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Un nuovo 2008/9 bancario ?


ARES III

Risposte migliori

 

Ssst… Le banche Usa vanno a rotoli

Zitto zitto – si fa per dire – il sistema bancario statunitense perde pezzi. Che valgono centinaia di miliardi, non spiccioli.

Ieri è toccato di nuovo a First Repubblic, istituto di medie dimensioni, travolto dalla fuga dei depositi. Tradotto: correntisti che ritirano I propri soldi per investirli o “difenderli” altrove.

In pochi giorni se ne sono andati 104 miliardi, pari al 40% circa di tutti i depositi. Inevitabile il rovescio anche in borsa, dove il titolo ha perso – non per caso – un altro 40% in un solo giorno, portando le perdite da inizio anno al -93%.

Oggi First Republic capitalizza – “vale” – meno di un miliardo di dollari. Praticamente niente.

Ad aggravare il tracollo hanno contribuito la stessa Federale Reserve, e l’amministrazione Biden, che hanno fatto sapere più volte che non avrebbero messo in cantiere operazioni di salavataggio.

Il quasi-fallimento di First Republic segue quelli già avvenuti di Silicon Valley Bank e Signature Bank. E se tre punti fanno un cerchio questa è la dimostrazione della fragilità complessiva del sistema bancario Usa alla prova dell’aumento dei tassi di interesse, deciso dalla banca centrale per contrastare l’inflazione.

Ma il problema, come si dice, è decisamente più complesso. Anni di quantitative easing da parte della Fed – e della Bce in Europa – avevano fatto gonfiare non solo le quotazioni azionarie ma anche i depositi bancari, seppure in tempi diversi ma in brevissima successione.

L’esplodere della pandemia aveva infatti stimolato la fuga da Wall Street e quindi gonfiato la bolla dei depositi (alla ricerca di “sicurezza”), anche sotto la spinta dell’aumento improvviso della spesa pubblica Usa per far fronte all’emergenza.

Ma appena un anno e mezzo dopo – sotto la spinta opposta dell’aumento dei tassi di interesse – è iniziata la fuga verso altri lidi. Ma stavolta non verso la borsa, ritenuta a ragione “sovra-prezzata” e a forte rischio di improvvisi crolli.

A fare concorrenza alle banche, infatti, si moltiplicano le iniziative delle big dell’informatica, che stanno a loro volta “diversificando” il proprio business proponendosi come mediatori finanziari.

Apple, proprio in questi giorni, sta offrendo il 4,15% di interesse sui conti deposito aperti presso la sua banca (Apple Bank). Un livello che, con l’inflazione in calo e la recessione alle viste, risulta abbastanza appetibile rispetto ai micragnosi interessi offerti dalle banche classiche.

Un quadro, come si vede, tutt’altro che lineare, assai diverso da quello previsto dai manuali del neoliberismo monetarista che regolano le mosse dei banchieri centrali (“sale l’inflazione, aumento i tassi di interesse”).

Un quadro che diventa ancora più interessante – dal punto di vista dei critici del capitalismo finanziario – perché qui in Europa la Bce sta seguendo la stessa strada, con qualche mese di ritardo rispettto alle mosse della Fed.

E dunque diventa prevedibile che gli stessi problemi, che stanno covando sotto il sistema bancario europeo, non tarderanno a manifestarsi in tutta la loro forza. Credit Suisse non è certamente l’unico caso. E gli occhi di tutti sono sempre rivolti al gigantesco zombie che si aggira per l’Europa: Deutsche Bank

 


 

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First Republic Bank è l’ennesimo fallimento di una banca, insieme a Silicon Valley e Signature, dovuto all’attuale condizione economica e finanziaria americana. I media americani hanno già dato la notizia di una prossima liquidazione amministrativa coatta, definendo First Republic Bank uno “zombie” impossibile da salvare. Sembra infatti che la banca abbia abbastanza soldi per sopravvivere ancora un po’, ma alla fine è destinata a crollare. In altre parole: non c’è tempo per il salvataggio.

