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Apostrofi: da che parte state?


ART

Apostrofi: da che parte state?  

18 voti

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Risposte migliori

1 ora fa, Gallienus dice:

ma per chi fa l'insegnante che "qual è" si scriva senza apostrofo è una nozione ovvia quanto per un numismatico quella che le monete non vanno lucidate col sidol :) 

Scusa quanti anni hai ? E in quale Paese hai fatto le scuole ?

Io sono degli anni '80, e dalle elementari (compreso liceo classico) fino all'Università nessuno ha mai accettato l'assenza dell'apostrofo.

In varie occasioni alcuni miei colleghi quando lo hanno omesso sono stati redarguiti (alcune volte anche in malo modo).

Ad esempio in un esame scritto di diritto costituzionale (e parlo degli anni 2000 mica la preistoria) mi ricordo che qualcuno ha omesso l'apostrofo e la professoressa con tutti gli assistenti si sono fatti beffa ed hanno bocciato senza se e senza ma i malcapitati.

Quindi non mi sembra che ci sia tutta questa consapevolezza.

La lingua essendo una cosa viva si adegua ai tempi (è questa la scusa che mi dicono per "sindaca") e all'uso che se ne fa, quindi l'errore (se tale fosse) ormai è entrato nell'uso. Con buona pace di tutti.

 

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Supporter

Negli anni 2000 mia figlia ha sostenuto l’esame di magistratura e ha superato brillantemente la prova scritta scrivendo “qual è” come nelle domande dei test per la preparazione orale: Qual è il ruolo del Consiglio europeo nell’ambito della cooperazione rafforzata? Qual è l’innovazione più importante apportata nel Trattato di Amsterdam per il Comitato delle Regioni? E anche: Qual era l’obiettivo principale dell’Atto Unico?

apollonia

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Io - non so se pure @Gallienus -  ho anche magari proprio forse esattamente tutti quegl'anni e le scuole le ho fatte a quel paese (dove mi han mandato in molti).

Ebbene, quando andavo all'asilo, durante una lezione di trigematometria psicofisica un mio compagno commise questo, ma proprio questo fatale errore, fatale nel senso che dopo venne fucilato in cortile da un plotone di elfi. Naturalmente posso dimostrarlo: se mi date una decina di minuti di preavviso, trovate poi l'apposito articolo in rete.

Servu'

Njk

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Awards

La questione si rivela ben più complessa di quanto m'immaginassi (sono assolutamente certo di questo apostrofo): comincio a credere che dovrei proporre seriamente la mia idea della "forma annientativa".

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1 ora fa, apollonia dice:

Negli anni 2000 mia figlia ha sostenuto l’esame di magistratura e ha superato brillantemente la prova scritta scrivendo “qual è” come nelle domande dei test per la preparazione orale: Qual è il ruolo del Consiglio europeo nell’ambito della cooperazione rafforzata? Qual è l’innovazione più importante apportata nel Trattato di Amsterdam per il Comitato delle Regioni? E anche: Qual era l’obiettivo principale dell’Atto Unico?

apollonia

 

Volete i nomi e cognomi di professori e professionisti che ho incontrato negli anni che considerano errore l'assenza dell'apostrofo ?

Non ho problemi perché stando all'estero... eventuali vendette (in salsa italica) non mi toccherebbero...

1 ora fa, littleEvil dice:

Io - non so se pure @Gallienus -  ho anche magari proprio forse esattamente tutti quegl'anni e le scuole le ho fatte a quel paese (dove mi han mandato in molti).

Ebbene, quando andavo all'asilo, durante una lezione di trigematometria psicofisica un mio compagno commise questo, ma proprio questo fatale errore, fatale nel senso che dopo venne fucilato in cortile da un plotone di elfi. Naturalmente posso dimostrarlo: se mi date una decina di minuti di preavviso, trovate poi l'apposito articolo in rete.

Servu'

Njk

 

Mannaggia a questi elfi ... non sono efficenti come i teutonici... soprattutto nelle soluzioni....

 

27 minuti fa, ART dice:

questione si rivela ben più complessa di quanto m'immaginassi 

Sì è complessa la questione, perché la lingua italiana a livello di regole è la più ricca e particolareggiata, con eccezioni e quant'altro. Ma poi mi domando chi sia in grado di rispettarla veramente, non a livello teorico ma in quello pratico e quotidiano ? Quante volte si sentono articoli determinativi davanti a nomi propri non solo dal pizzicagnolo sotto casa ma anche in atti giudiziari ? Quante volte incontriamo errori di pronuncia come per la parola "bene" ?

