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Carlo II

Quando Filippo IV morì gli successe il figlio Carlo (l’unico figlio maschio sopravvissuto), era il 1665 e il nuovo re aveva soltanto 4 anni.

Finché non compì 16 anni a governare fu la regina madre, o per meglio dire furono il suo confessore (Nithardt) e il suo amante (Valenzuela); il loro governo non fu il massimo anzi si può dire che governarono male. Bisogna specificare però che la decadenza del regno era incominciata e incarnazione di tutto questo era proprio la figura del giovane.

Carlo era il risultato di una lunga serie di matrimoni consanguinei – questa pratica all'interno della dinastia degli Asburgo (molto frequente era il matrimonio tra primi cugini o tra zio e nipote) era da un punto di vista economico adatta a non disperdere i territori asburgici, ma era tutt'altro che vantaggiosa dal punto di vista genetico – era una “caricatura” per quanto riguarda i lineamenti fisici tipici della propria dinastia, era epilettico, sapeva leggere poco e scrivere altrettanto.

Si sposò due volte e non ebbe eredi, quindi oltre ai soliti “affanni” si aggiunse pure la preoccupazione per la sua successione. Per questo il povero Carlo si trovò tra la spinta della madre, la cui volontà era rivolta a un successore asburgico del ramo austriaco, e quella dell’ambasciatore francese che minacciava la guerra se non si fosse pronunciato a favore della sorellastra (moglie di Luigi XIV).

Carlo II muore nel 1700, aveva nominato suo erede Filippo d’Angiò, nipote di Luigi XIV, esaudendo così le richieste del re Sole. Finì così il ramo spagnolo degli Asburgo, lasciando il trono al ramo cadetto dei Borbone di Francia. Questa scelta portò quattordici anni di guerra per la successione al trono (Guerra di successione Spagnola).

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Situazione nei possedimenti italiani della Spagna

Il panorama dei domini spagnoli in Italia evidenziava un certo malumore, già negli anni passati vi erano state rimostranze da parte del popolo: la rivolta antispagnola a Napoli capeggiata da Masaniello (1647) a cui seguì un tentativo di repubblica e una invasione francese sventata, una Sicilia in ebollizione, esasperata dalle sanguinose repressioni degli anni precedenti.

Bisogna aggiungere poi che la popolazione a partire dal 1688 dovette far fronte ad un’ escalation di catastrofi naturali: Terremoti, Eruzioni, Epidemie si susseguirono fino al 1694.

Oltre a questi motivi le casse del regno erano anemiche per poter tener conto delle richieste spagnole.

La rivolta di Messina

Mentre negli anni precedenti le città del regno insorsero, Messina rimase fedele alla corona spagnola, finché nel 1665 gli spagnoli vollero togliere alla città alcuni privilegi (la città di Messina godeva fin dai tempi di Ruggero il Normanno di privilegi tali da renderla una città quasi del tutto autonoma) da ciò nacquero dissapori.

Questi vennero accresciuti dal comportamento del governatore spagnolo, lo straticò, giunto in città con l’intento di privare la città dei propri privilegi e di renderla completamente suddita della Spagna.

Seguendo la politica spagnola, lo straticò divise in due fazioni, contrapposte, la cittadinanza messinese, le quali si diedero battaglia in una lunga guerra intestina, che ebbe il suo apice nel 1672.

Nello stesso anno la fazione vincitrice si ribellò alla Spagna ma, non potendo sostenere da sola tale contrapposizione, chiese la protezione del re francese Luigi XIV – bisogna sottolineare che questa richiesta alienò le simpatie delle altre città siciliane- riuscendo così a mantenersi indipendente dall'impero spagnolo anche se con gravissime difficoltà. Nel 1678, però, con la firma della pace di Nimega tra Francia e Spagna, la città venne abbandonata a sé stessa dai francesi e subì una crudele riconquista da parte della Spagna.

Fu chiusa l'Università, abolito il Senato cittadino e se ne distrusse il palazzo, cospargendo di sale l'area in cui sorgeva in segno di disprezzo, inoltre fu chiusa la Zecca cittadina che da allora fu sostituita da quella di Palermo.

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Modificato da Layer1986
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Inviato (modificato)

La monetazione di Carlo II

Rispetto a quella del padre la produzione monetaria del regno di Carlo II, appare di un livello migliore. Bei pezzi in argento con i busti di Carlo e della madre furono emessi durante gli anni della reggenza.

