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L'utilità in campo medico dell'IA


ARES III

Risposte migliori

INTELLIGENZA ARTIFICIALE (IA)

Un’intelligenza artificiale ha trovato un cancro al seno prima dei medici: “Noi non l’avevamo visto”
Il software ha ridotto il carico di lavoro del 30% e aumentato il tasso di rilevamento del 13%. Durante i test in Ungheria ha riconosciuto 22 tumori sfuggiti ai radiologi.
 



Succede dentro il Bács-Kiskun County Hospital vicino a Budapest. La radiologa Éva Ambrózay guarda una mammografia, i suoi colleghi hanno detto che non c’è nessun segno di tumore, eppure l’intelligenza artificiale (IA) ha disegnato due cerchi rossi. Come ha spiegato il New York Times, questo caso non è isolato. I medici hanno scoperto che l’IA è in grado di vedere meglio degli umani i principi di cancro al seno


Il National Cancer Institute ha stimato che circa il 20% dei tumori non viene riconosciuto durante uno screening mammografico. Il tempismo però è fondamentale se si parla di questo tipo di patologia. Ed è così che la nuova tecnologia può diventare un alleato utile. Non sostituirà i medici, ma è possibile che nel futuro prossimo un paziente scelga la clinica su un nuovo parametro. Come ha detto László Tabár, uno dei principali docenti di mammografia in Europa: "Sto sognando il giorno in cui le donne andranno in un centro per il cancro al seno e chiederanno: "Usate l'intelligenza artificiale o no?".

L'intelligenza artificiale applicata alla medicina
L’Ungheria è uno dei più importanti banchi di prova per la sperimentazione di nuove tecnologie di screening per il cancro al seno. I sistemi di intelligenza artificiale sono già stati testati nel 2021 e ora collaborano con i medici per rilevare il cancro. Saranno necessari ulteriori studi, l’IA deve essere testata per capire se è in grado riconoscere forme più complesse di cancro al seno, ridurre i falsi positivi e produrre risultati accurati su donne di tutte le età, etnie e corporature. Ma i primi risultati sono incoraggianti. La dottoressa Ambrózay ha spiegato al New York Times di essere stata inizialmente scettica verso la nuova tecnologia, ma poi "sono stata rapidamente conquistata". E infatti dopo aver tirato fuori la radiografia di una donna con un piccolo tumore ha detto "qui l'intelligenza artificiale ha visto qualcosa, che sembrava apparire dal nulla". Nemmeno loro si erano accorti del tumore.


L'intelligenza artificiale applicata alla medicina è da tempo un argomento dibattuto che divide tra scettici e profeti che raccontano la fine del lavoro umano. Nel 2017, Geoff Hinton, ricercatore di intelligenza artificiale, aveva detto al New Yorker che la tecnologia avrebbe sostituito i radiologi in cinque anni. "Penso che se lavori come radiologo, sei come Willy Il Coyote nel cartone animato. Sei già oltre l'orlo della scogliera, ma non hai ancora guardato giù. Non c'è terreno sotto". Non è proprio così, l’IA per ora può essere un eccellente aiutante, ma c’è ancora bisogno di medici umani che interpretino, verifichino e mettano a sistema i risultati che produce.

Come funziona l'IA che riconosce i tumori al seno
Peter Kecskemethy, informatico, e Tobias Rijken, esperto di machine learning, hanno fondato Kheiron Medical Technologies, una società di software per aiutare a rilevare il cancro al seno attraverso l’intelligenza artificiale. E i primi risultati hanno mostrato come la nuova tecnologia possa diventare una risorsa preziosa per i radiologi. Hanno usato più di cinque milioni di mammografie storiche di pazienti con diagnosi note per addestrare l’intelligenza artificiale. I referti sono stati forniti da cliniche ungheresi, argentine e da istituzioni accademiche, come la Emory University.


Non solo, la Kheiron Medical Technologies ha anche assunto 12 radiologi per etichettare le immagini e insegnare all’IA come riconoscere un cancro in base a diversi fattori. In questo modo la tecnologia riesce a creare uno schema per distinguere le mammografie con tumore da quelle normali. In poche parole partendo da una base va a caccia di anomalie. L’anno scorso Kecskemethy ha spiegato che il software è stato messo alla prova con 275.000 casi di cancro al seno. L'IA ha letto le scansioni come se fosse stato un radiologo, ha ridotto il carico di lavoro del 30%, e aumentato il tasso di rilevamento del 13%. 

I test con i pazienti in Ungheria
Nel 2021 la clinica MaMMa Klinika di Budapest ha deciso di testare sui suoi pazienti la tecnologia di Kheiron. L’IA è riuscita a vedere oltre lo sguardo umano, sono stati 22 i casi dove ha identificato un tumore che non era stato riconosciuto dai radiologi. "È un enorme passo avanti", ha detto il dottor András Vadászy, il direttore di MaMMa Klinika, al New York Times. "Se questo processo salverà una o due vite, ne varrà la pena".

Ora altri Paesi seguiranno l’esempio ungherese. Il servizio sanitario scozzese applicherà l’Ia di Kheiron in sei cliniche, sarà utilizzato anche in 30 centri di screening del cancro al seno del servizio sanitario inglese. Entrerà nel progetto anche l'ospedale universitario di Oulu in Finlandia, e in Oman un autobus viaggerà per eseguire screening usando l’intelligenza artificiale.