Adesso fare una tragedia biblica pure per l'apostrofo credo che sia ormai sintomo di una forma latente di patologia...(esagero)...vanno bene le regole ma con i bizantinismi non si va da nessuna parte anche perché alla fine l'uso e la consuetudine prevarranno sempre sulle regole. Si pensi all'italiano del Settecento, o dell'Ottocento o di quello dei primi del Novecento...quanto sono differenti da quelli di oggi ? Quelle regole che oggi sono pacifiche ieri (nel passato) erano considerati errori o stramberie.

 

Modificato da ARES III
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33 minuti fa, ARES III dice:

Volete i nomi e cognomi di professori e professionisti che ho incontrato negli anni che considerano errore l'assenza dell'apostrofo ?

Non ho problemi perché stando all'estero... eventuali vendette (in salsa italica) non mi toccherebbero...

Mannaggia a questi elfi ... non sono efficenti come i teutonici... soprattutto nelle soluzioni....

 

Sì è complessa la questione, perché la lingua italiana a livello di regole è la più ricca e particolareggiata, con eccezioni e quant'altro. Ma poi mi domando chi sia in grado di rispettarla veramente, non a livello teorico ma in quello pratico e quotidiano ? Quante volte si sentono articoli determinativi davanti a nomi propri non solo dal pizzicagnolo sotto casa ma anche in atti giudiziari ? Quante volte incontriamo errori di pronuncia come per la parola "bene" ?

Adesso fare una tragedia biblica pure per l'apostrofo credo che sia ormai sintomo di una forma latente di patologia...(esagero)...vanno bene le regole ma con i bizantinismi non si va da nessuna parte anche perché alla fine l'uso e la consuetudine prevarranno sempre sulle regole. Si pensi all'italiano del Settecento, o dell'Ottocento o di quello dei primi del Novecento...quanto sono differenti da quelli di oggi ? Quelle regole che oggi sono pacifiche ieri (nel passato) erano considerati errori o stramberie.

 

 

Ares, di massima sono d’accordo con te, ma non penso che siano tutti bizantinismi.

Chissa’ quante volte ho sbagliato e sbaglierò l’apertura delle vocali e l’esatta dizione delle consonanti (sono nato a Roma e quindi dico “padada”, “scinque” e “zole”).

Ma come faceva dire Sciascia a un suo personaggio, l’italiano non è l’italiano, è il ragionare (e il personaggio lo diceva toccandosi la testa).

Il linguaggio è  una “rappresentazione del mondo” e significa appartenenza, cultura e tradizione. 

Forse, e dico forse, è più importante del luogo di nascita (non parlo di jus soli). Ma questo ci porterebbe lontano.

PS La tua Professoressa di Romano aveva un cognome che cominciava con la “G” ?

Modificato da Polemarco
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1 minuto fa, Polemarco dice:

PS La tua Professoressa di Romano aveva un cognome che cominciava con la “G” ?

Certamente con la G ma anche IO...ma Lei non sbagliava l'italiano e pur essendo considerata un osso duro, era di una correttezza unica e di una professionalità di altissimo livello (è così che la ricordo).

Quella che dico io era invece di Costituzione (tutto il resto è noia...:rolleyes:anche se il sottoscritto non ha mai avuto problemi... diciamo che essendo un "bravo ragazzo" ero ben voluto da tutti (o qualsiasi)....persino dai ragazzi che lavorano/lavoravano nella biblioteca...

8 minuti fa, Polemarco dice:

non penso che siano tutti bizantinismi.

Naturalmente non dico di buttare tutto alle ortiche , non sono mica un rivoluzionario (ci mancherebbe). Quello che vorrei dire è: le regole che oggi crediamo certe sono molto più labili di quello che pensiamo, sono certezze effimere a causa del fenomeno evolutivo linguistico (che si è accelerato negli ultimi 30 anni). Bisogna tenere conto delle regole sì, ma alla fine della fiera siamo una minoranza.... 

Comunque resto dell'idea che entrambe le forme con o senza apostrofo vadano bene.

 

PS: @Polemarco scusa hai forse un parente a cui è dedicata una via nella Città Eterna ?

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@ARES III Secondo me rimane comunque un nocciolo duro.

