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Inviato

Bella monetina che avrebbe fatto volentieri compagnia agli altri due semisse neroniani che ho in vassoio 😄 ... e complimenti per l'approfondimento storico sul "messaggio" veicolato dalla moneta! 

Saluti

Illyricum

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Inviato

@Illyricum65

Grazie per il gradito riscontro.

Nel mio caso, fa compagnia ad un asse con Vittoria alata messo piuttosto male, acquistato qualche anno fa per pochissimi euro. Ma Nerone e' sempre Nerone.

Buona domenica da Stilicho


Inviato
50 minuti fa, Stilicho dice:

Qualche settimana fa sono riuscito ad accaparrarmi questa moneta stranamente passata un po’ in sordina, per mia fortuna.

Si tratta  di Nerone (piccolo, appunto, ma pur sempre Nerone):

image.png

image.png

Come detto, la moneta e’ piccola, complessa nel rovescio e non ben centrata; pertanto, mi ha  richiesto una lunga ed attenta osservazione per poter cercare di interpretare tutti gli elementi (dalle effigi alle legende) necessari per arrivare ad una  identificazione e quindi ad una classificazione le più corrette possibile (si spera), anche perché di questa monetina esistono diverse “varianti”. Ma, come spesso succede con la monetazione romana imperiale, la classificazione non e’ la cosa più importante. O almeno non lo e’ per me e non lo e’ in questo caso.

Comunque, dovrebbe trattarsi di un semisse di Nerone in oricalco, il RIC I 233.

Diametro massimo: 17,32 mm

Peso: 2,82 g

Ecco la descrizione (in corsivo) del RIC:

NERO CAES AVG IMP: Nero, laur., r.

CER QVINQ ROM CO: Table, seen from front and r., bearing urn on l. and wreath on r.; on the front panel, a bas-relief of two sphynxes (or two griphons) confronted; a round shield rests against table-leg. Value-mark S above table to l.

S C ex.

La moneta in mano e’ assai piacevole, con l’oricalco che occhieggia giallognolo dalle parti più in rilievo.

Il ritratto di Nerone e davvero nitido ed espressivo, ben apprezzabile anche nei dettagli del viso (nonostante un piccolo eccesso di metallo adiacente al naso), soprattutto nonostante le dimensioni ridotte della moneta.

Il rovescio e’ bellissimo nella sua complessità e i molti elementi rappresentati sono tutti apprezzabili.

Che cosa rappresenta?

La legenda e’ importante. Sciogliendola diventa: CERTAMEN QVINQVENNALE ROMAE CONSTITVTVM che si potrebbe tradurre come “giochi quinquennali istituiti a Roma”, intendendo quel ROMAE come genitivo locativo con valore di stato in luogo, vista la posizione nella frase. Questa e’ una mia ipotesi, ma il mio latino e’ scarso e vecchio. Magari qualcuno può contribuire con una traduzione più congrua della mia. Comunque, grammatica latina a parte, il senso dovrebbe essere chiaro.

A cosa si riferisce, quindi,  il rovescio?

Nel 60 d.C. Nerone istituì a Roma (secondo il modello greco) il certamen quinquennale, un complesso di giochi (simili ai giochi pitici) cui diede il nome di Neronia.  Esso comprendeva tre tipi di gare: ginniche (di atletica), equestri (corse di carri) e musicali (che includevano prove di canto e di recitazione in prosa ed in versi).

Ecco cosa dice Svetonio a proposito dei Neronia (De vita Cesarum, Nero) :

Instituit et quinquennale certamen primus omnium Romae more Graeco triplex, musicum gymnicum equestre, quod appellauit Neronia”.

 “Fu il primo tra tutti ad istituire a Roma un concorso quinquennale secondo l’usanza greca articolato in tre sezioni, musica, esercizi ginnici, corse di cavalli che chiamò Neronia”.

E Tacito, Annales, Liber XIV:

“Nerone quartum Cornelio Cosso consulibus quinquennale ludicrum Romae institutum est ad morem Graeci certaminis, varia fama, ut cuncta ferme nova.”

“Nell’anno del quarto consolato di Nerone e di Cornelio Cosso furono istituiti a Roma i giochi quinquennali sul modello di quelli greci, con reazioni molto diverse,  come quasi sempre avviene con le novità.”