La segretaria al Tesoro Janet Yellen non è d’accordo e sta tentando un salvataggio dell’ultimo minuto allungando alla banca circa 30 miliardi di dollari in depositi su base temporanea per sostenere le sue finanze. Secondo gli esperti del settore le azioni di Yellen sono dovute solo a un estremo tentativo di salvare la sua di faccia e questo, come in altre occasioni, l’ha porta a fare diversi errori.

Una soluzione alternativa c’è, scrive critico Charles Gasparino sul New York Post, ed è quella di mettere la banca in “amministrazione controllata”.

Banche in crisi, la previsione di Jamie Dimon (JpMorgan): spoiler, non sono buone notizie

First Republic Bank, azioni al minimo: cosa sta succedendo

First Republic Bank non se la passa bene. Dopo una settimana con azioni che hanno chiuso al minimo, l’istituto ha segnalato una perdita di 100 miliardi di dollari nei depositi dei clienti. Già nel corso dell’anno le azioni di First Republic sono scese di circa il 97% e la sua capitalizzazione di mercato si è ridotta a 642,33 milioni di dollari.

A far notare i punti in comune con Silicon Valley Bank sono stati gli stessi investitori. Secondo questi infatti le due banche hanno diverse affinità, tra cui lo stesso sistema di business. Come accaduto per gli altri fallimenti, i clienti hanno sentito la puzza di crollo e hanno spostato velocemente il denaro. I depositi volatili hanno così messo ancora più in difficoltà la banca.

Secondo gli analisti le banche di medie dimensioni, nelle quali depositano principalmente clienti benestanti, sono quelle a più alto rischio di fallimento. Le banche grandi hanno invece hanno diversificato i depositanti, garantendosi una base di clientela che difficilmente fugge verso altri lidi al primo segnale di crisi.

 

Perché le banche negli Stati Uniti stanno fallendo?

Si chiama “crisi di liquidità” ed è il fenomeno di fuga che ha investito le banche a inizio marzo, affossandone di grandi e medie dimensioni. Molte banche hanno infatti iniziato un business di conti digitali (almeno il 60%) che solo a marzo, post pandemia, ha mostrato le sue crepe: la possibilità di trasferire in poco tempo i depositi da una banca all’altra. Questa “fuga”, scatenata al minimo fruscio, ha causato i crac recenti.

Un esempio: a inizio marzo la piattaforma LunarCrush ha rivelato la fuga di clienti. La preannunciata crisi ha condotto alla fuga molti clienti, con la richiesta di prelievo per 42 miliardi di dollari in un solo giorno. Il caso di First Republic Bank mostra invece un’incapacità nel gestire una crescita rapida. Sono infatti almeno 4 le cause individuate per il crollo, 3 delle quali legate a carenze di supervisione. A questo si aggiungono, come fa notare il vicepresidente della Federal Reserver Michael S. Barr, gli errori trainati dalle modifiche legislative introdotte da Donald Trump che hanno alleggerito i controlli di sicurezza per banche di medie dimensioni. Il pacchetto della crisi era servito.

https://www.money.it/first-repubblic-bank-crolla-non-ce-tempo-per-salvataggio-cosa-succede-adesso

@CdC potresti approvare ? Grazie.

Modificato da ARES III
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First Republic Bank salvata da JP Morgan: acquisizione di asset per 229 miliardi

 

Sarà JPMorgan Chase & Co a salvare First Republic Bank. Lo rende noto un comunicato dell’Authority di regolamentazione Usa, spiegando che il colosso bancario americano ha raggiunto un accordo per la vendita della maggior parte degli asset della banca, presa in possesso dalla Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic). L’operazione costerà 229,1 miliardi di dollari. Il Wall Street Journal spiega che si tratta del secondo più grande fallimento bancario nella storia statunitense che negli ultimi due mesi ha visto i tre più crac di istituti bancari, tra cui Silicon Valley Bank e Signature Bank.