Mi sono imbattuto nella tua professoressa almeno cinque anni fa. Aveva problemi di locomozione ed era necessario scendere una scalinata. Mi sono avvicinato, le ho offerto il braccio e le ho detto: “Mi faccia l’onore di servirla”. Donna deliziosa. 

Strade non mi risultano, forse un teatro ma al singolare.

 

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Supporter

Nella tua “forma annientativa” tieni conto anche di quanto segue e vedi di documentare le tue affermazioni basate su ricordi personali.

Se questo apostrofo è corretto perché in un esame universitario una Commissione ha bocciato chi l’ha omesso, mi chiedo in quali domande di diritto costituzionale e in quali contesti legislativi tale apostrofo compaia, a supporto del fatto che la sua omissione sia un errore e che non si tratti invece di un errore della professoressa.

Tra le domande di diritto costituzionale più frequenti all’esame, le Edizioni Simone portano ad esempio Qual è la differenza tra uguaglianza formale e uguaglianza sostanziale? Altre domande frequenti sono: Qual è l'organo competente a conferire l'incarico per la formazione del nuovo Governo? E Qual è il fine delle pene inflitte con una sentenza di condanna penale?

In rete non ne ho trovato una con la forma apostrofata, e neppure qualcuno tra linguisti, scrittori, giornalisti e addetti ai lavori che ritenga corretto l’uso di questa forma.

apollonia

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Supporter
Il 26/5/2023 alle 07:06, Fra11 dice:

Lancio un sasso polemico

... Confesso anche che alcune regole non le capisco e non ci vedo una funzionalità utile, di conseguenza mi domando il motivo che hanno portato qualcuno e decidere che si fa così e nell'altro modo è sbagliato.

In questo semplice esempio dell' apostrofo sul QUAL È, l'unico effetto collaterale è ottenere un pessimo voto se si scrive male in un esame, ma nessun'equivoco  sul senso comunicativo, o mi sfugge qualcosa?

Immagino le mie domande non abbiano risposta.

Concordo con chi la pensa che un linguaggio più elastico possa essere spesso anche più funzionale.

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6 minuti fa, Fra11 dice:

Immagino le mie domande non abbiano risposta.

Concordo con chi la pensa che un linguaggio più elastico possa essere spesso anche più funzionale.

 

Il linguaggio è funzionale per definizione, hai ragione.

 Il rischio è sentirsi dire: “ha ‘na col per un brifing in tims”.

C’e’ un limite

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39 minuti fa, Polemarco dice:

@ARES III Secondo me rimane comunque un nocciolo duro.

Mi sono imbattuto nella tua professoressa almeno cinque anni fa. Aveva problemi di locomozione ed era necessario scendere una scalinata. Mi sono avvicinato, le ho offerto il braccio e le ho detto: “Mi faccia l’onore di servirla”. Donna deliziosa. 

Strade non mi risultano, forse un teatro ma al singolare.

 

 

Ti scrivo dopo (se non disturbo) in MP per motivi di privacy.

39 minuti fa, apollonia dice:

quali domande di diritto costituzionale

L'esame di Costituzione all'epoca si svolgeva in più fasi e a seconda della frequenza (cioè eventuali agevolazioni): per i frequentanti: c'era un preappello orale (su una parte iniziale del programma e poi non si doveva portare); poi c'era un appello scritto uguale per tutti nel quale si chiedeva di argomentare (a modo di tema e non domande aperte o a risposta multipla) una tematica che ci veniva proposta. Dopo lo scritto (che veniva corretto difronte al candidato chiamato), se superato, iniziava l'esame orale a due fasi: assistente, poi se di superava si passava alla professoressa.

Io sono stato l'ultimo di quel giorno e ho avuto modo di vedere e sentire tutto.  Non posso lamentarmi perché avevo ricevuto i complimenti per il mio scritto, che aveva colpito molto l'esaminatore e persino la professoressa per l'esposizione (oltre ad essere privo di errori linguistici).

Ero molto meravigliato perché al liceo venivo di solito tacciato di essere ampolloso e barocco (che per me era/è il massimo del complimento).

39 minuti fa, apollonia dice:

 le Edizioni Simone

Da noi se portavi il Simone in facoltà ti insultavano senza troppi complimenti. Mi ricordo un prof. che ha lanciato in faccia il libretto ad un esaminando oppure un altro che ha mandato a casa lo studente senza neppure fare una domanda solo sulla fiducia della sua impreparazione....

