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Spilla FARI - S. JOHNSON MILANO


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Inviato (modificato)

Buonasera a tutto il gruppo. Chiedo notizie in merito a questa spilla, quello che mi ha colpito è il carattere della A di FARI.

Sul retro S. Johnson Milano - peso : 5,6 gr. - dimensioni 23,4 x 16,6 mm

Metallo : sembra che la " base " sia in bronzo poi argentato.

Ringrazio anticipatamente chi vorrà darmi informazioni in merito.

spilla_FARI_R_V.jpg

Modificato da mr_palanca

Supporter
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Quello che noto subito è che potrebbe trattarsi epoca fascista .

Perché tutti gli incudini epoca fascista portavano la M di Mussolini.

Se ben noti sotto la A fatta in questo modo si legge la M di Mussolini .

ciao

 

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Nota in oro e argento, ci svela una pagina di storia della Somalia Italiana e del faro edificato a Capo Guardafui, sentinella del mare e simbolo di un’epoca

 

di Roberto Ganganelli | Capo Guardafui, un luogo ignoto a quanti non conoscono in modo approfondito la storia, in particolare quella coloniale italiana: punta estrema del Corno d’Africa, nell’attuale Somalia, ha a nord il Golfo di Aden e a sud l’Oceano Indiano.

Capo Guardiafui e il suo faro, un po’ di storia

Conosciuto nell’antichità come Aromatum Promontorium – ossia, “Promontorio delle spezie” –  deve il suo nome ai pericoli che i naviganti incontravano in quel tratto di mare. Naviganti e mercanti soprattutto italiani, tanto che il nome attuale deriverebbe da “guarda e fuggi” anche se alcuni studiosi pensano sia derivato dal portoghese.

Poco distante da Capo Guardafui si trova il cosiddetto “Falso Capo Guardafui” che, a causa delle nebbie, veniva talvolta confuso col precedente causando incidenti marittimi e rovinosi naufragi. Per questo, nei primi anni Venti, durante il dominio italiano sulla Somalia, venne decisa l’edificazione di un faro che venne inaugurato nel 1924 e intitolato a Francesco Crispi (1818-1901) il quale, da presidente del Consiglio, aveva avviato la colonizzazione.

Capo Guardafui nel Corno d'Africa: in posizione strategica, divide il Golfo di Aden dall'Oceano Indiano. La carta della Somalia Italiana è qui raffigurata sul rovescio di una medaglia della Squadriglia autoblindo della Somalia risalente agli anni Trenta Capo Guardafui nel Corno d’Africa: in posizione strategica, divide il Golfo di Aden dall’Oceano Indiano. La carta della Somalia Italiana è qui raffigurata sul rovescio di una medaglia della Squadriglia autoblindo della Somalia risalente agli anni Trenta

Si trattava di un classico faro a traliccioche, tuttavia, pur strategico per la navigazione poneva non pochi problemi logistici, sia per la sua posizione difficile da raggiungere per i convogli dei rifornimenti sia per la presenza, in zona, di agguerriti ribelli migiurtini che attaccarono a più riprese l’installazione.

Una guarnigione militare presidiava il Faro Francesco Crispi e, nel vicino villaggio di Tohen, dove era stata installata una fondamentale stazione radiotelegraficadotata di due grandi antenne, strategica per le comunicazioni nella regione.

Dal traliccio al “fascione”: l’idea del governatore Corni

Progettato dagli ingegneri della Regia Marina, il faro dovette essere modificato nel 1930 a causa della corrosione atmosferica e venne realizzato, sotto il governatorato di Guido Corni, quell’edificio così particolare che esiste ancora oggi.

Il Faro Francesco Crispi nell'originaria forma con struttura a traliccio e in quella inaugurata nel 1930, voluta dal governatore della Somalia Italiana in pietra locale e con un fascio in cemento armato Il Faro Francesco Crispi nell’originaria forma con struttura a traliccio e in quella inaugurata nel 1930, voluta dal governatore della Somalia Italiana in pietra locale e con un fascio in cemento armato

Eccolo in una descrizione dallo stesso Corni: “Nel 1929, presentando il traliccio in ferro del Faro Crispi segni di avanzata corrosione dovuta all’azione dell’aria marina, feci montare la lanterna su di una torre in pietra rossa e dura del luogo, cerchiata di anelli in cemento armato e recante una scure, simbolo del littorio”.

Francobolli per un faro simbolo del regime in Africa

Diciannove metri di altezza, come un edificio di sei piani, e soprattutto quella forma così “propagandistica” e particolare che lo rendono un simbolo della presenza italiana nella regione. Il faro di Capo Guardafui, a partire dal 1932, divenne il soggetto di una serie di francobolli“pittorici” della Somalia Italiana nei quali è raffigurato mentre, con i suoi potenti riflettori, dall’altura di 244 metri su cui è edificato, squarcia il cielo notturno (le lampade avevano una portata di circa 40 miglia).

