana.

Assieme a pochi altri questi hanno un mercato tutto loro, il resto è sceso moltissimo di prezzo e oggi il famoso  Gronchi Rosa vale un prezzo in paragone molto ma molto meno ricco di quanto si acquistava negli anni Settanta/Ottanta. Non per niente Bolaffi, il piu' famoso filatelico d'Italia , ha da tempo ampliato la sua attività divenendo una casa d'asta che offre libri, monete, vini pregiati, manifesti etc. Non ho cifre alla mano ma oserei dire che oggi Bolaffi guadagna ben di piu' con le monete che con i francobolli.   Quello filatelico comunque è un hobby piu' immediato e con barriere all'ingresso molto meno alte che le monete e per questo conitinua ad essere molto piu' popolare.. 

La ragione per cui invece è declinato il mercato è che i francobolli non vengono piu' usati come prima e orami le emissioni sono in gran parte quasi riservate ai soli filatelici...  

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32 minuti fa, marcoaquila dice:

@ARES III In Olanda ho notato spesso attitività commerciali in zone tipo stazioni o centri commerciali che hanno chiaramente scritto all'ingresso che il contante non è accettato. I commessi hanno a disposizione solo modalità per il pagamento elettronico.

Qui in Francia ci sono alcuni piccoli supermercati che la domenica sono aperti, ma soltanto con le casse automatiche che accettano solo la carta. Specificato all'ingresso.

In Inghilterra una volta ho pagato con la banconota da 50 Sterline, ebbene la commessa è andata a chiamare il manager perchè solo lui aveva il permesso di accettarla come pagamento.

La cosa è molto diffusa, e a me dispiace in quanto dopo esser stato un pioniere della carta a inizio 2000, da qualche anno sono tornato a pagare tutto in contanti (prelevati dal bancomat, tutto pulito).

 

Ti credo ci mancherebbe , perché dovrei dubitare della tua parola.

Quello che dico è che sono modalità errate: se esiste una moneta ufficiale questa non può essere rifiutata (se non per determinate e circoscritte cause). Personalmente credo che sia un gravame illogico e discriminatorio perché impedisce la fruizione di beni e servizi a persone che non possiedano un conto e/o una carta di credito...

Immaginiamo se domani si stabilisse che il contante fosse bandito: ad esempio le persone povere e mendicanti come potrebbero chiedere la carità ? O se ci fosse un disguido o un malfunzionamento della carta come si potrebbero acquistare beni di prima necessità come farmaci ?

Occhio alla dittatura dell'elettronico...

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