Bisogna essere onesti questi testi sono solo degli schemi (sono gentile) privo di originalità, di contenuti, (errori ortografici, perché vi sono) e non fanno riflettere lo studente sulle varie problematicità! Non voglio demonizzarli, ognuno fa quello che vuole, ma di certo a me non piacciono. 

Quindi io non mi affiderei alle Edizioni Simone.

39 minuti fa, apollonia dice:

In rete non ne ho trovato una con la forma apostrofata, e neppure qualcuno tra linguisti, scrittori, giornalisti e addetti ai lavori che ritenga corretto l’uso di questa forma.

Magari cerca nei grandi romanzi classici.... qualcosina potresti anche trovare. 

Modificato da ARES III
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Mi piacerebbe coinvolgere nella discussione qualche abitante di Malta, detta anche "il Paradiso degli Apostrofi". Guardate ad esempio le scritte su questa vecchia banconota pre-euro: apostrofo... apostrofo... APOSTROFI OVUNQUE!

 

https://en.numista.com/sales_archive/pictures/644f814c255c8.jpg

 

 

 

Modificato da ART
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30 minuti fa, ART dice:

L'Apostrofo d'Oro se lo devono guadagnare con la lotta 😁

 

Come in Highlander: ne resterà solo uno...

Di solito amo i duelli e le sfide ma per questa volta mi sfilo...

download (3).jpeg

Highlander_film_Connor_MacLeod.jpg

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Supporter
1 ora fa, ARES III dice:

Ti scrivo dopo (se non disturbo) in MP per motivi di privacy.

L'esame di Costituzione all'epoca si svolgeva in più fasi e a seconda della frequenza (cioè eventuali agevolazioni): per i frequentanti: c'era un preappello orale (su una parte iniziale del programma e poi non si doveva portare); poi c'era un appello scritto uguale per tutti nel quale si chiedeva di argomentare (a modo di tema e non domande aperte o a risposta multipla) una tematica che ci veniva proposta. Dopo lo scritto (che veniva corretto difronte al candidato chiamato), se superato, iniziava l'esame orale a due fasi: assistente, poi se di superava si passava alla professoressa.

Io sono stato l'ultimo di quel giorno e ho avuto modo di vedere e sentire tutto.  Non posso lamentarmi perché avevo ricevuto i complimenti per il mio scritto, che aveva colpito molto l'esaminatore e persino la professoressa per l'esposizione (oltre ad essere privo di errori linguistici).

Ero molto meravigliato perché al liceo venivo di solito tacciato di essere ampolloso e barocco (che per me era/è il massimo del complimento).

Da noi se portavi il Simone in facoltà ti insultavano senza troppi complimenti. Mi ricordo un prof. che ha lanciato in faccia il libretto ad un esaminando oppure un altro che ha mandato a casa lo studente senza neppure fare una domanda solo sulla fiducia della sua impreparazione....

Bisogna essere onesti questi testi sono solo degli schemi (sono gentile) privo di originalità, di contenuti, (errori ortografici, perché vi sono) e non fanno riflettere lo studente sulle varie problematicità! Non voglio demonizzarli, ognuno fa quello che vuole, ma di certo a me non piacciono. 

Quindi io non mi affiderei alle Edizioni Simone.

Magari cerca nei grandi romanzi classici.... qualcosina potresti anche trovare. 

 

Altre domande frequenti sono: Qual è l'organo competente a conferire l'incarico per la formazione del nuovo Governo? E Qual è il fine delle pene inflitte con una sentenza di condanna penale?

In queste domande le Edizioni Simone non c'entrano: quindi tutto sbagliato, tutte fonti inaffidabili.

Non sono io che devo trovare qualcosa, ma tu che devi dimostrare chi trova corretta la forma apostrofata e sbagliata l'altra.

Ma in tutta questa discussione, accanto a una palese realtà riscontrabile in rete, c'è una logica seguendo la quale uno può trovare la risposta nella sua testa. Se hai la bontà di rispondere alle prossime mie domande,  potrò esporre il mio punto di vista.

apollonia

Porre la scelta dell’apostrofo sul piano di una questione di tifo calcistico va bene finchè si vuole scherzare, ma alla fine, nel tirare le somme, la serietà è doverosa. Secondo me, una forma di riguardo nei confronti dei linguisti che si occupano di “fonetica sintattica”, cioè dei fenomeni che dipendono da particolari incontri di fonemi all’interno di una frase, per cui, pronunciando le parole, le uniamo più o meno strettamente fra di loro seguendo una certa intonazione e un certo ritmo. Naturalmente non vanno trascurate le regole da seguire nel mettere per iscritto questa fonetica, come nella scrittura della musica.