Nel 1684 Carlo II, ormai solo al governo, fece coniare per la prima volta delle grosse “piastre” in argento, del valore di 132 “grana”, con un fino di 895 millesimi, contraddistinte dai tipi del ritratto reale al dritto e, al rovescio, da uno scettro coronato sito tra due emisferi, simboleggianti il Vecchio e il Nuovo Mondo.

A partire dal 1689 venne emesso anche un “ducato” in argento di peso leggermente inferiore a quello delle piastre (120 “grana”, fino 895 millesimi), con stemma al rovescio. Nel 1693 il peso di queste monete fu ridotto a 100 “grana”.

In argento furono coniati anche pezzi da 20 “grana”, detti “tarì”, con il tipo del Toson d’oro al rovescio, e da 10 “grana” (“carlini” di ca. 2,82 g con un fino di 895 millesimi). In rame la zecca partenopea coniò “tornesi” e pezzi da “tre cavalli”.

Anche la zecca di Palermo emise monete a nome di Carlo II. Essa si sostituì alla zecca di Messina, chiusa nel 1678. La produzione della zecca di Palermo non fu sufficiente a coprire il fabbisogno monetario dell’isola e ciò facilitò una grande produzione di moneta falsa a cui si cercò di porre rimedio a partire dal 1697 procedendo al cambio dei falsi con moneta buona.

Ecco un esemplare della zecca di Napoli coniato in quel periodo….

Tarì 1686

D/ .CAROLVS. II. D. G. / HISP. NEAP. REX.

stemma coronato semi compreso nel collare del Toson d’Oro. (http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=18741)

R/ . HIS . VICI. / . ET. REGNO.

globo terrestre sormontato da cornucopia e fascio consolare, a sinistra AG –A, in basso inciso nel globo 1686.

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Modificato da Layer1986
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Bellissima storia e complimenti per l'accurata descizione.


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Complimenti per il colossale (a dir poco) lavoro che Lay ha affrontato per mettere su questa opera che ha voluto condividere con noi tutti ;)

posso garantirvi che non è stato un semplice copia e incolla da qualche sito.. ma è il risultato di un attenta e accurata ricerrca e elaborazione.

Grande LAY!!!!!! aspetto con ansia il prossimo episodio :D


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Complimenti Layer per la storia, bella esposizione, e per la moneta, molto bella.

Una sola curiosità; dove hai trovato questo

abolito il Senato cittadino e se ne distrusse il palazzo, cospargendo di sale l'area in cui sorgeva in segno di disprezzo

Te lo chiedo perchè ad esempio è noto che qui a Pisa la casa del Conte Ugolino della Gherardesca (cioè quello che perse la battaglia della Meloria coi genovesi e fu fatto morire di fame nel 1289 con i figli, episodio poi riportato anche da Dante) fu rasa al suolo ed il terreno cosparso di sale; questo però per come so io la cosa è perchè li non ci dovava sorgere più niente, cioè dove spargi il sale non cresce più nemmeno l'erba.

In effetti a tutt'oggi è una delle poche zone del Lungarno dentro la città ancora libere :rolleyes:


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@VIGER: viger ma vuoi vedermi morto??? (per ora mi prendo una pausa) :D

@GIUSEPPE: il particolare del sale sul senato è venuto fuori da wikipedia

cmq mi piacerebbe vedere altre monete di questo re.... la mia raccolta si ferma solo al tarì descritto sopra :P

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Complimenti per l'accurata ricerca voluta poi dall'unica moneta che hai in collezione.

Il particolare del sale mi ha fatto ricordare l'episodio della distruzione di Cartagine nel 146 a.C.: sulle rovine della città punica i Romani fecero cospargere del sale per indicare che mai alcuna città doveva sorgere in quel posto.


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Grazie per l'approfondimento e complimenti per la moneta in tuo possesso. :)


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Bravissimo, che pazienza!

Ti sei meritato davvero quel vecchio ringraziamento, con tutti questi lavori interessanti.... guarda una moneta cosa può raccontare!


Supporter
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Questa non è male peccato per la patina :D post-1416-1179754093_thumb.jpg


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Si bella moneta e bella patina iridescente...


Inviato

Bellissima descrizione...

Quella moneta mi sembra di averla già vista :P


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