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Florida, preside licenziata per aver mostrato il David di Michelangelo agli studenti


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Inviato (modificato)

NB. Qui postato in quanto tratta di storia e di arte. Negate.

"I diritti dei genitori vincono su tutto il resto". Il diritto alla stupidità non deve essere lesivo dei diritti di tutti gli altri...

Hope Carrasquilla, che ha insegnato educazione classica per un decennio, ha detto che era consapevole del fatto che "una volta ogni tanto c’è un genitore che si arrabbia per l'arte rinascimentale".
La preside della Tallahassee Classical School della Florida è rimasta senza lavoro dopo che i genitori si sono lamentati del fatto che ai loro figli di 11-12 anni sia stata mostrato il David" di Michelangelo, definito "pornografico". L'ormai ex preside, Hope Carrasquilla, ha detto ad HuffPost che la situazione era “più complicata di così", perché il protocollo abituale è quello di inviare ai genitori una lettera prima che agli studenti vengano mostrate opere d'arte classiche. A causa di "una serie di problemi di comunicazione", la lettera non è stata inviata ai genitori di prima media, e alcuni si sono lamentati, ha detto Carrasquilla. Un genitore era addirittura"sconvolto". Il consiglio di amministrazione della scuola ha deciso di dare alla preside la scelta di dimettersi o essere licenziata dopo neanche un anno di servizio. Si tratta della terza preside che si avvicenda nella scuola da quando è stata aperta nell'autunno del 2020, secondo il Tallahassee Democrat. La mossa arriva mentre i conservatori in Florida e altrove combattono per intensificare il loro contributo nell'istruzione primaria.

"I diritti dei genitori vincono su tutto il resto"

Carrasquilla che ha insegnato educazione classica per un decennio, sapeva che "una volta ogni tanto c’è un genitore che si arrabbia per l'arte rinascimentale" – da qui l’idea della lettera. L’ex preside pertanto non è rimasta sorpresa dalla reazione del presidente del consiglio scolastico, Barney Bishop, ma dal fatto che altri membri del consiglio lo abbiano assecondato. In una telefonata con HuffPost, Bishop ha sottolineato che l'incidente della scultura nuda è stato uno dei molteplici problemi con Carrasquilla, senza però entrare nello specifico. "I diritti dei genitori vincono su tutto il resto", ha detto aggiungendo che l'insegnamento a distanza della pandemia ha dato ai genitori una finestra più chiara sull'educazione dei loro figli e ha spinto alcuni a scegliere scuole come Tallahassee Classical.

https://tg24.sky.it/mondo/2023/03/24/preside-licenziata-mostrato-david-michelangelo-studenti-florida

 

Modificato da Vel Saties

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Inviato

"We have always shared David with our scholars and will continue to do so. We will follow our policy and notify our parents in advance so they can make their own decision if it is age appropriate for their child. "

Cecilie Hollberg, director of the Galleria dell’Accademia, where the “David” resides, expressed astonishment at the controversy.
“To think that ‘David’ could be pornographic means truly not understanding the contents of the Bible, not understanding Western culture and not understanding Renaissance art... "

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La tirannia dell’ignoranza. Sul David di Michelangelo umiliato e l’impoverimento culturale del nostro tempo

La tirannia dell’ignoranza non ha pietà di nessuno, distrugge il bello perché lo teme e cancella la storia con la stessa insostenibile prepotenza con cui rifiuta il futuro

È un incubo che ritorna ciclicamente in certi tempi di tristezza crescente e indefinita paura. E non importa che adesso, nella cappa democratica del populismo, la negazione dell’arte e della cultura, se non la sua cancellazione, abbia per ora forme diverse dal passato, anche meno violente. Per ora non mandiamo più al rogo Giordano Bruno. Ci limitiamo a licenziare. Ma quello che dovremmo chiederci è perché oggi sia così dominante.