Se qualcuno è libero di scrivere con plurale maiestatico “A noi l’Accademia della Crusca ce fa ‘na pippa” nei confronti dell’uso dell’apostrofo, qualcun altro è libero di chiedersi se la sede delle “pippe” non sia la sua mente satura di crusca proveniente dall’Accademia. E questo vale anche per chi approva il comportamento del contestatore. Naturalmente, se l’affermazione è una battuta, anche l’osservazione è tale.

Nella grammatica italiana si intende per ELISIONE una caduta di vocale finale che avvenga solo davanti ad altra vocale, per es. l’elisione dell’a di una in un’altra, ma non in una gatta.

Invece il TRONCAMENTO è una caduta di vocale (o di sillaba) finale che avvenga tanto davanti a vocale quanto davanti a consonante, per es. il troncamento di uno in un, così in un altro come in un gatto.

Nell’esporre il problema dell’apostrofo ho seguito un approccio che, secondo me, si traduce in una domanda ben precisa sulla base degli “attori” chiamati in causa.

L’elisione richiede che un attore termini per vocale e l’altro inizi per vocale: graficamente è indicata dall’apostrofo. Ad es., per gli articoli indeterminativi una e uno, con l’elisione avremmo una amica -> un’amica e uno uomo -> un’uomo.

Nel troncamento il primo attore ha perso la vocale in origine e quindi, non terminando per vocale, non avremo l’elisione e nemmeno l’apostrofo. Ad es., per l’articolo indeterminativo maschile un (forma tronca dalla perdita della vocale di uno), scriveremo un uomo.

Ora, nel caso dell’articolo indeterminativo maschile disponibile nelle forme uno e un, la domanda è se qualcuno ritiene che la scelta sia libera od obbligata e quindi se scrive a volte un’uomo e a volte un uomo ritenendo le due scritture equivalenti, oppure se usa esclusivamente una delle due scritture e, se sì, per quale motivo.

Se qualcuno vuole proseguire nel test (e ARES III è in prima fila), dia la risposta motivata.

(a)Scritture equivalenti

(b)Scrittura con l’apostrofo perché…

(c)Scrittura senza apostrofo perché…

apollonia

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17 minuti fa, apollonia dice:

Altre domande frequenti sono: Qual è l'organo competente a conferire l'incarico per la formazione del nuovo Governo? E Qual è il fine delle pene inflitte con una sentenza di condanna penale?

In queste domande le Edizioni Simone non c'entrano: quindi tutto sbagliato, tutte fonti inaffidabili.

Non sono io che devo trovare qualcosa, ma tu che devi dimostrare chi trova corretta la forma apostrofata e sbagliata l'altra.

Ma in tutta questa discussione, accanto a una palese realtà riscontrabile in rete, c'è una logica seguendo la quale uno può trovare la risposta nella sua testa. Se hai la bontà di rispondere alle prossime mie domande,  potrò esporre il mio punto di vista.

apollonia

Porre la scelta dell’apostrofo sul piano di una questione di tifo calcistico va bene finchè si vuole scherzare, ma alla fine, nel tirare le somme, la serietà è doverosa. Secondo me, una forma di riguardo nei confronti dei linguisti che si occupano di “fonetica sintattica”, cioè dei fenomeni che dipendono da particolari incontri di fonemi all’interno di una frase, per cui, pronunciando le parole, le uniamo più o meno strettamente fra di loro seguendo una certa intonazione e un certo ritmo. Naturalmente non vanno trascurate le regole da seguire nel mettere per iscritto questa fonetica, come nella scrittura della musica.

Se qualcuno è libero di scrivere con plurale maiestatico “A noi l’Accademia della Crusca ce fa ‘na pippa” nei confronti dell’uso dell’apostrofo, qualcun altro è libero di chiedersi se la sede delle “pippe” non sia la sua mente satura di crusca proveniente dall’Accademia. E questo vale anche per chi approva il comportamento del contestatore. Naturalmente, se l’affermazione è una battuta, anche l’osservazione è tale.

Nella grammatica italiana si intende per ELISIONE una caduta di vocale finale che avvenga solo davanti ad altra vocale, per es. l’elisione dell’a di una in un’altra, ma non in una gatta.