Il rischio di contagio

La vigilanza Usa ha lavorato tutta la notte per trovare una soluzione entro l’apertura delle Borse asiatiche e in tempo per fornire ai mercati finanziari aperti anche il primo maggio una crisi già risolta. Entro la mezzanotte (orario americano), gli istituti interessati avrebbero dovuto consegnare formalmente la propria offerta, che fosse per rilevare First Republic Bank per intero o una parte. Jp Morgan, secondo fonti di governo, era già pronta per un accordo, ma ad essersi fatti avanti ci sono stati anche Pnc Financial Services, Citizens Financial Group, Us Bancorp e Bank of America. L’operazione è necessaria perché, in caso di mancato contenimento della crisi, la banca di San Francisco rischia di contagiare un’altra volta l’intero sistema bancario, come è stato il 10 marzo dopo il della Silicon Valley Bank.

Persi depositi da 100 miliardi

Già a marzo all’istituto di credito, il 14esimo negli Stati Uniti, era stata fornita una rete di protezione con un’iniezione da 30 miliardi di dollari da parte delle più grandi banche americane. Il crollo in Borsa, però, non è terminato: le azioni della First Republic hanno perso oltre il 97% del loro valore in questi primi mesi del 2023, spinte al ribasso dalle preoccupazioni per le perdite di valore sul suo portafoglio ipotecario e su altre attività e dai massicci deflussi di depositi (si parla di circa 100 miliardi di dollari). La scorsa settimana, precisamente il 26 aprile, invece, i timori degli investitori sono cresciuti dopo l’ennesimo calo di capitalizzazione di mercato della banca, c he è scesa sotto 1 miliardo di dollari.

 

https://www.google.com/amp/s/www.corriere.it/economia/finanza/23_maggio_01/first-republic-bank-salvata-jp-morgan-acquisizione-asset-229-miliardi-bc1350d8-e7f8-11ed-90be-edffb0f60146_amp.html

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Il 28/4/2023 alle 17:27, ARES III dice:

Un nuovo 2008/9 bancario ?

Speriamo di sì. Una bella crisi che faccia crollare il prezzo delle case mi serve proprio in questo periodo, come mi servì nel 2008 per comprami la macchina nuova quando erano così disperati che pur di vendere facevano sconti di migliaia di euro.

CRISI, TI ASPETTO CON TREPIDAZIONE

Modificato da ART
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Adesso, ART dice:

Speriamo di sì. una bella crisi che faccia crollare il prezzo delle case mi serve proprio in questo periodo, come mi servì nel 2008 per comprami la macchina nuova quando erano così disperati che pur di vendere facevano sconti di migliaia di euro.

CRISI, TI ASPETTO CON TREPIDAZIONE

 

Ma...se fossi un proprietario di case, diresti il contrario...

Il fatto è che le speculazioni ci sono sempre state, ma non c'era prima degli anni 2000 una così intricata e fitta rete di connessioni tra vari istituti bancari, finanziarie, assicurazioni, imprese di servizi di vario genere, enti locali e nazionali...

Quindi se qualcuno affonda si trascina dietro tutti gli altri, in stile domino (e possiamo anche tralasciare le favolette sulla maggiore tutela e regolamentazione bancaria scaturita post 2009....), potendo fare anche danni sui debiti pubblici e sui sistemi di protezione sociale!

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36 minuti fa, ART dice:

Speriamo di sì. Una bella crisi che faccia crollare il prezzo delle case mi serve proprio in questo periodo, come mi servì nel 2008 per comprami la macchina nuova quando erano così disperati che pur di vendere facevano sconti di migliaia di euro.

CRISI, TI ASPETTO CON TREPIDAZIONE

 

CIAO. Sei sicuro che le banche americane non porteranno con sé nell'abisso le banche europee? O hai già scambiato tutti i tuoi risparmi con l'oro?

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In quanto Sacerdote Maggiore di Dio Denaro Onnipotente sono al sicuro da qualunque abisso. La mia incrollabile fede e la mia immensa devozione a Lui mi proteggono da sempre.   

  • Haha 1
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31 minuti fa, Brios dice:

O hai già scambiato tutti i tuoi risparmi con l'oro?

È un bene rifugio fino a quando un Paese (con grandi riserve e disponibilità d'oro) non deciderà di immettere sul mercato parte delle sue riserve in modo da svalutarne il valore...

