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Inviato

Buonasera a tutti,

recentemente ho iniziato ad apprezzare sempre più le monete romane e questa è la prima discussione che apro in questa sezione, anche se la leggo spesso.

Sono ancora un novizio in questo ambito, ma mi affascina il valore storico di questa monetazione, in particolare l'importanza del messaggio che ogni moneta racchiude. Ho provato ad acquistare questo antoniniano di Aureliano proprio per ciò che raffigura. So che è una moneta comune, ma il suo messaggio è particolarmente potente: Aureliano riunificò l'impero e per questo ricevette il titolo di Restitutor Orbis.

L'ho acquistata a un convegno e il venditore mi ha fatto notare come conservi ancora buona parte dell'argentatura originale.

Veniamo al motivo per cui ho iniziato questa discussione: a quanto ho capito, già con Gallieno (figura che conoscevo poco, ma che adesso mi sembra anch'essa di particolare interesse e di cui ho visto online bellissime monete) era iniziato un processo di sostituzione dell'argento con il bronzo e che progressivamente si passò da antoniniani in argento a quelli, appunto, in bronzo. Questa coniazione in particolare (Restitutor Orbis) si potrebbe quindi ritenere a metà di questa transizione? Una base bronzea poi argentata?

Perdonate la mia inesperienza nel caso avessi sbagliato qualcosa nella mia ricerca e grazie per le risposte.

Nel campo inferiore vedo quello che dovrebbe essere il segno di zecca. Mi sapreste cortesemente dire a quale zecca corrisponde il segno Z? XXI invece è forse il numero della zecca nell'Impero?

Ecco la moneta (con diverse esposizioni alla luce).

Un cordiale saluto

Regium

 

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Inviato

Benvenuto nel club, @Regium!

Anzitutto complimenti per il tuo bellissimo antoniniano. E' vero che si tratta di una moneta comune, ma i rilievi sono ottimi e l'argentatura ben visibile.

Come puoi intuire dal mio nick, Gallieno è il mio imperatore prediletto. Il procedimento di taglio del fino di argento nell'antoniniano parte praticamente da subito, fin dal momento dell'introduzione del nominale da parte di Caracalla. La moneta mantiene comunque fino alla metà del secolo una buona percentuale di fino, così da farla quantomeno SEMBRARE una moneta d'argento. A partire dal regno congiunto di Valeriano e Gallieno questo meccanismo della moderata riduzione dell'argento sfugge di mano e la percentuale viene tagliata in maniera radicale nel momento in cui nel 260 Gallieno resta unico imperatore. Alla fine del regno di Gallieno nel 268 e durante quello dei suoi immediati successori, in particolare di Claudio II (268-270) l'antoniniano è praticamente una moneta di bronzo. Aureliano tra 270 e 275 cerca di attuare una rivalutazione dell'antoniniano, ridandogli uno standard di peso coerente (con Claudio II gli antoniniani avevano visto un taglio del peso oltre che l'annullamento della percentuale argentea) e, per ridargli una parvenza di moneta di argento, fa argentare le monete almeno in superficie. 

Ovviamente l'espediente non può funzionare e nel giro di qualche anno porterà alla fine dell'antoniniano e a una radicale riforma monetaria che orienterà sempre più il sistema monetario romano in prospettiva di un bimetallismo oro-bronzo e a un superamento della moneta argentea come cardine del sistema.

Questi in sintesi gli eventi; dunque la tua moneta più che una fase intermedia rappresenterebbe il "canto del cigno", l'ultimo tentativo di rimettere insieme un nominale che ormai di fatto non funzionava più da anni.

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Aggiungo che il tentativo di riforma dell'antoniniano, attuato da Aureliano, era sostanzialmente un tentativo deflazionistico volto a risollevare le sorti della moneta argentea. 

La riforma di Aureliano fu però in qualche modo vittima dei successi militari di aureliano. Aureliano infatti rimise assieme i vari pezzi in cui si era suddiviso l'impero. Riconquistò le Gallie e il regno di Palmira, da anni assurti a stati autonomi. 

La riunificazione della circolazione monetaria però causò l'invasione della moneta cattiva prodotta in Gallia (praticamente di rame) che invase tutto l'impero. 

Gli antoniniani in mistura di Aureliano praticamente non circolavano perché le persone preferivano conservarli e mettere in circolazione gli antoniniani di rame emessi in Gallia o poco prima del regno di Aureliano. I ritrovamenti infatti ci dicono che le monete di Aureliano e dei suoi successori si trovavano principalmente in prossimità dei luoghi frequentati dai militari (che erano pagati in moneta buona). Altrove la moneta non arrivava (per esempio nel Sud Italia i ritrovamenti di moneta di Aureliano e successori sono minimali).

Il segno XXI era un segno di valore. E' stato interpretato in vari modi, i più convincenti dei quali sono: "XX parti di rame per 1 parte d'argento" oppure, più probabilmente, "XX monete valgono 1 denario in argenteo del peso di 1/96 di libra d'argento".   

Diocleziano, alcuni anni dopo completò la riforma Di Aureliano con la coniazione del denario Argenteo, comunemente chiamato Argenteo o argenteolus, ma ricominciò a coniare nuovamente l'antoniniano in solo rame (eliminando la sigla XXI), per favorire la circolazione monetaria effettiva della moneta spiccia. All'argenteo fu dato valore di 50 denari o 25 Antoniniani, invece che dei 20 antoniniani (probabilmente) pensati da Aureliano.   