I quattro francobolli emessi dal 1932 dalle Poste Italiane con l'immagine del faro di Capo Guardafui I quattro francobolli emessi dal 1932 dalle Poste Italiane con l’immagine del faro di Capo Guardafui

La serie venne stampata dal Poligrafico dello Stato e approvata con Regio Decreto del 7 gennaio 1932 apparso sulla Gazzetta Ufficiale n. 46 del 25 febbraio. Gli otto soggetti scelti furono: il Faro Francesco Crispi (per i valori da 5, 7 ½, 10 e 15 centesimi), la Torre Mnara di Mogadiscio, il Palazzo del Governatore a Mogadiscio, un termitaio, uno struzzo, un ippopotamo, un’antilope Kudù e il tipico leone somalo con una piccola crineria.

La medaglia della Regia Marina per il “Faro Mussolini”

Ribattezzato anche “Faro Mussolini”, l’edificio appare inoltre su una medaglia, rarissima in oro e rara in argento, coniata nel diametro di 23,5 millimetri circa (in oro 18kt, pesa 8,5 grammi) e sul cui dritto le iscrizioni SOMALIA ITALIANA e REGIA MARINA circondano la figura turrita dell’Italia che riceve da un soldato ferito il tricolore; sullo sfondo, i tetti e le cupole di un villaggio somalo. La raffigurazione si riferisce all’eroismo dei militari italiani e somali che difesero il faro dagli attacchi dei ribelli tra il 1925 e il 1926.

La rarissima medaglia con il "Faro Mussolini" e le vicine antenne radiotelegrafiche rende omaggio, al dritto, all'eroismo dei soldati italiani e somali che difesero la struttura fra il 1925 e il 1926 La rarissima medaglia con il “Faro Mussolini” e le vicine antenne radiotelegrafiche rende omaggio, al dritto, all’eroismo dei soldati italiani e somali che difesero la struttura fra il 1925 e il 1926

Solenne anche il rovescio sul quale il “Faro Mussolini” è raffigurato assieme alle antenne della vicina stazione radiotelegrafica e ad una figura femminile in volo col motto PER SILENTIA ET SIDERA(“Attraverso silenzi e stelle”) a ricordare sia quella luce guida – così importante per la navigazione – che quei segnali radio che, dalle antenne di Capo Guardafui, si diffondevano nell’etere.

La medaglia risale a dopo il 1930, dal momento che raffigura già la versione “littoria” del Faro Francesco Crispi che, anche questo pochi lo sanno, pur non più operativo esiste ancora. Potrebbe addirittura essere stata realizzata in occasione dell’inaugurazione del faro.

Il faro di Capo Guadafui dopo la caduta della Somalia Italiana

Nel corso della Seconda guerra mondiale gli inglesi, dopo aver sconfitto gli italiani e aver conquistato la Somalia, non abbatterono il Faro Francesco Crispiche, anzi, restò acceso anche negli anni Cinquanta, durante l’Amministrazione fiduciaria italiana sulla ex colonia.

Francesco Crispi (1818-1901), iniziatore della politica di espansione coloniale del Regno d'Italia nel Corno d'Africa, e un'immagine del faro di Capo Gaurdafui come appare oggi Francesco Crispi (1818-1901), iniziatore della politica di espansione coloniale del Regno d’Italia nel Corno d’Africa, e un’immagine del faro di Capo Gaurdafui come appare oggi

L’ultimo suo guardiano si chiamava Antonio Selvaggi ed era soprannominato “il principe di Guardafui” e quel faro, diventato protagonista nel 2015 di un libro di Alberto Alpozzi (clicca qui per saperne di più), per la Somalia del XXI secolo è candidato a diventare un monumento storico. Uno spunto di riflessione per quanti sbandierano la cancel culture come la crociata del secolo.

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Aspettiamo voci più autorevoli,può trattarsi di una spilla commemorativa al Faro di Crispi ma posso sbagliarmi ...,

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Inviato

Complimenti @Jagher per la ricerca che ha fatto. Un'osservazione che spero sia spunto per ulteriori approfondimenti : la spilla parla di FARI al plurale...... esisteva forse una serie disposti lungo tutta la costa / litorale ? Chissà.....


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Inviato
3 ore fa, mr_palanca dice:

Complimenti @Jagher per la ricerca che ha fatto. Un'osservazione che spero sia spunto per ulteriori approfondimenti : la spilla parla di FARI al plurale...... esisteva forse una serie disposti lungo tutta la costa / litorale ? Chissà.....

 

Il fatto che non riesco trovare la tua spilla vuol dire che non sia tanto comune.

Comunque aspettiamo voci più autorevoli tipo Giancarlone Sandokan

che sono più informati di me.

ti aggiungo Un incudine per capire meglio ciò che ti dicevo sulla M di Mussolini 

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Inviato

Il discorso incudine , mi ha letto nel pensiero, non lo avevo capito....... ora è più chiaro.

Grazie


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Buongiorno Jagher

apprezzabile e documentatissimo il tuo intervento sul Faro, con il notevole materiale che hai mostrato.

Il Regime firmava vistosamente tutto ciò che produceva, dalla Architettura alla Grafica, ed anche il faro sarebbe rientrato in questa consuetudine.