Certamente non sarà una catastrofe ma un bel tonfo potrebbe anche accadere....

Io preferirei investire in platino o iridio... molto più rari e sempre necessari in certe componentistiche...

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45 minuti fa, ARES III dice:

È un bene rifugio fino a quando un Paese (con grandi riserve e disponibilità d'oro) non deciderà di immettere sul mercato parte delle sue riserve in modo da svalutarne il valore...

Certamente non sarà una catastrofe ma un bel tonfo potrebbe anche accadere....

Io preferirei investire in platino o iridio... molto più rari e sempre necessari in certe componentistiche...

 

puoi sempre scambiare una moneta d'oro con un pezzo di pane senza l'intervento dello Stato, ma non c'è scambio di iridio con legna da ardere.

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5 ore fa, Brios dice:

puoi sempre scambiare una moneta d'oro con un pezzo di pane senza l'intervento dello Stato, ma non c'è scambio di iridio con legna da ardere.

 

Certamente se parliamo di piccoli/medi capitali. Ma se dobbiamo convertire dei grossi capitali il platino è più indicato.

Comunque si potrebbe anche investire nel grano, perché le persone avranno sempre bisogno di mangiare pane o farinacei.

 

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Come ha detto un grande economista bisognerebbe sostituire i banchieri centrali con un computer.  Powell e Lagarde & C. non hanno capito che questa inflazione era anomala e non serviva aumentare i tassi.

“Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono sempre sicurissimi, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi." (Bertrand Russell)

Continuano a credere di essere nel giusto e continuano ad aumentare i tassi. Hanno inondato il mondo di liquidità a tasso zero e perfino negativo che poi le banche hanno investito in obbligazioni a lungo che rendevano qualcosa in più.

Esempio : Austria 2120 0,85%. 100 anni a tasso misero che nel dic. 2020 quotava ben 133.  Oggi quota 42. (fra qualche mese si potrebbe farci un pensierino.non possono aumentare i tassi all'infinito e se  ricominciassero a salire si può fare un buon guadagno.

Adesso smetto, riprendo poi , che la moglie vuole che l'accompagni al supermercato.

 

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5 ore fa, fagiolino dice:

Adesso smetto, riprendo poi , che la moglie vuole che l'accompagni al supermercato.

Ecco chi comanda realmente nel mondo...altro che Biden...:rolleyes:

 

EDITATO DA CdC

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Rieccomi. Possibile che non si riesca a spendere meno di 50/60 ogni due giorni ?

"La crescita dell’inflazione è cominciata nel 2021, prima della guerra in Ucraina, ed è stata determinata da vari fattori: la enorme liquidità emessa dalle banche centrali dei Paesi del G7 per combattere la crisi e le strozzature delle linee di rifornimento di componenti e semilavorati dovute alla pandemia. Una volta che i lock down sono finiti e la domanda è ripartita la produzione è risultata inadeguata a soddisfarla, da cui la crescita dei prezzi. Se la guerra non è stata la causa originaria dell’inflazione, è, però, vero che l’ha accentuata. La guerra tra Russia e Occidente, infatti, si combatte anche a livello economico, mediante le sanzioni. Queste hanno determinato il taglio dei rifornimenti di materie prime energetiche dalla Russia verso l’Europa, aumentando i prezzi di petrolio e gas e dando nuova linfa all’inflazione, soprattutto nella Ue, a livelli che non si vedevano dagli anni ‘80.

Elementare Watson.........

Proseguo. E' bastata una banca in difficoltà per creare il panico. Chi aveva denaro sul conto in una banca minore ha pensato di trasferirlo su una big o di comprarsi qualcosa di alternativo.  E la banca si è trovata a secco di liquidi e costretta a vendere a 70 quello che aveva pagato 100. 

Oggi, il 90% di tutte le negoziazioni azionarie è effettuato da robot. Si prende un dato, es. aumento degli occupati, un click e la macchina compra o vende valanghe di azioni, obbligazioni, derivati, futuri ecc.