Dei Neronia parla anche Cassio Dione nella sua Storia Romana (ho trovato la citazione, ma non il passo).

Ma vediamo meglio il rovescio, davvero interessante.

Forse, quella che si vede  e’ una cosiddetta “mensa agonistica” sulla quale si esponevano i doni per i vincitori delle gare atletiche. Ci potrebbe stare visto ciò che si trova sopra, ovvero una corona d’alloro e un’urna che forse, ad onor del vero, sembra più una coppa, simile a quella che viene data oggi in premio ai vincitori delle competizioni.  Inoltre, a terra potrebbe esserci uno scudo, ma secondo alcuni addirittura un disco che potrebbe richiamare le gare atletiche. Interessanti anche i grifoni (o sfingi?)  affrontati del fondo che potrebbero essere un richiamo ad Apollo ed ai giochi pitici, più simili (rispetto a quelli olimpici) ai Neronia.

Il termine quinquennale è stato molto discusso dagli storici anche sulla base delle fonti antiche (soprattutto Svetonio e Tacito). Probabilmente con esso, in realtà,  si intendevano i  giochi a cadenza “quinquennale”; ogni 4 anni, quindi, dal momento che in antichità nel conteggio venivano compresi il primo e l’ultimo anno dell’intervallo temporale. Ciò sarebbe in sintonia con il fatto che i giochi successivi al 60 si sarebbero dovuti tenere nel 64. E secondo Svetonio, in effetti, si tennero nel 64; invece, secondo Tacito, nel 65. Magari avevano ragione entrambi. Non è escluso che si siano svolti in due parti (nel 64 e nel 65) sia a causa  di  impegni imprevisti ed intercorrenti di Nerone (viaggio in Egitto e nelle province orientali, poi rimandato all’ultimo), sia soprattutto a causa dell’incendio di Roma.

Circa invece l’edizione del 68 non sappiamo nulla. Probabilmente non si fece a causa delle ribellioni di Giulio Vindice, di Clodio Macer e della ascesa della figura di Galba che precedettero di poco la caduta di Nerone (e la sua morte) nella primavera proprio del 68. Nerone aveva forse altro a cui pensare…

Dal punto di vista numismatico e’ una moneta  che fa parte della III emissione di Roma del 64-65 d.C. caratterizzata dal fatto che, per la prima volta,  tutta la serie bronzea (dai sesterzi ai quadranti) veniva coniata in oricalco. Probabilmente, si ipotizza, emessa proprio per la seconda edizione dei giochi.

Si tratta di un effetto della riforma monetaria di Nerone (attuata tra il 63 d il 64 d.C.) che riguardò non solo la monetazione nobile di oro e argento, ma anche, per l’appunto, la monetazione enea.

Con essa, tutta la monetazione bronzea fu coniata in oricalco e con una riduzione di peso di tutti i nominali.

Le motivazioni della scelta di una emissione tutta in oricalco appaiono oscure e si possono solo fare delle ipotesi. L’oricalco, infatti, pur avendo in questo periodo subito una riduzione del tenore di zinco (componente fondamentale della lega) aveva un costo ben più elevato del rame. Quindi, pur se associato ad una riduzione del peso dei nominali, non si capisce bene che vantaggio economico ne avrebbe ricavato l’autorità emittente. Da come ho letto, forse vi era da parte di Nerone la volontà di armonizzare la moneta bronzea nonché il desiderio di migliorarne l’aspetto estetico (cosa cui, come sappiamo, Nerone prestava molta attenzione). Sta comunque di fatto che questa modifica ebbe vita breve. Alla fine, si tornò al sistema augusteo, ma con la testa radiata sui dupondi e con una riduzione della percentuale di zinco nel divisionali in oricalco.

Certo che, quante cose ci sono dietro una piccola monetina!

Un saluto a tutti da Stilicho

 

Complimenti per la moneta ed anche per l'illustrazione esaustiva.

 

43 minuti fa, Illyricum65 dice:

Bella monetina che avrebbe fatto volentieri compagnia agli altri due semisse neroniani che ho in vassoio

Adesso però sarebbero gradite delle foto... non si può lanciare il sasso e nascondere la mano :acute:

  • Grazie 1

Inviato

Semisse di grande fascino , come tutte le emissioni di Nerone , ne ho uno anch io preso in lotto con altre monete,  quindi pagato poco.. condizioni analoghe al tuo..

