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Aquileia, ultimo atto.

Mi trovo qui, in questo palazzo austero e vuoto, in attesa del mio destino. Ormai sono solo, con pochi uomini fidati (sì…ma, lo saranno veramente, fidati?) circondato e avvolto da ombre tremolanti, mentre la luce delle poche lucerne accese cerca con fatica di vincere il buio…

Ombre nere….inquietanti e spettrali…

Ma le ombre più spaventose sono quelle che mi ondeggiano dentro. Sono l’incertezza del futuro…il rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato…la paura… Ma può un soldato romano, un imperatore di Roma avere paura?

Ormai ci siamo, Theodosius sta arrivando…A nulla è valso fuggire….ho perso la mia battaglia….ho perso la mia guerra. Lui non avrà pietà, lo so. E dire che c’è stato un momento in cui il mio sogno pareva potersi realizzare. Un impero per due, un potere  immenso, una alleanza per la grandezza di Roma, suggellata dal sangue spagnolo che scorreva nelle nostre vene, un sangue che avrebbe dato nuova linfa vitale al nostro stato, ormai circondato dai maledetti barbari che violentano le nostre genti e le nostre terre. Poi qualcosa è cambiato e ora mi trovo qui, solo, in attesa del mio destino, della mia fine….Eppure io ricordo bene l’inizio….in Britannia, quella terra fredda e lontana dove mi aveva portato la guerra. Fu proprio lì che i legionari, stanchi di condividere la loro sorte con gli odiati guerrieri barbari assurti a soldati di Roma, confidando nella mia fedeltà alle tradizioni di un impero millenario e nelle mie doti militari, mi avevano cinto il capo della corona imperiale e ammantato il corpo di porpora. Diventai di colpo imperatore, anche se non ero il solo. C’era anche Gratianus, il mio alter ego in occidente, un ostacolo alla mia ascesa al potere,  di cui, però,  mi liberai presto e senza pietà.

La strada era spianata.  Io, imperatore di Roma!  proprio come Theodosius che, inizialmente, parve appoggiare la mia causa. Mi diede apparentemente mano libera nella pars occidentis, concedendomi anche la Gallia e l’amata Hispania, ma lasciando l’Italia a quell’imbelle ragazzino di Valentinianus, l’erede designato…..Temevo, però, che questo, alla lunga,  non avrebbe giocato a mio favore…..il legame di sangue avrebbe pesato (e molto) sul mio capo. Theodosius, in fondo, doveva tutto a Gratianus, che di Valentinianus era il fratellastro. Ma ero fiducioso, sapevo di avere dalla mia parte i fedeli soldati e confidavo nel fatto che Theodosius alla fine, da pragmatico qual era, avrebbe accettato di avere me (e me solo)  al suo fianco. Era forse solo questione di tempo. Tutto pareva girare per il verso giusto.

Ma si sa…….Il potere chiama altro potere e io stesso non ne rimasi insensibile (ma quale uomo è insensibile al potere?). Pertanto, feci il grande passo e decisi di sparigliare le carte e di prendermi tutto attaccando l’Italia e Valentinianus, con la scusa di ristabilire l’ortodossia contro la sua fede ariana. Che ingenuo che ero stato! pensavo che Theodosius avrebbe approvato, conoscendo la sua intransigenza in campo religioso.

Fu la mossa cruciale.  Valentinianus  e sua madre Giustina si rifugiarono da Theodosius  e lui  non rimase indifferente alla loro richiesta di aiuto, anche perché colpito dalla bellezza di Galla, la sorella di Valentinianus  che abilmente e perfidamente la madre aveva messo nel suo letto per giocare fino in fondo tutte le sue carte (anche a lei piaceva il potere, evidentemente). Theodosius decise quindi di rompere l’alleanza che lo legava a me e mi attaccò, come un nemico. Ormai per lui ero un semplice usurpatore, uno dei tanti, non più un imperatore di Roma. Avrebbero parlato le armi. E le armi hanno parlato….purtroppo non a mio favore. Sono stato costretto fuggire e ora sono qui.

Sento in lontananza  strepiti, grida, clangore di armi…ci siamo…sono arrivati…..il mio tempo e’ finito. Fra non molto la mia testa rotolerà ai piedi di Theodosius….la vita e’ finita….il sogno e’ svanito.