ORO : era salito in tre giorni a 2050 da 1980. Per l'aumento dei tassi ? Adesso è a 2007. Per i 250.000 nuovi posti di lavoro in US che verranno come sempre rivisti al ribasso fra 15 g. ? 

Come è crollata la obbl. Austria sono crollati tutti i titoli di stato lunghi emessi a basso tasso. Che cosa hanno in pancia i fondi pensione ? Mi ha detto un amico che aveva 120mila e adesso ha soltanto 85mila.

Mala tempora currunt et peiora parantur.

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3 ore fa, fagiolino dice:

Rieccomi. Possibile che non si riesca a spendere meno di 50/60 ogni due giorni ?

"La crescita dell’inflazione è cominciata nel 2021, prima della guerra in Ucraina, ed è stata determinata da vari fattori: la enorme liquidità emessa dalle banche centrali dei Paesi del G7 per combattere la crisi e le strozzature delle linee di rifornimento di componenti e semilavorati dovute alla pandemia. Una volta che i lock down sono finiti e la domanda è ripartita la produzione è risultata inadeguata a soddisfarla, da cui la crescita dei prezzi. Se la guerra non è stata la causa originaria dell’inflazione, è, però, vero che l’ha accentuata. La guerra tra Russia e Occidente, infatti, si combatte anche a livello economico, mediante le sanzioni. Queste hanno determinato il taglio dei rifornimenti di materie prime energetiche dalla Russia verso l’Europa, aumentando i prezzi di petrolio e gas e dando nuova linfa all’inflazione, soprattutto nella Ue, a livelli che non si vedevano dagli anni ‘80.

Elementare Watson.........

Proseguo. E' bastata una banca in difficoltà per creare il panico. Chi aveva denaro sul conto in una banca minore ha pensato di trasferirlo su una big o di comprarsi qualcosa di alternativo.  E la banca si è trovata a secco di liquidi e costretta a vendere a 70 quello che aveva pagato 100. 

Oggi, il 90% di tutte le negoziazioni azionarie è effettuato da robot. Si prende un dato, es. aumento degli occupati, un click e la macchina compra o vende valanghe di azioni, obbligazioni, derivati, futuri ecc.

ORO : era salito in tre giorni a 2050 da 1980. Per l'aumento dei tassi ? Adesso è a 2007. Per i 250.000 nuovi posti di lavoro in US che verranno come sempre rivisti al ribasso fra 15 g. ? 

Come è crollata la obbl. Austria sono crollati tutti i titoli di stato lunghi emessi a basso tasso. Che cosa hanno in pancia i fondi pensione ? Mi ha detto un amico che aveva 120mila e adesso ha soltanto 85mila.

Mala tempora currunt et peiora parantur.

 

stai parlando di fattori oggettivi. Ma ce ne sono anche di individuali. I miei conoscenti italiani del Veneto possedevano una piccola azienda che consegnava attrezzature speciali in Russia. Aveva un reddito a sei cifre. Ora sanzioni. L'azienda è chiusa.
Ora l'attrezzatura viene fornita alla Russia dai cinesi. Se domani la Russia farà la pace con l'Europa, la loro compagnia italiana non sarà più necessaria. I cinesi hanno preso il loro posto.
E lo stato d'Italia non li ha compensati per nulla.
Nella situazione odierna gli italiani, i francesi, gli ungheresi sono come gli ucraini, cambiano pezzi del gioco di qualcun altro.

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5 minuti fa, Brios dice:

Nella situazione odierna gli italiani, i francesi, gli ungheresi sono come gli ucraini, cambiano pezzi del gioco di qualcun altro.

È quello che capita a chi ha perso o non ha vinto la guerra o che ha un peso politico/economico relativamente piccolo...

Ma è nell'ordine naturale delle cose: il leone mangia l'antilope...ma poi tutti vengono mangiati dalle piccole e numerosissime formiche operose (ci saranno anche quelle gialle , oltre a quelle rosse e nere ?).

Invece di fare squadra tra noi europei ci dividiamo a causa di quelli che stanno ad Occidente e quelli che stanno in estremo Oriente...