  • Grazie 1

Inviato

Buongiorno e buona Domenica  , grazie @Stilichoper l'interessante contestualizzazione della moneta di Nerone che hai condiviso . Sono d'accordo sull ' infinita mole di messaggi di cui  un piccolo tondello si fa portatore.

Saluti 

Alberto

  • Grazie 1

Inviato

Ecco alcuni altri esemplari. Il primo è una emissione centrale ed ha tutti i caratteri fisici del semisse, il secondo è una emissione ausiliaria balcanica (Perinthos?) sotto peso di cui avevo trovato un riferimento come semis (in realtà questo esemplare ha i dati fisici di un quadrans).

image.pngimage.png

Nerone Semis, RIC I, Lugdunum 424 NERO CLAVD CAESAR AVG GERMANICVS / PONTIF MAX TR POT IMP P P Roma helmeted in military dress, seated left on cuirass, holding wreath and parazonium; behind varius arms. 22 mm/5.2 g

Ref: https://www.cgbfr.it/neron-semis-tb-,brm_462535,a.html

image.pngimage.png

Nerone semis (?), RPC I -; RPC supplement 2, 5487 corr., [NE]RO CLAVDIVS CASEAR AVG [GERM P M TR] / VICTO[RIA AVGVSTI] Victory advancing left with palm branch and wreath. 20 mm / 3,84 g

Balkan mint (Perinthos?).

Ref: https://www.vcoins.com/en/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/nero_ad_5468_thrace_uncertain_mint_19819__victory/1536136/Default.aspx

Saluti

Illyricum

 

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Inviato (modificato)

@modulo_largo

Anche io l'ho pagato poco (anche in rapporto alla conservazione), nonostante non se ne vedano passare tante in giro.

@Litra68

Leggendoti, so che anche tu sei molto interessato a quanto gira intorno ad una moneta.

Vi ringrazio entrambi.

Stilicho

Modificato da Stilicho
correzione di errore battitura

Inviato
59 minuti fa, Stilicho dice:

@modulo_largo

Anche io l'ho pagato poco (anche in rapporto alla conservazione), nonostante non se ne vedano passare tante in giro.

@Litra68

Leggendoti, so che anche tu sei molto interessato a quanto gira intorno ad una moneta.

Vi ringrazio entrambi.

Stilicho

 

Si , sono d'accordo con te: quando una moneta è perfettamente attribuibile e dignitosamente leggibile diventa anche collezionabile ..


Inviato
1 minuto fa, modulo_largo dice:

Si , sono d'accordo con te: quando una moneta è perfettamente attribuibile e dignitosamente leggibile diventa anche collezionabile ..

 

Assolutamente. E nonostante gradisca i grossi moduli in realtà gli "spiccioli" erano estremamente necessari e indispensabili per le operazioni finanziarie quotidiane. Ed erano in sottonumero rispetto alla necessità reale specie nelle aree periferiche (ma non solo, vedasi le evidenze da Pompei) tanto da dover ricorrere all'uso di monete locali, civiche o di "necessità".

Saluti

Illyricum


Inviato (modificato)
38 minuti fa, Illyricum65 dice:

Assolutamente. E nonostante gradisca i grossi moduli in realtà gli "spiccioli" erano estremamente necessari e indispensabili per le operazioni finanziarie quotidiane. Ed erano in sottonumero rispetto alla necessità reale specie nelle aree periferiche (ma non solo, vedasi le evidenze da Pompei) tanto da dover ricorrere all'uso di monete locali, civiche o di "necessità".

