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IGNORED

Monogramma o altro significato ?


Cremuzio

Risposte migliori

Nella serie dei monogrammi presenti nei bronzi repubblicani compare a volte la sigla AT oppure TA secondo come si voglia leggerla . Questo monogramma o sigla o simbolo , rimane anonima nel senso che se fosse un monogramma non apparterrebbe a nessun magistrato conosciuto avente un nome che inizi con queste lettere ; soltanto due Gens repubblicane iniziano con AT , la Atia e la Atilia , ma nella prima Gens i Magistrati monetali conosciuti furono Atio Balbo , Propretore in Sardegna nel 59 a. C. e Atio Labieno dei quali non si conoscono Assi emessi o suoi sottomultipli , mentre nella seconda Gens i Magistrati furono un Atilio Saranus , un Marco Atilio Saranus e un L. Atilio Nomentano , questi “firmarono” le loro emissioni con SAR , M. ATILI e L. ATILI , ma nessuna di queste Gens citate mai con il monogramma AT-TA .

Se invece volessimo leggere nel monogramma TA al posto di AT , l’ unica Gens repubblicana conosciuta che emise monete fu la Tarquitia , il cui Magistrato fu un Questore , C. Tarquitio , di cui si conosce un Denario .

In considerazione di questo mio dubbio , spero che qualcuno piu’ esperto gentilmente me lo chiarisca , ho cominciato a fare delle ricerche in campo numismatico : monete e libri , ricerche numismatiche che mi hanno portato a quanto sopra descritto , finche’ sono giunto alla parte letteraria , al libro del Garrucci : “Le monete dell’ Italia antica” nel quale testo alla tavola XXVI (punti 4a-b , 5a-b , 6a-b) delle monete fuse ho trovato degli Aes Signatum con impresso quello che sembra il monogramma o sigla AT o TA , lingotti frammentati di bronzo ( vedere foto) che furono trovati a Tarquinia .

A fronte di quanto esposto sorge naturale una domanda : c’e’ un legame tra la sigla o simbolo presente sull’ Aes Signatum con quello presente sull’ Asse repubblicano ? Oppure e’ solo una coincidenza ? Altra domanda : AT o TA potrebbe invece essere un monogramma arcaico delle Gens sopra nominate ?

Per concludere , per chi non avesse il testo del Garrucci , riporto in foto quanto da lui scritto a proposito degli Aes Signatum che presentano questo simbolo , sigla o altro : AT o TA .

Essendo propenso a ritenere le due lettere piu’ un monogramma , avendone le caratteristiche , piuttosto che altre possibilita’ , sarebbe utile ed anche necessario sapere a chi appartenne , quindi sentire i pareri dei piu’ esperti della sezione , grazie .

In foto un Asse con il monogramma AT-TA in questione , la tavola XXVI del Garrucci e la descrizione a pagina 12 del libro , dei tre esemplari di Aes Rude disegnati nella tavola .

cr192-1_150$.jpg

DSCN4487.JPG

DSCN4488.JPG

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Supporter

Ciao.
mi viene in mente che in ambiente romano, anche se in epoca più tarda rispetto al tuo asse che dovrebbe essere di serie sestantale, il monogramma in nesso AT o TA è presente anche in un denario del 74 a.C. C. POSTVMI AT o TA
D/ Busto di Diana a d. con arco e faretra sulle spalle; c. p.
R/ Cane in corsa a d.; sotto, asta; in esergo, su due righe C.POSTVMI / TA; c. p.
RRC 394, 1a; BMCRR I, 3238-3241 (C. Postumius Tatius?, 77 a.C.); Bab. 9 (64 a.C.)


Ma torniamo alla tua suggestione
Io escluderei che l'asse sestantale e l'aes signatum da te mostrati siano connessi.

Il 27/5/2023 alle 15:09, Cremuzio dice:

ho trovato degli Aes Signatum con impresso quello che sembra il monogramma o sigla AT o TA

Dal punto di vista epigrafico le monete riportare dal Garrucci non presentano un nesso ma una "A" latina sormontata da linee parallele al di sopra del suo vertice. La cosa è molto chiara anche dalle riproduzioni fotografiche presenti nel Turlow-Vecchi (Thurlow & Vecchi: Italian Cast Coinage; Italian Aes Rude, Signatum and Aes Grave of Sicily, by Bradbury Thurlow and Italian Aes Rude, Signatum and the Aes Grave of Sicily by Italo Vecchi, two works published as one, 1979 che dovrebbero riferirsi allo scavo di Tarquinia dei fratelli Marzi del 1876) che pure mostrano, a differenza del Garrucci, esemplari frammentari con al massimo due stanghette (AES9 e 10 plate 9). Anche dalle immagini fotografiche si vede chiaramente che lettera e stanghette non sono in nesso E sono proprio quelle righe sormontanti la A che fanno pensare ad una sorta di numerale.