 

Modificato da azaad
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Inviato

Grazie a entrambi per le risposte. Davvero molto interessanti. Adesso apprezzo ancor di più questa moneta, estremo tentativo di salvare la monetazione in argento. Di grande interesse anche la tesaurizzazione effettuata ai tempi, dopo l’”entrata in circolazione” delle monete dall’impero delle Gallie. È come vedere uno spaccato della vita del tempo. Ho infatti letto che questi antoniniani sono più “spessì” degli altri. È forse dovuto al fatto che tentavano di dare l’impressione di una maggiore quantità d’argento?

Sapreste dirmi a quale zecca appartiene il marchio Z?

Grazie ancora

Regium


Supporter
Inviato (modificato)

Ciao, secondo alcuni  il tuo dovrebbe chiamarsi "aureliano" (o "aurelianiano" come ho anche trovato) che sarebbe poi l'antoniniano riformato da Aureliano, per l'appunto (ma ciò non cambia la sostanza, si tratta sempre della moneta radiata argentea; e' la solita questione controversa dei nomi delle monete antiche).

La zecca e' Antiochia. Z e' il marchio della 7^ officina.

Interessante il titolo di RESTITVTOR ORBIS di cui Aureliano fu insignito mi sembra nel 274 dopo che ebbe sconfitto i regni secessionisti delle Gallie e di Palmira riportando l'unità nell'impero.

Ciao da Stilicho

 

Modificato da Stilicho
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Supporter
Inviato

https://ric.mom.fr/en/coin/3180

Se non erro la tua moneta dovrebbe essere questa.

Ti consiglio comunque di dare una occhiata a questo sito che contiene anche una interessante parte storica e inoltre parla diffusamente della riforma monetaria di Aureliano.


Inviato
2 ore fa, Stilicho dice:

Ciao, secondo alcuni  il tuo dovrebbe chiamarsi "aureliano" (o "aurelianiano" come ho anche trovato) che sarebbe poi l'antoniniano riformato da Aureliano, per l'appunto (ma ciò non cambia la sostanza, si tratta sempre della moneta radiata argentea; e' la solita questione controversa dei nomi delle monete antiche).

La zecca e' Antiochia. Z e' il marchio della 7^ officina.

Interessante il titolo di RESTITVTOR ORBIS di cui Aureliano fu insignito mi sembra nel 274 dopo che ebbe sconfitto i regni secessionisti delle Gallie e di Palmira riportando l'unità nell'impero.

Ciao da Stilicho

 

Il termine "aureliano" o "aurelianiano" non ha ragion d'essere, e non è più utilizzato (se mai lo è stato) in ambito scientifico. I radiati vengono chiamati antoninani fino alla riforma di Diocleziano.


Inviato

Benvenuto in sezione e complimenti per la moneta e per la scelta.

Vedo di spiegarmi meglio e per punti circa il perché dei miei "complimenti".

Innanzitutto per la moneta in sé e per sé: si tratta di un ottimo esemplare di Aureliano in buonissimo stato di conservazione e con ancora l'argentatura residua (cosa non da poco!), il che non può che essere un ottimo inizio di collezione o quanto meno di scorribande nel settore delle romane imperiali!

E in secondo luogo complimenti per la scelta: l'antoniniano è una tipologia di emissione che abbraccia un periodo ben esteso della storia "numismatica" imperiale sia cronologicamente che, e soprattutto, quantitativamente: puoi trovare una vastità sterminata di soggetti tipologici, una grande varietà di imperatori e soprattutto materiale per tutte le tasche. Inoltre, rimanendo sempre in tema di scelta, complimenti anche per l'imperatore con cui sei partito dato che rappresenta una figura importante nella storia romana oltre che per le sue gesta anche per la sua politica economica contraddistinta da una importante riforma monetaria di cui quell'XXI all'esergo della tua moneta ne é la rappresentazione "grafica"!

E proprio per darti il benvenuto in questo "nuovo mondo", se già non lo conosci, ti "regalo" virtualmente questo testo presente al seguente link: https://it.scribd.com/document/145299109/148-pdf# "Aureliano Imperatore: la rivolta dei monetieri e la cosiddetta riforma monetaria" di Vicenzo Cubelli.

Buona lettura e buono studio (che è, a parer mio, l'aspetto più bello di questa nostra passione collezionistica!).

  • Grazie 1
Awards

Inviato

Grazie a tutti per le risposte e a @Stilicho per l'indicazione del segno di zecca (oltre alle altre informazioni). Affascinante che la zecca fosse Antiochia, una città così ricca di storia e attraversata da tante culture nel corso dei suoi oltre due millenni di storia. 

Un grazie particolare va a @grigioviola per il così caloroso benvenuto. Grazie davvero. Effettivamente l'antoniniano è davvero una moneta incredibile sia per le conservazioni degli esemplari che ho visto online sia per il numero degli imperatori rappresentati (quest'ultimo elemento poi altro non è che un altro formidabile strumento per studiare la realtà dell'impero durante la crisi del III secolo).

Grazie Grigioviola anche per il testo (purtroppo il link non si apre, credo che sia proprio il sito scribd a non funzionare...). Hai ragione: dietro una moneta si nasconde davvero un intero mondo. A partire da una singola moneta si possono davvero approfondire e studiare tante diverse sfaccettature che non sempre sono riportate sui libri di storia, anche a livello universitario. Da quando ho iniziato a "scoprire" le monete imperiali (purtroppo al momento solo "digitalmente") ho incontrato imperatori che prima per me erano solo nomi in un elenco, ma cui adesso riesco ad associare un volto, non solo una storia.

Un cordiale saluto a tutti

Regium

  • Mi piace 1

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