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IGNORED

Didramma di Rodi


Nippo

Risposte migliori

Non sono esattamente un collezionista di monete greche, colleziono prevalentemente romane, ma a questo didramma di Rodi non ho proprio saputo resistere. Ora però sarei a chiedervi qualche notizia in più in merito, grado di rarità, decifrazione della legenda al rovescio (olte a RODION si vede una lettera E in basso e un simbolo a sinistra) e stima approssimativa.

Vi ringrazio anticipatamente.

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Si, in una delle ultime aste. E per mia fortuna me la sono aggiudicata alla base d'asta. E' una moneta che dal vivo mi è piaciuta assai di più che in foto e che mi sto letteralmente coccolando :) la moneta, che già ha un notevole spessore, presenta dei rilievi altissimi, spessissimi...i 6,62 g. si sentono tutti!

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Ciao Nippo e complimenti per l'acquisto.

Il tuo esemplare è un didrammo di Rodi inquadrabile nella seconda metà del IV sec. a.C: e battuto secondo lo standard ponderale cd. rodio (didrammi di ca. 6,8 gr.), introdotto intorno al 340 a.C. al posto del “Chian weight standard”, basato su un tetradramma di ca. 15,6 gr.

Al D/ compare la testa del dio Helios (il famoso Colosso di Rodi rappresentava, probabilmente, proprio questa divinità), mentre al rovescio una rosa con bocciolo (una sorta di tipo parlante: in greco rosa di dice appunto rhodon). Il simbolo che appare a sinistra è un grappolo d'uva, mentre la lettera E - presente anche su un aureo con i medesimi tipi - dovrebbe essere l'iniziale del nome di un incisore o di un magistrato monetale, ma le opinioni in merito sono divergenti. Nella seconda metà del IV secolo (ca. 340-316), epoca in cui si colloca l’esemplare, la monetazione di Rodi presenta al rovescio due simboli e varie lettere alfabetiche: il grappolo d’uva viene abbinato alle lettere phi, E, delta; le stesse lettere ricorrono poi associate all’altro simbolo che compare su queste emissioni, ossia la clava. Nel 1986 lo studioso Leshhorn propose di riconoscere nella lettera E e nella sigla EY, che compare su esemplari più tardi, le iniziali di un medesimo incisore; R. Ashton invece propende per due persone diverse in quanto lo stile delle due emissioni è piuttosto differente.

La moneta non può essere definita rara. Nel suo studio sulla monetazione di Rodi, R. Ashton individua ben 284 coni per questa serie (la n. 98), ma riguardo alla stima del pezzo lascio la parola agli esperti.

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Grazie! Sei stato esaurientissimo, volevo sapere proprio quello che mi hai scritto in risposta! Grazie mille davvero!

Se qualcuno saprebbe anche fornirmi una quotazione secondo questa conservazione....

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Complimenti Nippo per il bell'esemplare, è una moneta che a suo tempo, imbrigliò anche me, credo che riveli tutta la classicità di Rodi. :)

Grazie anche a dracma per le informazioni preziose. ;)

Anche il Sear alla numero 5037 la mostra in tutto il suo splendore. :P

Per quanto riguarda la lettera "E", è molto probabile che si tratti di un'iniziale di un magistrato, pratica molto in uso sui coni di Rodi.

Per il prezzo direi, che sarebbe stato buono, restare intorno ai 150 euro.

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Ciao Marco, allora pensa che per il prezzo sono rimasto sotto di un buon 20% quello che hai detto tu. Praticamente me la sono aggiudicata alla base d'asta e questo non fa che aumentare la mia contentezza per questo bel pezzo, anche se poi, come ben sai, tra commissione e spese di spedizione si va a cadere quasi al prezzo nel quale hai consigliato di rimanere. Ma penso sia ottimo ugualmente, sono soddisfattissimo!! ;)

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Cari amici, ho notato che nel mio post, pur avendo menzionato lo studio di Ashton, non l'ho esplicitato. Rimedio subito:

R.H.J. ASHTON, The Coinage of Rhodes 408-c. 190 BC, in A. MEADOWS - K. SHIPTON (edds.), Money and Its Uses in the Ancient Greek World, Oxford 2001, pp. 79-115 (pl. 6.1-12)

E' un'ottima e aggiornata sintesi della monetazione della zecca con studio dei coni e interessanti notazioni di carattere storico, oltre che numismatico. Lo consiglio vivamente agli interessati.

Saluti

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Bella moneta Nippo e complimenti per l'ottimo acquisto; sono rimasto anch'io, a suo tempo, affascinato delle monete di Rodi.

Ringrazio Dracma, inoltre, per i sempre ottimi approfondimenti scientifici e per le preziose indicazioni bibliografiche, Enrico :)

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Elio

Signore del tempo e delle stagioni, sentinella degli dei e degli uomini ci viene descritto come instancabile, percorre sul suo carro trainato da cavalli bianchi la volta celeste da un palazzo nella Colchide ( il paese degi etiopi) per arrivare fino al palazzo delle esperidi ad occidente dove si getta nell’oceano per riposare in una coppa d’oro che lo riporta al punto di partenza. A lui si rivolgono glia ltri dei per conoscere ciò che sfugge loro, ad esempio fu Elio che informò Demetra sulle sorti della figlia scomparsa nell’Ade e fu lui che informò Efesto del tradimento di Afrodite

Egli però non abita nell’Olimpo, non partecipa alle assemblee divine preso dalla sua fatica ed è privo di poteri reali tanto da non potersi neppure difendere dagli insulti. L’Odissea narra che i compagni di Ulisse affamati offesero Elios rubando e mangiando il bestiame a lui sacro ed il dio fu costretto a ricorrere a Zeus per avere giustizia dopo aver minacciato di scendere nell’Ade e splendere tra i defunti. L’immagine di un dio senza grande importanza ci viene anche da Pindaro, egli narra che quando Zeus distribuì i domini si dimentico di Elios che a causa della sua fatica era assente. Il dio solare chiese allora per se l’isoletta di Rodi che in quel momento stava sorgendo dal mare. Sull’isola nacque infatti un culto a lui dedicato che culminò con la costruzione del colosso, una statua a lui dedicato e dove troviamo le poche testimonianze numismatiche che lo riguardano.

Il fatto che nel resto della Grecia il suo culto fu poco considerato si può spiegare dal fatto che essendo figlio del titano Ipperione Elios appartiene ad una generazione differente da quella olimpica che regge le redini del cosmo e per questo, come Oceano ed altre divinità nate da Urano, viene relegato ai margini dell’Olimpo sottomesso a Zeus.

lele

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