Le bolle speculative tra l'altro stanno proprio in quei due estremi: sia USA che Cina hanno molti debiti tossici all'interno del proprio sistema finanziario (che sono come delle bombe ad orologeria difettose, pronte ad esplodere in qualunque momento!)...quindi aspettiamoci di tutto!

 

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1 ora fa, Brios dice:

Se domani la Russia farà la pace con l'Europa,

Non succederà, abbiamo imparato la lezione.

 

1 ora fa, Brios dice:

la loro compagnia italiana non sarà più necessaria. I cinesi hanno preso il loro posto.

E questi sono i compiti correttamente svolti.

Modificato da ART
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1 ora fa, ART dice:

Non succederà, abbiamo imparato la lezione.

 

E questi sono i compiti correttamente svolti.

 

Purtroppo hai la memoria di un pesce rosso. Incapace di comprendere e ricordare le lezioni. E ogni 50 anni devi imparare di nuovo. Bombarda tutto.

1 ora fa, ART dice:

 

E questi sono i compiti correttamente svolti.

 

Dillo in faccia a un italiano che paga le tasse e ha due milioni di euro l'anno. E ora non ha niente. Non ti sputerà in faccia. Ma sarà tmho odiare. Mentre è tranquillo. Ma aspettiamo.

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Il 4/5/2023 alle 22:16, ART dice:

Speriamo di sì. Una bella crisi che faccia crollare il prezzo delle case mi serve proprio in questo periodo, come mi servì nel 2008 per comprami la macchina nuova quando erano così disperati che pur di vendere facevano sconti di migliaia di euro.

CRISI, TI ASPETTO CON TREPIDAZIONE

 

Hai detto che vuoi comprare un appartamento.
Vivo in una casa costruita dall'italiano Pierro Lissoni nel centro di Mosca.
Digli che non potrà più guadagnare soldi in Russia e ne sei felice. Perché lo invidi. I suoi soldi e il suo talento.

20230505_235856.jpg

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1 ora fa, ART dice:

Non succederà, abbiamo imparato la lezione.

Di guerre ne ho già vissuta una e non vorrei ripetere l'esperienza. Non so come questa finirà ma o vince la Russia o non vince nessuno.

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30 minuti fa, fagiolino dice:

Di guerre ne ho già vissuta una e non vorrei ripetere l'esperienza. Non so come questa finirà ma o vince la Russia o non vince nessuno.

 

Sei una persona saggia, ma per questo devi vedere la vita non in TV. Il paradosso mi sorprende. Alcuni italiani sono pronti a impoverire i loro connazionali per amore di miti e slogan.

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Proverò a spiegarmi sinteticamente, anche se so che sarà inutile.

Mio caro @Brios , voi ancora non vi rendete conto di che idiozia colossale avete fatto con l'invasione dell'Ucraina... forse ve ne renderete conto più avanti: con questo sproposito avete risvegliato nell'Europa (s'intende il complesso dell'UE con la singola eccezione dell'Ungheria) la consapevolezza che la Russia "è persa", nel senso che la Russia non sarà mai neanche un vicino di casa affidabile, nemmeno a livello commerciale, e men che meno che sia possibile tenerla buona come "parte periferica utile" del sistema europeo da agganciare più strettamente in futuro. I segni di questa consapevolezza sono molti, e sono rotture di grossi tabù che duravano dalla fine della seconda guerra mondiale: per citarne solo alcuni, siete riusciti a convincere Finlandia e Svezia a entrare nella NATO; siete riusciti a far passare alla Germania la paura di dedicare attenzione e risorse al comparto difesa; siete riusciti a far accettare che l'UE intesa come istituzione si occupi attivamente del settore difesa, con tanto di bilancio miliardario; indirettamente siete riusciti a rivitalizzare una NATO che era quasi "in coma", come diceva anche apertamente qualcuno. Ma soprattutto, siete riusciti a far capire alla classe politica europea intera che la Russia è persa, e non importa quanto ciò costi in termini di imprese fallite o calo dell'interscambio commerciale: non fa proprio niente se finisce in mano alla Cina perchè "europea" nel senso geopolitico non sarà comunque. E l'interscambio con la Russia, che non è mai stato molto alto, lo si compensa comunque con accordi con altri paesi e facilitazioni all'acceso ad altri mercati. Il pretesto delle perdite economiche non può reggere, non a medio-lungo termine, e ormai il processo di sconnessione UE-Russia è già avanzato. Sconnessione in ogni campo, con buona pace anche dell'import-export, questi ormai sono i fatti da noi (noi UE e Italia al seguito), e siete stati voi con l'invasione dell'Ucraina a provocarlo. 