Invece il TRONCAMENTO è una caduta di vocale (o di sillaba) finale che avvenga tanto davanti a vocale quanto davanti a consonante, per es. il troncamento di uno in un, così in un altro come in un gatto.

Nell’esporre il problema dell’apostrofo ho seguito un approccio che, secondo me, si traduce in una domanda ben precisa sulla base degli “attori” chiamati in causa.

L’elisione richiede che un attore termini per vocale e l’altro inizi per vocale: graficamente è indicata dall’apostrofo. Ad es., per gli articoli indeterminativi una e uno, con l’elisione avremmo una amica -> un’amica e uno uomo -> un’uomo.

Nel troncamento il primo attore ha perso la vocale in origine e quindi, non terminando per vocale, non avremo l’elisione e nemmeno l’apostrofo. Ad es., per l’articolo indeterminativo maschile un (forma tronca dalla perdita della vocale di uno), scriveremo un uomo.

Ora, nel caso dell’articolo indeterminativo maschile disponibile nelle forme uno e un, la domanda è se qualcuno ritiene che la scelta sia libera od obbligata e quindi se scrive a volte un’uomo e a volte un uomo ritenendo le due scritture equivalenti, oppure se usa esclusivamente una delle due scritture e, se sì, per quale motivo.

Se qualcuno vuole proseguire nel test (e ARES III è in prima fila), dia la risposta motivata.

(a)Scritture equivalenti

(b)Scrittura con l’apostrofo perché…

(c)Scrittura senza apostrofo perché…

apollonia

 

Edizioni Simone sono testi fatti per coloro che per un motivo o un altro non hanno tempo o voglia di studiare (parlo naturalmente per le materie giuridiche perché ho avuto modo di consultare quei testi), quindi ti pregherei di utilizzare nelle tue citazioni dei testi più seri ed autorevoli. Chiedi ad altri che hanno fatto legge se mi sbaglio.

Poi vorrei dirti che io non voglio convincere nessuno: mi è stato insegnato con l'apostrofo, ho letto grandi classici con questa modalità... e qui finisce il discorso per me. Ognuno è libero per me di credere, pensare, fare, dire, omettere, ciò che vuole, e di conseguenza mi aspetto lo stesso trattamento.

PS: fra 10-20 anni la lingua italiana si anglicizerà a tal punto che la questione dell'apostrofo farà sorridere.

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14 minuti fa, ART dice:

Apollonia, non fare il bacchettone o l'Apostrofo d'Oro te lo scordi!

 

@ART fa bene @apollonia a combattere per le sue idee, anche se poi la guerra verrà persa purtroppo a causa dei vari Kevin e Mary che parleranno un misto di italico maccheronico, acronimi , anglicismi, gesti.... altro che risciacquare i panni in Arno di manzoniana memoria.

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Mi riferivo agli insulti all'apostrofo che avrei fatto secondo apollonia attraverso la frase in romanaccio, ma non fraintendetemi: in realtà io amo gli apostrofi 💘

Modificato da ART
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Supporter
37 minuti fa, ARES III dice:

Salutiamo tutti l'associazione apostrofi...

 

Come, non dirmi che ti vuoi ritirare dopo aver minacciato le cruente battaglie che il tuo nickname richiama!

Guarda che le domande di diritto costituzionale più frequenti all’esame con la forma “qual è” da me chiamate in causa sono del database ministeriale e non del Simone. Quindi non confondere le acque e sono io a pregarti di essere più serio e obiettivo nelle risposte. E auspicabilmente di portare un esempio a supporto della tua affermazione di essere degli anni ’80 e che “dalle elementari (compreso liceo classico) fino all'Università nessuno ha mai accettato l'assenza dell'apostrofo”.

Se vogliamo trarre un insegnamento da questa discussione che a tratti è stata anche divertente, vorrei che tu rispondessi alle mie tre domande del post # 67: sono le stesse che avrei posto alla tua professoressa che ha bocciato agli esami chi ha scritto “qual è”.

apollonia

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6 ore fa, apollonia dice:

Come, non dirmi che ti vuoi ritirare dopo aver minacciato le cruente battaglie che il tuo nickname richiama!

Causa persa perché tutto o molto sta per cambiare... energie sprecate.

 

6 ore fa, apollonia dice:

Guarda che le domande di diritto costituzionale più frequenti all’esame con la forma “qual è” da me chiamate in causa sono del database ministeriale e non del Simone. 