Michelangelo, Chaucer, Harper Lee e tutti gli altri

Non è solo il David di Michelangelo umiliato alla Classical School di Tallahassee, Florida, a fare scandalo. In Inghilterra hanno messo al bando «I racconti di Canterbury» di Chaucer, e hanno gentilmente levato dai curricula Buio oltre la siepe di Harper Lee e Uomini e topi di Steinbeck. La casa editrice olandese Blossom Books, per essere inclusiva con i fratelli musulmani, ha tolto Maometto dall’Inferno di Dante. A Princeton, in una delle più prestigiose università degli Stati Uniti e del mondo, Dan-el Padilla Peralta, professore di storia romana si è augurato la morte della propria disciplina, semplicemente perché quella era una civiltà razzista che ha sostenuto l’invenzione della «bianchezza». E la Howard University a Washington, frequentata anche dalla vice presidente americana Kamala Harris, ha cancellato il Dipartimento di studi classici. Una scuola nel Massachusetts, a Lawrence, ha pensato bene, invece, di bandire persino Omero.

Si potrebbe continuare all’infinito, con una certa vergogna, pure. Ma la storia del David è la più emblematica, nella Florida del governatore Ron DeSantis, un trumpiano dal piglio marziale in testa al suo corteggio grottesco di presidi e soldatesca laica al servizio dei suoi protocolli comportamentali con i loro inviolabili codicilli che suggeriscono il no agli atleti transgender, il controllo sulle tematiche della sessualità e il contrasto a tutte le iniziative sulla diversità e l’inclusione. Ma l’ex militare Ronald DeSantis è stato eletto per il secondo mandato a furor di popolo, un vero e proprio plebiscito bulgaro. Quasi tutta la Florida è con lui, a cominciare dal preside Barney Bishop che ha costretto alle dimissioni la dirigente scolastica Hope Carasquilla, dopo che tre genitori avevani protestato contro le sue lezioni, perché ritenevano pornografiche e diseducative le immagini del David, così come l’affresco della Creazione di Adamo nella Cappella Sistina di Roma e La nascita di Venere di Sandro Botticelli agli Uffizi di Firenze. Pornografiche? «Concordiamo con tutto quello che il governatore promuove in ambito scolastico, lo sosteniamo perché è nel giusto», ha detto il preside.

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Negare l’alfabeto delle conoscenza

Insegnante allontanata e David vietato. Proprio come nel Califfato dell’Isis che voleva abbattere i monumenti antichi, si cerca di cancellare i capolavori della storia dell’arte, che è la nostra storia, quella che ci dice da dove veniamo. Ma nel caso della scuola di Bishop, più dell’intolleranza ideologica colpisce l’ignoranza, la sua deformazione immaginifica. A Tallahassee hanno scelto di negare l’evidenza, l’elementare realtà delle cose, l’alfabeto delle conoscenza. Lo sappiamo tutti che il David è il simbolo del Rinascimento che mette al centro dell’attenzione l’uomo nella sua perfezione di creatura immaginata da Dio, come ha detto anche Cecilia Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia, che custodisce il capolavoro di Michelangelo a Firenze. Altro che pornografia. «Il David è una figura religiosa, è l’espressione della nostra cultura europea e rinascimentale, l’opera d’arte per eccellenza, così pulita, così sobria, chiara nella sua espressione».

L’ignoranza non vede la bellezza

Il fatto è che l’ignoranza non vede la bellezza, non ha gli strumenti per riconoscerla, e ne coltiva la stessa paura che il genere umano riserva all’estraneo, a tutto ciò che può scalfire la sua sicurezza. Ma il vero problema, come dicevamo all’inizio, è che oggi la sua concezione del mondo è diventata dominante e si ripercuote sulle scelte che facciamo. Tutto il mondo dell’arte ne risente. L’impoverimento culturale dei tempi che stiamo vivendo ha portato all’affermazione di un unico metro di giudizio, quello fondato sul gusto personale, anche senza riferimenti di valore, e non sulla conoscenza. Se il dinamismo finanziario che sta alimentando il sistema dell’arte corrisponde a una desolante stagnazione del gusto, che tratta l’arte solo come una merce, o uno status symbol, non possiamo stupirci se tre genitori con qualche disturbo androfobico e un preside di fede trumpiana cancellino il David dalla nostra vista.
 