 

 

Ho acquistato questa monetina qualche giorno fa, al prezzo di 3.50 euro, spese comprese.

Era in asta come follis di Costantino I da identificare:

image.png

image.png

AE2

Peso: 5,05 g

Diametro massimo: 22,43 mm

D N MAG MAXI-MVS P F AVG: busto di Magno Massimo volto a destra, con diadema di perle, drappeggiato e corazzato

REPARATIO REIPVB: l’imperatore stante, con la faccia volta a sinistra, con la mano destra solleva una figura femminile con il capo turrito inginocchiata, con un globo sormontato da Vittoriola nella mano sinistra

PCON; zecca di Arelate (Constantina), 2^ officina

RIC IX 26a

La moneta non ha una grande conservazione, ma la ritengo comunque godibile, apprezzabile nelle effigi, con un ritratto di dritto, a mio parere, molto espressivo.

Il rovescio REPARATIO REIPVB  iniziò ad essere coniato (soprattutto a nome di Graziano, ma poi anche di  Valentiniano II e di Teodosio) pochi anni dopo la disfatta di Adrianopoli del 378 d.C. ad opera dei Goti.

Il suo significato generale  è chiaro. Si vede l’imperatore che tende la mano ad una donna inginocchiata per aiutarla a rimettersi in piedi. La donna ha sul capo una corona turrita, il simbolo tradizionale della dea Tyche, protettrice della città, in senso lato.

Questa effigie, unita alla legenda, vorrebbe significare il ruolo fondamentale dell’imperatore nel risollevare le sorti dell’impero (simboleggiato dalle sue città munite di mura e torri di difesa, come erano in quei tempo convulsi) dopo la terribile disfatta ad opera dei barbari.

Magno Massimo parrebbe, quindi, inserirsi nel sentiero tracciato da Graziano (contemporaneo ai fatti di Adrianopoli ed in essi coinvolto direttamente), ma  soprattutto seguito da Teodosio I che, comprendendo l’impossibilità del momento di sconfiggere militarmente i Goti,  aveva concluso con loro nel 382 un trattato di pace ristabilendo l’ordine nell’impero, anche se a caro prezzo. Infatti, con tale trattato,  venne creata la tipologia dei foederati: i popoli stranieri, già insediati sul territorio romano, venivano riconosciuti come alleati in possesso della piena sovranità (venendo quasi a formare una sorta di stato nello stato), con l’obbligo di fornire soldati all’impero. Una politica, questa, discorde da quella di Magno Massimo, contrario ad una integrazione dei barbari. Questa discrepanza si può comprendere solo ammettendo il tentativo di Magno Massimo di apparire accondiscendente ai provvedimenti di Teodosio, con l’obiettivo di arrivare alla spartizione con lui del potere sull’impero. Da notare come sulla moneta l’imperatore porti un globo niceforo, a simboleggiare la vittoria sui barbari, cosa che nella realtà non avvenne, anche se venne propagandata come tale (nei discorsi ufficiali - come l’orazione di Temistio riferita agli accordi di Teodosio I - e nelle monete).

P.S.

Le "memorie" sono frutto della mia fantasia.

Buona serata da Stilicho

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Inviato (modificato)
Il 13/3/2023 alle 21:49, Stilicho dice:

Le "memorie" sono frutto della mia fantasia.

Orpo.oggi ho scoperto un nuovo "Valerio Massimo Manfredi"! 😄

Scherzi a parte, bella moneta ma bellissimo il "racconto" , mi hai portato, per qualche momento, al fianco di Magno Massimo e mi hai fatto vivere la sua frustrazione, la sua paura ed, infine, la sua resa.

Ave!

Quintus

Modificato da Quintus
  • Mi piace 1

Supporter
Inviato

Ave Quintus!

Felice che la discussione ti sia piaciuta!

Come sempre succede, la moneta e' stata lo spunto per approfondire e per studiare questa figura di usurpatore/co-imperatore davvero interessante (ma cosa, riguardo alle nostre monete, non e' interessante?).

Poi, la fantasia ha fatto il resto.