Ma credi veramente che da noi (o in altri Atenei) avrebbero formulato le stesse domande e proprio  allo stesso modo ? Pecchi d'ingenuità! Le domandine a fine capitolo della Simone sono state formulate in funzione del capitolo stesso.

Di solito da noi le domande agli esami (non solo costituzionale) partivano dalla citazione di un articolo o di qualche espressione o funzione di qualche organo...Non essendo alle elementari non puoi pensare che ti facciano la domandina "chi è il Presidente della Repubblica e quali compiti svolge?" . Non funzionava così! Ripeto le domande riportate sono calibrate sul capitolo/riassunto. Dato che molti Professori scrivevano/scrivono i testi su cui studiare , le eventuali domande erano calibrate sul loro testo, ben più ricco e complesso e non sulla Simone. Anche perché chi studiava sulla Simone veniva sgamato in pochi istanti: rispondeva alla domanda ripetendo letteralmente le parole del testo e a quel punto l'assistente/prof. poteva: 

1- chiedere spiegazioni sul concetto espresso;

2- chiedere di arricchire la spiegazione con esempi;

3- fare altri questi inerenti e più particolareggiati.

Che quelle domande siano sul database del ministero ? Va benissimo non ci ho mai guardato (ma non ci perderò tempo). Sorgono tuttavia delle domande esistenziali: perché il ministero non potrebbe aver assunto gente che sbaglia ? In Italia tutti i dipendenti di qualsiasi ministero parlano correttamente l'italiano ? O svolgono correttamente e diligentemente il proprio compito ? 

Dobbiamo dirlo urlando: non esistono lacune nei ministeri italiani... noi brilliamo proprio per efficienza...il modello italiano viene esportato negli altri Paesi dove ci copiano ed ammirano per la nostra qualità amministrativa!

Quale scandalo dovrei riportare (antico o più recente o contemporaneo) ? E quale ministero dovrei citare (ne abbiamo molti altri tutti con pecche di vario genere) ?

Ma sai quanti errori esistono nelle circolari ministeriali, nella modulistica, nei vari database ?

Insomma Apollonia non fare l'ingenuo solo perché potrebbero trovarsi delle domandine senza apostrofo su un database di un ministero (Università ? Giustizia ?) allora quello che vi è scritto si trasforma in oro colato ?

Sai cosa hanno utilizzato come acronimo del Centro  Universitario Lombardia Orientale ? Unisci le maiuscole e ci farai una risata, anche se poi qualcuno ha stampato migliaia di moduli con l'acronimo come l'intestazione di pagina...soldi buttati, i nostri soldi buttati! Quindi va da sé quanto mi convince questa tesi.

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7 ore fa, apollonia dice:

Quindi non confondere le acque e sono io a pregarti di essere più serio e obiettivo nelle risposte

Quando mai non sono stato serio ? Non si deve confondere l'ironia con la serietà. Voltaire è sempre stato una persona serissima anche se utilizzava un'ironia graffiante (basta leggere qualche suo scritto, consiglio vivamente il Candide). Si può fare capire o ferire qualcuno più con una battutina che con una serie di offese...

7 ore fa, apollonia dice:

E auspicabilmente di portare un esempio a supporto della tua affermazione di essere degli anni ’80 e che “dalle elementari (compreso liceo classico) fino all'Università nessuno ha mai accettato l'assenza dell'apostrofo”.

Ora cercherò di spiegarmi meglio. Non farò nulla di ciò che mi chiede (come detto in precedenza ed abbondantemente) perché

1- non mi interessa convincere;

2- non ho voglia di farlo;

3- è una probatio diabolica (come potrei dimostrare ad esempio che in un dettato della quarta elementare il mio compagno di banco che ha omesso l'apostrofo abbia ricevuto un voto inferiore al mio ? Che mi metto a fare una serie di richieste di accesso agli atti ?)

Vorrei trascorrere il mio tempo in modo più costruttivo e pacifico come creare esche avvelenate per la talpa che mi sta devastando il prato all'Inglese o magari andrò a caccia o scriverò delle lettere di sollecito per fare chiudere il parchetto vicino a casa e trasformarlo in un bel parcheggio per eliminare definitivamente gli schiamazzi dei bambini o...(sto scherzando naturalmente adesso, tranne che per la talpa).

 

 

Modificato da ARES III
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