david-head.jpg

Esibire e ostentare

Forse è meglio il Qatar, tra i paesi più reazionari del mondo, che compra due Gauguin, uno degli artisti simbolo della libertà espressiva, spendendo mezzo miliardo di dollari, per esibirlo come un paradosso nei suoi musei, probabilmente senza neanche rendersene conto. Ma la logica è la stessa. Quello che muove le scelte non è l’amore per l’oggetto, che implica anche la sua comprensione, ma la sua ostentazione, il suo sfoggio, come un bene di lusso da esibire agli altri, una Ferrari o una borsetta di Prada, o un orologio al polso con i diamanti. Se il David non è da esibire, a cosa serve? A guardarlo bene è troppo perfetto, troppo bello, dalle movenze quasi femminee che possono richiamare persino allusioni binarie: per questo è pornografico.

E si badi bene, non c’è ideologia dietro l’ignoranza, anche quando si ammanta di spirito progressista e antirazzista come fa Johanna Hanink, docente di Studi classici della Brown University: «Se i classici non cambiano, che brucino». C’è negazione, questo sì. E’ becera, così volgare nella sua intolleranza addirittura incomprensibile. Non possiamo pavoneggiarci andando in giro con il David, non ha senso. Non è una Ferrari da mostrare agli amici invidiosi.

Dobbiamo rassegnarci all’evidenza. Di questi tempi è meglio stare alla larga da Bishop e dai genitori con le loro patologie androfobiche, e il David possiamo solo cercare di proteggerlo, lui e tutti i capolavori che ci ha regalato la storia. Meglio stare sghisci e nascosti. Chinati giunco che passa la bufera.

 

 

 

https://artslife.com/2023/03/26/tirannia-ignoranza-david-michelangelo-pornografico/


Inviato

@Vel Satiesnon c'è da stupirsi:

1- anche nei Paesi UE è capitato e può ricapitare questo evento

2- non tutti hanno la nostra stessa sensibilità o cultura 

3- essendo minori di 14 anni, i genitori hanno tutto il diritto di decidere cosa possono o non possono vedere (magari in TV e sul web c'è di peggio, ma è un loro diritto scegliere per loro).

 

Personalmente non sono un oscurantista, ma credo che si debba anche rispettare la sensibilità e il pudore altrui, che a volte può anche non avere senso. 

 

Parlo poi per esperienza personale: mio padre aveva comprato moltissimi anni fa un David in marmo di 50 cm per regalarlo ad un parente di mio nonno materno (austro-ungarico). Lui ha ringraziato, ma appena papà si era congedato, lo ha nascosto in alto su un mobile, perché riteneva strano tenere in casa la statua di un uomo nudo e lo metteva a disagio, pur essendo un uomo di lettere e cultura. Questo lo aveva anche candidamente ammesso a me ed a mio nonno. Naturalmente quando papà gli faceva visita la statua stranamente riappariva in bella vista ....

 

 


Inviato

Tema soggetto a opinioni assolutamente divergenti tra loro, e tutte rispettabili. Dipende dalla sensibilità personale e dal senso del pudore. Io personalmente la penso esattamente come @Vel Saties, ma capisco la posizione antitetica dell’ottimo @ARES III, che infatti rispetto totalmente.
Impossibile, e anche inutile forse, cercare di trovare un compromesso. 🤷🏽‍♂️


Inviato
26 minuti fa, Scudo1901 dice:

dell’ottimo

Troppo buono, qualcuno potrebbe poi arrabbiarsi con te...

Comunque la censura (nell'arte) non è mai un traguardo, semmai una necessità. Credo che Michelangelo (dico lui per dire tutti) debba essere conosciuto e studiato da tutti, magari con modi e tempistiche differenti, in modo da poter essere apprezzato. Un'imposizione netta porterebbe invece  solo ad un rifiuto e forse persino ad un odio culturale.

Perché non partire allora con il "Mosè"? Opera non certo minore e magari molto meno divisiva. Intendiamoci sto parlando solo dell'ipotesi nella quale i genitori di minori di 14 anni non apprezzino determinati contenuti.

È difficile spiegare la differenza tra opera d'arte e materiale 'pornografico'  in determinati ambienti religiosi (sia cristiani, sia musulmani, ....). Noi abbiamo questa consapevolezza, ma non tutti sono stati fortunati a nascere in Italia, dove tra arte antica e rinascimentale , siamo stati svezzati con questi capolavori. Ne siamo circondati e per questo sono cose naturali per noi.

