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Riporto una notizia e pregherei di non andare in polemiche (seppur l'articolo lo fa), grazie.

 

La Francia ci "ruba" le opere d'arte: scultura medievale di Giovanni Pisano finisce a Cluny

Un'opera in avorio dello scultore Giovanni Pisano (risalente al XIII secolo) ha preso la via della Francia e sarà esposta presso il museo di Cluny. La trattativa privata da oltre 2 milioni di euro si è sbloccata grazie al contributo del Ministero della Cultura francese, che ha coperto il 34% della cifra

 

 

L'opera di Giovanni Pisano che sarà esposta in Francia L'opera di Giovanni Pisano che sarà esposta in Francia
 

Dalla Toscana alla Francia, sotto la regia dello Stato francese che ha contribuito economicamente ad acquistare l'opera d'arte in questione risalente al Medioevo. E adesso che la trattativa privata è andata a buon fine, la scultura è ormai pronta a lasciare l'Italia. Si tratta di un crocifisso in avorio realizzato nel '200 dall'artista Giovanni Pisano, acquistato dal Museo di Cluny a fronte di un esborso di 2.450.000 euro. A darne notizia è lo stesso polo museale d'Oltralpe, in un comunicato pubblicato sul proprio sito internet, specificando come il nuovo acquisto verrà presentato al pubblico in un incontro che si terrà il prossimo 15 giugno. E non nascondendo affatto la soddisfazione per aver comprato ("sottraendola" proprio ai "cugini" italiani) un'opera che risale ad oltre sette secoli fa, realizzata dall'artista nato a Pisa nel 1250 che realizzò opere analoghe custodite nel capoluogo pisano e a Siena.

"Un Cristo crocifisso in avorio di Giovanni Pisano, opera riconosciuta di rilevante interesse patrimoniale, è entrato ufficialmente nelle collezioni del museo - si legge sul sito del museo francese - questa acquisizione è un evento poiché si tratta della prima scultura del maestro toscano del XIII secolo a entrare nelle collezioni nazionali francesi". Se è vero che l'operazione è stata portata a termine dalla dirigenza del museo transalpino, va detto che quest'ultima istituzione ha partecipato solo in minima parte alla compravendita. E dietro l'acquisto c'è anche l'impronta dello Stato francese, che tramite il proprio Ministero della Cultura ha coperto il 34% della spesa (stanziando circa 833mila euro). Un'altra percentuale dell'esborso, attestatasi sul 38%, è invece stata coperta da partner e sponsor privati, anche tramite ad una raccolta fondi lanciata dai vertici del museo.

"Questo Cristo di Giovanni Pisano testimonia il modo in cui l'arte gotica francese, ben rappresentata nelle collezioni del museo di Cluny, fu accolta dagli artisti toscani e italiani. La preziosa statuetta in avorio (alta 20,5 cm e larga 6,3 cm) rappresenta Cristo morente in croce, con gli occhi ancora aperti sotto l'arcata sopracciliare contratta dalla sofferenza - la conclusione della nota - la sua espressione dolente è accentuata dalla bocca semiaperta che lascia intravedere gli incisivi superiori. In atteggiamento di rassegnazione e abbandono, il capo è inclinato sulla spalla destra. La forza espressiva del volto, la delicatezza della resa anatomica e il trattamento virtuosistico dell'avorio: tutte queste qualità ci invitano a vedere nell'autore di quest'opera uno scultore di primo piano, molto familiare con la ricerca plastica ed estetica del suo tempo. L'aiuto di Stato, attraverso il Fondo Patrimonio, ha permesso di completare il finanziamento".

