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A burial complex and an Ancient Dog Statue have been unearthed during excavations in Appio Latino quarter the Rome
Ancient Dog Statue

Workers laying pipes for utility company Acea at Via Luigi Tosti in Rome’s Appio Latino quarter have unearthed an ancient burial complex.

Archaeologists called in by Acea, the city’s gas and water company, have discovered a funerary complex with tombs dating from between the 1st century BC and the 1st century AD.

An arm of the Italian Ministry of Culture devoted to archaeological endeavors announced the find on January 1, saying that the dog statue was found in the city’s Appio Latino district, which is also home to ancient Roman villas and an array of burial structures. Along with the statue, three tombs were also found.

According to the Ministry of Culture, one of the tombs seemed to contain evidence that a fire had taken place there, which may explain why it fell out of use. The tombs were once part of a larger funerary complex built sometime between the 1st century BCE and the 1st century CE.

Archaeologists were called in after workers laying pipes for utility firm Acea on the Via Luigi Tosti (pictured) in the city's Appio Latino quarter came across the buried tombs. Archaeologists were called in after workers laying pipes for utility firm Acea on the Via Luigi Tosti (pictured) in the city’s Appio Latino quarter came across the buried tombs.

“Once again, Rome shows important traces of the past in all its urban fabric,” says Daniela Porro, head of the Special Superintendency of Archaeology, Fine Arts and Landscape of Rome, in a statement, per a translation by the Times.

The dog statue, as well as an urn, were found about half a meter below street level, which means that these archaeological objects were essentially right underneath current-day Romans’ feet. Fashioned out of terra cotta, the statue looks a lot like forms that once appeared as part of drainage systems on sloping rooftops. Because this one has no holes in that water could pass through, however, the statue was likely intended just as a cute canine decoration.

 

Though the tombs are an important discovery, the well-preserved dog’s head statue has dominated coverage of the finds. The palm-sized artwork shows a pointy-eared canine wearing what appears to be a collar with an emblem and clasping a small object between its paws.

Adjacent to the tombs, the team's excavations also uncovered the remains of a young man who appeared to have been buried in the bare earth. Pictured: an archaeologist carefully excavates the some 2,000-year-old tombs in the Appio Latino quarter of Rome Adjacent to the tombs, the team’s excavations also uncovered the remains of a young man who appeared to have been buried in the bare earth. Pictured: an archaeologist carefully excavates some 2,000-year-old tombs in the Appio Latino quarter of Rome

Exactly what kind of dog the statue depicts is unclear.

“It could be representative of a large breed or a small, toy breed,” a spokesperson for the Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals tells the Daily Mail.

The Romans kept dogs as both pets and to guard property and livestock, with one popular breed being the Molossian hound, which came from ancient Greece.

Historians believe that they also kept dogs that would have been similar in appearance to modern Irish wolfhounds, greyhounds, lurchers, Maltese, and more.

 

https://arkeonews.net/a-burial-complex-and-an-ancient-dog-statue-have-been-unearthed-during-excavations-in-appio-latino-quarter-the-rome/


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Straordinaria scoperta nel sottosuolo di Roma: ritrovata antica “testa di cane”

Testa cane

La testa di cane scopera a Roma (Ministero dei Beni culturali) - curiosauro.it

 
 

Una piccola testa di cane. Detta così non sembrerebbe un granché, e invece archeologi e stoici sono entusiasti. Questo reperto dell’antica Roma, l’ennesimo manufatto ritrovato per caso nella Capitale, rappresenta una scoperta speciale. Un raffinato esempio di decorazione latina.

http://www.curiosauro.it/wp-content/uploads/2022/01/TestaCane1280curiosauro.it20220110.jpg La testa di cane scopera a Roma (Ministero dei Beni culturali) – curiosauro.it

L’antica testa di cane in terracotta

Il bel manufatto è ora studiato da un team scientifico del dipartimento di archeologia del Ministero della Cultura italiano. Anche il cane di terracotta era nascosto al di sotto di un comune passaggio urbano, presso gli scavi in via Luigi Tosti nell’Appio Latino, dove qualche giorno fa sono state scoperte tre sale di mausolei funebri, mentre degli operai procedevano a una sostituzione nell’impianto della reta idrica.

Quando gli archeologi sono arrivati per un sopralluogo hanno subito cominciato a trovare interessanti reperti. Su tutti, spicca proprio la terracotta della testa di cane.

Una piccola decorazione, dalle dimensioni di appena un palmo. L’opera raffigura un cane dalle grandi orecchie puntute e dalla folta pelliccia. Pregevole la fattura e bello lo stile, realistico, dell’opera. L’intero manufatto ritrae in forma plastica il capo e il collo del canide.

