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Don Lorenzo Milani, nipote di un grande numismatico


Liutprand

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Sabato prossimo si terranno le celebrazioni per il secolo dalla nascita di Don Lorenzo Milani (1923-1967), chiamato anche il "Priore di Barbiana" per il suo progetto educativo attuato sull'Appennino Tosco-Emiliano. Ebbene, in pochi sapranno che don Lorenzo era nipote di un grande numismatico: Luigi Adriano Milani (1853-1914). Laureatosi in filologia greca, nel 1877 ebbe l'importante incarico di catalogare il cospicuo ripostiglio della Venera, che comprendeva circa 50.000 antoniniani, ritrovamento avvenuto nel 1876 in provincia di Verona. In due anni riuscì a portare a termine l'immane impresa. Nel 1878 viene chiamato da L. Pigorini a Firenze e gli viene affidato l'inventario e la schedatura del Medagliere granducale. Fu poi chiamato in Etruria per organizzare i risultati dei ritrovamenti etruschi e dando vita al Museo topografico dell'Etruria, divenuto poi Museo centrale della civiltà etrusca, di cui Milani fu direttore; il museo viene inaugurato nel 1897 dal re Umberto I. Al ruolo di organizzatore affiancò anche quello di docente. Ancora oggi sono ricordate due sue opere ritenute fondamentali: Museo topografico dell'Etruria, Roma 1898 e Il Regio museo archeologico di Firenze, Firenze 1912.

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Il 25/5/2023 alle 07:47, Liutprand dice:

Sabato prossimo si terranno le celebrazioni per il secolo dalla nascita di Don Lorenzo Milani (1923-1967), chiamato anche il "Priore di Barbiana" per il suo progetto educativo attuato sull'Appennino Tosco-Emiliano. Ebbene, in pochi sapranno che don Lorenzo era nipote di un grande numismatico: Luigi Adriano Milani (1853-1914). Laureatosi in filologia greca, nel 1877 ebbe l'importante incarico di catalogare il cospicuo ripostiglio della Venera, che comprendeva circa 50.000 antoniniani, ritrovamento avvenuto nel 1876 in provincia di Verona. In due anni riuscì a portare a termine l'immane impresa. Nel 1878 viene chiamato da L. Pigorini a Firenze e gli viene affidato l'inventario e la schedatura del Medagliere granducale. Fu poi chiamato in Etruria per organizzare i risultati dei ritrovamenti etruschi e dando vita al Museo topografico dell'Etruria, divenuto poi Museo centrale della civiltà etrusca, di cui Milani fu direttore; il museo viene inaugurato nel 1897 dal re Umberto I. Al ruolo di organizzatore affiancò anche quello di docente. Ancora oggi sono ricordate due sue opere ritenute fondamentali: Museo topografico dell'Etruria, Roma 1898 e Il Regio museo archeologico di Firenze, Firenze 1912.

 

La ringrazio perché l'accostamento della numismatica alla famiglia Milani Le ha fatto ricordare don Lorenzo. Una  generazione ( la mia), che ha vissuto in "contemporanea" la Sua vicenda umana ed educativa. Gli siamo sempre grati per quello che ci ha trasmesso: i valori veri della vita e della democrazia. Oltre l'aspetto umano c'è da evidenziare un altro grande dono che ci ha lasciato, quello di commuoverci per le parole che ha scritto , per quello che ci ha comunicato, per quello che ha fatto, (la scuola di Barbiana, la "piscina" costruita per i poveri ragazzi che non sanno nuotare) sono testimonianza di amore che commuove, sempre. Invito tutti a fargli visita a Barbiana, Lui e' sepolto lì, in quel piccolo cimitero che raccoglie le Sue spoglie (con gli scarponi da montagna). Pero', da accanito lettore quale sono non posso tralasciare i suoi libri "Lettera ad una professoressa" e "Lettere di Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana" evidenziando la sua bellissima "lettera a Pipetta".

Vorrei ricordare che il Papa è andato a trovarlo.