Buona serata da Stilicho


Inviato

Per noi appassionati questi dischetti di metallo raccontano infinite storie..

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Usurpatore "partito" dalle Gallie... poteva non attrarmi? :D

Aggiungo il mio piccolissimo (in tutti i sensi) contributo, un camp gate  introdotto come divisionale, se non erro, nella fase finale della sua usurpazione:

04-magno.jpg05-magno.jpg

AE 4; 12 mm, 0,88 gr; Aquileia?
D\ D N MAG MAXIMVS P F AVG; busto a destra drappeggiato e corazzato con diadema
R\ SPES ROMANORVM; porta di campo con due torri e * nel mezzo; all'esergo SMAQ(P)?

RIC IX 55 (?)

L'attribuzione alla zecca è dubbia perché l'esergo purtroppo non è ben leggibile date le dimensioni del tondello e lo stato di conservazione. Ma azzarderei un Aquileia anche per similitudine con altri pezzi ben più conservati e centrati provenienti da questa zecca.

E' notevole poi il colpo d'occhio con le emissioni "regular size" di Magno Massimo (gli AE 2), aggiungo foto al volo (perdonate la qualità) di tutti i miei Magno Massimo:

IMG-20230126-WA0012.jpgIMG-20230126-WA0014.jpg

Modificato da grigioviola
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Awards

Inviato
11 ore fa, grigioviola dice:

Usurpatore "partito" dalle Gallie... poteva non attrarmi? :D

Aggiungo il mio piccolissimo (in tutti i sensi) contributo, un camp gate  introdotto come divisionale, se non erro, nella fase finale della sua usurpazione:

04-magno.jpg05-magno.jpg

AE 4; 12 mm, 0,88 gr; Aquileia?
D\ D N MAG MAXIMVS P F AVG; busto a destra drappeggiato e corazzato con diadema
R\ SPES ROMANORVM; porta di campo con due torri e * nel mezzo; all'esergo SMAQ(P)?

RIC IX 55 (?)

L'attribuzione alla zecca è dubbia perché l'esergo purtroppo non è ben leggibile date le dimensioni del tondello e lo stato di conservazione. Ma azzarderei un Aquileia anche per similitudine con altri pezzi ben più conservati e centrati provenienti da questa zecca.

E' notevole poi il colpo d'occhio con le emissioni "regular size" di Magno Massimo (gli AE 2), aggiungo foto al volo (perdonate la qualità) di tutti i miei Magno Massimo:

IMG-20230126-WA0012.jpgIMG-20230126-WA0014.jpg

 

Anch io , quando possibile, cerco di abbinare AE4 ed AE2 dello stesso imperatore


Supporter
Inviato

Bella moneta questa ultima, coniata proprio quando Magno Massimo attaccò l'Italia e, probabilmente, nella città che segnerà a breve il suo destino.

La tipologia fu coniata anche per quello che e' ritenuto suo figlio, Flavio Vittore.

Interessante anche la legenda: ora sono solo Magno Massimo e Flavio Vittore che si ergono a "speranza dei Romani", l'ultimo baluardo contro i barbari e chi li sostiene.

Un ultimo appello prima della disfatta.

Buona notte da Stilicho


  • 2 settimane dopo...
Supporter
Inviato

Per arricchire le "memorie" (con particolare riferimento al legame tra Magno Massimo e la Britannia che lo volle augusto) aggiungo questo stralcio da un articolo comparso sulla rivista "Storica" del National Geographic di marzo 2023:

"Il ricordo della figura di Massimo, a ogni modo, si mantenne vivo per molto tempo tra i popoli della Britannia; è significativo, infatti, che nel Mabinogion, un’antologia di antichi racconti gallesi che riprendono motivi e personaggi del ciclo arturiano o bretone, uno dei personaggi ricordi Magno Massimo in un racconto il cui protagonista è Macsen Wledig, presentato all’inizio della leggenda come imperatore di Roma".

Ma questa e' una altra storia.

Buona giornata da Stilicho


  • 2 settimane dopo...
Supporter
Inviato

Che belle queste discussioni condite anche con stralci di romanzo storico, un altro Imperatore da aggiungere alla lista dei "prima o poi lo avrò pure io". Grazie!

  • Grazie 1
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