A questo punto dirai: "Ma no, basta che in futuro arrivino al potere negli stati dell'UE governi di matrice autoritaria / dittatoriale filorussi e il blocco anti-russo si sfascerà"... ma pensaci bene, sarà davvero così? Ad esempio, quanta fiducia in Italia riponevano i filo-russi nell'attuale governo, eppure quello manda armi e soldi all'Ucraina. Dietro l'apparenza elettorale quanti nella classe dirigente europea sono rimasti veramente filo-russi? Ci sono anche quelli, è ovvio, ma riusciranno mai a prendere il potere e creare coalizioni così forti da far deragliare la linea attuale? Chi lo sa... però intanto il tempo passa e la Cina avanza. Adesso gli servite per più che altro per la tecnologia militare, ma ormai anche loro tecnologia militare ha fatto passi avanti da gigante. Cosa pretenderà da voi la Cina fra un po'? Credete che a un colosso del genere basterà la vostra "amicizia"?

Modificato da ART
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Supporter

Non ritrovo il msg di @Reficul ma ricordo si era detto di smetterla di parlare di politica internazionale, non perché non sia interessante e istruttivo per tutti (il contributo di @Brios peraltro rimane sempre prezioso perché ci apre una finestra su quello che si pensa in Russia), ma perché si finisce sempre in litigi personali. 

Sulla guerra in Ucraina abbiamo parlato a sufficienza, finendo per litigare e facendoci chiudere le discussioni, inutile ricominciare.

Le discussioni economiche sono su questo forum sono sempre piuttosto interessanti, per cui vi pregherei di rimanere sul tema.   

Modificato da azaad
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Per capirci era necessario parlare indirettamente anche di quello.

Ho spiegato perchè le lamentele sulle perdite economiche fatte da Brios (con il suo solito rispetto per chi non la pensa come lui, che ha "la memoria di un pesce rosso" ed è "incapace di comprendere e ricordare le lezioni") sono a mio avviso del tutto inconsistenti.

Modificato da ART
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16 minuti fa, ART dice:

dell'Ungheria

Parliamo di economia @azaad:

1- Austria, Olanda e Germania hanno aumentato i commerci con la Russia dopo il conflitto

2- l'Austria (come la Svizzera) fa tutto quello che fa l'Ungheria ma non lo sbandiera ai quattro venti....e nessuno se ne accorge?

Tornando ai problemi economici bancari: gli USA hanno una grossa fetta del debito in mano cinese e in quella giapponese.

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Siamo sicuri?

https://www.startmag.it/economia/commercio-germania-russia-ucraina/

"A seguito della guerra si stanno verificando cambiamenti significativi nelle relazioni economiche della Germania con l’Europa centrale e orientale”, ha detto il direttore generale del Comitato Michael Harms, “il distacco dal mercato russo procede rapidamente e continuerà nel 2023”. Harms ha fornito alcune cifre al riguardo: “Le esportazioni verso la Russia sono diminuite nel 2022 del 45%, il minimo degli ultimi due decenni. Tuttavia, le drastiche perdite sono state più che compensate da aumenti a due cifre delle esportazioni verso altri mercati”. E quindi, di conseguenza, il commercio tedesco con l’Europa centrale e orientale è salito a un nuovo massimo di 562 miliardi di euro. I 29 paesi dell’Europa centrale e orientale continueranno quindi a contribuire per un buon 18% al totale del commercio estero tedesco, ancora una volta più di Cina e Stati Uniti messi insieme, sottolinea con un certo trionfalismo l’associazione".

 

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