La "A" come valore è già attestata in ambito etrusco per es. a Populonia che ha coniato dopo ca. il 200 a.C. delle monete da 10/trentesimi con D) Testa di Sethlans a d., con pileo ornato di corona d'alloro; tra X e A. Bordo di punti. R) Martello e pinze su entrambi i lati di 4 pallini; sotto, PVPLVNA (scritto da dx a sx in alfabeto etrusco). Bordo di punti. che presentano, appunto, la lettera A  come numerale. Scrive il Vecchi che "In seguito al crollo del sestantele come standard e della sua bella serie centesimale etrusca, Populonia seguì Roma e produsse trienti unciali in bronzo dall'incisione di scarsa qualità con uno standard di peso basato su un a partire da circa 27 g. In linea con la politica di decimalizzazione di Populonia, ai tradizionali trienti con 4 pallini è stato aggiunto un segno di valore da 10 unità sul dritto.
La X a sinistra e la A a destra di Sethlans sembrano essere un tentativo locale di decimalizzare trientes unciali, molti dei quali sono riconiati su Menvra/gufo sextantes di tipo 12 di peso inferiore alla media. Sestanti di tipo 12 simili ma di peso maggiore sono stati ritariffati ad 11 unità nella serie successiva
". Vecchi Italo 1993, The coinage of the Rasna: a study in Etruscan numismatics. Part IV in "Schweizerische numismatische Rundschau = Revue suisse de numismatique = Rivista svizzera di numismatica" PDF ripubblicato da e-periodica.ch il 28.04.2023 a qs indirizzo : https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiooODQ2Zj_AhUfQ_EDHcYEAhYQFnoECAgQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.e-periodica.ch%2Fcntmng%3Fpid%3Dsnr-003%3A1993%3A72%3A%3A276&usg=AOvVaw3yb1Ipcw1TWUjlOnuUpzDc

 

Quindi non mi sento di avvalorare la tua ipotesi

 

Modificato da Vel Saties
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Il 27/5/2023 alle 15:09, Cremuzio dice:

A fronte di quanto esposto sorge naturale una domanda : c’e’ un legame tra la sigla o simbolo presente sull’ Aes Signatum con quello presente sull’ Asse repubblicano ?

Ciao @Vel Saties e grazie per la tua cortese ed esauriente risposta .

Il post da me scritto non presupponeva nessuna ipotesi , bensi' solo una domanda rivolta ai professionisti come te ; da quanto esposto nel tuo ottimo resoconto mi pare di capire che la sigla AT-TA rientri quindi nei monogrammi , come ad esempio il monogramma AV (riferito probabilmente ad un Aurelio) , se cosi' fosse l' unico monogramma possibile per AT-TA sarebbe quello riferito ad un componente delle famiglie che emisero monete : ATIA - ATILIA - TARQUITIA , anche se di queste Gens non si conoscono esemplari con prue di navi al rovescio .

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In effetti, per quanto riguarda l'aes signatum, per Haeberlin e McCabe la A barrata è il monogramma di TA[chna], ossia Tarquinia; i frammenti sono stati infatti rinvenuti a Corneto, non lontano.

Per Garrucci e Willers significa invece III A, tres asses, mentre per Comparette non è altro che una semplificazione stilistica del ramo secco

12 ore fa, Vel Saties dice:

Ciao.
mi viene in mente che in ambiente romano, anche se in epoca più tarda rispetto al tuo asse che dovrebbe essere di serie sestantale, il monogramma in nesso AT o TA è presente anche in un denario del 74 a.C. C. POSTVMI AT o TA
D/ Busto di Diana a d. con arco e faretra sulle spalle; c. p.
R/ Cane in corsa a d.; sotto, asta; in esergo, su due righe C.POSTVMI / TA; c. p.
RRC 394, 1a; BMCRR I, 3238-3241 (C. Postumius Tatius?, 77 a.C.); Bab. 9 (64 a.C.)


Ma torniamo alla tua suggestione
Io escluderei che l'asse sestantale e l'aes signatum da te mostrati siano connessi.