 

https://www.curiosauro.it/2022/01/12/ritrovata-antica-testa-di-cane/amp/


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Emergono 3 mausolei nel quartiere Appio Latino: “Difficile valorizzarli, dobbiamo tutelarli”

Sono stati ritrovati tre piccoli mausolei in via Luigi Tosti a Roma, nella zona dell’Appio Latino, a pochi passi dall’ipogeo di via Dino Compagni: quale sarà il loro destino adesso?

 

Nella giornata del primo gennaio è stata data notizia del ritrovamento di alcune rovine romane fino ad oggi sconosciute. Il ritrovamento di quelli che si sono presto rivelati essere tre piccoli mausolei, è avvenuto ad appena mezzo metro dalla strada, in quella che oggi è via Tosti, poco distante dal Parco dell'Appia Antica, nella zona a sud est della città di Roma, dove passava l'antica via Latina, mentre erano in corso i lavori in un cantiere di Acea Ato2 spa per la sostituzione di alcune strutture alla rete idrica. I tre piccoli mausolei appartenevano ad un unico complesso funerario e secondo gli esperti risalgono ad un periodo compreso fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.. Come si deduce dalle irregolarità dei tagli di tufo, le strutture probabilmente sono state create sfruttando il fronte di una cava di pozzolana abbandonata. Le strutture si presentano parzialmente compromesse: una mostra segni di combustione riconducibili all'incendio che ne ha determinato l'abbandono e ne resta soltanto il basamento. Le altre due, invece, oltre al basamento in opera cementizia, si caratterizzano per le pareti che nella prima sono in tufo giallo e nella seconda in opera reticolata.


Gli oggetti rinvenuti nei piccoli mausolei
Oltre alle tre strutture architettoniche, sulle quali è possibile intravedere gli strati precedenti e numerose quantità di intonaci colorati della cava su cui sorgono i mausolei, all'interno degli scavi, diretti dall'archeologa Angelina De Laurenzi ed eseguiti dalla ditta Archeo di Fabio Turchetta, è stata rinvenuta una testa di cane in terracotta. Si è pensato, all'inizio che potesse trattarsi di un gocciolatoio, ma una volta scoperta la mancanza del foro di scolo, si è capito che lo scopo doveva essere puramente decorativo. Fra i ritrovamenti portati alla luce, inoltre, ci sono un'olla cineraria in ceramica che, perfettamente integra, contiene ancora resti ossei e una sepoltura a inumazione in nuda terra di un giovane.

"Una scoperta che getta nuova luce su un contesto importantissimo, quella via Latina che da Porta Capena arrivava fino a Capua il cui tracciato è oggi ancora visibile nei Parchi degli Acquedotti e delle Tombe di via Latina. Ancora una volta Roma mostra importanti tracce del passato in tutto il suo tessuto urbano", ha dichiarato Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma. Il ritrovamento dei 3 mausolei, il loro relativo studio, l'analisi dei dati raccolti sul campo e la comparazione con gli altri scavi vicini, infatti, possono contribuire ad ampliare la conoscenza che già abbiamo su tutta la zona intorno all'antica via Latina, dove sono molti gli edifici funerari emersi. A poche decine di metri e ad appena pochi minuti a piedi, nel 1956 è stato ritrovato l'ipogeo di via Dino Compagni, caratterizzato per la varietà architettonica e le decorazioni pittoriche: 100 affreschi con cicli pittorici pagani alternati a dipinti cristiani.

 

"I tre mausolei ritrovati sono sotto il livello stradale, valorizzarli è molto difficile, la priorità in questo momento è tutelarli, cioè fare in modo che la nuova posa dei tubi non danneggi ulteriormente questi mausolei: questa è una cosa che è già stata fatta", dichiarano a Fanpage.it dalla Soprintendenza Speciale di Roma del Mibac. "I mausolei resteranno intatti e verranno coperti con tessuti protettivi, noi sapremo esattamente dove sono, a che profondità, per cui nel futuro non avranno altri danni: tutti i dati raccolti saranno inseriti nelle banche dati della Soprintendenza."


Ma come è possibile che i tre piccoli mausolei, pur essendo ad appena mezzo metro dalla strada, siano ancora stati ritrovati soltanto adesso? "È del tutto evidente che lì il livello cittadino non si è alzato molto perché quelle sono proprio le parti iniziali di questi piccoli edifici funerari. Forse quando è stata costruita quella parte dell'Appio Latino, la zona più vecchia del quartiere (ben distinta da quella nuova costruita in epoca postbellica), questi resti erano ancora visibili, ma dopo la costruzione della strada, però, se ne era persa memoria."

Come abbiamo visto, è proprio la vicinanza al suolo stradale che non permette la valorizzazione delle strutture architettoniche: diversamente, però, può essere il destino degli oggetti rinvenuti. "L'urna funeraria e la testa del cane sono stati trasportati, invece, nei magazzini della Soprintendenza, verranno restaurati e studiati, soltanto in seguito si deciderà cosa farne. Si proveranno a fare degli esami biologici e clinici, infine, sui resti di ossa conservati all'interno dell'urna funeraria, per tentare di stabilire con più precisione l'epoca in cui questi mausolei erano utilizzati", concludono dalla Soprintendenza.