Grazie, SANTI

Modificato da santi53
errore di ortografia
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8 ore fa, santi53 dice:

La ringrazio perché l'accostamento della numismatica alla famiglia Milani Le ha fatto ricordare don Lorenzo. Una  generazione ( la mia), che ha vissuto in "contemporanea" la Sua vicenda umana ed educativa. Gli siamo sempre grati per quello che ci ha trasmesso: i valori veri della vita e della democrazia. Oltre l'aspetto umano c'è da evidenziare un altro grande dono che ci ha lasciato, quello di commuoverci per le parole che ha scritto , per quello che ci ha comunicato, per quello che ha fatto, (la scuola di Barbiana, la "piscina" costruita per i poveri ragazzi che non sanno nuotare) sono testimonianza di amore che commuove, sempre. Invito tutti a fargli visita a Barbiana, Lui e' sepolto lì, in quel piccolo cimitero che raccoglie le Sue spoglie (con gli scarponi da montagna). Pero', da accanito lettore quale sono non posso tralasciare i suoi libri "Lettera ad una professoressa" e "Lettere di Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana" evidenziando la sua bellissima "lettera a Pipetta".

Vorrei ricordare che il Papa è andato a trovarlo.

Grazie, SANTI

 

Ho fatto con piacere questo post. Tanti anni fa, nel corso di laurea in filosofia, dovetti sostenere un esame sulla pedagogia sperimentale di Don Milani. Fui attratto molto da quella figura e rimasi molto colpito dalla "Lettera ad una professoressa", fu uno degli esami che più mi coinvolse (per la cronaca ebbi 30 e lode). Ricordo che il "Priore di Barbiana" era morto da pochi anni e la sua opera era oggetto di dibattiti e, come sempre, c'erano due fazioni avverse, "l'un contro l'altra armata". Quindi mi fa piacere che oggi Don Milani sarà celebrato ad alto livello....ma per me resta pur sempre una figura romantica..."un prete di periferia" che osò dubitare e rivoluzionare, mettendo al centro della sua opera il suo enunciato preferito "I care".

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4 ore fa, Liutprand dice:

Ho fatto con piacere questo post. Tanti anni fa, nel corso di laurea in filosofia, dovetti sostenere un esame sulla pedagogia sperimentale di Don Milani. Fui attratto molto da quella figura e rimasi molto colpito dalla "Lettera ad una professoressa", fu uno degli esami che più mi coinvolse (per la cronaca ebbi 30 e lode). Ricordo che il "Priore di Barbiana" era morto da pochi anni e la sua opera era oggetto di dibattiti e, come sempre, c'erano due fazioni avverse, "l'un contro l'altra armata". Quindi mi fa piacere che oggi Don Milani sarà celebrato ad alto livello....ma per me resta pur sempre una figura romantica..."un prete di periferia" che osò dubitare e rivoluzionare, mettendo al centro della sua opera il suo enunciato preferito "I care".

 

Bellissima questa parola "I care"  (mi occupo di te, ti ho a cuore) di Kennedyana memoria. Ogni volta che la sento mi si "rischiara" l' anima e guardando (con occhi lucidi) quello che sta' avvenendo in Romagna (quanti giovani solidali!) penso che i Suoi insegnamenti non sono andati perduti.

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Ringrazio tutti i partecipanti alla "folta" ricorrenza su don Lorenzo. Mi preme ricordare che dal "confino" di Barbiana fece nascere un' esperienza educativa unica, modello ed esempio di alternativa (positiva) alla lotta sociale intesa come scontro fisico (e non come dovrebbe essere contrapposizione dialettica e spirituale). Fu caparbiamente legato a quella realta' contadina e pastorale che sul nostro appennino negli anni 60 era una costante per "tutti". Fu volutamente frainteso (con cinico opportunismo politico). Di Lui ci rimane il ricordo di un grande sacerdote (ed educatore) prematuramente scomparso. Il concetto espresso "L' obbedienza non e' piu' una virtu'" ha rivoluzionato il nostro modo di pensare e di vivere da uomini liberi.  

E adesso ritorniamo al Fior di Conio.

SANTI

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