 

 


Inviato

Mi viene in mente l'opera 'La Colazione sull'erba' che fu al centro di uno dei più clamorosi scandali artistici dell'intera storia dell'arte. Gli animi benpensanti della borghesia di Parigi si indignarono rumorosamente di fronte alla donna nuda dipinta da Manet, e tacciarono l'intero quadro di una scandalosa «indecenza». Il nudo non solo era oggetto di studio nelle Accademie di tutto il mondo, ma era anche uno dei temi più accettati e consueti dell'intera storia dell'arte: gli artisti che si sono confrontati con il nudo, infatti, sono innumerevoli, da Sandro Botticelli (Nascita di Venere, 1482-1485 circa) a Diego Velázquez (Venere Rokeby, 1648 circa), passando per il veneratissimo Jean-Auguste-Dominique Ingres. Anche le due fonti iconografiche utilizzate dal Manet, il Concerto campestre e il Giudizio di Paride, raffiguravano nudi. Lo scandalo, infatti, non nasceva dalla scelta del tema, bensì dal fatto che la presenza della giovinetta nuda accanto ai due uomini vestiti non fosse giustificata da alcun pretesto mitologico, storico o letterario. La donna raffigurata da Manet non è una ninfa, o un personaggio mitologico, bensì è clamorosamente una parigina del tempo. A rincarare la dose neanche i suoi due compagni erano camuffati in paludamenti storici: ad abbigliarli non erano infatti abiti classici, o magari vesti rinascimentali, bensì «gli orribili costumi moderni francesi», come osservò disgustato il critico Hamilton. A sconcertare il pubblico era dunque il fatto che Manet avesse abbandonato il repertorio figurativo accademico e si fosse cimentato in un soggetto contemporaneo, fin troppo contemporaneo, senza ricorrere al «sostegno ipocrita del travestimento storico» (Abate). Il riferimento al Concerto campestre e al Giudizio di Paride, al posto di legittimare l'opera, la rendeva poi ancora più scandalosa, siccome macchiava Manet dell'orrendo crimine di aver disonorato il modello classico, al quale dovevano essere invece tributati venerazione e rispetto....Fu così che Manet, animato dal semplice desiderio di rappresentare la realtà in maniera sincera (scene come quella raffigurata nella Colazione sull'erba si potevano vedere ogni giorno a Parigi), venne accusato di aver voluto raffigurare «una comune prostituta, completamente nuda [...] fra quelli che sembrano due studenti in vacanza, che si comportano male per far vedere che sono uomini». Le critiche, tuttavia, furono innumerevoli: «il nudo, quando è dipinto da persone volgari, è indecente» malignava un critico d'arte, mentre un altro ancora criticava la «mania di vedere tramite macchie» propria di Manet. Per Didier de Montchaux il dipinto era «alquanto scabroso» e Thoré descrisse la figura maschile sulla destra come un beota «che non ha nemmeno l'idea di togliersi quell'orripilante cappello imbottito quando sta all'aperto», ritenendo sconvolgente «il contrasto tra quel fastidioso animale e il personaggio proprio di una scena pastorale, quale è la bagnante sullo sfondo». L'eco di quest'ondata di L'eco di quest'ondata di indignazione giunse anche a Napoleone III, che si recò personalmente a guardare il dipinto e subito lo ritenne uno spregevole insulto alla morale borghese. 

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Colazione_sull'erba_(Manet)

Se non ricordo male c'era pure l'aneddoto (vero ? falso ?) che lo stesso Napoleone III prese a cinghiate il dipinto...ma se lo avesse fatto davvero sarebbe stato rovinato.

 

Edouard_Manet_-_Luncheon_on_the_Grass_-_Google_Art_Project.jpg


Inviato

Se un insegnante dovesse chiedere ogni volta a tutti i genitori cosa può mostrare ai loro figli sarebbe la fine della scuola, intesa come luogo di apprendimento. Poi critichiamo i talebani e gli ayatollah quando invece i falsi pudichi sono molto vicini a noi. Mi sembra di esser tornato al periodo dei "mutandari o brachettoni", quando dopo il Concilio di Trento, perno della Controriforma, si misero le brache anche al Giudizio Universale di Michelangelo.