Saluti

Illyricum

 

Anch io preferisco i grossi moduli, ma In realtà la mia collezione ideale sarebbe composta da ogni nominale per ogni imperatore,  sarebbe stupendo affiancare in un settore di un ipotetico vassoio quadrante, semisse, asse, dupondio, sesterzio,  denario e provinciale, ove previsti, del legittimo detentore della porpora imperiale e sotto i personaggi per cui ha coniato moneta: mogli,  figli, generali ecc ecc ogni vassoio legato ad un periodo o una stirpe , ad esempio Giulio-Claudia , imperatori adottivi, severi,  ecc ecc aggiungendo col tempo nuovi nominali nati successivamente,  quali antoniniano,  doppio sesterzio,  follis e sue frazioni, centennionale e doppio centennoniale , aurelianiani e successivi radiati , argentei, nummi, silique ..tutto ciò fino ad Anastasio e la sua riforma monetaria, ma si, sognare non costa nulla 😉

Modificato da modulo_largo

Supporter
Inviato

A proposito dell'urna che compare sulla tavola, una altra ipotesi che ho letto e' quella che sostiene che contenesse l'unguento per gli atleti.

Interessante, comunque, il valore "propagandistico" della moneta che rientra in una vera e propria riforma anche tipologica dei rovesci, volti di più alla esaltazione dei meriti personali del sovrano, soprattutto nei confronti del popolo e strettamente legati alla realtà quotidiana. Questo ci ha consentito di poter godere ancora oggi di veri capolavori, soprattutto sui grandi moduli. Ma anche i piccoli, come abbiamo visto, non scherzano.

Ciao da Stilicho

 


Supporter
Inviato (modificato)
9 ore fa, Stilicho dice:

CERTAMEN QVINQVENNALE ROMAE CONSTITVTVM

Confermo la tua traduzione con quel "Romae" che è uno dei pochi lacerti di quel locativo protoindoeuropeo ancora presente nel latino più arcaico e cristallizzatosi in alcune forme di valore per così dire avverbiale.
 

9 ore fa, Stilicho dice:

Forse, quella che si vede  e’ una cosiddetta “mensa agonistica” sulla quale si esponevano i doni per i vincitori delle gare atletiche. Ci potrebbe stare visto ciò che si trova sopra, ovvero una corona d’alloro e un’urna che forse, ad onor del vero, sembra più una coppa, simile a quella che viene data oggi in premio ai vincitori delle competizioni.  Inoltre, a terra potrebbe esserci uno scudo, ma secondo alcuni addirittura un disco che potrebbe richiamare le gare atletiche. Interessanti anche i grifoni (o sfingi?)  affrontati del fondo che potrebbero essere un richiamo ad Apollo ed ai giochi pitici, più simili (rispetto a quelli olimpici) ai Neronia.

Per quanto riguarda la raffigurazione sulla "mensa agonistica" quando analizzammo questa monetina in uno dei corsi di numismatica all'università ricordo che si parlo' di vaso/urna per i voti dei giudici, e di una corona, riservata al vincitore. Ai piedi del tavolo vediamo un disco, come pensa D. Sear, o uno scudo rotondo, come pensano BMCRE e RIC. Resta da vedere se la gara di ginnastica prevedeva un lancio del disco o una corsa con atleti in panoplia
Ma questa è la seconda emissione o la terza del 66?

 

Modificato da Vel Saties
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Inviato (modificato)

@Vel Saties

Ti ringrazio per il costruttivo contributo che fornisce nuova luce alla interpretazione del rovescio, davvero complesso quanto interessante.

In effetti, leggendo un po', in alcuni casi si parla di urna (vedi lo stesso RIC) che farebbe pensare ad uno strumento per il voto. In un vecchio testo del 1895 ("Contributo alla storia della moneta romana da Augusto a Domiziano" di Gabrici) si parla di "vaso", che farebbe invece pensare ad un oggetto a disposizione degli atleti.

Gli stessi dubbi a proposito del disco/scudo. Non ho trovato, limitatamente alle mie letture, qualche elemento che orientasse in un senso piuttosto che in un altro.

Circa l'emissione dovrebbe essere la III. Secondo il RIC, nella II emissione non vi erano semissi. Inoltre, Questo semisse, anche da come appare dai riflessi giallognoli meglio visibili in mano, e' in oricalco e  l'emissione con  tutti i tagli bronzei in oricalco (dai sesterzi ai quadranti) e' la III.

Ciao da Stilicho

 

Modificato da Stilicho
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Inviato

Ciao Stilicho, grandissimo pezzo.
Il rovescio, poi, con quel riferimento ai giochi di Neronia, la rende la "madre" di tutte le monete celebrative, anche di quelle dei nostri tempi. Penso alle nostre 500 lire in Argento dedicate ai Mondiali di Calcio, ad esempio.

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