Proprio per questo dissento  sull'interpretazione di una M assai criptica, che sarebbe contenuta alla base della lettera A di FARI, una prudenza in netto contrasto con l'iconografia del Regime.

 Posso sbagliare, ovviamente : ma se il faro si presentava con la scure, non vi era alcun motivo da parte del Regime per nasconderla, se  ho  capito bene l'interpretazione.

Un saluto cordiale.

@Jagher

  • Grazie 1

Supporter
Inviato
6 minuti fa, sandokan dice:

Buongiorno Jagher

apprezzabile e documentatissimo il tuo intervento sul Faro, con il notevole materiale che hai mostrato.

Il Regime firmava vistosamente tutto ciò che produceva, dalla Architettura alla Grafica, ed anche il faro sarebbe rientrato in questa consuetudine.

Proprio per questo dissento  sull'interpretazione di una M assai criptica, che sarebbe contenuta alla base della lettera A di FARI, una prudenza in netto contrasto con l'iconografia del Regime.

 Posso sbagliare, ovviamente : ma se il faro si presentava con la scure, non vi era alcun motivo da parte del Regime per nasconderla, se  ho  capito bene l'interpretazione.

Un saluto cordiale.

@Jagher

 

Ciao Sandokan forse non mi sono spiegato bene.

Io ho inquadrato questa A come epoca fascista per poter capire di che epoca poteva trattarsi la spilla .

Concordo in pieno con te che all ‘epoca fascista non facevano proprio niente di occulto anzi tutto era buono per far pubblicità.

Per il momento Io non sono riuscito a trovare una spilla uguale a questa .

Ciao spero che ci siamo capiti ,

seguo molto i tuoi interventi e grazie a te e a molti altri si cresce.

Questo forum è una miniera d’oro.

Colgo l’occasIone per ringraziare tutti

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Inviato
3 ore fa, Jagher dice:

Ciao Sandokan forse non mi sono spiegato bene.

Io ho inquadrato questa A come epoca fascista per poter capire di che epoca poteva trattarsi la spilla .

Concordo in pieno con te che all ‘epoca fascista non facevano proprio niente di occulto anzi tutto era buono per far pubblicità.

Per il momento Io non sono riuscito a trovare una spilla uguale a questa .

Ciao spero che ci siamo capiti ,

seguo molto i tuoi interventi e grazie a te e a molti altri si cresce.

Questo forum è una miniera d’oro.

Colgo l’occasIone per ringraziare tutti

 

Ti ringrazio io per il chiarimento. 

Riassumendo, non conosco la medaglia mostrata da MrPalanca, né sono riuscito a rintracciarla sui testi di cui dispongo.

Mi sembra che concordiamo che non è la tipica medaglia del Regime, potrebbe essere anche precedente, come del resto lo era il faro quando venne costruito : che ne pensi ?

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Inviato (modificato)

@sandokan, si può risalire al periodo in base alla firma sulla spilla al retro ? S.JOHNSON MILANO ? Sui gettoni del Regno il " Buono da 20 centesimi " , che ha lo stesso tipo di firma S.JOHNSON MILANO è del 1906 , mentre l'altro gettone " Buono da 2 lire " con firma S JOHNSON ( senza punto ) è del 1928..... cosa ne pensa ?

Modificato da mr_palanca

Supporter
Inviato
1 ora fa, sandokan dice:

Ti ringrazio io per il chiarimento. 

Riassumendo, non conosco la medaglia mostrata da MrPalanca, né sono riuscito a rintracciarla sui testi di cui dispongo.

Mi sembra che concordiamo che non è la tipica medaglia del Regime, potrebbe essere anche precedente, come del resto lo era il faro quando venne costruito : che ne pensi ?

 

Certamente è una rievocazione ,si deduce anche dalla forma dei fari.

Attualmente mi sto dedicando alla storia postale .

Ma possiedo anche monete e medaglie.

Se mi è permesso a cosa sei interessato di più.

Grazie mille per un eventuale risposta


Inviato

Buonasera,

la lettera A di FARI, mi ha fatto rimembrare quest'opera di Depero Fortunato, creata per Campari:

 

 

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creata intorno agli inizi anni 20 del secolo scorso.

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Inviato

Forse non centra niente, ma a Napoli esiste ancora il Comando dei FARI (ora MARIFARI)

Esisteva anche nel 1924

Il 17 novembre 1924 l’Ufficio Tecnico dei fari di Napoli consegnava al Ministero della Marina e a quello delle Colonie il modello del faro Crispi a Capo Guardafui in scala 1:10, modello che era stato prima esposto allo stand della Regia Marina durante la Fiera Campionaria di Napoli.

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Inviato
Il 25/4/2023 alle 19:50, ilLurkatore dice:

Buonasera,

la lettera A di FARI, mi ha fatto rimembrare quest'opera di Depero Fortunato, creata per Campari:

 

 

CON-UN-OCCHIO-VIDI-UN-CORDIAL.jpg

creata intorno agli inizi anni 20 del secolo scorso.

 

Infatti, se non vado errato dovrebbe essere il periodo " Futurista "....


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