Dal punto di vista epigrafico le monete riportare dal Garrucci non presentano un nesso ma una "A" latina sormontata da linee parallele al di sopra del suo vertice. La cosa è molto chiara anche dalle riproduzioni fotografiche presenti nel Turlow-Vecchi (Thurlow & Vecchi: Italian Cast Coinage; Italian Aes Rude, Signatum and Aes Grave of Sicily, by Bradbury Thurlow and Italian Aes Rude, Signatum and the Aes Grave of Sicily by Italo Vecchi, two works published as one, 1979 che dovrebbero riferirsi allo scavo di Tarquinia dei fratelli Marzi del 1876) che pure mostrano, a differenza del Garrucci, esemplari frammentari con al massimo due stanghette (AES9 e 10 plate 9). Anche dalle immagini fotografiche si vede chiaramente che lettera e stanghette non sono in nesso E sono proprio quelle righe sormontanti la A che fanno pensare ad una sorta di numerale.


La "A" come valore è già attestata in ambito etrusco per es. a Populonia che ha coniato dopo ca. il 200 a.C. delle monete da 10/trentesimi con D) Testa di Sethlans a d., con pileo ornato di corona d'alloro; tra X e A. Bordo di punti. R) Martello e pinze su entrambi i lati di 4 pallini; sotto, PVPLVNA (scritto da dx a sx in alfabeto etrusco). Bordo di punti. che presentano, appunto, la lettera A  come numerale. Scrive il Vecchi che "In seguito al crollo del sestantele come standard e della sua bella serie centesimale etrusca, Populonia seguì Roma e produsse trienti unciali in bronzo dall'incisione di scarsa qualità con uno standard di peso basato su un a partire da circa 27 g. In linea con la politica di decimalizzazione di Populonia, ai tradizionali trienti con 4 pallini è stato aggiunto un segno di valore da 10 unità sul dritto.
La X a sinistra e la A a destra di Sethlans sembrano essere un tentativo locale di decimalizzare trientes unciali, molti dei quali sono riconiati su Menvra/gufo sextantes di tipo 12 di peso inferiore alla media. Sestanti di tipo 12 simili ma di peso maggiore sono stati ritariffati ad 11 unità nella serie successiva
".

 

Interessante. non sapevo di questi trienti "decimalizzati" 

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Supporter

Ciao. Ricordiamoci che la A è distante dalla stanghetta, quindi non in nesso, e che, all’epoca A e T si scrivevano in modo differente in ambito etrusco

 

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4 ore fa, Vel Saties dice:

all’epoca A e T si scrivevano in modo differente in ambito etrusco

Vero , pero' Tarquinia venne conquistata da Roma nel 295 a.C. , quindi potrebbero essere Aes Signatum prodotti in epoca romana con relative lettere latine .

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Supporter
54 minuti fa, Cremuzio dice:

Vero , pero' Tarquinia venne conquistata da Roma nel 295 a.C. , quindi potrebbero essere Aes Signatum prodotti in epoca romana con relative lettere latine .

 

Pensavo proprio a quello

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22 ore fa, Vel Saties dice:

Ciao. Ricordiamoci che la A è distante dalla stanghetta, quindi non in nesso, e che, all’epoca A e T si scrivevano in modo differente in ambito etrusco

 

Infatti, il monogramma viene individuato nella barra che attraversa la A in orizzontale, non in quelle sovrapposte

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Questi sono i tre frammenti a me noti (perdonatemi le foto a bassa risoluzione).

Le foto provengono dal British Museum (438,11 g, 61x56 mm), dall'American Numismatic Society (220,98 g, 58x39 mm) e dalla collezione Kircher (343,8 g, 56x56 mm).

E' evidente la barra che attraversa la "A" ed è più larga della stessa. Non credo che esista una grafia analoga per la "alfa" greca e, di conseguenza, per la "a" latina; pertanto, potrebbe effettivamente trattarsi di un monogramma

Immagine.jpg

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4 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

pertanto, potrebbe effettivamente trattarsi di un monogramma

Lo reputo molto probabile .

Tornando ad analizzare l' Asse di apertura post : la A e' troppo chiara per avere dubbi sulla sua lettura , la barra sopra la A invece potrebbe destare qualche dubbio leggerla come una T mancando la linea verticale e di conseguenza rimane un po' dubbioso pensare che la linea mancante della T sia stata sostituita da una delle due linee oblique della A .

Non potrebbe essere una I adagiata sopra il vertice della A non essendoci altro modo di posizionarla in funzione del monogramma ??

Rimane comunque sempre il problema , per ora insoluto , sul reale significato della sigla , o su chi impresse le proprie lettere AT - TA o forse  AI - IA

Modificato da Cremuzio
vertice
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