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Inviato
2 ore fa, Liutprand dice:

Se un insegnante dovesse chiedere ogni volta a tutti i genitori cosa può mostrare ai loro figli sarebbe la fine della scuola, intesa come luogo di apprendimento. Poi critichiamo i talebani e gli ayatollah quando invece i falsi pudichi sono molto vicini a noi. Mi sembra di esser tornato al periodo dei "mutandari o brachettoni", quando dopo il Concilio di Trento, perno della Controriforma, si misero le brache anche al Giudizio Universale di Michelangelo.

 

Corsi e ricorsi storici. 

Ammetto che la tendenza attuale al più rigido politically correct comincia a preoccuparmi. Lo consideravo come una moda passeggera, ma vedo che sta lentamente continuando a prendere piede diventando di fatto "cancel culture".

Cioè di fatto una bieca forma di razzismo/classismo della nostra cultura "moderna" nei confronti di coloro che ci hanno preceduti.

Se non si tiene a dovuta bada questa tendenza della società tra qualche anno il rischio è di trovarci in una situazione in stile fine del 4 secolo e inizio del 5°, quando i cristiani, preso il potere (a dire il vero le frange più estremiste), cominciarono a negare e cancellare tutte le tracce della cultura che l'ha preceduta perché la consideravano sbagliata ed inferiore. 


Inviato

Non mi meraviglia il fatto che alcuni, o molti, genitori abbiano protestato con la direzione della scuola della Florida ( U.S.); quello che invece è grave è il fatto che il consiglio di amministrazione della stessa scuola abbia dato loro ragione, licenziando l'insegnante.
Viene avallato quindi il concetto che siano i genitori a decidere quello che in una scuola possa essere insegnato e quello che non debba esserlo; e tutto ciò non secondo valutazioni oggettive.
In sostanza, alla fine, è il consiglio di amministrazione di quella scuola che ha sentenziato che il David di Michelangelo sia una scultura pornografica.
Più che temere di turbare la giovani menti di dodicenni, penso, (e questa ammetto che sia una mia illazione), che il consiglio di amministrazione abbia temuto di perdere le quote iscrittive dei genitori delle giovani menti. Sempre che la notizia sia veritiera.


Supporter
Inviato
36 minuti fa, Mnelao dice:

Non mi meraviglia il fatto che alcuni, o molti, genitori abbiano protestato con la direzione della scuola della Florida ( U.S.); quello che invece è grave è il fatto che il consiglio di amministrazione della stessa scuola abbia dato loro ragione, licenziando l'insegnante.
Viene avallato quindi il concetto che siano i genitori a decidere quello che in una scuola possa essere insegnato e quello che non debba esserlo; e tutto ciò non secondo valutazioni oggettive.
In sostanza, alla fine, è il consiglio di amministrazione di quella scuola che ha sentenziato che il David di Michelangelo sia una scultura pornografica.
Più che temere di turbare la giovani menti di dodicenni, penso, (e questa ammetto che sia una mia illazione), che il consiglio di amministrazione abbia temuto di perdere le quote iscrittive dei genitori delle giovani menti. Sempre che la notizia sia veritiera.

 

La notizia è vera. E' deducibile anche dal loro facebook


Inviato

Comunque la si pensi, bisognerebbe fare anche un'operazione di immedesimazione nell'altro: dovremmo immaginarci nati non in Italia ma in un luogo lontano (geograficamente e culturalmente), da una famiglia religiosa e praticante, circondati da persone che la pensano tutte allo stesso modo,...

Crediamo veramente che se fossimo nati lì avremmo oggi tutta questa apertura mentale e culturale ?

Personalmente non approvo la censura, ma devo rispettare anche le idee altrui: il nudo artistico può anche non piacere, ma soprattutto le persone hanno il diritto di non farlo vedere ai propri figli minori di 14 anni. La cosa è ipocrita e/o stupida ? Sì, ma non per questo si può obbligare tutti a pensarla come noi.

 

 


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