 
 

https://www.ilgiornale.it/news/nazionale/francia-ci-ruba-opere-darte-scultura-medievale-finisce-cluny-2126875.html

Modificato da ARES III

Inviato
 

LE CHRIST DE PISANO ENTRE AU MUSÉE DE CLUNY

Giovanni Pisano (attribué à), Christ crucifié (détail), vers 1270 ? Ivoire. Paris, musée de Cluny – musée national du Moyen Âge. Photo service de presse. © DR Giovanni Pisano (attribué à), Christ crucifié (détail), vers 1270 ? Ivoire. Paris, musée de Cluny – musée national du Moyen Âge. Photo service de presse. © DR

En mai 2022, le musée de Cluny – musée national du Moyen Âge rouvrait triomphalement ses portes à l’issue d’une rénovation très admirée. 2023 ne pouvait mieux commencer : dix mois après le lancement d’une souscription, il vient d’annoncer avoir acquis de gré à gré le 20 janvier dernier un exceptionnel Christ crucifié. Première sculpture de Giovanni Pisano à entrer dans une collection publique française, il vient illustrer, aux côtés des précieux ivoires gothiques parisiens du musée, l’un des dialogues les plus féconds de toute l’histoire des arts du Moyen Âge.

Les visiteurs de l’exposition « D’or et d’ivoire » au Louvre-Lens en 2015 se souviennent sans doute du saisissant petit Christ en croix en ivoire de Giovanni Pisano (vers 1250-avant 1319) prêté par le Victoria & Albert Museum. Avec son visage souffrant, que l’épuisement incline vers le bas, son buste barré de côtes saillantes, l’œuvre illustrait l’admirable expressivité d’un sculpteur considéré comme le plus gothique des Toscans, fils du grand Nicola Pisano qu’il égala, à défaut de le surpasser, sur le chantier de la cathédrale de Sienne (à partir de 1284), puis comme maître d’œuvre de la cathédrale de Pise (dès 1302). Les pièces en ivoire de Giovanni Pisano, connu pour des œuvres plus monumentales, sont extrêmement rares, et c’est pourquoi la mise en vente chez Stuart Lochhead à Londres de ce Christ crucifié, qui lui est attribué depuis 1984, constituait un événement. Notons que l’œuvre est lacunaire : tout comme celui du V&A, ce Christ n’a ni croix ni bras, et ses jambes sont coupées au genou. Curieusement il en tire – car c’est un pur chef-d’œuvre – un surcroît de force.

Giovanni Pisano (attribué à), Christ crucifié, vers 1270 ? Ivoire. Paris, musée de Cluny – musée national du Moyen Âge. Photo service de presse. © DR Giovanni Pisano (attribué à), Christ crucifié, vers 1270 ? Ivoire. Paris, musée de Cluny – musée national du Moyen Âge. Photo service de presse. © DR

Un chef-d’œuvre à 2 450 000 €

Cela n’a pas échappé au musée national du Moyen Âge, qui a pu rassembler les 2 450 000 € demandés par le vendeur en combinant fonds propres, fonds publics et mécénat. Les Amis du musée de Cluny ont ainsi réuni la somme de 130 000 € en mobilisant un large public. Reconnu « d’intérêt patrimonial majeur », ce Christ crucifié peut être admiré jusqu’au 2 avril prochain au sein de l’exposition « Acquisitions récentes : 2017-2022 ».

 

https://www.actu-culture.com/le-christ-de-pisano-entre-au-musee-de-cluny/

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Inviato

Giovanni Pisano (Pisa, 1248 circa – Siena, 1315 circa) è stato uno scultore e architetto italiano.

Riuscì a sviluppare gli spunti del padre Nicola, confermando il ruolo preminente della scultura tra le arti figurative del XIII secolo, almeno fino al sorgere di Giotto. Diede alle sue statue forme slanciate ed elegantemente inarcate, ai rilievi un forte senso di movimento e di chiaroscuro, manifestando una forte espressività, senza tuttavia dimenticare mai una solida volumetria tipicamente italiana. Fu protagonista di alcuni dei più importanti cantieri della sua epoca, soprattutto a Pisa e a Siena, diventando uno degli artisti più influenti del XIV secolo.