 

https://www.fanpage.it/roma/emergono-3-mausolei-nel-quartiere-appio-latino-difficile-valorizzarli-dobbiamo-tutelarli/


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Con me non sarai solo. Una splendida testa di cane in terracotta emerge con i tre mausolei trovati ora a Roma

2 Gennaio 2022 |

GLI ANIMALI NELL'ARTE and NEWS

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In via Luigi Tosti, nel quartiere Appio latino, a Roma, le indagini di archeologia preventiva avvenute sotto la guida della Soprintendenza Speciale di Roma in un cantiere di Acea Ato2 spa e della Società Sita srl per la sostituzione della rete idrica, hanno portato alla luce tre edifici sepolcrali appartenenti a uno stesso complesso funerario, che sorgeva lungo la Via latina antica, databile fra il I secolo avanti e il I secolo dopo Cristo. I romani costruivano, infatti, i sepolcri lungo le vie esterne alla città, ai paesi o alle ville isolate. E gli edifici funerari accompagnavano, in un invito alla meditazione, al ricordo o alla celebrazione di una famiglia, i passanti. Così è per i mausolei della Via Latina antica.

 

«Una scoperta che getta nuova luce su un contesto importantissimo – secondo Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma -, quella via Latina che da Porta Capena arrivava fino a Capua è il cui tracciato è oggi ancora visibile nei Parchi degli Acquedotti e delle Tombe di via Latina. Ancora una volta Roma mostra importanti tracce del passato in tutto il suo tessuto urbano».
Parzialmente compromesse da precedenti realizzazioni di sottoservizi, le tre strutture rinvenute mostrano un possente basamento in opera cementizia e si caratterizzano per le pareti che in una sono in blocchi di tufo giallo, nella seconda in opera reticolata, mentre della terza resta un basamento. Uno degli edifici presenta marcati segni di combustione, riconducibili verosimilmente all’incendio che ne ha determinato l’abbandono.
I ritrovamenti avvenuti a una profondità di circa mezzo metro rispetto all’attuale piano stradale, hanno portato alla luce una olla cineraria in ceramica comune (ancora perfettamente integra e contenente anche i resti ossei) e una sepoltura a inumazione in nuda terra di un giovane. Il complesso appare costruito sfruttando il fronte di una cava di pozzolana abbandonata, come indicherebbero le caratteristiche irregolarità dei tagli sul banco di tufo su cui sorge. Dagli strati della cava precedenti le strutture funerarie provengono copiose quantità di intonaci colorati e un’interessante testa canina in terracotta. Un tipo di manufatto la cui funzione originale era dì gocciolatoio collocato sugli spioventi dei tetti: l’esemplare rinvenuto invece, privo del foro di scolo aveva perso il suo scopo pratico, ed era puramente decorativo.”

roma-cane-museo-744x1024.jpg Gocciolatoio a forma di cane in terracotta da Aquileia del I secolo a.C.: Sala romana del Museo d’Antichità Winckelmann di Trieste roma-tomba-cane-grane-1024x809.jpg Il cane di terracotta trovato in queste ore a Roma, nella foto di Fabio Caricchia /Soprintendenza speciale di Roma

La testa di cane non richiama alcun cerbero infernale, ma è un solare e gioviale animale da compagnia. L’immagine di un animale amico, forse con funzioni offertoriali. Non sfugge infatti la presenza, sotto il collare, di un elemento figurativo che rinvia a un piatto o una patera. La patera (in greco phiale) è una coppa simile a un piccolo e basso bacile che veniva utilizzata per offrire bevande durante i sacrifici rituali o che conteneva vino o latte, da cospargere sulla testa delle vittime o sull’ara prima del sacrificio.

 

La presenza del cane, al di là di possibili intrecci cultuali legati ai miti o alle costellazioni, è testimonianza del rapporto empatico, affettuoso e di mutuo soccorso tra l’uomo e il suo piccolo amico. Un legame che si rivela eterno.

“Dallo studio dei materiali, dall’analisi dei dati raccolti sul campo, dalla comparazione con altri rinvenimenti vicini potranno uscire ulteriori informazioni su queste scoperte avvenute lungo l’antica via Latina, una zona dove sono emersi numerosi edifici funerari. – dicono gli archeologi – A poche decine di metri nel 1956 è stato infatti scoperto lo straordinario ipogeo di via Dino Compagni, che si caratterizza per la varietà architettonica degli ambienti e per la straordinaria decorazione costituita da oltre 100 affreschi, con cicli pittorici pagani alternati a dipinti cristiani”. Gli scavi, diretti dall’archeologa Angelina De Laurenzi della Soprintendenza Speciale di Roma, sono stati eseguiti da Archeo di Fabio Turchetta.

 

 

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