 

https://www.fanpage.it/innovazione/tecnologia/unintelligenza-artificiale-ha-trovato-un-cancro-al-seno-prima-dei-medici-noi-non-lavevamo-visto/

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Da medico sono affascinato da queste innovazioni tecnologiche.

Essenziale che non sostituisca l'uomo ma... se esiste un valido aiuto... perchè non usarla?

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3 ore fa, Guysimpsons dice:

Da medico sono affascinato da queste innovazioni tecnologiche.

Essenziale che non sostituisca l'uomo ma... se esiste un valido aiuto... perchè non usarla?

 

Qualunque cosa utile a salvare vite è ben accetta.

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7 ore fa, ARES III dice:

Qualunque cosa utile a salvare vite è ben accetta.

Concordo al 100%.

Nel mio lavoro ho a disposizione un ausilio simile per l'immunoematologia lo strumento indica quali anticorpi si possono escludere e quali sono più "probabili".  Ovviamente la risposta finale è "umana" ma chiaro che sfruttare un computer che utilizza algoritmi e ha "1000 occhi" è sempre un aiuto in più.

Modificato da Guysimpsons
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1 ora fa, Guysimpsons dice:

Concordo al 100%.

Nel mio lavoro ho a disposizione un ausilio simile per l'immunoematologia lo strumento indica quali anticorpi si possono escludere e quali sono più "probabili".  Ovviamente la risposta finale è "umana" ma chiaro che sfruttare un computer che utilizza algoritmi e ha "1000 occhi" è sempre un aiuto in più.

 

La tecnologia deve essere la nostra ancilla, non noi il suo servo. Quando vedo delle persone che si fissano sull'avere sempre l'ultimo modello di smartphone o tablet o altro solo per il gusto di possederlo , e non per gli utilizzi che si possono fare, allora penso che sono solo dei semplici collezionisti e non degli amanti delle tecnologie avanzate.

Non c'è nulla di male ad essere dei collezionisti (qui lo siamo tutti) ma le tecnologie sono strumenti che dovrebbero migliorare la nostra vita e non sono fine a se stessi. Purtroppo alcuni giovani (ma anche alcuni meno) si sono fatti contagiare dalla febbre del vuoto possesso tecnologico e per fini prettamente ludici. In tal modo sfruttano solo una parte marginale delle effettive potenzialità, ed è un peccato.

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  • ADMIN
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Tra i mestieri messi a rischio dalla AI sicuramente vi è quello di radiologo.

29 minuti fa, ARES III dice:

La tecnologia deve essere la nostra ancilla, non noi il suo servo. Quando vedo delle persone che si fissano sull'avere sempre l'ultimo modello di smartphone o tablet o altro solo per il gusto di possederlo , e non per gli utilizzi che si possono fare, allora penso che sono solo dei semplici collezionisti e non degli amanti delle tecnologie avanzate.

Verissimo, va però detto che queste "mode" portano comunque flusso di denaro e investimenti anche ai settori "utili".  Il boom dell'AI negli ultimi 10 anni è in buona parte dovuto alla disponibilità di hardware come le GPU inizialmente sviluppate per il settore dei videogiochi.

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51 minuti fa, incuso dice:

mestieri messi a rischio

Secondo me una supervisione finale umana dovrebbe esserci sempre.

 

2 ore fa, incuso dice:

settore dei videogiochi.

Non sono contro, ci mancherebbe, ognuno fa ciò che vuole del proprio tempo. È solo che essere dei fruitori accaniti di queste cose, non ci trasforma automaticamente in esperti di tecnologie e di IA (anche se nulla preclude questo).

 

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  • ADMIN
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15 minuti fa, ARES III dice:

Secondo me una supervisione finale umana dovrebbe esserci sempre.

Dipende un po' anche dal tipo di attività. Diciamo che per molte, sospetto non sia lontanissimo il momento in cui sarà di fatto inutile

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41 minuti fa, incuso dice:

Dipende un po' anche dal tipo di attività.

Il problema che sta in ombra (è di fondo) è la questione della responsabilità. Infatti quando una "Macchina" sbaglia, a chi può essere imputato l'errore?

Al programmatore, all'azienda produttrice, a quella distributrice, all'acquirente, al gestore, all'operatore del caso,....

Quindi , anche per motivazioni poco nobili e veniali, alla fine l'uomo non potrà essere sostituito del tutto.

Qualcuno dovrà pur prendersi la colpa.

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  • ADMIN
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Ho lavorato per piú di 20 anni nel campo dei veicoli autonomi e quindi capisco il problema, che nel mio caso si poteva declinare in maniere anche molto piú creative (non posso evitare un incidente, meglio investire un bambino o due adulti?  :D).

Problema che diventa di fatto legislativo.

Nello stesso istante in cui questi sistemi diventeranno piú efficaci dell'operatore umano questo in realtà non servirà piú. Poi ovviamente in Italia non vuoi che al posto del radiologo non ci si metta direttamente una commissione di almeno 5 esperti a valutare quanto l'AI funzioni bene?

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3 ore fa, incuso dice:

almeno 5 esperti a valutare

Sono forse un po' troppi...

Magari uno o due supervisori finali di una determinata attività (cioè se si tratta di radiologia, un radiologo; se si parla di calcoli progettuali, un ingegnere; e così via) servirebbero comunque per sicurezza. Una sorta di controllo finale (sia per maggiore accuratezza sia per dare la responsabilità a qualcuno) prima di esporre o consegnare un determinato lavoro.

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