Durante gli anni in cui lavorò a fianco del padre collaborò alla decorazione scultorea del Battistero di Pisa e al Pulpito di Siena (1265-1269), anche se l'attribuzione delle diverse sculture è controversa. Ebbe un ruolo sicuramente più attivo nella Fontana Maggiore (1275-1278) di Perugia, dove firmò accanto al nome del padre le figure del registro superiore, pur nella totale incertezza delle attribuzioni, sono in genere riferite a Giovanni Pisano per la loro tendenza ormai esplicitamente gotica. Successivamente entrò a capo di progetti lasciati incompiuti dal padre: la decorazione esterna del Battistero di Pisa (statue del secondo registro e completamento del terzo e ultimo); e il Duomo di Siena, dove fu capomastro dal 1285 al 1296: qui allungò le navate di una campata, al termine della quale impostò la facciata monumentale; condusse i lavori della parte inferiore della facciata per la quale realizzò un gran numero di statue di Profeti e Sapienti dell'antichità. A Siena ottenne grossi riconoscimenti e benefici.

Negli anni successivi lavorò al pulpito della chiesa di Sant'Andrea a Pistoia (1297-1301).

Fu quindi a Pisa, dove assunse la carica di capomastro della cattedrale per la quale realizzò il pergamo, impegno che si protrasse dal 1302 al 1310 con interruzioni causate dai dissensi con il direttore dell'opera del duomo Borgogno di Tado. Fra le prime opere realizzate per la Primaziale pisana, vi è la Madonna col Bambino in avorio, oggi custodita nel Museo dell'Opera del duomo, che doveva costituire parte di un tabernacolo oggi perduto. In essa, il caratteristico inarcarsi della zanna dalla quale è ricavata è abilmente utilizzato per conferire, l'hanchement tipico delle coeve statuette gotiche parigine.

Più tardi, verso la conclusione della sua attività artistica, ricevette due importanti commissioni private: la Madonna col Bambino della Cappella degli Scrovegni di Padova (1305-06) e il Monumento sepolcrale di Margherita di Lussemburgo.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Pisano

 

 


Inviato

Meglio in Francia, acquistato e magari valorizzato che chiuso da noi in qualche magazzino.

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Inviato
1 ora fa, Veridio dice:

Meglio in Francia, acquistato e magari valorizzato che chiuso da noi in qualche magazzino.

 

 

11 ore fa, ARES III dice:

Riporto una notizia e pregherei di non andare in polemiche (seppur l'articolo lo fa), grazie.

 


Inviato

Sbagliato: meglio in Italia custodito in un magazzino in attesa di essere esposto. La vendita, seppur fatta da un privato, doveva prima passare dallo Stato italiano. Mi piacerebbe sapere chi al Ministero della Cultura ha deciso di vendere il pezzo e soprattutto perchè...


Inviato
3 ore fa, Veridio dice:

Meglio in Francia, acquistato e magari valorizzato che chiuso da noi in qualche magazzino.

 

Sono perfettamente d'accordo. Senza alcuna polemica, meglio ovunque, dove può essere valorizzata al meglio. Non è stato possibile, evidentemente, in Italia ed allora starà degnamente in un museo francese. Le opere d'arte, d'altra parte, sono patrimonio immateriale di tutta l'umanità.

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  • Grazie 1

Inviato

Da quanto scritto sopra, non appare né chi sia il venditore né se enti italiani eventualmente competenti, fossero informati della transazione .


Inviato
5 ore fa, VALTERI dice:

Da quanto scritto sopra, non appare né chi sia il venditore né se enti italiani eventualmente competenti, fossero informati della transazione .

 

Però il permesso di esportazione devono averlo dato, pertanto la soprintendenza e di conseguenza il ministero lo sanno. È un peccato per la scultura, ma onestamente abbiamo un patrimonio immenso da valorizzare e non ce la facciamo purtroppo.


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